[DIARIO] Ricordi e pensieri

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librenhaut
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[DIARIO] Ricordi e pensieri

Messaggio da librenhaut »

Pisa, ottobre 2018. Ho appena lasciato la mia città e la casa dei miei genitori per venire a studiare qui, e nella mia mente c'è l'università, il resto sembra passare in secondo piano. Ho avuto vari interessi e varie attività nella mia vita, e lo sport ne ha sempre un po' fatto parte: negli ultimi anni ha avuto il suo spazio in quelle due volte a settimana in piscina. Accettavo sempre di buon grado l'idea di un po' di esercizio fisico, però non posso dire che fosse una parte fondamentale di me. Se saltava andava bene lo stesso, e ora che inizio una nuova vita non mi preoccupo più di tanto di cosa ne sarà. Sì, ci saranno sicuramente dei posti dove potrò andare per fare sport, so che prima o poi sarà bene informarsi, però per ora non è la mia priorità, ci si penserà.

E veniamo quindi alla corsa. Una cosa che a me non dispiace, cioè, per dire, a volte il prof di educazione fisica al liceo ci faceva iniziare la lezione con 15-20 minuti di corsa lenta, tutti la odiavano e non vedevano l'ora di iniziare la partita di basket, a me invece piaceva, la mente andava libera e i minuti alla fine passavano, dava soddisfazione vedere che nel tempo diventavano sempre di più. Per cui, sentendo che tra i miei nuovi compagni di università c'è qualcuno che va a correre, mi viene voglia di provarci anch'io. Cosa c'è di più semplice per fare un po' di movimento? Di tanto in tanto mi unisco a qualcuno che va, le prime volte è un po' difficile e devo fare delle pause camminate, però mi piace, e arriva presto il momento in cui riesco ad arrivare senza fermarmi fino alla rotonda in fondo al Viale delle Piagge (3,8 km da dove alloggio, percorrendo l'Arno), punto dove di solito ci si ferma e si fa una pausa prima di tornare indietro.

Ho un compagno con cui condivido diverse uscite, di solito si fa l'avanti e indietro fino alla rotonda, e ad un certo punto riesco ad eliminare la pausa al giro di boa. Un paio di volte facciamo qualche km in più tornando indietro, poi lui alla fine mi fa sempre soffrire con un'accelerata negli ultimi 500 m. Andiamo bene insieme, a volte in due, altre volte con qualcun altro. Un giorno lui ci propone di partecipare alla corsa dei Babbo Natale del 16 dicembre, ovvero la non competitiva che affianca la Maratona e la Mezza Maratona di Pisa. Si può scegliere se fare 3, 7 o 14 km: noi ci orientiamo verso i 7 che sono più o meno la distanza che facciamo in allenamento. Secondo il mio amico un obiettivo sensato potrebbe essere farla a 5'/km, che non è troppo lontano da quanto facciamo di solito.

Arriva il grande giorno, e l'atmosfera alla partenza è magnifica. Migliaia di runner, sia italiani che stranieri, tutti a scaldarsi e a disporsi con trepidazione nella zona di partenza. Perché si parte tutti insieme: sia che si facciano i 42 km o i 21, sia che si faccia la non competitiva di 14, 7 o 3 km, in cui c'è chi come noi ha comunque intenzione di correre ma anche chi ha solo voglia di farsi una passeggiata, magari vestito da Babbo Natale. Chi è iscritto a una competitiva (42 o 21) ha il suo pettorale con la distanza corrispondente, mentre chi fa la non competitiva è senza pettorale e può scegliere liberamente quale percorso fare, anche durante la corsa.

