Venice Marathon - 22/10/2017
Moderatori: franchino, runmarco, deuterio, Evuelledi
-
- Top Runner
- Messaggi: 6445
- Iscritto il: 2 ago 2011, 13:23
- Località: Milano
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
questo è assolutamente di buon auspicio, vedi di non diventare troppo forte...
-
- Guru
- Messaggi: 4419
- Iscritto il: 11 mag 2010, 17:29
- Località: Roma Centro
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
Ed. 2012...presente
Ed. 2015...presente
Ed. 2017...................PRESENTE !!!
Ed. 2015...presente
Ed. 2017...................PRESENTE !!!

Giancarlo - Gdl (182 cm x 80 kg):
5K: 19.46 Race for the Cure 2012
10K: 39.27 Best Woman 2015
HM.: 1.29.48 PE 2016
M.: 3.19.22 Valencia 2015
Nessun rimpianto, nessun lamento, parola d'ordine: COMBATTIMENTO !
5K: 19.46 Race for the Cure 2012
10K: 39.27 Best Woman 2015
HM.: 1.29.48 PE 2016
M.: 3.19.22 Valencia 2015
Nessun rimpianto, nessun lamento, parola d'ordine: COMBATTIMENTO !
-
- Guru
- Messaggi: 4419
- Iscritto il: 11 mag 2010, 17:29
- Località: Roma Centro
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
quanta bella gente che rivedrò



Giancarlo - Gdl (182 cm x 80 kg):
5K: 19.46 Race for the Cure 2012
10K: 39.27 Best Woman 2015
HM.: 1.29.48 PE 2016
M.: 3.19.22 Valencia 2015
Nessun rimpianto, nessun lamento, parola d'ordine: COMBATTIMENTO !
5K: 19.46 Race for the Cure 2012
10K: 39.27 Best Woman 2015
HM.: 1.29.48 PE 2016
M.: 3.19.22 Valencia 2015
Nessun rimpianto, nessun lamento, parola d'ordine: COMBATTIMENTO !
-
- Guru
- Messaggi: 2169
- Iscritto il: 30 nov 2011, 9:41
- Località: Modena
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
Seguo e iscritto anch'io con il Black Friday. Sarà la prima maratona
e comunque andrà sarà un PB
per ora si prepara la Roma-Ostia


per ora si prepara la Roma-Ostia
-
- Aspirante Maratoneta
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 6 ago 2012, 15:41
- Località: Casalecchio di Reno
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
Black Friday di qualità!
Ci sarò anche io!
Ci sarò anche io!
10k: 37'23" (Granarolo, 14/02/2015)
21,097k: 1h19'30" (Modena, 04/11/2018)
42,195k: 02h53'10" (Venezia, 22/10/2017)
www.glispillinelginocchio.com
La felicità è andare a letto con il mal di gambe!
21,097k: 1h19'30" (Modena, 04/11/2018)
42,195k: 02h53'10" (Venezia, 22/10/2017)
www.glispillinelginocchio.com
La felicità è andare a letto con il mal di gambe!
-
- Maratoneta
- Messaggi: 474
- Iscritto il: 2 dic 2016, 23:57
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
Ariciao a tutti, sono no zozzone.
E’ da qualche settimana che mi sono messo a sfogliare le pagine di questo forum… le cose da leggere che ho trovato più divertenti e simpatiche sono i resoconti di corsa dei vari utenti.
E’ per questo che, seppur a quaranta giorni e passa di distanza dalla gara, ho deciso di postare pure io il mio racconto relativo alla maratona di Venezia 2016.
Insomma, immagino che qualcuno lo leggerà con piacere!
Scrivo anche per fissare su carta l’esperienza vissuta, per esorcizzare una paura, per dire a me stesso a chiare lettere quanto io sia imbecille.
Tutto è cominciato domenica 18 settembre, ovvero trentacinque giorni prima della gara. Nei tre mesi precedenti, complici il caldo, gli spostamenti per le vacanze, i bimbi piccoli, le cavallette etc etc avrò corso sì e no una sessantina di km in tutto.
Quel giorno di settembre sono tornato a correre, anche se faceva ancora caldo (a me non piace correre quando ci sono più di 15°C, detesto correre quando ci sono più di 20°C, non corro affatto oltre i 25°C). Bisognava rimettersi in moto, e pure smaltire i cinque kg messi su durante un’estate trascorsa a sfondarmi come n’animale.
