100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
Moderatori: franchino, runmarco, deuterio, Evuelledi
-
- Top Runner
- Messaggi: 9538
- Iscritto il: 8 feb 2013, 11:00
- Località: Rho
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
Credo perché sei non sei tesserato non hai diritto ai premi pur compaRendo in classifica. Almeno mi pare di ricordare una cosa del genere...
Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk
Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk
"Corro perché, in quel momento, i miei demoni ed io definiamo il nostro futuro insieme..."
Ah, mi chiamo Cristian...
Ah, mi chiamo Cristian...
-
- Top Runner
- Messaggi: 7909
- Iscritto il: 21 feb 2008, 23:01
- Località: in mezzo alle risaie
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
Esatto,essendo gara fidal non possono partecipare alle premiazioni...

per poter arrivare.....è necessario partire....
-
- Top Runner
- Messaggi: 5232
- Iscritto il: 23 ott 2011, 14:58
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
non essendo atleti FIDAL o IAAF non possono recepire premi in denaro...jean ha scritto:Esatto,essendo gara fidal non possono partecipare alle premiazioni...
ma non mi sembra che sia scritto che i tesserati giornalieri non vanno in classifica o non possono prendere eventuali premi simbolici previsti

-
Donatore
- Top Runner
- Messaggi: 23048
- Iscritto il: 26 mag 2010, 22:45
- Località: Arezzo proveniente da Erba (CO)
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
Intanto mi sa che è ora del racconto
100 KM DELLE ALPI 2014
Sabato 11 ottobre, ore 8. Io e Francesca siamo in autostrada, direzione Torino, in viaggio da oltre un'ora: nel novarese il cielo è plumbeo e buio, diluvia… c’è un tempo orribile. Tra due ore inizierò a correre la 100 km delle Alpi, da Torino a Saint Vincent, viene quasi voglia di tornare indietro verso casa. Ho già corso una 100 km sotto la pioggia (la prima che feci, al Passatore 2013) ed è dura, ma stavolta per fortuna andrà bene: il meteo sarà ottimale, le previsioni indovineranno!
Arriviamo in perfetto orario a Torino, con partenza situata a tre km dall’autostrada e la pioggia sta perdendo intensità, basta il tempo di ritirare il pettorale e cambiarmi nello spogliatoio e praticamente cessa. Appena fuori dagli spogliatoi, io e Francesca troviamo e salutiamo l’amica Genny, che vuole tentare un’impresa (e ce la farà, finendo seconda donna e sesta assoluta in classifica, sotto le 9 ore... che campionessa!), poi pochi attimi prima del via ecco spuntare anche gli amici di RunningForum, Riccardo “Tordg” col figlioletto a fare gli onori di casa e Kimmino, che correrà la gara da esordiente, senza purtroppo terminarla, ma fermandosi dopo ben 84 km.
C’è poco tempo per chiacchierare, sono le ore 10, ci siamo! Saluto la mia dolce Francesca, che sale in auto pronta per andare in Valle d’Aosta in autostrada, e ci diamo appuntamento in serata entro le 21 sul viale d’arrivo a Saint Vincent, se non ci sono inconvenienti… e inizia la 100 km delle Alpi. E’ la mia sesta ultramaratona dell’anno (cioè gare da 50 km in su, e l’undicesima in totale) e mia terza 100 km da marzo, dopo Seregno e il Passatore. Sto puntando alle posizioni alte del GP IUTA 2014 di ultramaratona, voglio entrare nei primi 10 classificati (lo ero già nel mese di giugno, adesso invece devo recuperare posizioni dopo la pausa estiva); ho trovato ormai la mia dimensione podistica, sebbene i miei allenamenti con relativamente pochi km settimanali non siano affatto quelli di un ultramaratoneta, ma mi va bene così: per ora i risultati mi soddisfano e il mio fisico regge bene queste stupende gare lunghe e ravvicinate.
