[Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
18/09/2016 - 30km contro il dolore
Seconda edizione di questa gara dalla misura 'particolare', molto apprezzata dai maratoneti in preparazione e dai pazzi del 'vediamo dove arriviamo', ma anche gara stimolante per le staffette da 10km. Dopo anni e anni di corse 'per i fatti propri' riesco a convincere le mie sorelle (due delle tre runners ^_^ ) a fare il team familiare. Organizzo pure una canotta 'della squadra', e seppure senza tanto allenamento (sto facendo due uscite a settimana, una miseria) ci organizziamo per questa avventura.
Scenario il Poetto, in una giornata pienamente autunnale, minaccia pioggia e cielo coperto...ottimo per la gara, se ci fosse il sole sarebbe da pazzi correre alle 11 del mattino alle nostre latitudini. Invece il tempo è fresco e c'è un venticello che non disturba tanto. Il percorso parte dal 'Lido', al Poetto, direzione Ospedale marino, si entra al Parco di Molentargius verso l'uscita di Cagliari-la palma. Da li si va allo stadio, giro intorno a questo e si rientra al Poetto dal lunghissimo viale Poetto. Arriviamo presto, io pippi e Cri. Robi dovrebbe raggiungerci..ma quando andiamo alla macchina per cambiarci...ho dimenticato la busta con le canotte e i pettorali! Per fortuna è una domenica mattina e nuvolosa...impieghiamo 20 minuti netti a rientrare a casa, prendere la busta e anche la terza staffettista e tornare al Lido.
Parte per prima zia pippi, la nostra tartarunner. La incito ad ammazzare quel moribondo ... ormai corre da quasi tre anni ma ha un passettino compassato...dovrebbe cambiare ritmi di allenamento, aggiungendo fasi più 'allegre'. Seconda frazione per Roberta, che per l'occasione sfodera la sua 'runnercard' e inizia a prendere confidenza con le decine di persone che frequentano il Poetto e che corrono nelle varie squadre. In ultimo io, che spero di fare un tempo più basso di quello di Robi, per il mio orgoglio, ma non ne sono convinto.
La frazione di Giusi si conclude in terzultima posizione, ha dato tutto ma ha comunque concluso poco sopra i 60 minuti...dannato moribondo!
Parte Robi che ha l'ingrato compito di recuperare posizioni. La zona cambio è 30 m oltre il traguardo, per non disturbare i '30km' che hanno un bel passo, alcuni.
Roberta recupera un 4 o 5 staffettisti, ma conclude cmq in 45 minuti circa.
Parto io, che non so come sto, ma la gara di sabato scorso dice che posso concedermi una velocità di crociera un pò più bassa dei 4'30'' a km. Provo ad attestarmi sui 4'20" e vediamo dove arrivo. Qualche minuto prima della mia partenza è partito il mio riferimento 'mentale', lui non lo sa ma correrò per riprenderlo, anche se, a posteriori avrei dovuto tenere conto del tempo di distacco per impostare il mio tempo di marcia.
Comunque si va. Già sul lungomare riprendo dei lentoni della 30 km...purtoppo non ho modo di capire se quelli che supero sono 'miei concorrenti' o sono i 30 km...ho solo i riferiemnti di alcuni che sono partiti in staffetta prima di me, ma non di tutti. Quindi non so bene su chi fare la gara..pazienza..vedrò di superare tutti quelli che posso. Recupero altri due tartarughi al Molentargius, ma ho l'impressione che siano sempre della 30 km. E' un pò strano per me fare la gara senza aver alcun riferimento visivo se non il tempo sul mio gps...ma comunque si va. Finalmente, davanti al teatro delle saline, inquadro in lontananza tre figure che mi sembrano abbordabili, siamo quasi a metà corsa, devo darmi degli obbiettivi. Il più lontano, in canotta bianca, credo sia un 30 km con un buon passo, poi a 200m una canotta rossa e 10 metri più dietro una blu. Canotta blu riprende agevolmente canotta rossa, che pare scoppiato. Bene, questo alment lo recupero pure io. E infatti lo faccio, supero senza difficoltà canotta rossa e prima di arrivare allo stadio punto il radar su canotta blu che ha un lato corto di stadio di vantaggio e che non sa che mi sto avvicinando come uno squalo che fiuta il sangue. Tengo sempre la mia andatura, riservandomi di provare l'allungo nel km finale. Canotta blu non sospetta nulla, mi avvicino lento ma inesorabile, ma quando la strada fa un paio di ghirigori per immettersi in viale