Beh basta che fai un mini sondaggio tra amici e colleghi come immaginano una scarpa da corsa e vedrai che salterà fuori il ritratto di qualche Nike superammortizzata...gada72 ha scritto:Ok ma se così fosse come mai non è ancora, visto che ormai come tipologia di corsa esiste dal 1960, diventata la più praticata. Non penso possa essere solo marketing.immax ha scritto: Comunque la disputa "corsa naturale" vs "corsa abituale" dove con corsa abituale intendo quella fatta con le classiche scarpe A3/A4 da un podista amatoriali di media capacità, non può che risolversi a favore della prima a mio avviso.
Lo dico perchè a supporto di questa teoria si trovano diversi studi medico scientifici di una certa serietà mentre al contrario a spingere verso l'utilizzo delle scarpe A3/A4 classiche ci sono solo delle argomentazioni che inquadrerei più nell'ottica del marketing.
Prova e facci sapere !
Oste come è il vino???
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Re: Oste come è il vino???
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Re: Oste come è il vino???
Quanta gente conosi che ha iniziato a correre facendo "corsi" di tecnica di corsa come avviene per altri sport ?
Nessuno.
quanta gente conosci che fino al giorno prima era sedentario e sovrappeso e ha iniziato a correre dall'oggi al domani ?
Tantissimi.
Ecco perchè la tipologia di corsa più praticata è quella dettata dal marketing.
Nessuno.
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si parte dal presupposto che correre sia un'attività sportiva che ha bisogno di una certa perizia tecnica, come tutte le altre pratiche. questa perizia la si acquisisce col tempo, con la pratica, l'esercizio, un po' di studio e un po' di pazienza.gada72 ha scritto:Ecco è quello che non capisco. La corsa naturale, da quanto ho letto, dovrebbe alleviare lo stress/trauma dovuto alle sollecitazioni. Questo inciso mal si coniuga con l'affermazione "se non hai qualche problema serio, qualche situazione patologica e fai le cose con calma, ti troverai bene".
la A3 ti permettono di correre ammortizzando i problemi portati da una carenza di tecnica o da inghippi fisici che potrebbero limitare l'attività. ma la ruota gira, e prima o poi è facile che queste carenze filtrate si faranno sentire con tutti gli interessi.
correndo con minimali o barefoot non c'è questa mediazione, dunque o vedi di correre come conviene, procedi per piccoli passi e fai i necessari esercizi, o ti stronchi all'istante. la scelta al singolo.
una volta imparato a correre lo si può certo fare con qualsiasi scarpa (o senza), fermo restando che le suole-astronave ostacolano un po' la dinamica di corsa naturale.
in generale si può dire che la corsa minimale è, nel piacere del gesto, decisamente avanti rispetto a quella con l'uso delle A3. credo si possa sostenere che è anche molto utile alla comprensione delle proprie dinamiche e al miglioramento del proprio modo di correre. diciamo che iniziare col minimalismo dopo l'uso delle classiche è come imparare a guidare una macchina col cambio manuale, senza ABS e ASR, dopo che hai iniziato con una con cambio automatico e un sacco di seghe elettroniche.
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Re: Oste come è il vino???
A sostegno di ciò che dice Mantissa, dal basso della mia esperienza, con tutti i problemini che sto avendo, mi sento di supportare la tesi che vuole che si inizi con il minimalismo con scarpe davvero scarne, possibilmente fivefingers.
Prima si impara come correre, senza aiuto, pagando per gli errori, poi magari si sale di protezione e ci si aiuta per allungare la gittata.
Io mi sono infortunato con scarpe drop zero ma con protezione, con le ff o le nb00 mi sarei fermato prima, percependo dolore e stanchezza.
Ora son ripartito con pazienza, dai piedi nudi alle ff kso.
Non mancherò di farvi sapere se riuscirò o meno nella transizione.
Prima si impara come correre, senza aiuto, pagando per gli errori, poi magari si sale di protezione e ci si aiuta per allungare la gittata.
Io mi sono infortunato con scarpe drop zero ma con protezione, con le ff o le nb00 mi sarei fermato prima, percependo dolore e stanchezza.