Sotto l’arco di partenza in una tetra Torino siamo veramente pochi, 180 iscritti e forse non tutti sono al via: bastano un paio di km per uscire dalla città e già si sgrana il gruppo, che peraltro comprende anche qualche studente di liceo impegnato in una sfida tra scuole sulla distanza di 10 km. Con nubi basse e cielo grigio, ma temperatura di poco sotto i 20°, si corre nell’hinterland torinese, attraversando i primi paesi tra i tanti (alcuni di essi deliziosi) che troveremo fino alla Valle d’Aosta.
Dopo 10 km gli studenti si fermano e restiamo in corsa solo noi della 100 km, sempre più diradati, insieme alle auto nelle strade, totalmente aperte al traffico. Avevo ipotizzato il passaggio ai 10 km intorno ai 54’ e passo proprio in 54’00’’… mi scappa un sorriso, partenza precisa, non c’è che dire! C’è un tratto di campagna con ancora un po’ di pioggerella, poi il cielo si rischiara un po’ e dopo un quarto di gara si vedono timidi spiragli di sole. Vedo su un pannello la temperatura di 22°, fantastico. In quel tratto uno dei tanti volontari presenti agli incroci e ai ristori mi dice che sono poco sopra la 20° posizione, ottima notizia (non me l’aspettavo) che mi dà buonumore! La strada è in continua lieve salita, a tratti impercettibile, a tratti visibile (alla fine mi risulterà un dislivello complessivo intorno ai 1.400 metri di ascesa) ma si riesce a correre bene. Io sto viaggiando tra 5’20/5’30 a km, come da aspettative, e per una quarantina di km sarà così, vado in modo molto regolare come da mia abitudine. Corro solo, ogni tanto si incontra qualche runner in fase di sorpasso, oltre alle auto qua e là degli accompagnatori, con cui ci si comincia a salutare, vedendosi sempre ogni tot km, e talvolta la moto di Enzo Caporaso, l’organizzatore, che passa a monitorare la situazione. I paesini piemontesi invece sono molto placidi e molto carini, ma con presenze e incitamenti solo nelle zone dei ristori, in cui mi fermo sempre volentieri a bere the caldo e a prendere spicchi di mela che tengo e mangio fino al ristoro successivo. Si corre nelle campagne, mi resta impresso lo splendido borgo di Agliè con il bellissimo castello ducale, che si vede perfettamente dalla strada prima di arrivare e poi poco dopo ci si addentra nelle Prealpi piemontesi.
Dopo 38 km una gradita sorpresa, ecco in auto Riccardo “Tordg” col suo bimbo… che tifo mi fanno! Due chiacchiere, qualche foto, io rassicuro loro che tutto va bene e Riccardo mi dice che Francesca è già a Saint Vincent (lo ha scritto sul forum), per cui sono tranquillo anch’io, ci voleva. Una decina di km dopo, mentre si sale al punto più alto di gara (ad Alice Superiore, intorno ai 640 metri di altitudine) di nuovo mi affiancano, sto proprio arrivando a metà gara poco sotto le 4h50’, nei tempi previsti (che erano un po’ sotto le 5 ore). Riccardo mi dà una bottiglietta d’acqua e scatta altre foto, avvisa nuovamente il forum e di conseguenza Francesca, poi ci salutiamo e stavolta lui torna verso Torino mentre io proseguo verso nord. Pochi attimi dopo, al rilevamento del 50° km, mi dicono che sono 18° in classifica, wow, che bella posizione!
Si scollina e si scende in picchiata verso Lessolo, sono 5-6 km di discesa abbastanza ripida, subisco un paio di sorpassi (la discesa non è proprio il mio forte) e arrivo verso il 60° km, poco sotto le 6 ore. Qui ci si immette in una strada verdeggiante, ci sono tante mucche e pecore nei prati ai lati delle montagne, e in pratica stiamo costeggiando l’autostrada abbastanza vicini al confine valdostano. Iniziano le difficoltà, mi superano un altro paio di runner, il ritmo cala, ma per fortuna proseguo in modo molto regolare. Come in ogni 100 km questi sono i momenti più difficili, il corpo inizia a perdere brillantezza ma mancano circa 35 km alla fine (siamo cioè a due terzi di gara), e, con queste andature soft, vuol dire che devo correre ancora più o meno 4 ore. La testa deve supportare il corpo a tenere duro, a non cedere, la mente deve restare attiva mentre si fa un passo dopo l’altro e in quei momenti trova qualsiasi appiglio per non pensare alla fatica che si sta facendo.
