Certificato medico: istruzioni per l'uso
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
@Malnat, che correre non sia salutare ne' per le articolazioni, ne' per il cuore e' assodato (per la salute, meglio altro), come e' chiaro che non si raggiunge la FCmax durante il test. Cosa e' pero' maggiormente rischioso per noi tapascioni, non e' tanto la FCmax, quanto la pressione sistolica e la sua capacita' di ritorno a valori "normali" dopo lo sforzo. E' questo valore che preclude ai piu' il certificato di idoneita'.
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
ok, ed è un accertamente talmente importante che permettiamo a migliaia di atleti di correre in Italia senza averlo fatto.
Quindi: o effettivamente questo è imprescindibile e quindi anche per gli stranieri viene applicata la regola, oppure non è così fondamentale (tant'è che all'estero no lo fanno) e allora lo togli per tutti.
Poi il tema tapasciate indicato da qualcuno è ancora peggio, non ho l'idoneità ma posso correre ugualmente. Cioè, anche quelli che sono stati fermati con una visita molto light possono correre.
Quindi: o effettivamente questo è imprescindibile e quindi anche per gli stranieri viene applicata la regola, oppure non è così fondamentale (tant'è che all'estero no lo fanno) e allora lo togli per tutti.
Poi il tema tapasciate indicato da qualcuno è ancora peggio, non ho l'idoneità ma posso correre ugualmente. Cioè, anche quelli che sono stati fermati con una visita molto light possono correre.
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
E' sicuramente un accertamento di prevenzione e tutela della salute fondamentale. Possiamo discutere sui legami e conseguenze giuridiche ad esso associate (e che si traducono nel fatto che agli stranieri la norma non sia applicata), ma ritengo la visita sportiva agonistica un punto a favore dell'Italia rispetto ad altri Paesi.Malnat ha scritto: ↑22 gen 2024, 11:26 ok, ed è un accertamente talmente importante che permettiamo a migliaia di atleti di correre in Italia senza averlo fatto.
Quindi: o effettivamente questo è imprescindibile e quindi anche per gli stranieri viene applicata la regola, oppure non è così fondamentale (tant'è che all'estero no lo fanno) e allora lo togli per tutti.
Poi il tema tapasciate indicato da qualcuno è ancora peggio, non ho l'idoneità ma posso correre ugualmente. Cioè, anche quelli che sono stati fermati con una visita molto light possono correre.
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
il test al cicloergometro in effetti un po una farsa lo è. I podisti di solito non riescono a spingere sui pedali ed i battiti non salgono. Io ad esempio a stento riuscivo a raggiungere i 150 bpm con quadricipiti duri come marmo, a fronte di una fc massima di oltre i 180 bpm. Non saprei quanto un test di questo tipo possa essere significativo
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
Beh è vero che la visita agonistica ha dei limiti, e alcuni centri la fanno con poca cura, però i medici che la firmano si prendono comunque dei rischi non banali in caso emergessero problemi seri per l'atleta. Non è che se una regola viene implementata male è inutile, semmai si deve pensare come migliorarne l'applicazione.
Certo, da un punto di vista filosofico è una regola un po' paternalistica, perché ognuno potrebbe e dovrebbe preoccuparsi per la propria salute a prescindere dalla regola, ma chi lo farebbe davvero? Chi non fa agonismo in Italia fa una visita simile a quella agonistica? All'estero quanti fanno visite simili a quelle agonistiche? Il risultato pratico probabilmente sarebbe che la maggior parte di quelli che vengono intercettati come problematici (e non sono pochi) non farebbe alcuna visita e correrebbe sopra il problema. Poi non sono un medico e non so quanti rischi corrano davvero queste persone, però ci sono dei protocolli specifici e accurati, e io preferisco affidarmi a questo piuttosto che ad un'autovalutazione (proprio perché non sono un medico).
In generale in Italia c'è una cultura diversa della tutela dello sportivo, addirittura si vede la differenza in sport professionistici, dove all'estero si disinteressano di problemi che in Italia imporrebbero uno stop, e qualcuno ci ha lasciato le penne. Poi certo, niente è perfetto, di atleti certificati che muoiono durante lo sport purtroppo ce ne sono anche in Italia, e forse calciatori come Eriksen continueranno a giocare all'estero senza grossi rischi. Però a me sembra utile tenere il punto, anche solo per salvare qualche vita e, non ultimo, incentivare una cultura del benessere sportivo.
