fartlek [Discussione ufficiale ]
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Re: fartlek [Discussione ufficiale ]
d'accordo con @filattiera . Aggiungo che per renderlo ancora più divertente io alterno una variazione breve e intensa (R5km/R3km) ad una più lunga e lenta (Rmezza/R10k/Rmaratona) e recupero circa la stessa durata della parte veloce. Sempre senza guardare l'orologio, a sensazione.
Puoi farlo anche su percorso saliscendi ed adeguare i ritmi ai cambi di pendenza, però questo modo a me diverte meno
Puoi farlo anche su percorso saliscendi ed adeguare i ritmi ai cambi di pendenza, però questo modo a me diverte meno
36'29"______10km Stezzano 2023
1h19'40"____Mezza Maratona Novara 2022
2h49'55''____Maratona Milano 2022
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Re: fartlek [Discussione ufficiale ]
Grazie mille ragazzi della risposta.
5 Km: 23:09
10 Km: 47:44
Mezza Maratona: 1:55:09 ( Berlino 2022 )
30 Km Trail con 1000 mt dislivello : 3:56:32
10 Km: 47:44
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Re: fartlek [Discussione ufficiale ]
@Giuseppe Marzano

tomaszrunning ha scritto: ↑22 mar 2018, 17:06 Per essere, come i Svedesi dicono, gioco di velocità, la questione prendete piuttosto seriamente....
https://www.wikihow.com/Do-a-Fartlek-Workout
A Fartlek (swedish for “speed play”) workouts involves sprinting and jogging off and on during a run. For example, a normal fartlek workout be a 40-60 minute training run. However, instead of keeping the same pace through the whole workout you sprint, then jog, then sprint again whenever you feel like it. You can customize fartleks to how you feel. If you feel sluggish, limit the number of sprints you do, and take more time to recover. If you feel great, run the sprints hard, and sprint again maybe when you don’t feel totally recovered.
One good way to run this workout is to pick out objects ahead of you, like a telephone pole and sprint from that pole to the next and then jog. One reason that fartleks are so popular is that it is so flexible
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Re: fartlek [Discussione ufficiale ]
dal libro di Albanesi:
Finora il fartlek è stato proposto dagli allenatori in base ai risultati che si ottengono. Funziona,perciò usiamolo. Questo approccio empirico può essere razionalizzato alla luce di quanto abbiamo detto sull'allenamento parallelo. Infatti il fartlek come il progressivo è un eccellente esempio di allenamento parallelo, andando a toccare molte grandezze fisiologicamente significative. Ovviamente l'optimum sarebbe di andarle a toccare TUTTE. È su questo scopo che imposteremo la seduta ideale di fartlek.
La seduta è caratterizzata da quattro parametri:
a) la durata
b) la lunghezza del tratto lento e di quello lungo
c) la velocità del tratto veloce
d) la velocità del tratto lento.
Da un punto di vista logico il tratto lento e quello lungo potrebbero essere diversi come lunghezza, ma dal punto di vista fisiologico non è necessario che ciò accada. Adottare lunghezze diverse può essere oggetto di studio per allenamenti di fartlek orientati a distanze precise. Per un fondista che si esprime su diverse distanze (come in genere accade a tutti gli amatori) è invece prioritaria la varietà dell'allenamento.
Occorre anche fare presente che la lunghezza può essere espressa come tempo (per esempio un minuto) o come distanza (per esempio 300 m). La scelta dipende dal percorso che si ha a disposizione e dalle caratteristiche psicologiche del soggetto. Si deve anche far notare che il fartlek a tempo equivalente (1'-1') viene un po' snaturato se si considerano le distanze equivalenti (300-300), a meno di non considerare distanze diverse (300-250). Infatti se il tratto veloce di 300 m viene percorso in 1', l'analogo tratto lento viene percorso in magari in 1'12". Ovviamente sono dettagli che non alterano la bontà dell'allenamento.
Veniamo quindi al punto: come scegliere i 4 parametri in base al concetto di allenamento parallelo? Se si considerano le varie grandezze dell'atleta che sono interessanti per le gare di fondo (soglia anerobica, resistenza anaerobica, massimo consumo di ossigeno ecc.) si vede che, per potere eccellere in tutte, l'atleta dovrebbe essere contemporaneamente uno specialista dei 5000 m e della maratona. Dopo questa considerazione è facile definire i punti c) e d):
la velocità del tratto corto deve essere quella dei 5000 m e la velocità del tratto lungo deve essere quella della maratona.