In questo tratto attraversiamo il ponte sulla Dora Baltea e faccio un lungo tratto di statale piuttosto trafficato e senza marciapiede (pure con lavori in corso), per fortuna c’è ancora luce, sono quasi le 18 di un sabato sera, è normale ci siano tante auto, bisogna però fare attenzione. Da km e km sono completamente solo, non c’è nessuno in vista né davanti né dietro di me, solo la strada. Le indicazioni di gara con le frecce sono abbastanza frequenti e visibili, lo saranno meno ahimè nel finale quando è buio. Ed ecco arrivare la Valle d’Aosta, con il grazioso paese di Pont Saint Martin che attraversiamo interamente: è quasi il km 80, continuo il mio passo regolare ma con le naturali difficoltà di 8 ore di corsa e tanta salita fatta. Il desiderio di fermarmi, o perlomeno di camminare un po’, è elevato, ma so che, se si cammina in queste gare, poi è ancora più difficile ricominciare a correre, per cui mi impongo di continuare di corsa. Le pause rigeneranti le faccio solo ai ristori (ogni 5 km circa), un minutino che utilizzo per rifocillarmi con calma e chiacchierare un po’ coi gentilissimi (e tanti) volontari che ci incitano.
Mentre sto correndo all’interno di Pont Saint Martin una giovane coppia in auto (credo a seguito di qualche altro runner) mi affianca e mi chiede in modo serafico: “Vuoi un passaggio?”. Resto sbalordito, sto facendo una gara, ma scherziamo? Ovviamente rifiuto, ma purtroppo è un’usanza non così rara in queste competizioni (soprattutto di notte) vedere qualche furbetto che si risparmia qualche km in auto… che vergogna, non è sport in questo modo. Proseguo e poco dopo mi raggiunge un altro runner, siamo entrambi molto stanchi, ma ci facciamo forza a vicenda per qualche km insieme, ogni tanto qualcuno dei due si stacca e poi recupera, ma poi a una dozzina di km dall’arrivo ognuno andrà per la sua strada col suo ritmo. In quel momento siamo 23° (lui) e 24° (io) in classifica, ce lo dice un giudice di gara in uno degli ultimi controlli ad un ristoro. Ottimo!
Poco dopo le 19 inizia l’oscurità sulla lunga statale che conduce a Saint Vincent, è una strada un po’ pericolosa. Mancano una quindicina di km alla fine, più di un’ora e mezza. Accendo i miei led lampeggianti e la mia luce “a tracolla” (veramente eccezionale, col peso di una piuma) e mi sento un po’ più sicuro, anche se le auto sfrecciano a pochissima distanza, forse senza neppure accorgersi ci sia una gara in corso (visto che c’è un runner ogni km circa). In ogni caso la serata è mite e variabile, il clima ci ha dato davvero una grossa mano.
Supero i paesi di Arnad e Verres, salto gli ultimi due ristori perché non ho più né fame né sete (è una fase in cui sto bene), e arrivo all’imbocco della salita (dura) del Montjovet, in cui in circa 4 km si sale di oltre 200 metri di dislivello; sarebbe già abbastanza impegnativa in condizioni normali, figuriamoci quando si tratta di affrontarla dal km 93 al km 97. Eppure corro, non cammino neppure qui, confermando la mia predisposizione alla salita. Salgo bene, stanco ma felice, e faccio pure un sorpasso sulle rampe che non finiscono mai. Ora dovrei essere 23°, adesso manca davvero poco e rivedrò la mia Francesca che mi aspetta. Se riesco a non mollare in questo finale sarò anche sotto le 11 ore di crono, anche stavolta dovrei stare nel tempo preventivato. In questo tipo di gare è molto difficile fare pronostici… può succedere di tutto.
