5. Il pre-gara
Esaurite le operazioni di iscrizione fin dal venerdì, grazie all'ottima organizzazione che smaltisce senza code gli oltre 2000 partecipanti alla gara, il sabato è dedicato alla preparazione del materiale ed alla consegna della bici, operazioni che richiedono, entrambe, un notevole grado di attenzione, soprattutto per chi, come me, non può certo vantare centinaia di gare nel curriculum…
In realtà, la preparazione del materiale inizia già a casa, la settimana precedente la gara, perché scoprire, a circa 1000 km da casa, che ci si è dimenticati, ad esempio, di portare gli occhialini da nuoto, può risultare fastidioso, soprattutto se dopo due anni di allenamenti hai stabilito che esiste un solo modello di una sola marca che si adatta perfettamente ai tuoi occhi.
Ancora più fastidioso può risultare accorgersi che, al momento di caricare la bici in macchina, nello smontare la ruota anteriore, l'hai appoggiata al cartello stradale, presso cui l'hanno ritrovata alcuni pensionati che hanno probabilmente commentato: “
disgraziati, gli hanno rubato la bici e lasciato soltanto la ruota!”
In ogni caso, come dicevo, la vigilia dedicata a distribuire razionalmente la tonnellata di materiale che ti sei trascinato da casa, in funzione dei rigidi rituali della zona cambio. Nel caso di specie il tutto è reso un po' più complicato (o funzionale?) dalla procedura delle gare Ironman. Mi spiego: normalmente tutto quanto necessario al cambio (dal casco ed occhiali per la bici alle scarpe da running, dagli integratori al pettorale) viene posizionato a lato della propria bicicletta, in zona-cambio. Non così nell’IM, in cui ci vengono consegnati ai concorrenti sacchetti di vari colori, nei quali collocare il materiale per le singole frazioni. Entrando in zona cambio occorre recuperare la sacca numerata, transitare in un enorme tenda da campo in cui si indossano i capi necessari, per poi proseguire verso la successiva frazione. Questa procedura rende tutto un po' più ordinato, ma, mio parere, preclude al pubblico una delle fasi più divertenti della gara, quali ad esempio la mia guerra personale con la muta, nel tentativo di sfilarla rapidamente, prima con le buone, poi con le cattive (insulti, minacce, in alcuni casi anche con oggetti atti ad offendere) ed infine con un estenuante trattativa… Per quanto mi riguarda la frazione certamente più faticosa è il cambio in”T1”…
Collocate le sacche, dopo centinaia di ripassi, ripensamenti, controlli, ho provveduto al posizionamento della bici in corrispondenza al mio numero. Anche quest'operazione non è affatto banale. Al di là di doversi ricordare di sgonfiare le gomme per non trovarsele esplose per il calore il giorno della gara, è fondamentale memorizzare qualche riferimento per ritrovare la bici a colpo d'occhio, all’uscita dal nuoto, e non dover controllare i numeri, uno ad uno. Nel caso specifico la precauzione è resa ancora più importante in quanto ritrovare la propria bici fra circa 2000, reduci dalla frazione di nuoto e con i battiti (nel mio caso) a circa 350, non è un gioco da ragazzi. Nell'occasione sono stato fortunato, in quanto la mia vecchia Bianchi (che pena vederla in mezzo a BMC, Cannondale, Merida, Pinarello, Colnago da crono: sembrava la nonna delle altre…un po’ come me) era alloggiata esattamente a fianco di un dehors di uno dei bar centrali del passeggio pescarese. Nel cambio fra nuoto e bici infatti ho provato a ordinare un Prosecco di Valdobbiadene per sciacquare via il sale dalla bocca (oltretutto era esattamente l'ora dell'aperitivo!), ma la lunga coda alla cassa per fare lo scontrino, e l’abbigliamento un po’ troppo casual mi hanno fatto desistere…
Esaurite le operazioni preliminari, il resto della giornata è stato dedicato al riposo, all’incontro con gli altri ragazzi del Forum (Nomajean e Sydilbradipo con Signora) per una cena “propedeutica” e per i consigli dei più esperti. Riserbo assoluto sui quantitativi di carboidrati ingurgitati, anche mediante prodotti altamente specialistici (Tiramisu???!?).
Velo pietoso sulla notte della vigilia. Cani abbaianti, tensione azzannante e zanzare succhianti non mi hanno consentito di dormire neppure un minuto.
Meglio così: “
notte a riposare, in gara fai caXare” (proverbio pescarese, coniato per l’occasione).
E’ la mattina.
Colazione abbondante alle 7.30. Pane e marmellata e caffè. Pronto. Prendo la sacca con il materiale post gara (laccio emostatico, ossigeno, stampelle, ecc.) e scendo a Pescara.
Ho addosso la stessa tensione della maturità.
...33 anni fa.
…sei un pirla!
- segue -