Se l'atleta non è un maratoneta o non ha il fisico da maratoneta (magari perché è in sovrappeso) la velocità del tratto lento deve essere quella che non aumenta la concentrazione di acido lattico. Supponiamo che un atleta corra i 5000 in 14'10"; il tratto veloce lo correrà a
2'50" mentre quello lento lo correrà a 3'20" (tempo stimato parametrando il suo valore sulla maratona). Se l'atleta corre i 5000 in 21' e la maratona in 3h30', le velocità dei tratti saranno rispettivamente 4'12" e 5'/km.
Veniamo al punto b). È chiaro che se si allunga troppo la lunghezza del tratto, l'impegno alla velocità di gara dei 5000 m è eccessivo. Non ha cioè senso fare 10' veloci e 10' lenti;
nell'esempio citato dell'atleta da 14'10", in 10' significa correre oltre 3000 m e quindi fare una vera e propria gara già nella prima frazione veloce. È per questo motivo che si accorcia la lunghezza del tratto: per consentire di prolungare abbastanza a lungo il fartlek sfruttando i tratti lenti per recuperare.
Durate tipiche dei tratti sono uno o due minuti.
Resta da definire il punto a), quello, se vogliamo, più importante. Anche in questo caso la risposta ormai è scontata.
La durata dell'allenamento deve essere tale da consentire di rispettare i vincoli sulle velocità.
Se l'atleta non riesce a rispettarli deve sospendere la prova. In genere si inizia con 25'-30' e si sale fino a una durata ragionevole (massimo 40'-50', dipende ovviamente dal tempo dell'atleta sui 5000 m, dal suo grado di allenamento, dalla lunghezza del tratto ecc.).
Gli errori comuni – Si possono riassumere semplicemente dicendo che non rispettare i parametri sopraindicati si traduce in un cattivo allenamento. In genere si hanno due tendenze opposte. Chi esaspera la velocità nel tratto veloce e la deprime nel tratto lento allena troppo le caratteristiche anaerobiche del soggetto, mentre chi fa il contrario uniformando le due velocità (facendo avvicinare il fartlek a un medio!) esaspera troppo quelle aerobiche. Non si ottengono cioè gli scopi dell'allenamento parallelo.
Finora il fartlek è stato proposto dagli allenatori in base ai risultati che si ottengono. Funziona,perciò usiamolo. Questo approccio empirico può essere razionalizzato alla luce di quanto abbiamo detto sull'allenamento parallelo. Infatti il fartlek come il progressivo è un eccellente esempio di allenamento parallelo, andando a toccare molte grandezze fisiologicamente significative. Ovviamente l'optimum sarebbe di andarle a toccare TUTTE. È su questo scopo che imposteremo la seduta ideale di fartlek.
La seduta è caratterizzata da quattro parametri:
a) la durata
b) la lunghezza del tratto lento e di quello lungo
c) la velocità del tratto veloce
d) la velocità del tratto lento.
Da un punto di vista logico il tratto lento e quello lungo potrebbero essere diversi come lunghezza, ma dal punto di vista fisiologico non è necessario che ciò accada. Adottare lunghezze diverse può essere oggetto di studio per allenamenti di fartlek orientati a distanze precise. Per un fondista che si esprime su diverse distanze (come in genere accade a tutti gli amatori) è invece prioritaria la varietà dell'allenamento.
Occorre anche fare presente che la lunghezza può essere espressa come tempo (per esempio un minuto) o come distanza (per esempio 300 m). La scelta dipende dal percorso che si ha a disposizione e dalle caratteristiche psicologiche del soggetto. Si deve anche far notare che il fartlek a tempo equivalente (1'-1') viene un po' snaturato se si considerano le distanze equivalenti (300-300), a meno di non considerare distanze diverse (300-250). Infatti se il tratto veloce di 300 m viene percorso in 1', l'analogo tratto lento viene percorso in magari in 1'12". Ovviamente sono dettagli che non alterano la bontà dell'allenamento.
Veniamo quindi al punto: come scegliere i 4 parametri in base al concetto di allenamento parallelo? Se si considerano le varie grandezze dell'atleta che sono interessanti per le gare di fondo (soglia anerobica, resistenza anaerobica, massimo consumo di ossigeno ecc.) si vede che, per potere eccellere in tutte, l'atleta dovrebbe essere contemporaneamente uno specialista dei 5000 m e della maratona. Dopo questa considerazione è facile definire i punti c) e d):
la velocità del tratto corto deve essere quella dei 5000 m e la velocità del tratto lungo deve essere quella della maratona.