poeto, canotta blu mi vede, 30 metri dietro lui e si riprende. Con questa nuova 'linfa' puntiamo canotta bianca, che era sempre stato lì davanti ma che al momento sembra avere qualche problema. Difatti si ferma per crampi proprio all'ingresso di viale Poetto. Ora siamo soli, canotta blu, A NOI DUE!. La velocità è sempre sotto i 4'30", decido di attestarmi sui 4'20" e vedere che succede...Sorpasso canotta blu poco prima del semaforo e per 100 metri credo di averlo seminato. Invece rinviene, si mette di fianco e 'mi sfida' per 200-300metri. Io tengo il passo, mancheranno poco meno di due km, uno per arrivar a Marina piccola e uno per il Lido, il traguardo. Davanti a noi, vuoto assoluto. Tengo la velocità e canotta blu resta sempre qui di fianco, ogni tanto mette il piede avanti, ma in generale rimane 30 cm dietro a me. Non ho modo di sapere chi sia e quanto sia forte, se la sua è una sfida calcolata o se sta tirando alla morte per non lasciarmi andar via. La sensazione è che sia al massimo... ma non si può mai dire. Poco prima di marina piccola decido di testare le mie energie, e le sue. Ho capito, in questi 24 mesi di corsa, che la testa conta quanto le gambe, quindi spesso, per andare 'meglio', in termini di velocità, devi, con la testa, obbligare il corpo a movimenti o posture più 'economiche' ed ergonomiche. "Tira su il bacino e 'sculetta'", mi ordino. E parto. In 20 metri mi stacco da canotta blu e parto in progressione. "Ora alza le ginocchia e allunga la falcata!".Siamo già alla prima fermata, mancheranno 800 metri, devo tenere questo passo. " Cambia ritmo del respiro e spingi con le braccia". Davanti vedo un tartarugo della 30 e mi impongo di 'sverniciarlo', per paura che canotta blu voglia recuperarmi. A 500 metri, oltre la curva, ecco il traguardo. Tra me e lui una ragazza in canotta bianca...sta zompettando senza fretta, dal passo deduco che sicuramente è una mia 'concorrente' in staffetta. "Tutti quelli che superi sono buoni", mi ripeto, inquadro e rilancio l'azione e la supero a circa 300 m. Ora davanti a me non c'è più nessuno. Il tizio che dovevo recuperare, alla partenza, il mio riferimento di gara, non l'ho preso, alla fine. Ma taglio il traguardo sapendo di avere recuperato altre tre o 4 posizioni. Arrivo abbastanza stremato da questo allungo finale, quasi mi manca il fiato, mi butto per terra, un pò per scena, un pò per rifiatare. il gps dice 43 e spiccioli...non male, per essere fuori forma e fuori allenamento...Poco dopo arriva canotta blu che mi fa i complimenti per la gara e per la progressione, dice che ci ha provato ma non ne aveva più.
Bellissima l'esperienza della staffetta familiare e delle canotte. e discreto anche il mio tempo. Non eccezionale ma discreto.
Ora prepariamo le altre gare autunnali...Urban Trali, Assemini, Molentargius, Uta, Cagliari ... la strada è parecchio lunga!
Seconda edizione di questa gara dalla misura 'particolare', molto apprezzata dai maratoneti in preparazione e dai pazzi del 'vediamo dove arriviamo', ma anche gara stimolante per le staffette da 10km. Dopo anni e anni di corse 'per i fatti propri' riesco a convincere le mie sorelle (due delle tre runners ^_^ ) a fare il team familiare. Organizzo pure una canotta 'della squadra', e seppure senza tanto allenamento (sto facendo due uscite a settimana, una miseria) ci organizziamo per questa avventura.
Scenario il Poetto, in una giornata pienamente autunnale, minaccia pioggia e cielo coperto...ottimo per la gara, se ci fosse il sole sarebbe da pazzi correre alle 11 del mattino alle nostre latitudini. Invece il tempo è fresco e c'è un venticello che non disturba tanto. Il percorso parte dal 'Lido', al Poetto, direzione Ospedale marino, si entra al Parco di Molentargius verso l'uscita di Cagliari-la palma. Da li si va allo stadio, giro intorno a questo e si rientra al Poetto dal lunghissimo viale Poetto. Arriviamo presto, io pippi e Cri. Robi dovrebbe raggiungerci..ma quando andiamo alla macchina per cambiarci...ho dimenticato la busta con le canotte e i pettorali! Per fortuna è una domenica mattina e nuvolosa...impieghiamo 20 minuti netti a rientrare a casa, prendere la busta e anche la terza staffettista e tornare al Lido.