Ed eccolo, il bivio di Saint Vincent, si sale ancora un pochino e poi si entra in paese. Mancano due km, passo a fianco del mio splendido hotel in centro, ma si va ancora su, verso le terme. Bivio a destra, manca un km. Sto correndo ininterrottamente da 10h50’, ormai è fatta, sebbene l’arrivo in salita sia decisamente insidioso. A circa 500 metri dalla fine ecco Francesca… che gioia trovarla! Un bacio e corriamo insieme felici, lei mi dice un po’ di news sulla gara (ha visto i primi classificati, prima di cenare) e sulla giornata e giungiamo allo striscione d’arrivo posizionato all’ingresso delle Terme di Saint Vincent. E’ finita!!! Concludiamo mano nella mano ma non vediamo fotografi... che peccato, sarebbe stata una bella foto. Termino la gara in 10h57’29’’ e mentre mi mettono al collo la sospirata medaglia mi confermano subito la 23° posizione, che mi soddisfa tanto: gli arrivati alla fine saranno 116, l’ultimo arriverà all’alba di domenica. Mi rifocillo nel tendone, avvisiamo telefonicamente papà e gli amici sulla chat e poi lentamente rientriamo in hotel, con una camminatina defaticante, stavolta in discesa.
La notte sarà, come previsto, complicata: le gambe, gli indolenzimenti e l’adrenalina in corpo non mi fanno praticamente dormire (lo farò a malapena per 3-4 ore), ma all’indomani sto discretamente. A metà mattinata andiamo nella bella piazza nel centro di Saint Vincent per le premiazioni ed è una festa, sembra quasi di conoscersi tutti e ci si scambiano i complimenti e i racconti di gara come fossimo vecchi amici. Ritroviamo anche Giovanni Giuliano, il simpaticissimo (e loquacissimo!) ultramaratoneta 55enne che mi convinse (rapidamente) a febbraio a Napoli a iscrivermi alla IUTA. Questa gara, come altre quest’anno, l’ho fatta grazie a lui e glielo ricordo, facendogli assai piacere. Dopo un’ora abbondante di chiacchierata deliziosa, con lui, sua moglie e altri “nuovi” amici, ci si saluta calorosamente dandoci appuntamento alle prossime ultra. Intanto ho saputo di essere arrivato quarto di categoria, peccato, i primi tre erano a premi, ma ho mancato la terza posizione di 22 minuti, decisamente troppi per avere rimpianti.
Rientrando dopo pranzo in Lombardia con Francesca, finisce la mia 100 km delle Alpi, una gara molto bella e suggestiva, ben più di quanto ipotizzassi. Ma la mia stagione agonistica non è finita, a novembre ho un doppio impegno: 65 km nel Chianti con l’Eroica Running (su terreno a me non ottimale, con poco asfalto… sarà dura) e due settimane dopo 50 km a Salsomaggiore per fare l’ottava ultramaratona e vedere se, al primo anno di GP IUTA, riesco ad essere nei primi 10 classificati (cioè a premi), cosa che per me sarebbe di grandissimo orgoglio, in una classifica nazionale a punti che mixa qualità e quantità delle ultramaratone disputate nel corso dell’anno. Staremo a vedere, posso farcela… e altrimenti ci riproverò nel 2015!


100 KM DELLE ALPI 2014
Sabato 11 ottobre, ore 8. Io e Francesca siamo in autostrada, direzione Torino, in viaggio da oltre un'ora: nel novarese il cielo è plumbeo e buio, diluvia… c’è un tempo orribile. Tra due ore inizierò a correre la 100 km delle Alpi, da Torino a Saint Vincent, viene quasi voglia di tornare indietro verso casa. Ho già corso una 100 km sotto la pioggia (la prima che feci, al Passatore 2013) ed è dura, ma stavolta per fortuna andrà bene: il meteo sarà ottimale, le previsioni indovineranno!
Arriviamo in perfetto orario a Torino, con partenza situata a tre km dall’autostrada e la pioggia sta perdendo intensità, basta il tempo di ritirare il pettorale e cambiarmi nello spogliatoio e praticamente cessa. Appena fuori dagli spogliatoi, io e Francesca troviamo e salutiamo l’amica Genny, che vuole tentare un’impresa (e ce la farà, finendo seconda donna e sesta assoluta in classifica, sotto le 9 ore... che campionessa!), poi pochi attimi prima del via ecco spuntare anche gli amici di RunningForum, Riccardo “Tordg” col figlioletto a fare gli onori di casa e Kimmino, che correrà la gara da esordiente, senza purtroppo terminarla, ma fermandosi dopo ben 84 km.