Mentre correvo in santa pace con la mente vuota ho un’improvvisa folgorazione: “ahò, ma sai che te dico? Farò la maratona di Venezia!”
(Un piccolo inciso: parlo abitualmente con me stesso, anche ad alta voce, anche per strada. Lo faccio da sempre. Mi piace).
Conosco come le mie tasche Venezia, la laguna e la terraferma. Ci sono stato milioni di volte. La mia compagna è veneziana purosangue, i suoi abitano a cento metri dall’arrivo. Insomma, da un punto di vista logistico è per me di una comodità assoluta. Mi piace pensarmi già all’arrivo ai Giardini, con mia figlia che mi aspetta al traguardo… insomma, decido di farla.
Un paio di giorni dopo faccio un test: i 5x2000 con recupero di 2’ da fermo. Chiudo molto regolare con una media di 4’18”/km; un passo che forse potrei tenere in una gara di 10K grazie all’adrenalina e al fattore competizione. Io però considero, magari un po’ cautelativamente e anche per fare cifra tonda, di valere in quel momento 45’ sui 10K, ovvero 4’30”/km.
Da quel dato ho poi ricavato i ritmi da tenere in allenamento, e anche la convinzione di poter chiudere comodamente senza crisi glicidiche se avessi deciso di puntare poco sotto alle 4 ore.
In quattro settimane ho fatto 260 km; la sequenza dei lunghi domenicali è stata 21 -30- 28- 21 km. Nel mentre ho perso quattro kg. Ho cercato, per quanto possibile, di fare tutto con “prudenza”, consapevole dei rischi legati a un incremento dei carichi così enorme e repentino, dello stress notevole inflitto al mio fisico e naturalmente anche del fatto che la preparazione svolta era comunque largamente deficitaria per affrontare una maratona decentemente.
Queste quattro settimane sono state però belle e stimolanti, e fondamentalmente non mi hanno dato nessun problema. Sì, è vero, dopo il 30K fatto in 2h50’ mi sentivo un po’ stanco, ma il 28K la domenica successiva l’ho fatto alla grande in 2h35’ con gli ultimi 2 km fatti a 4’10”.
L’ultimo 21K l’ho fatto la domenica prima della maratona e l’ho fatto chiudendo in 1h56’, ovvero correndo al passo che mi ero convinto di tenere in gara.
Purtroppo durante quest’ultima seduta ho iniziato ad accusare un fastidio al tendine d’Achille sinistro: mi sono allarmato, ho sparato un paio di bestemmioni, ma comunque ho concluso l’allenamento. Un paio d’ore dopo sono andato a mangiare fuori con la mia compagna e i bimbi: mentre guidavo provavo una brutta sensazione di fastidio ogni volta che mettevo il piede sulla frizione… ho pensato che la settimana seguente non avrei corso per precauzione manco un metro, e così è stato.
Il fastidio durante la settimana pre-gara scompare, ma io non mi sento affatto tranquillo…
continua...
PS: mi rendo conto che questo messaggio dovrebbe andare sulla discussione relativa a Venezia 2016, che però è chiusa.
Magari un moderatore può riaprire e spostare il tutto... scusate
E’ da qualche settimana che mi sono messo a sfogliare le pagine di questo forum… le cose da leggere che ho trovato più divertenti e simpatiche sono i resoconti di corsa dei vari utenti.
E’ per questo che, seppur a quaranta giorni e passa di distanza dalla gara, ho deciso di postare pure io il mio racconto relativo alla maratona di Venezia 2016.
Insomma, immagino che qualcuno lo leggerà con piacere!
Scrivo anche per fissare su carta l’esperienza vissuta, per esorcizzare una paura, per dire a me stesso a chiare lettere quanto io sia imbecille.
Tutto è cominciato domenica 18 settembre, ovvero trentacinque giorni prima della gara. Nei tre mesi precedenti, complici il caldo, gli spostamenti per le vacanze, i bimbi piccoli, le cavallette etc etc avrò corso sì e no una sessantina di km in tutto.
Quel giorno di settembre sono tornato a correre, anche se faceva ancora caldo (a me non piace correre quando ci sono più di 15°C, detesto correre quando ci sono più di 20°C, non corro affatto oltre i 25°C). Bisognava rimettersi in moto, e pure smaltire i cinque kg messi su durante un’estate trascorsa a sfondarmi come n’animale.
Mentre correvo in santa pace con la mente vuota ho un’improvvisa folgorazione: “ahò, ma sai che te dico? Farò la maratona di Venezia!”