Viene dato il via, e si inizia a correre in mezzo alla folla ad un ritmo un po' limitato a causa della densità di persone. Percorriamo 1 km e siamo sul Lungarno, ci dirigiamo a est. C'è già il primo bivio: chi fa la 3 km gira e torna verso la partenza/arrivo. Noi andiamo dritti e finalmente si riesce a correre al ritmo che vogliamo, forse anche un po' più del solito seguendo il flusso di gente. Davanti a noi c'è un gruppo con dei palloncini con su scritto 4:00, ma vanno piano e li superiamo. Possibile che stiamo andando più veloce di 4'00"/km? No, impossibile, sicuramente sono partiti piano come tutti e tra poco ci risupereranno. Invece dopo un po' vediamo quelli con scritto 3:30, e sono ancora più confuso. Poi capisco che forse non sono 3'30"/km ma 3 ore e 30 per finire la maratona, cioè circa 5'/km: così tutto torna. Intanto abbiamo attraversato un ponte e stiamo tornando verso ovest dall'altro lato dell'Arno. Il mio amico controlla il ritmo: più o meno siamo andati a 5'/km ma forse qualche secondo in più, dovremmo accelerare. Ci dirigiamo fuori dal centro cittadino, e vediamo il cartello del km 5. Come, possibile che abbiamo già fatto 5 km e tra 2 km è finita? A me sembra di aver appena iniziato!

Vediamo il bivio della 7 km, che gira a destra e torna verso Piazza dei Miracoli. Ci guardiamo un attimo e stiamo pensando la stessa cosa: abbiamo ancora molta voglia di correre, perché non andare per i 14 km? Così tiriamo dritto. Proseguiamo ancora per un paio di km nel flusso di runner, poi arriva il nostro bivio ed è il momento di girare. Tra chi va dritto alcuni si addentreranno nella campagna e torneranno indietro dopo San Piero a Grado, altri invece arriveranno fino a Tirrenia e poi correranno sul lungomare fino a Marina di Pisa prima di rientrare in città. Noi poco dopo siamo già sulla strada del ritorno, e siamo praticamente soli. Un po' di stanchezza nelle gambe inizia a farsi sentire, però vado avanti, mi sento felice, mi piace proprio correre.

Vediamo il cartello del km 38 della maratona, e poco dopo quello del km 17 della mezza: sembra che manchino 4 km? Ma ne abbiamo fatti 8 o poco più, qualcosa non torna. Continuiamo a correre, stiamo rientrando in città, km 40, km 41. La mia corsa è un po' più pesante ma sempre abbastanza efficace. Si ridivide il nostro percorso da quello della maratona e della mezza: pensiamo sia per farci fare quel chilometro o due che mancava, invece è solo perché noi arriveremo ad un semplice tendone dove ci daranno medaglia e crostatina, e non passeremo sotto l'arco di arrivo in Piazza dei Miracoli. Acceleriamo leggermente, e arriviamo al tendone che ci annuncia l'arrivo. 12,7 km (scopriremo da Google Maps) in 1:02:30 circa, 4'55"/km.

Contenti, ci godiamo il momento di festa al traguardo, poi torniamo verso i nostri alloggi: qualcuno ci fa i complimenti, altri non si capacitano di come si possa correre per un'ora di fila e soprattutto averne voglia. Il mio amico, contento ma convinto che avrebbe potuto fare meglio se avesse accelerato prima sapendo che era più corta, inizia già a dirci che l'anno prossimo vuole fare la mezza maratona. Io non so se la farò, forse in un anno ci si può arrivare però sicuramente non si potrà improvvisare così. Diamo tempo al tempo, per adesso quello che so è che voglio continuare a correre perché è bellissimo.
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Doriano Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] Ricordi e pensieri

Messaggio da Doriano »

alla mezza ci puoi arrivare in due mesi, altro che anno!
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fai correre anche tu il porcellino :pig: di Running Forum, scopri qui come! viewtopic.php?t=46765
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andreac76
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Re: [DIARIO] Ricordi e pensieri

Messaggio da andreac76 »

Okkio che parla del 2018... nel mentre di km mi sembra ne abbia fatti molti (a Gennaio 2024 180 mi sembra) ;)
"se sono libero è perché continuo a correre..."
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librenhaut
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Re: [DIARIO] Ricordi e pensieri

Messaggio da librenhaut »

Arriva Natale, i miei genitori e parenti hanno sentito che corro e mi regalano delle scarpe e abbigliamento da running. Io continuo, mi piace e voglio provare a migliorare. Però non sono costante, vado un po' quando ne ho voglia, capitano settimane più attive e settimane in cui non vado per niente.