Parte per prima zia pippi, la nostra tartarunner. La incito ad ammazzare quel moribondo ... ormai corre da quasi tre anni ma ha un passettino compassato...dovrebbe cambiare ritmi di allenamento, aggiungendo fasi più 'allegre'. Seconda frazione per Roberta, che per l'occasione sfodera la sua 'runnercard' e inizia a prendere confidenza con le decine di persone che frequentano il Poetto e che corrono nelle varie squadre. In ultimo io, che spero di fare un tempo più basso di quello di Robi, per il mio orgoglio, ma non ne sono convinto.
La frazione di Giusi si conclude in terzultima posizione, ha dato tutto ma ha comunque concluso poco sopra i 60 minuti...dannato moribondo!
Parte Robi che ha l'ingrato compito di recuperare posizioni. La zona cambio è 30 m oltre il traguardo, per non disturbare i '30km' che hanno un bel passo, alcuni.
Roberta recupera un 4 o 5 staffettisti, ma conclude cmq in 45 minuti circa.
Parto io, che non so come sto, ma la gara di sabato scorso dice che posso concedermi una velocità di crociera un pò più bassa dei 4'30'' a km. Provo ad attestarmi sui 4'20" e vediamo dove arrivo. Qualche minuto prima della mia partenza è partito il mio riferimento 'mentale', lui non lo sa ma correrò per riprenderlo, anche se, a posteriori avrei dovuto tenere conto del tempo di distacco per impostare il mio tempo di marcia.
Comunque si va. Già sul lungomare riprendo dei lentoni della 30 km...purtoppo non ho modo di capire se quelli che supero sono 'miei concorrenti' o sono i 30 km...ho solo i riferiemnti di alcuni che sono partiti in staffetta prima di me, ma non di tutti. Quindi non so bene su chi fare la gara..pazienza..vedrò di superare tutti quelli che posso. Recupero altri due tartarughi al Molentargius, ma ho l'impressione che siano sempre della 30 km. E' un pò strano per me fare la gara senza aver alcun riferimento visivo se non il tempo sul mio gps...ma comunque si va. Finalmente, davanti al teatro delle saline, inquadro in lontananza tre figure che mi sembrano abbordabili, siamo quasi a metà corsa, devo darmi degli obbiettivi. Il più lontano, in canotta bianca, credo sia un 30 km con un buon passo, poi a 200m una canotta rossa e 10 metri più dietro una blu. Canotta blu riprende agevolmente canotta rossa, che pare scoppiato. Bene, questo alment lo recupero pure io. E infatti lo faccio, supero senza difficoltà canotta rossa e prima di arrivare allo stadio punto il radar su canotta blu che ha un lato corto di stadio di vantaggio e che non sa che mi sto avvicinando come uno squalo che fiuta il sangue. Tengo sempre la mia andatura, riservandomi di provare l'allungo nel km finale. Canotta blu non sospetta nulla, mi avvicino lento ma inesorabile, ma quando la strada fa un paio di ghirigori per immettersi in viale poeto, canotta blu mi vede, 30 metri dietro lui e si riprende. Con questa nuova 'linfa' puntiamo canotta bianca, che era sempre stato lì davanti ma che al momento sembra avere qualche problema. Difatti si ferma per crampi proprio all'ingresso di viale Poetto. Ora siamo soli, canotta blu, A NOI DUE!. La velocità è sempre sotto i 4'30", decido di attestarmi sui 4'20" e vedere che succede...Sorpasso canotta blu poco prima del semaforo e per 100 metri credo di averlo seminato. Invece rinviene, si mette di fianco e 'mi sfida' per 200-300metri. Io tengo il passo, mancheranno poco meno di due km, uno per arrivar a Marina piccola e uno per il Lido, il traguardo. Davanti a noi, vuoto assoluto. Tengo la velocità e canotta blu resta sempre qui di fianco, ogni tanto mette il piede avanti, ma in generale rimane 30 cm dietro a me. Non ho modo di sapere chi sia e quanto sia forte, se la sua è una sfida calcolata o se sta tirando alla morte per non lasciarmi andar via. La sensazione è che sia al massimo... ma non si può mai dire. Poco prima di marina piccola decido di testare le mie energie, e le sue. Ho capito, in questi 24 mesi di corsa, che la testa conta quanto le gambe, quindi spesso, per andare 'meglio', in termini di velocità, devi, con la testa, obbligare il corpo a movimenti o posture più 'economiche' ed ergonomiche. "Tira su il bacino e 'sculetta'", mi ordino. E parto. In 20 metri mi stacco da canotta blu e parto in progressione. "Ora alza le