Inoltre, perché non sia una semplice tassa, basta andare nei centri più seri che fanno visite più che adeguate, con anche gli approfondimenti del caso se necessari. Poi certo se uno vuole spendere meno o peggio avere il medico che chiude un occhio su alcuni problemi pur di continuare a fare agonismo (mi è capitato di sentire anche questo) è un suo problema, e magari del medico se succede poi qualcosa, non certo della regola. E togliere la regola non migliorerebbe la cosa, perché proprio questi soggetti sarebbero i primi a non farla (certo risparmierebbero qualche soldo...).
@Malnat l'eccezione per gli stranieri sull'obbligo di visita è stata introdotta pochi anni fa, a valle di forti pressioni di federazione e organizzatori di gare, per poter far venire più facilmente atleti esteri in Italia. Alla fine il legislatore ha mollato alle pressioni "commerciali", non so se sia giusto, ma solo per permettere agli organizzatori di gare italiane con respiro internazionale di poter essere concorrenziali con gare estere. E sai perché? Perché nessuno straniero fa una visita simile a quella agnostica, e di conseguenza nessun medico è pronto a firmare una liberatoria per farlo correre, quindi gli stranieri non venivano.
Certo, da un punto di vista filosofico è una regola un po' paternalistica, perché ognuno potrebbe e dovrebbe preoccuparsi per la propria salute a prescindere dalla regola, ma chi lo farebbe davvero? Chi non fa agonismo in Italia fa una visita simile a quella agonistica? All'estero quanti fanno visite simili a quelle agonistiche? Il risultato pratico probabilmente sarebbe che la maggior parte di quelli che vengono intercettati come problematici (e non sono pochi) non farebbe alcuna visita e correrebbe sopra il problema. Poi non sono un medico e non so quanti rischi corrano davvero queste persone, però ci sono dei protocolli specifici e accurati, e io preferisco affidarmi a questo piuttosto che ad un'autovalutazione (proprio perché non sono un medico).
In generale in Italia c'è una cultura diversa della tutela dello sportivo, addirittura si vede la differenza in sport professionistici, dove all'estero si disinteressano di problemi che in Italia imporrebbero uno stop, e qualcuno ci ha lasciato le penne. Poi certo, niente è perfetto, di atleti certificati che muoiono durante lo sport purtroppo ce ne sono anche in Italia, e forse calciatori come Eriksen continueranno a giocare all'estero senza grossi rischi. Però a me sembra utile tenere il punto, anche solo per salvare qualche vita e, non ultimo, incentivare una cultura del benessere sportivo.
Inoltre, perché non sia una semplice tassa, basta andare nei centri più seri che fanno visite più che adeguate, con anche gli approfondimenti del caso se necessari. Poi certo se uno vuole spendere meno o peggio avere il medico che chiude un occhio su alcuni problemi pur di continuare a fare agonismo (mi è capitato di sentire anche questo) è un suo problema, e magari del medico se succede poi qualcosa, non certo della regola. E togliere la regola non migliorerebbe la cosa, perché proprio questi soggetti sarebbero i primi a non farla (certo risparmierebbero qualche soldo...).
@Malnat l'eccezione per gli stranieri sull'obbligo di visita è stata introdotta pochi anni fa, a valle di forti pressioni di federazione e organizzatori di gare, per poter far venire più facilmente atleti esteri in Italia. Alla fine il legislatore ha mollato alle pressioni "commerciali", non so se sia giusto, ma solo per permettere agli organizzatori di gare italiane con respiro internazionale di poter essere concorrenziali con gare estere. E sai perché? Perché nessuno straniero fa una visita simile a quella agnostica, e di conseguenza nessun medico è pronto a firmare una liberatoria per farlo correre, quindi gli stranieri non venivano.
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
Con la tapasciata firmi una liberatoria ogni volta che ti iscrivi, ed equivale a come se andassi a correre al parco da solo o in compagnia.
Vedi..... se uno non vuole spendere soldi con visita medica e tessera Fidal/runcard, le scorciatoie in Italia ci sono. Quindi c'è libertà di scelta.......
