Ho sempre letto notizie e aneddoti fuori dalla norma per questa gara, ma correre la metà più dura con una giornata calda come quella di sabato, ha fugato ogni dubbio. 48 km fino al Passo con ben 29 km di salita dopo aver superato Fiesole e Vetta le Croci - D+ 718 mt; D tot 1171 mt. Alla partenza l'emozione è tanta: dopo poco tempo che mi sono affacciato al podismo sono alla partenza di una gara leggendaria; la temperatuta è alta (27-28 gradi). Il Polar non riesce ad agganciare i satelliti per la vicinanza dei palazzi e fino a Fiesole corro senza alcun riferimento, ascoltando solamente le mie sensazioni e salendo senza faticare a livello muscolare e respiratorio. La salita è corta ma non molla mai e in alcuni tratti sfiora l'8%, come affermano alcuni ciclisti. Superata Fiesole mi raggiunge Francesco, il mio accompagnatore, e anche il GPS torna a darmi l'assistenza dovuta: viaggio a 5'30"-5'40" e si sale, dolcemente, verso Vetta le Croci (16,5 km). Per giungere a Borgo San Lorenzo (31,5 km) mi attendono 15 km di discesa, in alcuni tratti anche ripida, e decido di scendere allo stesso ritmo che tengo in piano per non affaticare le gambe e le articolazioni. Arrivo a Borgo San Lorenzo in 3h01'35" a 5'45"/km, alimentandomi come stabilito. Superato il paese però le sensazioni iniziano a diventare non buone, mi sento stanco e sto soffrendo eccessivamente il caldo, decido di rallentare un pochino: è qui che inizio a pensare di fermarmi al km 48 e di non proseguire per Marradi. La scelta poi sarà azzeccata perchè di li a poco la salita che mi porterà al Passo della Colla è durissima. Si salirà per 16,5 km da 195 a 913 mt di altitudine con una pendenza media compresa tra il 5-6% e superato il paese di Razzuolo costanti tra il 7-10%! Ascesa lunghissima, molte persone iniziano a camminare già ad inizio salita; non salto nessun ristoro, ed inizio ad alimentarmi con biscotti e pezzi di banana e la scelta sarà felice. Cerco di salire sempre correndo, solamente dopo il rifornimento a Razzuolo salgo per qualche centinaio di metri di passo svelto poi di nuovo corsa. La forza nella gambe è poca ma cerco di rimbalzare ancora bene, la respirazione è ancora molto buona, ma la salita non dà tregua. Chiedo quanto manca alla vetta ogni 500 mt, e Francesco mi aggiorna e mi sprona a non mollare; ormai è un gioco di nervi, intanto il GPS a metà salita ha di nuovo perso il segnale e ascolto solamente le mie sensazioni. Arrivati a - 2 km dalla vetta le gambe improvvisamente girano benissimo e aumento l'andatura; Francesco mi invita a salire regolare ma ormai il traguardo è vicino e l'ultimo km lo corro quasi in soglia. Sono arrivato! Mi prendo la medaglia e il diploma e mi rifocillo al ristoro. Sono felice del risultato, forse avrei potuto continuare per Marradi, ma non so in quale condizioni. Poi scoprirò che sul Passo sono arrivato 233° assoluto e ho impiegato 1h55'45" a 7'00"/km per coprire 16,5 km di salita durissima! Ora a mente fredda posso affermare che senza alcuna preparazione specifica è stato un mezzo azzardo correre il Passatore; la prima metà è realmente dura come dicono, ma solamente se la corri ti puoi rendere conto. Ho poca esperienza nelle lunghe distanze per pensare di coprire l'intera distanza; devo acquisire esperienza e magari scendere sotto le 3h in maratona. Bisogna "caricare" le gambe di tanti km e soprattutto saper soffrire: per i primi 48 km ho saputo soffrire e di questo sono contento! Per ora accantono questo sogno, decidandomi a distanze più comuni e in un futuro non troppo lontanto vi scriverò dei miei 100 km del Passatore!