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Re: Oste come è il vino???
intendo problemi che impediscano la corsa,c A3, A4 o minimal. Cioè, puoi risparmiarti con le minimal i vari sovraccarichi articolari, ma devi essere già in salute e pronto per correre.gada72 ha scritto:Ecco è quello che non capisco. La corsa naturale, da quanto ho letto, dovrebbe alleviare lo stress/trauma dovuto alle sollecitazioni. Questo inciso mal si coniuga con l'affermazione "se non hai qualche problema serio, qualche situazione patologica e fai le cose con calma, ti troverai bene".ubald ha scritto:Risposta breve: se non hai qualche problema serio, qualche situazione patologica e fai le cose con calma, ti troverai bene.
Sinceramente la mia esperienza è stata positiva. Una transizione frettolosa si paga.
Quindi fatemi capire please.
Cmq grazie intanto per non essere dei locandieri
EDIT: ops, non avevo letto Mantissa
Posto un link sempre utile: http://punti-trigger.com/content/punti-trigger-e-corsa
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Re: Oste come è il vino???
Anche io ho avuto una esperienza simile (anche se nelle prime settimane alternavo le FF speed con le classiche ASICS A4); smaltito l'adattamento muscolare e tendineo quando sono tornato a correre circa 10/12km per volta senza sentire affaticamenti particolari ho preso anche delle NB MR00 per allungare i km e risparmiare le piante dei piedi che ancora soffrivano certe distanze soprattutto se le uscite erano ravvicinate.kappa2 ha scritto:A sostegno di ciò che dice Mantissa, dal basso della mia esperienza, con tutti i problemini che sto avendo, mi sento di supportare la tesi che vuole che si inizi con il minimalismo con scarpe davvero scarne, possibilmente fivefingers.
Prima si impara come correre, senza aiuto, pagando per gli errori, poi magari si sale di protezione e ci si aiuta per allungare la gittata.
Io mi sono infortunato con scarpe drop zero ma con protezione, con le ff o le nb00 mi sarei fermato prima, percependo dolore e stanchezza.
Ora son ripartito con pazienza, dai piedi nudi alle ff kso.
Non mancherò di farvi sapere se riuscirò o meno nella transizione.
Dopo poco però sono arrivato a coprire i 20km con le FF (le Bikila che sto ancor utilizzando) e le NB non le ho più utilizzate.
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Re: Oste come è il vino???
[quote="gada72"]
provo a ribaltare il discorso, correresti con delle scarpe, anche se ti dicessero che ci sono, non diciamo alte, ma buone probabilita' di infortunio ?
No ?
E allora perche' quasi tutti corrono con scarpe tradizionali, pur sapendo che molti si infortunano, nonostante l'ammortizzazione ?
Poi si va a prendere magari ad esempio chi si e' infortunato con le minimal (puo' succedere comunque) facendo passare il messaggio che le minimal fanno male.
E' come quando un runner viene colpito da infarto e si pensa che sia colpa dello sforzo della corsa, mentre se succede sul divano di casa nessuno si impressiona e non si da la colpa al divano.
Tu avrai letto su questo forum di problematiche ai polpacci, ai tda e alla pianta dei piedi, ma sono legati all'adattamento tendineo e muscolare, ma nella fase iniziale.
Non mi risulta che chi ha fatto da tempo il passaggio alle minimal lamenti particolari problemi, anzi c'e' il piacere ritrovato.
Ma al di la di quello che ognuno di noi puo' dirti, il mio consiglio e' sempre lo stesso, mettiti alcune paia di calze
e prova a correre anche pochi metri, noterai che non ti sfasci
Poi decidi tu, senza condizionamenti se proseguire o meno.
Esperienza personale, ho provato a rimettere delle a3 per riprovare e posso dirti che a livello di sollecitazioni articolari (ginocchia, schiena ecc) c'e' un abisso...........in favore delle minimal, ovviamente.
Troverai in giro tanti guru che getteranno discredito sulle minimal, ma senza averne mai provata una
Noi invece veniamo tutti dal mondo delle tradizionali, quindi parliamo per esperienza diretta.
provo a ribaltare il discorso, correresti con delle scarpe, anche se ti dicessero che ci sono, non diciamo alte, ma buone probabilita' di infortunio ?