C’è poco tempo per chiacchierare, sono le ore 10, ci siamo! Saluto la mia dolce Francesca, che sale in auto pronta per andare in Valle d’Aosta in autostrada, e ci diamo appuntamento in serata entro le 21 sul viale d’arrivo a Saint Vincent, se non ci sono inconvenienti… e inizia la 100 km delle Alpi. E’ la mia sesta ultramaratona dell’anno (cioè gare da 50 km in su, e l’undicesima in totale) e mia terza 100 km da marzo, dopo Seregno e il Passatore. Sto puntando alle posizioni alte del GP IUTA 2014 di ultramaratona, voglio entrare nei primi 10 classificati (lo ero già nel mese di giugno, adesso invece devo recuperare posizioni dopo la pausa estiva); ho trovato ormai la mia dimensione podistica, sebbene i miei allenamenti con relativamente pochi km settimanali non siano affatto quelli di un ultramaratoneta, ma mi va bene così: per ora i risultati mi soddisfano e il mio fisico regge bene queste stupende gare lunghe e ravvicinate.
Sotto l’arco di partenza in una tetra Torino siamo veramente pochi, 180 iscritti e forse non tutti sono al via: bastano un paio di km per uscire dalla città e già si sgrana il gruppo, che peraltro comprende anche qualche studente di liceo impegnato in una sfida tra scuole sulla distanza di 10 km. Con nubi basse e cielo grigio, ma temperatura di poco sotto i 20°, si corre nell’hinterland torinese, attraversando i primi paesi tra i tanti (alcuni di essi deliziosi) che troveremo fino alla Valle d’Aosta.
Dopo 10 km gli studenti si fermano e restiamo in corsa solo noi della 100 km, sempre più diradati, insieme alle auto nelle strade, totalmente aperte al traffico. Avevo ipotizzato il passaggio ai 10 km intorno ai 54’ e passo proprio in 54’00’’… mi scappa un sorriso, partenza precisa, non c’è che dire! C’è un tratto di campagna con ancora un po’ di pioggerella, poi il cielo si rischiara un po’ e dopo un quarto di gara si vedono timidi spiragli di sole. Vedo su un pannello la temperatura di 22°, fantastico. In quel tratto uno dei tanti volontari presenti agli incroci e ai ristori mi dice che sono poco sopra la 20° posizione, ottima notizia (non me l’aspettavo) che mi dà buonumore! La strada è in continua lieve salita, a tratti impercettibile, a tratti visibile (alla fine mi risulterà un dislivello complessivo intorno ai 1.400 metri di ascesa) ma si riesce a correre bene. Io sto viaggiando tra 5’20/5’30 a km, come da aspettative, e per una quarantina di km sarà così, vado in modo molto regolare come da mia abitudine. Corro solo, ogni tanto si incontra qualche runner in fase di sorpasso, oltre alle auto qua e là degli accompagnatori, con cui ci si comincia a salutare, vedendosi sempre ogni tot km, e talvolta la moto di Enzo Caporaso, l’organizzatore, che passa a monitorare la situazione. I paesini piemontesi invece sono molto placidi e molto carini, ma con presenze e incitamenti solo nelle zone dei ristori, in cui mi fermo sempre volentieri a bere the caldo e a prendere spicchi di mela che tengo e mangio fino al ristoro successivo. Si corre nelle campagne, mi resta impresso lo splendido borgo di Agliè con il bellissimo castello ducale, che si vede perfettamente dalla strada prima di arrivare e poi poco dopo ci si addentra nelle Prealpi piemontesi.