Gennaio e febbraio è la sessione di esami, noi del primo anno iniziamo ora a venire confrontati con la realtà dell'università. Molti si perderanno, smetteranno di uscire, perderò i miei compagni di corsa. Anch'io in alcuni periodi di preparazione esami mi trovo ad essere assorbito dallo studio e a trascurare lo sport, però poi mi rendo conto che può e deve avere il suo spazio.

Ho il desiderio di muovermi, di curare la mia forma fisica, di vedere un po' cosa riesco a fare. Mi piace esplorare, mi viene voglia di scoprire percorsi nuovi e di spingermi fuori dalla città. C'è la via dei Condotti che conduce ad Asciano ai piedi dei Monti Pisani costeggiando un acquedotto: 7 km ad andare e 7 a tornare, si può fare. Poi ci sarebbe il Parco di San Rossore, però dista 5 km, tra andata e ritorno non rimane molta autonomia per girarlo...

Marzo 2019, la sessione di esami è finita, però ci sono i colloqui di aprile e tutti sono di nuovo chiusi a studiare. Io sono piuttosto tranquillo e ho voglia di fare altro. Vado spesso a correre da solo (totalizzerò 116 km nel mese), c'è sempre il sole, qualche volta prendo una bici di quelle che abbiamo in condivisione (city bike) e inizio ad esplorare un po' i dintorni di Pisa. Parto con San Rossore, poi una volta scopro una spiaggia un po' isolata prima di Viareggio (porterò qui i miei amici in estate per evitare la folla di Tirrenia), un'altra volta raggiungerò la costa rocciosa a sud di Livorno. Lato corsa invece, dopo aver fatto Asciano un giorno mi viene una bella idea...

Dicevo che sarebbe bello correre nel Parco di San Rossore, sono 10 km tra andata e ritorno, in più uno vuole fare un po' di km dentro. Sarebbe il posto perfetto per una prima mezza maratona! Ebbene sì, guardo la mappa e se faccio il giro lungo il perimetro della zona ad accesso libero (poi il parco prosegue ma è area protetta e non si può andare senza guida) viene circa la distanza giusta. Faccio qualche aggiustamento per avere chiaro un percorso che misuri esattamente 21,1 km. Quando finalmente mi decido a farla la programmo forse per il giorno dopo, forse addirittura per il pomeriggio stesso.

Esco che sono da poco passate le 16, il Parco chiude alle 17:30, dovrei essere giusto in tempo. Punto a finire la mezza in 2 ore, poi se è qualche minuto in più non fa niente. Inizio a correre, attraverso Piazza dei Miracoli, passo sotto la ferrovia e sono lungo il Viale delle Cascine che esce dalla città e mi condurrà al Parco.

Vado ad un ritmo poco sopra i 5'/km, all'inizio sembra facile. Poi entrato nel Parco (km 5) mi stabilizzo tra 5'20" e 5'30", più tranquillo e comunque ok per un sub2h. Costeggio il galoppatoio, poi mi addentro più in profondità. Corro su sentieri larghi e comodi, l'ambiente mi piace, è piuttosto selvaggio, sono solo nella natura a fare la mia corsa e la mia prestazione. Verso il km 12 c'è un albero caduto da superare. Vado ancora bene ma la stanchezza inizia a farsi sentire.

Al km 14 la strada torna ad essere asfaltata e mi dirigo verso l'uscita del Parco, ormai è quasi l'orario di chiusura. Supero il cancello alle 17:31, ancora non c'è traccia di un guardiano che voglia chiudere. Sono di nuovo su Viale delle Cascine, ho già fatto 16 km e me ne restano 5.