ginocchia e allunga la falcata!".Siamo già alla prima fermata, mancheranno 800 metri, devo tenere questo passo. " Cambia ritmo del respiro e spingi con le braccia". Davanti vedo un tartarugo della 30 e mi impongo di 'sverniciarlo', per paura che canotta blu voglia recuperarmi. A 500 metri, oltre la curva, ecco il traguardo. Tra me e lui una ragazza in canotta bianca...sta zompettando senza fretta, dal passo deduco che sicuramente è una mia 'concorrente' in staffetta. "Tutti quelli che superi sono buoni", mi ripeto, inquadro e rilancio l'azione e la supero a circa 300 m. Ora davanti a me non c'è più nessuno. Il tizio che dovevo recuperare, alla partenza, il mio riferimento di gara, non l'ho preso, alla fine. Ma taglio il traguardo sapendo di avere recuperato altre tre o 4 posizioni. Arrivo abbastanza stremato da questo allungo finale, quasi mi manca il fiato, mi butto per terra, un pò per scena, un pò per rifiatare. il gps dice 43 e spiccioli...non male, per essere fuori forma e fuori allenamento...Poco dopo arriva canotta blu che mi fa i complimenti per la gara e per la progressione, dice che ci ha provato ma non ne aveva più.
Bellissima l'esperienza della staffetta familiare e delle canotte. e discreto anche il mio tempo. Non eccezionale ma discreto.
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PB 10k (unofficial): San Gavino 2016: 41'10" (4'07" a km)
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
Il mio diario: viewtopic.php?t=41962
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01/10/2016 Urban Trail - Cagliari
Le gare in notturna hanno un fascino particolare...quelle cittadine poi, di sabato sera, sono davvero particolari. se a questo ci aggiungi una città di saliscendi, scalette, pedane, salite, ztl...bhe allora la gara ha davvero un altro gusto.
Come già detto, sto correndo poco, davvero poco. E dormendo poco. Sabato avrei dovuto riposare e recuperare energie fisiche e mentali, invece avevo mille impegni e una mezza gastrite in omaggio (in realtà si tratta di reflusso, ma siamo lì). Si parte alle 21.30, dal corso vittorio emanuele, nella sua nuova veste "total pedonal". si sale su,sino all'ospdale civile, poi di nuovo in discesa verso piazza yenne per le vie di stampace, scalette santa chiara, terrapieno a salire verso porta cristina, poi dentro castello, bastioni vari, si riscende in piazza martiri, piccola escursione nei nuovi campi da gioco sopra al multipiano di viale regina elena, poi giù verso via garibaldi e villanova, di nuovo in viale regina elena attraverso la stradina degli innamorati, tutto il vialone in salita sino ai giardini pubblici, da qui a buoncammino e finalmente in discesa da viale fra ignazio con incursione ed escursione all'orto botanico. Arrivo di nuovo in piazza yenne.
Arrivo all'appuntamento un pò scarico, sono stanco e poco reattivo, vorrà dire che prenderò questo appuntamento come allenamento per la mezza di Cagliari...il sogno di finirla in 1h30'. alla partenza è un carnaio...tutti con la maglia della manifestazione e la lucina in testa. io non credo che la userò, mi da noia solo il pensiero, spero di trovare qualcuno con la luce nei momenti 'bui'. Dietro l'arco dello start competitivi e non competitivi sono mescolati in una maniera che non mi piace affatto, si rischia il tappo e anche le cadute. Comunque, alla fine si va. Per un km circa siamo però in un trenino quasi single track...la partenza è in salita e si sviluppa sui viottoli di stampace..un vero collo di bottiglia. appena posso sorpasso, ma è davvero ostico. Finalmente salite e discese fanno un pò di selezione, specie le scalette santa chiara sono larghe abbastanza per i sorpassi e lunghe a sufficienza per troncare i polpacci. Da li inizia la mia vera gara, anche se un nuovo tappo lo incontro nel tratto del terrapieno, in salita, dove siamo tutti costretti ad andare al passo e rifiatare. A porta Cristina provo a lasciar andare le gambe, tratto in piano e poi giù in discesa...anche qui in realtà servirebbe strada libera, la pavimentazione è acciotolata con le due striscie liscie per le auto, siamo in pratica su binari e i tentativi di sorpasso si pagano cari con rischi alle caviglie. Dopo un paio di rischi mi accodo e lascio perdere. Via