No ?
E allora perche' quasi tutti corrono con scarpe tradizionali, pur sapendo che molti si infortunano, nonostante l'ammortizzazione ?
Poi si va a prendere magari ad esempio chi si e' infortunato con le minimal (puo' succedere comunque) facendo passare il messaggio che le minimal fanno male.
E' come quando un runner viene colpito da infarto e si pensa che sia colpa dello sforzo della corsa, mentre se succede sul divano di casa nessuno si impressiona e non si da la colpa al divano.
Tu avrai letto su questo forum di problematiche ai polpacci, ai tda e alla pianta dei piedi, ma sono legati all'adattamento tendineo e muscolare, ma nella fase iniziale.
Non mi risulta che chi ha fatto da tempo il passaggio alle minimal lamenti particolari problemi, anzi c'e' il piacere ritrovato.
Ma al di la di quello che ognuno di noi puo' dirti, il mio consiglio e' sempre lo stesso, mettiti alcune paia di calze


Poi decidi tu, senza condizionamenti se proseguire o meno.
Esperienza personale, ho provato a rimettere delle a3 per riprovare e posso dirti che a livello di sollecitazioni articolari (ginocchia, schiena ecc) c'e' un abisso...........in favore delle minimal, ovviamente.
Troverai in giro tanti guru che getteranno discredito sulle minimal, ma senza averne mai provata una
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Re: Oste come è il vino???
Esperienza personale, ho provato a rimettere delle a3 per riprovare e posso dirti che a livello di sollecitazioni articolari (ginocchia, schiena ecc) c'e' un abisso...........in favore delle minimal, ovviamente.
Ciao, sono un po' perplesso leggendo questa frase di nico83040, in effetti non capisco perché con una tecnica di corsa corretta delle scarpe protettive dovrebbero causarti più problemi di una minimal....a meno che tu non corra bene quando indossi le seconde e la butti in vacca quando hai delle scarpe normali. La tecnica di corsa a mio avviso è più importante della scarpa, e poi siccome non possiamo pretendere che tutti quelli che iniziano a correre abbiano un approccio scientifico, ben vengano le scarpe protettive. Dopo chi prosegue farà la sua evoluzione.
Ciao, sono un po' perplesso leggendo questa frase di nico83040, in effetti non capisco perché con una tecnica di corsa corretta delle scarpe protettive dovrebbero causarti più problemi di una minimal....a meno che tu non corra bene quando indossi le seconde e la butti in vacca quando hai delle scarpe normali. La tecnica di corsa a mio avviso è più importante della scarpa, e poi siccome non possiamo pretendere che tutti quelli che iniziano a correre abbiano un approccio scientifico, ben vengano le scarpe protettive. Dopo chi prosegue farà la sua evoluzione.
Itadakimasu (con umiltà ricevo).
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Re: Oste come è il vino???
Meglio il contrario, si evita la caterva di infortuni che colpiscono i principianti. Comunque per rispondere alla tua domanda: il problema è che un tallone rialzato fa avanzare il punto di contatto a terra, scaricando maggiori forze poiché in un punto più avanzato rispetto al baricentro e poiché il ginocchio è meno flesso (minor ammortizzazione attraverso il quadricipite) e poiché la parte posteriore del piede è rigida, non flessibile e assorbente come l'anteriore. A questo aggiungi che una A3 poco flessibile, fa lavorare meno il piede, provocando atterraggi meno controllati. Infine diminuisce lo stimolo della propriocettività: non si corre bene solo per abitudine ma per la continua presenza di feedback sensoriali. Se togli questi feedback la qualità del passo peggiora.
Invero molte A3 sono molto morbide provocando un appoggio meno stabile.
inviato con tapatalk
Invero molte A3 sono molto morbide provocando un appoggio meno stabile.
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Re: Oste come è il vino???
Ciao Ubald, in giro per le varie discussioni ma ci troviamo sempre su posizioni diverse!
Va bè, dài, l'importante è confrontarsi. Buone corse minimali...

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