Infatti.
Ma ci sono aspetti meno scontati...
per esempio in uno dei articoli citati emerge che spesso i giovani atleti sono foraggiati da EPO che debbono pagare successivamente con le vincite in gara, questo si che puo' portare all'esaurimento precoce...
E questo spiega il fatto che molto spesso ci sono gli interessi prima della passione. E spiega come mai Baldini e Keflezighi arrivano oltre i 40 anni mentre quelli a 25 anni sono già bruciati.
Non credo che il doping tra gli africani sia un fattore piu' che in altre zone, quindi farei fatica ad attribuire al doping il fatto che gli atleti africani si brucino prima degli altri.
Pensiamo invece a una cosa. Un atleta occidentale che fa una maratona sotto un certo tempo ha una squadra garantita, partecipa agli eventi piu' importanti, riesce anche a trovare sponsor ecc.
Di africani che fanno quei tempi ce ne sono almeno venti. Per emergere devi tirare alla morte e anche di piu', quindi tendi ovviamente a bruciarti fisicamente o a non reggere psicologicamente.
PB 21k 1h22’25” (Brescia Half Marathon 10/03/19) 42k 2h58’46” (Maratona di Reggio Emilia 08/12/19)
Ma infatti io non pensavo proprio che fosse il doping la causa del loro esaurimento ma proprio l'interesse a doversi spremere fino in fondo. Semmai il doping può essere visto come il mezzo con il quale raggiungere il traguardo ma non la causa stessa.
Hanno proprio metodologie di allenamento completamente diverse così come gli stili di vita! Pizzolato affermava, durante una cronaca, che gli etiopi sono africani "occidentalizzati"!
inoltre gli etiopi al top sono meno dei keniani ma sono molto più talentuosi
basta pensare a bekele e gebreselassie da soli hanno fatto più storia di 10 keniani insieme (eccezion fatta per paul tergat)