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Vado dritto e sicuro, prendo la strada che non fa nessuno. Giuro che vado piano e quando arrivo, promesso, ti chiamo.
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
Per identificare alcune "disfunzioni" a livello del cuore non occorre andare a FCmax, ma, se ricordo bene, gia' 80% FCmax permette di avere tutti i dati nel tracciato. Cosa fa davvero la differenza, come in ogni campo medico, e' la lettura del tracciato e la competenza del cardiologo o medico sportivo nella sua interpretazione. E comunque l'aspetto dell'andamento della pressione sistolica rimane importante (riporto cosa mi spiego' il cardiologo durante la visita ... ho il brutto vizio di fare mille domande).same ha scritto: ↑22 gen 2024, 11:38 il test al cicloergometro in effetti un po una farsa lo è. I podisti di solito non riescono a spingere sui pedali ed i battiti non salgono. Io ad esempio a stento riuscivo a raggiungere i 150 bpm con quadricipiti duri come marmo, a fronte di una fc massima di oltre i 180 bpm. Non saprei quanto un test di questo tipo possa essere significativo
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
Argomento su cui ci sarebbe molto da dire ma tante cose sono già state dette nei post precedenti.
Io aggiungo una riflessione. Dato che la visita è oggettivamente superficiale* (io quando ho smesso con l'agonismo e smesso con le visite di idoneità ne ho fatta una completa e ovviamente è tutt'altra cosa), ha senso farla ogni anno?
Per me la cosa odiosa non era tanto il dover fare la visita se voglio fare sport agonistico, ma doverla fare obbligatoriamente ogni anno. Soprattutto per chi come me l'ha fatta per tutta la vita sportiva.
Non avrebbe più senso farla ogni 5, 3 e poi passare a 1 anno (tempistiche buttate lì) andando a scaglioni in base all'età? O comunque tenere una distanza più ampia rispetto alla visita annuale che c'è ora?
* superficiale può essere frainteso, non intendo che è fatta male o in modo non professionale (quello dipende eventualmente dal centro e dal medico), dico che è una versione light di una vera visita cardiologica. Almeno quelle che ho sempre fatto io.
Io aggiungo una riflessione. Dato che la visita è oggettivamente superficiale* (io quando ho smesso con l'agonismo e smesso con le visite di idoneità ne ho fatta una completa e ovviamente è tutt'altra cosa), ha senso farla ogni anno?
Per me la cosa odiosa non era tanto il dover fare la visita se voglio fare sport agonistico, ma doverla fare obbligatoriamente ogni anno. Soprattutto per chi come me l'ha fatta per tutta la vita sportiva.
Non avrebbe più senso farla ogni 5, 3 e poi passare a 1 anno (tempistiche buttate lì) andando a scaglioni in base all'età? O comunque tenere una distanza più ampia rispetto alla visita annuale che c'è ora?
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
Secondo me il problema non è se la visita è poco accurata o meno… io la faccio volentieri perché vado da un cardiologo serio, a parte il cicloergometro mi fa una visita cardiologica molto accurata. Se dovessi trovare un medico approssimativo non ci andrei io. Si deve boicottare i medici compiacenti, la pellaccia è la nostra.
"𝑆𝑎𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒' 𝑛𝑜𝑛 𝑚𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒𝑟𝑜' 𝑚𝑎𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑟𝑒?
𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒' 𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑜 𝑒 𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎, 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑚𝑒 𝑛𝑒 𝑓𝑟𝑒𝑔𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖, 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑜 𝑐ℎ𝑖𝑠𝑠𝑎𝑐𝑐ℎ𝑒𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎! 𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒' 𝑖𝑜 𝑆𝑂𝑁𝑂 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑛𝑑𝑜"
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Re: Certificato medico: istruzioni per l'uso
Io cmq su cyclette all'80% della FC non arrivo. Ultima volta ho chiuso a 120 su 186 (meno del 65%)
È un controllo in più che male non fa. Vale i 70/80€ quanto è arrivato da queste parti? A mio avviso decisamente no. Preferirei risparmiarli e investirli che ne so un ecocardio cosa che comunque faccio extra ogni tot anni di mia sponte
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