Dopo 38 km una gradita sorpresa, ecco in auto Riccardo “Tordg” col suo bimbo… che tifo mi fanno! Due chiacchiere, qualche foto, io rassicuro loro che tutto va bene e Riccardo mi dice che Francesca è già a Saint Vincent (lo ha scritto sul forum), per cui sono tranquillo anch’io, ci voleva. Una decina di km dopo, mentre si sale al punto più alto di gara (ad Alice Superiore, intorno ai 640 metri di altitudine) di nuovo mi affiancano, sto proprio arrivando a metà gara poco sotto le 4h50’, nei tempi previsti (che erano un po’ sotto le 5 ore). Riccardo mi dà una bottiglietta d’acqua e scatta altre foto, avvisa nuovamente il forum e di conseguenza Francesca, poi ci salutiamo e stavolta lui torna verso Torino mentre io proseguo verso nord. Pochi attimi dopo, al rilevamento del 50° km, mi dicono che sono 18° in classifica, wow, che bella posizione!
Si scollina e si scende in picchiata verso Lessolo, sono 5-6 km di discesa abbastanza ripida, subisco un paio di sorpassi (la discesa non è proprio il mio forte) e arrivo verso il 60° km, poco sotto le 6 ore. Qui ci si immette in una strada verdeggiante, ci sono tante mucche e pecore nei prati ai lati delle montagne, e in pratica stiamo costeggiando l’autostrada abbastanza vicini al confine valdostano. Iniziano le difficoltà, mi superano un altro paio di runner, il ritmo cala, ma per fortuna proseguo in modo molto regolare. Come in ogni 100 km questi sono i momenti più difficili, il corpo inizia a perdere brillantezza ma mancano circa 35 km alla fine (siamo cioè a due terzi di gara), e, con queste andature soft, vuol dire che devo correre ancora più o meno 4 ore. La testa deve supportare il corpo a tenere duro, a non cedere, la mente deve restare attiva mentre si fa un passo dopo l’altro e in quei momenti trova qualsiasi appiglio per non pensare alla fatica che si sta facendo.
In questo tratto attraversiamo il ponte sulla Dora Baltea e faccio un lungo tratto di statale piuttosto trafficato e senza marciapiede (pure con lavori in corso), per fortuna c’è ancora luce, sono quasi le 18 di un sabato sera, è normale ci siano tante auto, bisogna però fare attenzione. Da km e km sono completamente solo, non c’è nessuno in vista né davanti né dietro di me, solo la strada. Le indicazioni di gara con le frecce sono abbastanza frequenti e visibili, lo saranno meno ahimè nel finale quando è buio. Ed ecco arrivare la Valle d’Aosta, con il grazioso paese di Pont Saint Martin che attraversiamo interamente: è quasi il km 80, continuo il mio passo regolare ma con le naturali difficoltà di 8 ore di corsa e tanta salita fatta. Il desiderio di fermarmi, o perlomeno di camminare un po’, è elevato, ma so che, se si cammina in queste gare, poi è ancora più difficile ricominciare a correre, per cui mi impongo di continuare di corsa. Le pause rigeneranti le faccio solo ai ristori (ogni 5 km circa), un minutino che utilizzo per rifocillarmi con calma e chiacchierare un po’ coi gentilissimi (e tanti) volontari che ci incitano.
Mentre sto correndo all’interno di Pont Saint Martin una giovane coppia in auto (credo a seguito di qualche altro runner) mi affianca e mi chiede in modo serafico: “Vuoi un passaggio?”. Resto sbalordito, sto facendo una gara, ma scherziamo? Ovviamente rifiuto, ma purtroppo è un’usanza non così rara in queste competizioni (soprattutto di notte) vedere qualche furbetto che si risparmia qualche km in auto… che vergogna, non è sport in questo modo. Proseguo e poco dopo mi raggiunge un altro runner, siamo entrambi molto stanchi, ma ci facciamo forza a vicenda per qualche km insieme, ogni tanto qualcuno dei due si stacca e poi recupera, ma poi a una dozzina di km dall’arrivo ognuno andrà per la sua strada col suo ritmo. In quel momento siamo 23° (lui) e 24° (io) in classifica, ce lo dice un giudice di gara in uno degli ultimi controlli ad un ristoro. Ottimo!