Improvvisamente le gambe diventano di legno. Mi sembra di non riuscire più a proseguire, ogni passo è una fatica. Fin qui ero andato bene, ma ora si fa davvero dura. Mi sforzo di continuare a correre, ci tengo a portarla a casa tutta. Vedo la Torre e il Duomo in lontananza. Sono ben oltre i 5'30"/km ma ancora in tempo per le 2 ore. La sensazione di gambe di legno persiste e va sempre peggio. In qualche modo riesco a trascinarmi fino alla fine del lungo viale e finalmente entro in Piazza dei Miracoli. Sto andando ormai oltre i 6'/km, potrei anche fermarmi e fare l'ultimo km camminando. Ma no, ormai sono arrivato e la finisco. Faccio l'ultimo sforzo e chiudo in 1h56.

E così alla fine ce l'ho fatta, ho finito una mezza maratona, e in meno di 2 ore. Da quando l'avevo ipotizzata a distanza di un anno sono passati solo tre mesi. Forse non ero così preparato per la distanza, però mi è piaciuto fare una cosa un po' più lunga, ancor meglio con tutta la parte nella natura selvaggia. Correre è proprio un bel modo di scoprire ed esplorare posti nuovi e remoti.
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pippotek Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] Ricordi e pensieri

Messaggio da pippotek »

Grande!!!!
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Re: [DIARIO] Ricordi e pensieri

Messaggio da victor76 »

Bravo, @librenhaut!
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
42 km: 4h07'29'' (5'52''/km)
--- 6 ore: 50,506 km (7'08''/km)

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librenhaut
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Re: [DIARIO] Ricordi e pensieri

Messaggio da librenhaut »

Dopo la mezza a San Rossore e vari altri giri esplorativi, l'entusiasmo continua ma anche le difficoltà arrivano. Non è ancora finito marzo e già una crisi di caldo e sete mi rovina una corsa di 18 km fatta all'orario sbagliato. Per un po' non tornerò più su queste distanze, l'uscita tipica sarà 11-12 km. A seconda della voglia alterno tra 2-3 uscite a settimana e una uscita ogni 2-3 settimane.

L'arrivo dell'estate e di temperature proibitive mi fa passare del tutto la voglia di correre. Mi dedico invece a qualche giretto in bici, sempre prendendo le city bike in condivisione. A luglio, il giorno dopo l'ultimo esame, festeggio la libertà con una lunga pedalata fino a Firenze: 80 km in circa 4 ore partendo di buon mattino, prevalentemente in piano ma con qualche leggera salitina (tipo verso San Romano) che con il monorapporto si fa sentire sulle gambe. Bello, lo rifarei volentieri, ma per il momento mi viene difficile pensare che possa diventare un'abitudine e non solo una gita da giorno dopo l'ultimo esame.

L'estate prosegue con le vacanze prevalentemente al mare, a parte una settimana di trekking sul cammino di Santiago. Corsa zero, riprenderò con molta calma al rientro a settembre. Un amico mi dice che a metà ottobre c'è la mezza maratona di Pisa, con una 10 km associata, ma io non me la sento, sono davvero fuori allenamento. Però mi viene voglia di ricominciare a correre un po' più seriamente, e da novembre grazie alle temperature più clementi ritrovo un minimo di regolarità. Parlo comunque di 5-6 uscite al mese, ogni volta 7 km o poco più. A dicembre riprovo la non competitiva di 14 km (che in realtà erano 12,7) associata alla maratona di Pisa, ma la chiudo in 1h05, tre minuti in più dell'anno scorso.

Si avvicina la primavera e inizio a pensare a nuove esplorazioni del territorio, quando arriva la notizia di un virus cinese che ha iniziato a dilagare in Lombardia. Non si capisce bene cosa sia né quanto sia grave, in Toscana nella mia cerchia di amici non ci sentiamo toccati più di tanto. A un certo punto chiudono l'università, c'è molto allarmismo dalla direzione, dicono che si sta espandendo dappertutto e di evitare luoghi affollati e qualunque assembramento di persone, sembra che uno rischi in qualunque momento di essere messo in quarantena. Io penso di sciogliere l'inquietudine andandomi a fare un giro da solo nei boschi, ma è pieno di gente (non hanno capito nulla?) e devo addentrarmi parecchio per trovare finalmente un po' di pace. Mi godo questo momento di libertà, che sarà l'ultimo: subito arriva la batosta definitiva e ci dicono di andare via dai nostri alloggi, chi può torni dalla propria famiglia.

