Le storie di corsa della Stanza 21
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
[emoji33] [emoji33] [emoji33] alor mi è successa la stessa identica cosa un paio di settimane fa(e anche espresso scriveva lo stesso ), tre giorni fermo e poi due uscite di corsa lentissima, e la domenica è uscito il pb sui 10k![emoji6]
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PB 42k 3h19'48" Maratona di Firenze 25/11/2018
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
speriamo...
la cosa mi fa incazzare di brutto. avevo 3x5000 domani che palle, ci tenevo a provare a farlo.
ma la cosa peggiore é che cosi' perdo un sacco di punti odiaty...
la cosa mi fa incazzare di brutto. avevo 3x5000 domani che palle, ci tenevo a provare a farlo.
ma la cosa peggiore é che cosi' perdo un sacco di punti odiaty...
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
è stato fatto con la maglietta dei Vampirunner, ma come dice crop è un lavoro immane.SteVa72 ha scritto:@crop perché non fare altro oltre la mantalla? Una maglietta avrebbe più mercato credo...
Infatti è stato fatto tutto grazie al lavoro dei singoli.
PBs:880yd 2.24-1km 3.03-1500m 4.54-1mi 5.14-3km 10.36-5km 18.32-10km 41.03-21km 1.27.52-42km 4.24.57
Re: Le storie di corsa della Stanza 21
alor, figurati se perdi punti per un contrattempuccio che supererai in 3 giorni, tornando più forte di prima e ritornando a tormentonare sul genere "il corpo ricotrda (cit.)". Anzi guarda mi sento già di anticiparti i punti odiaty che guadagnerai entro settimana prossima, sulla fiducia.
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
@fartleko io non sto facendo studi medici eh 
Molto più semplicemente sto facendo di necessità virtù e, pescando dai vari thread di corsa lenta e sistemi vari, unendoci qualche cosetta che ho letto in giro, confrontandomi con il medico dello sport che mi segue (che è molto di parte nel senso che ha curato con Arcelli molte pubblicazioni...quindi quello vede come "giusto") e facendo un pochino di cazzeggio personale...ecco fatto tutto ciò sto cercando di mettere giù una vaga idea di come correre restando nella soglia aerobica possibilmente però ottenendo qualche risultato.
@alor tra l'altro la visita medica fatta in quel modo ha ancora meno senso perchè raggiungi fc cardiache ridicole rispetto a quelle che raggiungi correndo, ma non vai oltre perchè il tipo di movimento ti sega prima le gambe...io cambierei posto. Almeno la cyclette...ma visto che corri in modo serio andrei dove te lo fanno sul tappeto

Molto più semplicemente sto facendo di necessità virtù e, pescando dai vari thread di corsa lenta e sistemi vari, unendoci qualche cosetta che ho letto in giro, confrontandomi con il medico dello sport che mi segue (che è molto di parte nel senso che ha curato con Arcelli molte pubblicazioni...quindi quello vede come "giusto") e facendo un pochino di cazzeggio personale...ecco fatto tutto ciò sto cercando di mettere giù una vaga idea di come correre restando nella soglia aerobica possibilmente però ottenendo qualche risultato.
@alor tra l'altro la visita medica fatta in quel modo ha ancora meno senso perchè raggiungi fc cardiache ridicole rispetto a quelle che raggiungi correndo, ma non vai oltre perchè il tipo di movimento ti sega prima le gambe...io cambierei posto. Almeno la cyclette...ma visto che corri in modo serio andrei dove te lo fanno sul tappeto
Correre fa bene (cit.)
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Premessa:
So una mazza di cardio-qualchecosa e tendo ad essere molto fatalista e quindi non entro nel merito.
Volevo solo dire che non è che se una cosa la scrive arcelli nel suo libro sia necessariamente vera.
Ad esempio la dieta a zona secondo me sta all'alimentazione come dianetics sta alla spiritualità.
So una mazza di cardio-qualchecosa e tendo ad essere molto fatalista e quindi non entro nel merito.
Volevo solo dire che non è che se una cosa la scrive arcelli nel suo libro sia necessariamente vera.
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PB
21k 1h22’25” (Brescia Half Marathon 10/03/19)
42k 2h58’46” (Maratona di Reggio Emilia 08/12/19)
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Credo che nulla sia necessariamente vero perchè lo dice qualcuno
Quindi concordo
Certo che Arcelli ha "rivoluzionato" l'allenamento (dal calcio al ciclismo alla corsa) introducendo principi medici e approfondimenti scientifici che prima erano del tutto sconosciuti. Poi altri hanno anche migliorato la cosa.
Il paradosso è che il prof è mancato questa estate per un problema di cuore (che pare sia stato mal gestito in ospedale in Sardegna dove si era recato chiedendo un farmaco che hanno deciso di non dargli perchè dall'elettrocardiogramma non sembrava necessario...il tempo di tornare a casa ed è morto)
Io mi sono "appassionato" ai suoi metodi e a ciò che scrive perchè collaborava con il Varese Calcio quando io ne ero il legale e per questa mia compagna di liceo che è stata sua allieva e che mi segue ora. Insomma a Varese era un'istituzione.
Parlo dei suoi studi sull'allenamento. Sull'alimentazione non dico molto perchè mal sopporto la Zona anche se ha dei principi di sicuro valore. Ma non riuscirei mai a vivere in quel modo.
Quindi concordo
Certo che Arcelli ha "rivoluzionato" l'allenamento (dal calcio al ciclismo alla corsa) introducendo principi medici e approfondimenti scientifici che prima erano del tutto sconosciuti. Poi altri hanno anche migliorato la cosa.