Poco dopo le 19 inizia l’oscurità sulla lunga statale che conduce a Saint Vincent, è una strada un po’ pericolosa. Mancano una quindicina di km alla fine, più di un’ora e mezza. Accendo i miei led lampeggianti e la mia luce “a tracolla” (veramente eccezionale, col peso di una piuma) e mi sento un po’ più sicuro, anche se le auto sfrecciano a pochissima distanza, forse senza neppure accorgersi ci sia una gara in corso (visto che c’è un runner ogni km circa). In ogni caso la serata è mite e variabile, il clima ci ha dato davvero una grossa mano.
Supero i paesi di Arnad e Verres, salto gli ultimi due ristori perché non ho più né fame né sete (è una fase in cui sto bene), e arrivo all’imbocco della salita (dura) del Montjovet, in cui in circa 4 km si sale di oltre 200 metri di dislivello; sarebbe già abbastanza impegnativa in condizioni normali, figuriamoci quando si tratta di affrontarla dal km 93 al km 97. Eppure corro, non cammino neppure qui, confermando la mia predisposizione alla salita. Salgo bene, stanco ma felice, e faccio pure un sorpasso sulle rampe che non finiscono mai. Ora dovrei essere 23°, adesso manca davvero poco e rivedrò la mia Francesca che mi aspetta. Se riesco a non mollare in questo finale sarò anche sotto le 11 ore di crono, anche stavolta dovrei stare nel tempo preventivato. In questo tipo di gare è molto difficile fare pronostici… può succedere di tutto.
Ed eccolo, il bivio di Saint Vincent, si sale ancora un pochino e poi si entra in paese. Mancano due km, passo a fianco del mio splendido hotel in centro, ma si va ancora su, verso le terme. Bivio a destra, manca un km. Sto correndo ininterrottamente da 10h50’, ormai è fatta, sebbene l’arrivo in salita sia decisamente insidioso. A circa 500 metri dalla fine ecco Francesca… che gioia trovarla! Un bacio e corriamo insieme felici, lei mi dice un po’ di news sulla gara (ha visto i primi classificati, prima di cenare) e sulla giornata e giungiamo allo striscione d’arrivo posizionato all’ingresso delle Terme di Saint Vincent. E’ finita!!! Concludiamo mano nella mano ma non vediamo fotografi... che peccato, sarebbe stata una bella foto. Termino la gara in 10h57’29’’ e mentre mi mettono al collo la sospirata medaglia mi confermano subito la 23° posizione, che mi soddisfa tanto: gli arrivati alla fine saranno 116, l’ultimo arriverà all’alba di domenica. Mi rifocillo nel tendone, avvisiamo telefonicamente papà e gli amici sulla chat e poi lentamente rientriamo in hotel, con una camminatina defaticante, stavolta in discesa.
La notte sarà, come previsto, complicata: le gambe, gli indolenzimenti e l’adrenalina in corpo non mi fanno praticamente dormire (lo farò a malapena per 3-4 ore), ma all’indomani sto discretamente. A metà mattinata andiamo nella bella piazza nel centro di Saint Vincent per le premiazioni ed è una festa, sembra quasi di conoscersi tutti e ci si scambiano i complimenti e i racconti di gara come fossimo vecchi amici. Ritroviamo anche Giovanni Giuliano, il simpaticissimo (e loquacissimo!) ultramaratoneta 55enne che mi convinse (rapidamente) a febbraio a Napoli a iscrivermi alla IUTA. Questa gara, come altre quest’anno, l’ho fatta grazie a lui e glielo ricordo, facendogli assai piacere. Dopo un’ora abbondante di chiacchierata deliziosa, con lui, sua moglie e altri “nuovi” amici, ci si saluta calorosamente dandoci appuntamento alle prossime ultra. Intanto ho saputo di essere arrivato quarto di categoria, peccato, i primi tre erano a premi, ma ho mancato la terza posizione di 22 minuti, decisamente troppi per avere rimpianti.
Rientrando dopo pranzo in Lombardia con Francesca, finisce la mia 100 km delle Alpi, una gara molto bella e suggestiva, ben più di quanto ipotizzassi. Ma la mia stagione agonistica non è finita, a novembre ho un doppio impegno: 65 km nel Chianti con l’Eroica Running (su terreno a me non ottimale, con poco asfalto… sarà dura) e due settimane dopo 50 km a Salsomaggiore per fare l’ottava ultramaratona e vedere se, al primo anno di GP IUTA, riesco ad essere nei primi 10 classificati (cioè a premi), cosa che per me sarebbe di grandissimo orgoglio, in una classifica nazionale a punti che mixa qualità e quantità delle ultramaratone disputate nel corso dell’anno. Staremo a vedere, posso farcela… e altrimenti ci riproverò nel 2015!