(Un piccolo inciso: parlo abitualmente con me stesso, anche ad alta voce, anche per strada. Lo faccio da sempre. Mi piace).
Conosco come le mie tasche Venezia, la laguna e la terraferma. Ci sono stato milioni di volte. La mia compagna è veneziana purosangue, i suoi abitano a cento metri dall’arrivo. Insomma, da un punto di vista logistico è per me di una comodità assoluta. Mi piace pensarmi già all’arrivo ai Giardini, con mia figlia che mi aspetta al traguardo… insomma, decido di farla.
Un paio di giorni dopo faccio un test: i 5x2000 con recupero di 2’ da fermo. Chiudo molto regolare con una media di 4’18”/km; un passo che forse potrei tenere in una gara di 10K grazie all’adrenalina e al fattore competizione. Io però considero, magari un po’ cautelativamente e anche per fare cifra tonda, di valere in quel momento 45’ sui 10K, ovvero 4’30”/km.
Da quel dato ho poi ricavato i ritmi da tenere in allenamento, e anche la convinzione di poter chiudere comodamente senza crisi glicidiche se avessi deciso di puntare poco sotto alle 4 ore.
In quattro settimane ho fatto 260 km; la sequenza dei lunghi domenicali è stata 21 -30- 28- 21 km. Nel mentre ho perso quattro kg. Ho cercato, per quanto possibile, di fare tutto con “prudenza”, consapevole dei rischi legati a un incremento dei carichi così enorme e repentino, dello stress notevole inflitto al mio fisico e naturalmente anche del fatto che la preparazione svolta era comunque largamente deficitaria per affrontare una maratona decentemente.
Queste quattro settimane sono state però belle e stimolanti, e fondamentalmente non mi hanno dato nessun problema. Sì, è vero, dopo il 30K fatto in 2h50’ mi sentivo un po’ stanco, ma il 28K la domenica successiva l’ho fatto alla grande in 2h35’ con gli ultimi 2 km fatti a 4’10”.
L’ultimo 21K l’ho fatto la domenica prima della maratona e l’ho fatto chiudendo in 1h56’, ovvero correndo al passo che mi ero convinto di tenere in gara.
Purtroppo durante quest’ultima seduta ho iniziato ad accusare un fastidio al tendine d’Achille sinistro: mi sono allarmato, ho sparato un paio di bestemmioni, ma comunque ho concluso l’allenamento. Un paio d’ore dopo sono andato a mangiare fuori con la mia compagna e i bimbi: mentre guidavo provavo una brutta sensazione di fastidio ogni volta che mettevo il piede sulla frizione… ho pensato che la settimana seguente non avrei corso per precauzione manco un metro, e così è stato.
Il fastidio durante la settimana pre-gara scompare, ma io non mi sento affatto tranquillo…
continua...
PS: mi rendo conto che questo messaggio dovrebbe andare sulla discussione relativa a Venezia 2016, che però è chiusa.
Magari un moderatore può riaprire e spostare il tutto... scusate
-
- Maratoneta
- Messaggi: 474
- Iscritto il: 2 dic 2016, 23:57
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
E’ domenica, il giorno X!
Sulla navetta diretta a Stra faccio conoscenza con un olandese cinquantenne. Mi chiede di dove sono, e poi se sono della Roma o della Lazio. Dopo la mia risposta scontata gli chiedo a mia volta di dov’è e lui risponde un po’ tentennante che è di Rotterdam. “Ma che, sei del Feyenoord?”, gli imbruttisco e lui annuisce temendo che da un momento all’altro gli mollassi ‘na zaccagnata sulla coscia (sono incapace di far del male a una mosca, e comunque non avevo coltelli con me…)
poi si scusa per il comportamento incivile dei suoi e continuiamo a parlare amabilmente di calcio.
Arrivati a Villa Pisani ci salutiamo augurandoci a vicenda in bocca al lupo (anche lui puntava a un sub 4h). Faccio finta di riscaldarmi nel bel parco, mi infratto qualche secondo per urinare e poi entro in griglia. Bello, tutto bello!
Dopo poco si parte! Corro contento per duecento metri, e poi… lo sento.
Sento il tendine d’Achille sx, e non è un bel sentire; tutt’altro, è un brutto fastidio.
In quel momento la ragione e l’intelletto avrebbero dovuto spingermi a chiudere immediatamente “l’eroica” avventura; invece è salita prepotentemente in cattedra la mia imbecillità, la quale con il passare del tempo è diventata protagonista unica e assoluta.