Se l'atleta non è un maratoneta o non ha il fisico da maratoneta (magari perché è in sovrappeso) la velocità del tratto lento deve essere quella che non aumenta la concentrazione di acido lattico. Supponiamo che un atleta corra i 5000 in 14'10"; il tratto veloce lo correrà a
2'50" mentre quello lento lo correrà a 3'20" (tempo stimato parametrando il suo valore sulla maratona). Se l'atleta corre i 5000 in 21' e la maratona in 3h30', le velocità dei tratti saranno rispettivamente 4'12" e 5'/km.
Veniamo al punto b). È chiaro che se si allunga troppo la lunghezza del tratto, l'impegno alla velocità di gara dei 5000 m è eccessivo. Non ha cioè senso fare 10' veloci e 10' lenti;
nell'esempio citato dell'atleta da 14'10", in 10' significa correre oltre 3000 m e quindi fare una vera e propria gara già nella prima frazione veloce. È per questo motivo che si accorcia la lunghezza del tratto: per consentire di prolungare abbastanza a lungo il fartlek sfruttando i tratti lenti per recuperare.
Durate tipiche dei tratti sono uno o due minuti.
Resta da definire il punto a), quello, se vogliamo, più importante. Anche in questo caso la risposta ormai è scontata.
La durata dell'allenamento deve essere tale da consentire di rispettare i vincoli sulle velocità.
Se l'atleta non riesce a rispettarli deve sospendere la prova. In genere si inizia con 25'-30' e si sale fino a una durata ragionevole (massimo 40'-50', dipende ovviamente dal tempo dell'atleta sui 5000 m, dal suo grado di allenamento, dalla lunghezza del tratto ecc.).
Gli errori comuni – Si possono riassumere semplicemente dicendo che non rispettare i parametri sopraindicati si traduce in un cattivo allenamento. In genere si hanno due tendenze opposte. Chi esaspera la velocità nel tratto veloce e la deprime nel tratto lento allena troppo le caratteristiche anaerobiche del soggetto, mentre chi fa il contrario uniformando le due velocità (facendo avvicinare il fartlek a un medio!) esaspera troppo quelle aerobiche. Non si ottengono cioè gli scopi dell'allenamento parallelo.
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- Iscritto il: 25 gen 2017, 18:35
Re: fartlek [Discussione ufficiale ]
alla faccia, 30-40' di cui metà a ritmo 5k e metà a ritmo maratona, pesantuccio...
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Re: fartlek [Discussione ufficiale ]
Come direbbe Baggio di Sacchi... Questo è pazzo 
Il mio diario tra pesi corsa e (ogni tanto) dieta
5k 19.07 (passaggio test) 10k 38.34 (test pista 01/22)
21k 1h23.23(Roma Ostia '22)
42k 2h58.47 (Milano '22)
6h 70.4km (Grosseto '24)
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- Iscritto il: 21 mag 2023, 16:28
Re: fartlek [Discussione ufficiale ]
Vabbene uno che sostiene di fare la corsa lenta 30'' più
lenta rispetto al ritmo 10 km ...
lenta rispetto al ritmo 10 km ...
21 k 1h 32'41''
10 k 43'30''( 04/02/24 in allenamento);
Trail 30 k 1800+, 25 k 1500+, 14 k 800+; + altri
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- Iscritto il: 4 giu 2013, 21:11
- Località: Treviso
Re: fartlek [Discussione ufficiale ]
grande rispetto per Albanesi, ma tende sempre a categorizzare tutto troppo.
il bello del fartlek è proprio non badare a orologio, gps, ritmi codificati etc.
si decide quanto star fuori e si va! e si spinge...
il bello del fartlek è proprio non badare a orologio, gps, ritmi codificati etc.
si decide quanto star fuori e si va! e si spinge...
<< nelle corse che faccio c'è il meglio che do c'è la voglia che ho >> e.r.
10K 36'25''
21K 1h20'25''
42K 2h59'29''
https://connect.garmin.com/modern/profile/armearme
10K 36'25''
21K 1h20'25''
42K 2h59'29''
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- Località: Fino Mornasco
Re: fartlek [Discussione ufficiale ]
Il vero fartlek(molto divertente),... è una serie di variazioni (veloce/lento) totalmente a caso sia che lo si fa a distanza che a tempo
Gli svedesi (ma anche da noi )lo facevano\fanno con il coach che dà il via alla variazione appunto a caso
Da noi si usa (chiamandolo fartlek) It (interval training) che sono delle variazioni più classiche e regolari
Poi in base all'intensità servono per varie cose (soprattutto in base al ritmo del recupero
Gli svedesi (ma anche da noi )lo facevano\fanno con il coach che dà il via alla variazione appunto a caso
Da noi si usa (chiamandolo fartlek) It (interval training) che sono delle variazioni più classiche e regolari
Poi in base all'intensità servono per varie cose (soprattutto in base al ritmo del recupero