PB:
21K:1:22:50('11) - 42K:2:59:49('12)
100K:8:57:38('18) - 6h:70,942*('20) *no Fidal
12h:121,724 km('16): 1° 12h Reggio Em.
24h:200,920 km('17)
Backyard:31h - 207,8 km('23)
9 Colli Finisher 202 km ('18, '19)
Maratone:22+1eco - Ultra:111 (2 ritiri)
21K:1:22:50('11) - 42K:2:59:49('12)
100K:8:57:38('18) - 6h:70,942*('20) *no Fidal
12h:121,724 km('16): 1° 12h Reggio Em.
24h:200,920 km('17)
Backyard:31h - 207,8 km('23)
9 Colli Finisher 202 km ('18, '19)
Maratone:22+1eco - Ultra:111 (2 ritiri)
-
Donatore
- Top Runner
- Messaggi: 6799
- Iscritto il: 3 ago 2011, 11:44
- Località: Mariano CO
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
Bella cronaca dettagliata
Complimenti per la posizione finale.
Niente crampi al km 99,5?

Niente crampi al km 99,5?

... i secondi persi all'inizio, sono minuti guadagnati alla fine...
43 Maratone: LMM 3h13' , Six Stars Finisher

IM Emilia Romagna x2 - IM Zurigo - IM Hamburg 2023
43 Maratone: LMM 3h13' , Six Stars Finisher
IM Emilia Romagna x2 - IM Zurigo - IM Hamburg 2023
-
- Aspirante Ultramaratoneta
- Messaggi: 910
- Iscritto il: 27 mar 2013, 16:13
- Località: Faenza (RA)
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
Bel racconto Marcello.
La cosa incredibile è che la fai sembrare quasi una cosa facile.

-
- Guru
- Messaggi: 4731
- Iscritto il: 16 apr 2014, 12:25
- Località: Salento-Chiavenna
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
Bravo, complimenti e bel racconto!!



PB 10k: 39'44" (Parabita 22.08.2015)
PB 21.1k: 1h 28'28'' (Sentiero Valtellina 27.09.2015)
PB 42.2k: 3h 24'03'' (Lucca Marathon 25/10/2015)
PB 21.1k: 1h 28'28'' (Sentiero Valtellina 27.09.2015)
PB 42.2k: 3h 24'03'' (Lucca Marathon 25/10/2015)
-
- Top Runner
- Messaggi: 5429
- Iscritto il: 17 mar 2014, 9:17
- Località: Torino
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
Bravissimo Marcello !
Vi hanno fatto passare da Alice e poi da Lessolo !
come se non bastasse il Monjovet !
bravo !
Vi hanno fatto passare da Alice e poi da Lessolo !

bravo !

Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]
-
- Top Runner
- Messaggi: 5232
- Iscritto il: 23 ott 2011, 14:58
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
E' la mia discesa, la faccio in bici 100 volte all'anno...zeromaratone ha scritto:Bravissimo Marcello !
Vi hanno fatto passare da Alice e poi da Lessolo !come se non bastasse il Monjovet !
bravo !
conosco anche ogni metro del percorso, per questo il racconto mi colpisce ancora di piu'.
Complimenti Marcello, ti invidio l'impresa

-
- Novellino
- Messaggi: 5
- Iscritto il: 15 ott 2014, 12:28
Re: 100 km delle Alpi, Torino St Vincent - 11 ottobre 2014
Ciao a tutti sono nuovo del forum ho partecipato alla 100 delle alpi e sono tra i due nc e'la prima volta che mi capita devono aver sbagliato qualcosa comunque bella corsa e complimenti a tutti i finischer dimenticavo 11 h 34 min ho pure sbagliato strada 3 km in più succede .Ame e' sembrata più dura del Passatore