Insomma, vado avanti.
Sto correndo con il cellulare in mano, un po’ per monitorare i tempi e un po’ per inviare messaggi vocali ad amici e parenti (il tono comunque scherzoso e vivace dei primi messaggi si è andato via via incupendo con il prosieguo della gara…).
Passo i 10km a circa 56’ e poco dopo raggiungo l’olandese; mi chiede come va e io gli rispondo non bene per via del tendine; al che mi fa “forget about it and run on the pain!” Non c’è che dire, un bel consiglio di m…
Vado avanti e ormai il fastidio si è tramutato in un sordo dolore; mi sembra che alla mezza passo in 1h58’… di fiato naturalmente sto benissimo, sto correndo come è giusto che sia ben al di qua dei miei limiti, ma tutto il resto comincia a scricchiolare: evidentemente, per cercare di sfuggire al dolore, sto adottando una postura scorretta e asimmetrica. Il risultato è che inizio ad avere il quadricipite destro dolorante, e pure la spalla sinistra.
Al 28 km mi arriva un messaggio della mia compagna che mi dice che sono già all’arrivo e che mia figlia mi aspetta; io gli rispondo che mi manca ancora un’ora e venti e gli consiglio di andar via, tanto poi li avrei avvertiti poco prima della fine.
Passo il 30 km dentro San Giuliano mi pare in 2h52’; ho un po’ rallentato ma comunque sto ancora più o meno in linea per le 4 h e… basta. Il dolore è diventato intollerabile, è un vero e proprio massacro. In un lampo di lucidità penso finalmente “ma che cacchio sto facendo? Tutto questo non ha senso”.
Al banco dei rifornimenti prendo una manata di biscotti e un pezzo di banana, e mi metto a mangiare placidamente mentre cammino lungo il percorso, ormai fuori con la testa da questa assurda maratona.
Dopo cinque minuti mi arriva un messaggio della mia compagna: “non riusciamo ad andare via perché Livia (mia figlia) è in piedi dietro al traguardo e non se ne vuole andare se prima non arriva il suo papà!”
Mannaggia alla m…iseria! Tocca pure che me sbrigo!
Mi trasformo di nuovo in un imbecille e riparto poco convinto a corricchiare; subito mi sento una mappazza sullo stomaco, cioè le cose solide che avevo appena ingurgitato, che mi fa desistere dallo sforzo. Dopo altri dieci minuti di cammino (nel frattempo mi arriva una pacca sulla spalla: l’olandese che mi raggiunge e mi supera) ci riprovo e stavolta mi riavvio tutto dolorante.
Risupero l’olandese alla fine del ponte della libertà e poi arrivo alla stazione marittima; appena metto il piede sx sulla rampa del primo ponticello di San Basilio sento una fitta devastante che mi fa urlare. Gli ultimi 3 km sono un vero calvario, e quando mi rendo conto che il percorso non va dritto per dritto verso il ponte della Paglia ma prevede anche una “passerella” in piazza san Marco comincio a tirar giù una nutrita schiera di cristi, santi e madonne.
La “passerella” me la sarei veramente evitata…
Chiudo in 4h20’ e spicci di real time, un tempo insensato, do un bacino alla mia piccola e poi mi accascio sfinito in una panchina dei Giardini, con la spalla sinistra che mi fa molto male, il quadricipite destro pietrificato e il tendine d’Achille sx… fammi vedere… Oddio ma che è? E’ gonfissimo, e rosso come un gambero! Rosso, rosso, rosso.
Ma perché ho fatto questa cosa senza senso? Perché?
Durante la gara ho sofferto praticamente da subito, ho fatto un tempo privo di significato, sono arrivato sfinito e pieno di acciacchi, non mi sono neanche goduto bene la mia famiglia all’arrivo e in più, ciliegina sulla torta, mi sono massacrato il tendine.
Una bella tendinosi non inserzionale, per la cronaca, che mi ha costretto a una settimana di dolore e di zoppia e a quaranta giorni di stop (solo ieri, tutto pieno di paure, ho timidamente ricominciato).
Devo proprio ricordarmi di non fare mai più una simile ca**ata…
PS: mi rendo conto che questo messaggio dovrebbe andare sulla discussione relativa a Venezia 2016, che però è chiusa.