Il paradosso è che il prof è mancato questa estate per un problema di cuore (che pare sia stato mal gestito in ospedale in Sardegna dove si era recato chiedendo un farmaco che hanno deciso di non dargli perchè dall'elettrocardiogramma non sembrava necessario...il tempo di tornare a casa ed è morto)
Io mi sono "appassionato" ai suoi metodi e a ciò che scrive perchè collaborava con il Varese Calcio quando io ne ero il legale e per questa mia compagna di liceo che è stata sua allieva e che mi segue ora. Insomma a Varese era un'istituzione.
Parlo dei suoi studi sull'allenamento. Sull'alimentazione non dico molto perchè mal sopporto la Zona anche se ha dei principi di sicuro valore. Ma non riuscirei mai a vivere in quel modo.
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Arcelli si era laureato in Medicina e Chirurgia e aveva tre specializzazioni: Medicina dello Sport; Medicina del Lavoro; Scienza dell'Alimentazione e Dietologia. È stato professore a contratto presso l’Università degli Studi di Siena e presso l’ISEF di Firenze. Dopo aver vinto il concorso, è stato fino al 2010 (nel novembre di quell’anno, poi è andato in pensione) professore associato presso il Dipartimento Scienze dello Sport, Alimentazione e Salute dell’Università degli Studi di Milano.
Presidente dell’Equipe Enervit e del Comitato Scientifico della Fondazione Paolo Sorbini, si è occupato di sport come tecnico: all'inizio degli anni '70 ha "inventato" la figura del preparatore atletico del calcio e ne ha razionalizzato le metodiche di lavoro. E' stato preparatore atletico di squadre professionistiche per 24 anni, poi è stato consulente della Juventus, del Chelsea e del Milan. Attualmente ricopriva il ruolo di dietologo dello staff medico dell’inter.
Nell'atletica leggera è stato responsabile federale del mezzofondo, del fondo e della marcia; anche in questi settori ha portato nuovi criteri di allenamento, è stato preparatore della grande Ignis nel basket. All'inizio degli anni '80 ha ideato, come detto, l'attacco al record dell'ora di ciclismo di Eddy Merckx e ha diretto l'equipe che ha seguito Moser nel record dell'ora del 1984 a Città del Messico.
Arcelli ha seguito anche tennisti di livello mondiali, campioni come Tomba, Alesi, Manuela Di Centa ed altri ancora, per un totale di oltre 20 fra vincitori di Olimpiade, campioni del mondo e primatisti mondiali. Ha scritto 23 libri che hanno riscosso grossi successi di vendita e uno, "Correre è bello", è tuttora il libro sportivo italiano con il record di vendite. Ha tenuto lezioni in varie università europee, nonché corsi e conferenze in tutti i continenti. E' stato a lungo collaboratore di Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e del settimanale SportWeek.
Presidente dell’Equipe Enervit e del Comitato Scientifico della Fondazione Paolo Sorbini, si è occupato di sport come tecnico: all'inizio degli anni '70 ha "inventato" la figura del preparatore atletico del calcio e ne ha razionalizzato le metodiche di lavoro. E' stato preparatore atletico di squadre professionistiche per 24 anni, poi è stato consulente della Juventus, del Chelsea e del Milan. Attualmente ricopriva il ruolo di dietologo dello staff medico dell’inter.
Nell'atletica leggera è stato responsabile federale del mezzofondo, del fondo e della marcia; anche in questi settori ha portato nuovi criteri di allenamento, è stato preparatore della grande Ignis nel basket. All'inizio degli anni '80 ha ideato, come detto, l'attacco al record dell'ora di ciclismo di Eddy Merckx e ha diretto l'equipe che ha seguito Moser nel record dell'ora del 1984 a Città del Messico.
Arcelli ha seguito anche tennisti di livello mondiali, campioni come Tomba, Alesi, Manuela Di Centa ed altri ancora, per un totale di oltre 20 fra vincitori di Olimpiade, campioni del mondo e primatisti mondiali. Ha scritto 23 libri che hanno riscosso grossi successi di vendita e uno, "Correre è bello", è tuttora il libro sportivo italiano con il record di vendite. Ha tenuto lezioni in varie università europee, nonché corsi e conferenze in tutti i continenti. E' stato a lungo collaboratore di Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e del settimanale SportWeek.
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
ma sai che forse hai ragione?titti74 ha scritto:Dal mio punto di vista, Mapina, se dopo 5 minuti non ne potevi già più è stata comunque una bella prova di testa arrivare in fondo. io l'anno scorso, quando mi ero messa in testa di abbassare il tempo sui 10 km, avevo tratto giovamento dal correre le gare senza Garmin, perchè averlo al polso mi condizionava troppo ( sto andando troppo forte= a breve scoppio; sto andando troppo piano= non raggiungo l'obiettivo. Insomma, da qualsiasi parte la guardavo il garmin mi stressava. Vero è che gestire una 10 senza garmin è più semplice che fare lo stesso in una 21)
adesso, sto ancora metabolizzando la débâcle, ma in effetti nulla può raccontare lo sconforto di quando controllavo il garmin e vedevo che ero lenta, lentissima, che stavo faticando di bestia come se fossi a 4'10'' e invece guardavo ed ero a 4'50''... se non avessi controllato, forse non sarei andata molto più velocemente, ma sicuramente me la sarei vissuta meglio e con più energie mentali, ma riuscirei a fare una gara senza garmin? dovrei provarci.
domenica volendo ho una 10 km a babbo (trofeo Montestella) non sono ancora iscritta e non vorrei strafare, ma quasi quasi me la faccio come gara di allenamento così, in modalità no garmin. vediiamo.
Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Inizierò a chiamarti danilage.
Sì, è un dispregiativo.
Sì, è un dispregiativo.