Grazie per la risposta, adesso mi è più chiaro il perché di quella velocità nei lunghissimi.

Moderatori: filattiera, grantuking, Hystrix, HappyFra
Ciao, grazie per l'interessamento. Purtroppo, il dolore al ginocchio nei giorni a seguire non è passato. Ho quindi provato a stare fermo per qualche giorno e poi a correre 'senza cronometro', ma, per due volte, non ha funzionato. Infine, dal 19/7 luglio, sto soltando andando in bicicletta molto blandamente. Il ginocchio si è subito fatto sentire meno e credo/spero si stia disinfiammando. Sarebbe forse meglio stare fermo del tutto o andare a nuotare, ma non restisto e non ho volgia di piscina.lucaliffo ha scritto:
ciao.
bisogna fare attenzione a fare copia-incolla delle tabelle. le tabelle del libro sono solo "esempi", in un libro non posso far altro che fare un discorso valido per la media degli atleti. in media gli sprint in salita sono ben tollerati, se tu non li tolleri non li fare.
in realtà quando alleno un atleta c'è una fase iniziale di studio della situazione particolare di quell'atleta che dura settimane, nella quale valuto se e quanto usare un mezzo d'allenamento... ne viene fuori che 2 tabelle di 2 atleti non sono mai uguali, anzi neanche 2 tabelle per lo stesso atleta in momenti differenti.
I primi due capitoli del libro si intitolano: ''Introduzione: le due 'sette''' e "Una premessa 'filosofica'''.lucaliffo ha scritto:e quale sarebbe il mio modo di concepire la corsa?
Anche io.lucaliffo ha scritto:se lo vuoi sapere, io non credo che il problema sia scaturito dalle salite,
Selavalhagaigamb ha scritto: Attribuii alle salite la 'colpa', ma, oggi, penso sia stato il cambio di ritmo.
Del ginocchio non so, sulle dita dei piedi, in effetti, mi sono sbagliato. Avrei dovuto scrivere discese che, nel mio caso, seguono le salite. Credo sia un qualcosa di simile al problema che hanno i camminatori in montagna.lucaliffo ha scritto:mai visto nessuno che a causa delle salite risenta dietro al ginocchio e alle dita dei piedi.