mazzi ha scritto:rogeraccio ha scritto:Io sto leggendo (tra gli altri) "Lo Zen e l'arte della corsa" di Speciani, regalatomi da un caro amico

Letto nelle vacanze di Natale.
In effetti Oscar non ha tutti i torti, quando parla di "integralismo", cui aggiungo l'esasperazione dell'aspetto filosofico della corsa che, francamente, trovo difficile da individuare e porre "concretamente" in essere.
Quoto ancora Oscar nel dire che è un libro che va interpretato ed adeguato alle esigenze del lettore e non "subìto"!
Ma lo ricomprerei, sicuro!

Rischiando di farmi linciare
Io l'ho trovato assai sempliciotto... nel senso che parlare di Zen nei termini con i quali ne parla Speciani mi ha fatto un po' rabbrividire...
Lo Zen è la ricerca dell'Illuminazione attraverso degli attimi di consapevolezza che trascendono la deduzione logica degli eventi... Speciani rimane troppo occidentale nella sua trasposizione della dottrina Zen nella corsa.
Sullo Zen io consiglierei, invece, la lettura di "Lo Zen e il tiro con l'arco" di Eugen Herrigel e "Dice lo Zen" di Tsai Chih Chung, quest'ultimo davvero molto molto originale (non vi anticipo nulla, perché se qualcuno è interessato, è giusto che assapori la sorpresa...).
Poi per carità, il libro di Speciani l'ho letto, lo ricomprerei anch'io e probabilmente lo rileggerò pure!