Magari un moderatore può riaprire e spostare il tutto... scusate
Sulla navetta diretta a Stra faccio conoscenza con un olandese cinquantenne. Mi chiede di dove sono, e poi se sono della Roma o della Lazio. Dopo la mia risposta scontata gli chiedo a mia volta di dov’è e lui risponde un po’ tentennante che è di Rotterdam. “Ma che, sei del Feyenoord?”, gli imbruttisco e lui annuisce temendo che da un momento all’altro gli mollassi ‘na zaccagnata sulla coscia (sono incapace di far del male a una mosca, e comunque non avevo coltelli con me…)

Arrivati a Villa Pisani ci salutiamo augurandoci a vicenda in bocca al lupo (anche lui puntava a un sub 4h). Faccio finta di riscaldarmi nel bel parco, mi infratto qualche secondo per urinare e poi entro in griglia. Bello, tutto bello!
Dopo poco si parte! Corro contento per duecento metri, e poi… lo sento.
Sento il tendine d’Achille sx, e non è un bel sentire; tutt’altro, è un brutto fastidio.
In quel momento la ragione e l’intelletto avrebbero dovuto spingermi a chiudere immediatamente “l’eroica” avventura; invece è salita prepotentemente in cattedra la mia imbecillità, la quale con il passare del tempo è diventata protagonista unica e assoluta.
Insomma, vado avanti.
Sto correndo con il cellulare in mano, un po’ per monitorare i tempi e un po’ per inviare messaggi vocali ad amici e parenti (il tono comunque scherzoso e vivace dei primi messaggi si è andato via via incupendo con il prosieguo della gara…).
Passo i 10km a circa 56’ e poco dopo raggiungo l’olandese; mi chiede come va e io gli rispondo non bene per via del tendine; al che mi fa “forget about it and run on the pain!” Non c’è che dire, un bel consiglio di m…
Vado avanti e ormai il fastidio si è tramutato in un sordo dolore; mi sembra che alla mezza passo in 1h58’… di fiato naturalmente sto benissimo, sto correndo come è giusto che sia ben al di qua dei miei limiti, ma tutto il resto comincia a scricchiolare: evidentemente, per cercare di sfuggire al dolore, sto adottando una postura scorretta e asimmetrica. Il risultato è che inizio ad avere il quadricipite destro dolorante, e pure la spalla sinistra.
Al 28 km mi arriva un messaggio della mia compagna che mi dice che sono già all’arrivo e che mia figlia mi aspetta; io gli rispondo che mi manca ancora un’ora e venti e gli consiglio di andar via, tanto poi li avrei avvertiti poco prima della fine.
Passo il 30 km dentro San Giuliano mi pare in 2h52’; ho un po’ rallentato ma comunque sto ancora più o meno in linea per le 4 h e… basta. Il dolore è diventato intollerabile, è un vero e proprio massacro. In un lampo di lucidità penso finalmente “ma che cacchio sto facendo? Tutto questo non ha senso”.
Al banco dei rifornimenti prendo una manata di biscotti e un pezzo di banana, e mi metto a mangiare placidamente mentre cammino lungo il percorso, ormai fuori con la testa da questa assurda maratona.
Dopo cinque minuti mi arriva un messaggio della mia compagna: “non riusciamo ad andare via perché Livia (mia figlia) è in piedi dietro al traguardo e non se ne vuole andare se prima non arriva il suo papà!”
Mannaggia alla m…iseria! Tocca pure che me sbrigo!
Mi trasformo di nuovo in un imbecille e riparto poco convinto a corricchiare; subito mi sento una mappazza sullo stomaco, cioè le cose solide che avevo appena ingurgitato, che mi fa desistere dallo sforzo. Dopo altri dieci minuti di cammino (nel frattempo mi arriva una pacca sulla spalla: l’olandese che mi raggiunge e mi supera) ci riprovo e stavolta mi riavvio tutto dolorante.
Risupero l’olandese alla fine del ponte della libertà e poi arrivo alla stazione marittima; appena metto il piede sx sulla rampa del primo ponticello di San Basilio sento una fitta devastante che mi fa urlare. Gli ultimi 3 km sono un vero calvario, e quando mi rendo conto che il percorso non va dritto per dritto verso il ponte della Paglia ma prevede anche una “passerella” in piazza san Marco comincio a tirar giù una nutrita schiera di cristi, santi e madonne.