Ho già capito, purtroppo, quello che mi aspetta, e mi chiedo solo quanto tempo dovrà passare. Fin dall'inizio so che stare chiuso in casa è per me una sofferenza, di solito già dopo 2 o 3 giorni sento il bisogno di uscire un po' all'aria aperta. So che stavolta sarà molto più lunga e non devo pensarci, prima o poi passerà. Mi concentro sullo studio: non avendo altro da fare almeno mi porterò avanti un bel po' di esami, capirò forse cosa mi piace, e inizierò a sentire profumo di laurea. In famiglia siamo contenti di essere tutti insieme anche se in un clima inizialmente molto teso. Troviamo la nostra routine casalinga, ognuno con il suo schermo per le lezioni o il lavoro, un po' di PlayStation, maxi-spesa una volta a settimana fatta da mio padre o da mia madre. Io ogni tanto un'oretta di cyclette: aiuta ad avere pensieri un po' più positivi oltre che a non perdere totalmente l'allenamento. E poi leggo, mi informo di cosa succede in Italia e nel mondo. Leggo anche RunningForum, lo trovo una fonte di energia positiva. Leggo di chi continua a correre in questi giorni e di chi si è fermato, io avrei un sacco voglia e penso che sarebbe anche possibile senza rischi eccessivi, però non ci provo neanche, più che altro per non dare pensieri a mia madre. Leggo di come la corsa abbia cambiato la vita di molte persone, di chi raggiunge obiettivi sempre più ambiziosi e di chi semplicemente dice che la corsa lo rende felice, di chi è sempre pronto a dare ottimi consigli grazie alla sua esperienza, di chi non c'è più da tempo ma continua a dare allegria a chi l'ha conosciuto o l'ha anche solo letto.

Mi viene quasi voglia di iscrivermi al forum e iniziare a condividere il mio percorso, sì perché ci sarà un percorso: appena ci fanno uscire da questa reclusione io voglio correre, correre con serietà e con impegno, migliorare fin dove posso, perché in fondo ho capito che anche a me correre fa stare proprio bene.

Poi purtroppo l'iscrizione al forum salterà e dovrà aspettare qualche anno. Il correre invece non salterà...
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Re: [DIARIO] Ricordi e pensieri

Messaggio da librenhaut »

Roma, 5 maggio 2020. Potevo uscire già ieri, non so perché non l'ho fatto, forse per inerzia. Potrei uscire adesso, ma a fare che? Non lo so, due passi fuori. Ma ormai giorno più giorno meno... si sta facendo sera, e mia madre mi fa: se senti il bisogno di uscire, esci. Scendo al parco sotto casa. Sento la brezza fresca che mi accarezza, che bello, quanto mi mancava questa sensazione. Mi addentro nel parco, l'erba è alta e incolta, a tratti più alta di me. Passeggio un po' nel prato, mi siedo un po' nel boschetto. Mi godo il momento, ho riscoperto la libertà di stare nella natura. Dopo 45 minuti risalgo a casa, sono una persona nuova, rigenerata.

Ora voglio correre. Non ho scarpe da running, i negozi riaprono il 18, pazienza aspetterò. Intanto qualche passeggiata. Quando finalmente prendo le scarpe mi metto subito all'opera, e l'inizio è (come pensavo) un po' traumatico. Faccio pochi km e molto piano. Fa caldo, molto caldo. Ma non importa, io voglio andare. 3 km a 5'45" e arrivo sfinito alla fontanella, bevo e mi bagno tutto, rifaccio i 3 km all'indietro a 6' e oltre. Non importa, la forma tornerà, per adesso basta che vado. Intanto corro e sono felice di correre.

