Grande Lucalcmanto ha scritto:rinfresco dopo mesi questo post.
Sto seguendo i consigli che mi avevate dato: quindi punto molto sui medi e sui progressivi.
Sto puntando ad un obiettivo ambizioso: 3h30 in maratona a Venezia (non so se è alla mia portata...lo scoprirò fra un po')
Nell'ultima settimana ho fatto:
-mercoledì 18km a 5:18 in progressione
-giovedì riposo
-venerdi un medio lento defatigante di 15km, con progressione negli ultimi 5km
-domenica una gara di 12km su strada/sterrato con salite e discese molto pronunciate. Media finale intorno ai 5'10''
-lunedi riposo
-martedi riscaldamento e 4*1000 con recupero da fermo (4:30,4:23,4:08,3:52)
-mercoledì 18 km in progressione, 5km finali ai 5'00 e medita totale 5:14
-giovedì 10km defatigante
Fondamentalmente sto bene, ma denoto 2 cose:
1) dopo aver fatto i progressivi rimango un po' sfasato (avete presente quel tipo di stanchezza che si ha dopo aver subito troppo caldo?..una forma di fiacchezza)
2) ho i muscoli delle cosce affaticati, ma nessun altro affaticamento muscolare. Questo mi limita nella qualità degli allenamenti successivi
Sto sbagliando qualcosa, o è solo questione di abitudine e prima o poi il mio corpo si adegua?
Posso fare qualcosa per migliorare la situazione?

Per quanto ne so quando fai le ripetute ti consiglio di fare il recupero al ritmo più elevato possibile: più il recupero è veloce (e vicino al ritmo dei tratti veloci) più l'allenamento è proficuo.
Forse la sensazione di spossatezza deriva dal fatto che sei andato in riserva di energie "veloci", gli zuccheri; a me succede quando faccio i lipidici lunghi: dopo un digiuno di molte ore (circa 20, dalla sera al pomeriggio tardi del giorno dopo) faccio 25-27km a passo costante in funzione della soglia anerobica (cfr. test Conconi, circa ritmo gara sui 15km)
Soglia anerobica | Andatura |
17 km/h | 4’ |
16 km/h | 4’15" |
15 km/h | 4’30" |
14 km/h | 4’50" |
13 km/h | 5’15" |
Questo tipo di allenamento è molto utile per simulare le condizioni del "muro" in maratona ma con kilometraggi ridotti, alleni il fisico a correre in condizioni di scarsità di zuccheri stimolandolo alla produzione di energia dai grassi (quantitativamente molto più elevata ma più lenta e meno "naturale" da produrre). Io ho trovato molto beneficio da questi allenamenti e te li consiglio (se ne parla spesso in letteratura), anche se ti dico subito che sono faticosi, fisicamente e mentalmente: senti subito la differenza di correre a digiuno da tante ore, senti le gambe di pietra. Ovviamente massima prudenza e gradualità nel tarare le ore di digiuno, i km e il passo in funzione delle tue abitudini alimentari e del tuo allenamento: se esageri uno dei rischi (grave!) è la chetoacidosi (grave situazione clinica che si verifica quando in mancanza di glucosio, le cellule cominciano ad utilizzare massivamente gli acidi grassi per ottenere energia, Wikipedia).