La “passerella” me la sarei veramente evitata…
Chiudo in 4h20’ e spicci di real time, un tempo insensato, do un bacino alla mia piccola e poi mi accascio sfinito in una panchina dei Giardini, con la spalla sinistra che mi fa molto male, il quadricipite destro pietrificato e il tendine d’Achille sx… fammi vedere… Oddio ma che è? E’ gonfissimo, e rosso come un gambero! Rosso, rosso, rosso.
Ma perché ho fatto questa cosa senza senso? Perché?
Durante la gara ho sofferto praticamente da subito, ho fatto un tempo privo di significato, sono arrivato sfinito e pieno di acciacchi, non mi sono neanche goduto bene la mia famiglia all’arrivo e in più, ciliegina sulla torta, mi sono massacrato il tendine.
Una bella tendinosi non inserzionale, per la cronaca, che mi ha costretto a una settimana di dolore e di zoppia e a quaranta giorni di stop (solo ieri, tutto pieno di paure, ho timidamente ricominciato).
Devo proprio ricordarmi di non fare mai più una simile ca**ata…
PS: mi rendo conto che questo messaggio dovrebbe andare sulla discussione relativa a Venezia 2016, che però è chiusa.
Magari un moderatore può riaprire e spostare il tutto... scusate
-
- Guru
- Messaggi: 4336
- Iscritto il: 16 apr 2012, 16:16
- Località: Fiumicino
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
Mal comune, mezzo gaudio. Nella storica edizione del 2012 pur di arrivare in fondo mi procurai un piccolo versamento al quadricipite sx. Rircordo il giorno dopo la maratona in giro per la città con l'acqua alta a salire e scendere dalle passerelle... un vero calvario. La sera del lunedì avevo la parte posteriore della coscia tutta grigia! AAAhhhhh, che geni che siamo!
Next:
Amsterdam Marathon 2025
PB
Maratona di Valencia 2016 - 03:04:07
Amsterdam Marathon 2025
PB
Maratona di Valencia 2016 - 03:04:07
-
- Maratoneta
- Messaggi: 474
- Iscritto il: 2 dic 2016, 23:57
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
Eh già, proprio dei geni...
Vabbè, ho imparato la lezione: correre da infortunati è folle, e soprattutto pericoloso.
Non ho ricavato niente di valido, niente di bello, niente di piacevole dalla gara; so solo che alla fine mi sono ritrovato con una lesione (non una semplice infiammazione), una lesione del tendine.
Sintetizzando:
- pro: niente
- contro: autodanneggiamento del proprio corpo.
Conclusione: ma se po' esse più str*nzi?
PS: @Renzo, vedo dalla tua firma che ti sei preso recentemente delle belle soddisfazioni sulla distanza: hats off!
Vabbè, ho imparato la lezione: correre da infortunati è folle, e soprattutto pericoloso.
Non ho ricavato niente di valido, niente di bello, niente di piacevole dalla gara; so solo che alla fine mi sono ritrovato con una lesione (non una semplice infiammazione), una lesione del tendine.
Sintetizzando:
- pro: niente
- contro: autodanneggiamento del proprio corpo.
Conclusione: ma se po' esse più str*nzi?


PS: @Renzo, vedo dalla tua firma che ti sei preso recentemente delle belle soddisfazioni sulla distanza: hats off!

-
- Top Runner
- Messaggi: 6434
- Iscritto il: 26 dic 2014, 22:27
- Località: Crema
Re: Venice Marathon - 22/10/2017
No zozzone nonostante la tua sofferenza è un bel racconto! Probabilmente anch'io se mi fossi trovato nelle tue condizioni l'avrei corsa...siamo testardi
Anch'io vorrei condividere un altro pensiero sulla maratona 2016: sabato ho visto il programma di Rete4 "Oltre il limite" (o i limiti, non ricordo) in cui si mostrava la gara dell'ex rugbista Bergamasco:
Davvero emozionante! Immagini in corsa, la partenza, i saluti del pubblico e degli altri runners, la fatica, la sofferenza, .... E la gioia finale!
Se non l'avete visto andate a cercarlo perché merita!
Anch'io vorrei condividere un altro pensiero sulla maratona 2016: sabato ho visto il programma di Rete4 "Oltre il limite" (o i limiti, non ricordo) in cui si mostrava la gara dell'ex rugbista Bergamasco:
Davvero emozionante! Immagini in corsa, la partenza, i saluti del pubblico e degli altri runners, la fatica, la sofferenza, .... E la gioia finale!
Se non l'avete visto andate a cercarlo perché merita!