C'è sempre un po' di sofferenza e senso di prigionia, non faccio molto altro oltre a studiare e correre. Arrivano gli esami a distanza, i primi passano bene, poi inizio ad essere leggermente esaurito e negli ultimi devo un po' accontentarmi. Ho voglia di fare altro. Fortunatamente riesco a rivedere i miei amici per una vacanza, e a stare un po' fuori con la famiglia. Correre in piena estate non mi riesce proprio, ma l'importante è che sono ripartito e che voglio ripartire.

A settembre ci viene finalmente concesso di tornare nelle strutture universitarie a Pisa, e passerò qui l'anno accademico 2020-21 ancora pesantemente segnato dalla pandemia, con poche possibilità di rivedere la famiglia. Riprendo a correre per bene, piano piano ricostruisco la forma e chilometraggi quantomeno "decenti* (75 km a Novembre). Hanno fatto una nuova pista ciclabile che va fino a Marina di Pisa, spesso mi alleno lì (tornando indietro di solito al semaforo di S. Piero a Grado, per un totale di circa 11 km). C'è ancora molta tensione per la pandemia, fioccano nuove restrizioni, zone rosse e zone arancioni. Almeno stavolta hanno capito che non si deve vietare l'attività sportiva solitaria all'aperto, che per me è il momento in cui mi sento più vicino alla normalità. Resto positivo, anche se devo fare dei sacrifici tutto va avanti, ora sto lavorando alla tesi. Iniziano i vaccini e so che ci vorrà tempo ma sembra si veda l'uscita, ho voglia di nuove esperienze e inizio ad informarmi per un semestre di scambio all'estero nel 2022. Intanto continuo sempre a correre, ormai faccio di nuovo tranquillamente uscite da un'ora a 5'/km, e ad un certo punto mi viene voglia di riprovare ad allungare. Riprovare i 21 km, questa volta però a 5'/km. Così decido di provare a correre la mia seconda mezza maratona, con obiettivo 1h45.

2 marzo 2021, è il momento. Esco e parto verso la ciclabile, questa volta però non tornerò indietro al semaforo, ma la farò tutta fino a Marina di Pisa. Tra andata e ritorno sono 23 km, per cui faccio 2 km di riscaldamento prima di far partire il cronometro. Non ho un GPS ma conosco i punti di riferimento principali e so a che km si trovano quindi guardando il cronometro riesco a capire come sto andando. La prima parte va tranquillamente come una corsa normale, poi quando invece di tornare indietro proseguo mi sento in un territorio nuovo. Cerco di mantenere un'andatura più costante possibile, per il momento va tutto bene, ma non ho idea di cosa succederà al ritorno. Finalmente vedo le barche, arrivo a Marina di Pisa: obiettivo raggiunto, ma sono solo a metà dell'opera. Ho 30" di vantaggio sul tempo obiettivo, non è molto, sto ancora bene ma sento i primi segni di stanchezza e devo cercare di non perdere troppo durante il ritorno. Le gambe continuano a girare e la mente è leggera, il vantaggio si mantiene più o meno costante fino a metà strada. Ora nelle gambe c'è più fatica e devo concentrarmi per mantenere il ritmo. Mi focalizzo sulle singole falcate, l'obiettivo è avanzare. Inizio a sentire che posso farcela, anche se è da un po' che una parte di me mi dice che scoppierò. Continuo a spingere per non perdere il ritmo. Mancano 4 km, attraverso l'ultimo tratto di campagna e ora tutto è familiare, so dov'è il traguardo. Non solo sto chiudendo, ma sto ancora correndo bene. Mi sento davvero felice nel momento che sto vivendo. Sono felice di quello che sto facendo, felice del mio percorso fino ad oggi, felice perché sono tornato e sono più forte di prima. Sono ormai nell'ultimo km e do tutto quello che mi è rimasto, taglio il traguardo in 1:43:39. Ricorderò questo giorno, 2 marzo 2021, il giorno in cui mi sono ripreso quello che mi era stato tolto, il giorno in cui ho saputo di essere tornato più forte di prima.

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