Secondo me non hai risolto nulla.velocity ha scritto:Sono al 30esimo gg di stop e devo scontarne altri 15.La situazione sembra buona: niente dolori e riesco anche a fare qualche scatto breve senza problemi, resta la sensazione di non essere al 100% ma rispetto ad un mese fa che correvo con una gamba sola per prendere il tram ...Mi domandavo cosa dovrei fare per riprendere a correre senza ricadere nella tendinite? A chi affidarsi per evitare problemi? Riprendere cosi come ho lasciato mi pare scontato che se mi sono già infortunato mi farei male nuovamente....Le sto pensando tutte: andare a correre in pista con le fivefingers, cambiare stile di corsa (ma farlo ad caxxum mi pare pericoloso) provare con lo streching e tavola propriocettiva prima e dopo e continuare come ho sempre fatto....Intanto mi sono messo a dieta stretta e almeno non ho messo su neanche mezzo kg....Immaginatevi l'inattività sommata alla dieta e ai vari dubbi in che situazione si finisce....
Grazie ciao
In effetti l'impressione che si può avere è che - interrompendo il riposo assoluto - sia un po' come staccare in anticipo la crosta in formazione su una ferita prima che essa cada da sola: si interrompe la rimarginazione e la ferita torna a sanguinare.
Anch'io ho notato che anche solo con qualche giorno di riposo la situazione ogni volta sembra(va) normalizzarsi... dopodiché, proprio per questo, nell'illusione della guarigione per remissione spontanea, sono caduto diverse volte nella tentazione di "verificarla" riprovando a correre.
Naturalmente con tutte le precauzioni: oltre alle solite scarpe ammortizzate, anche talloniere, percorso quasi solo su erba (e persino bagnata causa precedente pioggia, come dire una superficie che più soffice non si potrebbe), velocità controllata, tempi limitati, assenza di strappi, ecc. ecc.
Lì per lì l'effetto paradossale è che il riscaldamento ti fa sentire ancora meno l'insorgenza del dolore, anzi ti invita quasi ad andare più forte e "copre" totalmente i sintomi di un'infiammazione che intanto si sta riacutizzando.
E infatti ogni volta il risultato è stato un disastro: passate poche ore, ossia il tempo di raffreddarsi, sono tornato a zoppicare per 24, 36, addirittura 48 ore a seconda della combinazione di tempo e di velocità che avevo tenuto.
Allora, come dicevo, l'impressione può essere quella della crosta staccata alla ferita. Poi però ripensandoci ho e rimango con tutti i miei dubbi sul fatto che semplicemente prolungando il riposo sarei arrivato alla guarigione.
La sensazione è piuttosto che il riposo metta solo il silenziatore ai sintomi, li metta a tacere, ma che nel momento in cui il riposo viene interrotto anche i sintomi riprendano esattamente dal punto in cui li si era lasciati.
Un po' come se una macchina che procedendo produce un rumore anomalo (ad esempio perché ha le ruote sgonfie), fermandola non li fa più : grazie !!! Questo significa forse che gli pneumatici si sono miracolosamente riaggiustati da soli ? No di certo: se riprendi a circolare, fosse anche dopo sei mesi o dopo 3 anni, non solo ricominciano a far rumore come prima, ma finisci per squarciarli.
Ecco perché ho sempre un po' di perplessità di fronte a tutti quelli che dichiarano - avendo osservato un riposo assoluto - di avvertire una remissione o addirittura una guarigione.
Personalmente poi noto che col tempo la situazione non solo non sta stabilizzandosi, ma addirittura tendendo al peggioramento, da avere la netta sensazione che si tratti di qualcosa di degenerativo, ad esempio (per capirsi) uno sperone calcaneare che aumenta progressivamente la calcificazione e tutti gli effetti ramificati negativi a livello tendineo, plantare, ecc. Quindi ho preso la decisione di fare una visita presso un reparto ortopedico ospedaliero che ha una buona reputazione (e soprattutto una molteplicità di medici specializzati anche in traumatologia sportiva), perché credo che alla fine dovrò andare a finire su un intervento chirurgico. Magari (almeno spero) non invasivo, ma credo un intervento. Perché noto troppi dismorfismi, e troppo accentuati, per poter pensare che le tecniche "soft" (conservative), sulle quali peraltro ho già speso un po' di soldi senza risultati (tecar, plantari), possano sortire effetti: al massimo hanno rallentato il peggioramento. Quindi men che meno ormai prendo anche solo in considerazione riti giornalieri a base di stretching, esercizi, bottigliette di ghiaccio, elastici, cerotti e insulsità assortite (insulsità rispetto ai sintomi, intendo), che ritengo tutti pannicelli caldi, o freddi a seconda dei casi.
Nel frattempo faccio un po' di bici (quando il meteo fa la grazia di concedere domeniche decenti, altrimenti si saltano come niente 2 o 3 settimane), un po' di ginnastica in palestra, più per avere il pretesto di staccarsi dal pc che per altro (considerato il senso di claustrofobia che mi dà). Ma la sensazione di prostrazione è difficile da descrivere, questi sei mesi è come se mi avessero invecchiato di colpo di almeno 20 anni, psicologicamente ancor più che fisicamente (ed è tutto dire). Anche con gli amici si fa finta di sorridere, si prova qualche gioia ormai solo per quello che fanno loro (e niente di proprio), ma l'altro lato della sensazione è l'impressione di esclusione che si prova; persino sul lavoro è difficile mantenere la concentrazione perché quando la mattina ti alzi e subito zoppichi è come quando si ha un mal di testa atroce: non vedi altro che quello, e desidereresti solo che finisse, e non ti interessa più null'altro.