Il tda ha continuato a farmi zoppicare per tutta la scorsa settimana; dal 16 ottobre a ieri mi è partita pure la caviglia: appena appoggiavo il piede a terra di lì s'irradiava un dolore che sia risaliva la tibia, sia andavaposteriormente al tda dx dolente e teneva rigido il tutto. Ieri anche questo s'è attenuato e ho ripreso ad avere un'andatura decente, anche se tda e caviglia dolevano alternativamente. Mi viene da pensare che questa derivi da un compensamento che va a incidere su un'articolazione che mi infortunai in passato (due anni fa). Poi dovrei sentire un esperto per averne certezza.
So che dovrei essere ottimista; in fondo l'avete detto in molti che l'età gioca a mio favore sulle possibilità di recupero. Uno dei miei problemi però è proprio l'indole, che mi porta a un pessimismo autobloccante su tutto: esami così come infortuni. Chiaramente c'è un profilo precisio dietro a ciò.
Gli inviti a "dimenticare" la corsa e considerarla una fase chiusa sono venuti da un paio di amici e, più che altro, dal mio psicoterapeuta, in quanto gli infortuni mi costano moltissimo in termini di stress e felicità (e soldi