Università e poi piazza martiri mi illudono che siamo a buon punto. In relatà non guardo quasi mai il gps, tanto il passo non conta nulla in gare come queste. L'ingresso dal viale regina elena verso i nuovi campetti è una delusione enorme...una salita che sarebbe 'inutile', se non fosse che in cima ci danno l'unico ristoro. Siamo a metà gara e io sto facendo una gran fatica. Intorno a me siamo sempre gli stessi 5 o 6 che ci superiamo a vicenda, ma nessuno riesce a tenere un passo costante tra salite e discese...quando torniamo in viale regina elena scopro che si scende di nuovo giù verso villanova..cavoli ci sarà da soffrire! tra le stradine di via san giovanni mi supera un compagno di squadra, normalemente manco lo vedo, alle gare, oggi con baldanza si metet davanti e prova ad andar via. Sulle salite però si pianta un pò..io so bene cosa ci aspetta prima di arrivare ai giardini pubblici, quindi evito gli strappi e salgo con il mio passo. Finalmente arriva , dopo l'ennesima scalinata in salita, il momento di farci tutto il salitone di viale regina elena...è dall'inizio della gara che ho questo incubo, insieme alla certezza di avere ancora qualche cosa in serbatoio. Marco è sempre lì e con mio grande disappunto non riesco a raggiungerlo, anzi prende 40 metri di vantaggio che 'perde' per bere alla fontanella. I giardini pubblici, alla fine della salita rappresentano forse l'ultimo pezzo in piano 'tranquillo'..poi ci sarà la salita di buoncammino e infine l'ultima discesa. Faccio un check di cosa ho ancora e abbandono i sogni di gloria di farmi l'ultimo strappo in una botta sola. le gambe sono pesanti e il fiato non regge. Marco è sempre lì e anche lui è costretto a camminare nell'ultima salitella, poi lo vedo passare e parto anche io. Davanti a me 5 o 6 atleti che mi lascio alle spalle senza troppa fatica, altri due o tre li recupero in viale buoncammino, appena sbuchiamo in viale far ignazio scioglo le gambe e sorpasso in volata almeno una decina di t-shirt luminose..non so se siano competitivi o no, nel dubbio non faccio prigionieri. All'interno dell'orto botanico supero altre 3 o 4 coppie di camminatori corridori...in questo lungo tratto in discesa non ho perso posizioni e ne ho sicuramente guadagnato qualcuna. Infine all'uscita dall'orto botanico, a 300 m dall'arrivo inquadro un competitivo che tenta di resistermi ma ormai do tutto, sperando che davvero sia finita. Sbuco in via portoscalas, sento il pubblico, do un ultima accelerata di sicurezza e concludo a tutta birra, per il pubblico. alla fine sarà un tempo di 55' 05". Non male ma non eccezionale. so che era 'solo' un allenamento, visto che sto correndo poco, e me lo gusto così, puntiamo ad altri traguardi. Urban trail l'abbiamo portato a casa, in qualche modo
Le gare in notturna hanno un fascino particolare...quelle cittadine poi, di sabato sera, sono davvero particolari. se a questo ci aggiungi una città di saliscendi, scalette, pedane, salite, ztl...bhe allora la gara ha davvero un altro gusto.
Come già detto, sto correndo poco, davvero poco. E dormendo poco. Sabato avrei dovuto riposare e recuperare energie fisiche e mentali, invece avevo mille impegni e una mezza gastrite in omaggio (in realtà si tratta di reflusso, ma siamo lì). Si parte alle 21.30, dal corso vittorio emanuele, nella sua nuova veste "total pedonal". si sale su,sino all'ospdale civile, poi di nuovo in discesa verso piazza yenne per le vie di stampace, scalette santa chiara, terrapieno a salire verso porta cristina, poi dentro castello, bastioni vari, si riscende in piazza martiri, piccola escursione nei nuovi campi da gioco sopra al multipiano di viale regina elena, poi giù verso via garibaldi e villanova, di nuovo in viale regina elena attraverso la stradina degli innamorati, tutto il vialone in salita sino ai giardini pubblici, da qui a buoncammino e finalmente in discesa da viale fra ignazio con incursione ed escursione all'orto botanico. Arrivo di nuovo in piazza yenne.
Arrivo all'appuntamento un pò scarico, sono stanco e poco reattivo, vorrà dire che prenderò questo appuntamento come allenamento per la mezza di Cagliari...il sogno di finirla in 1h30'. alla partenza è un carnaio...tutti con la maglia della manifestazione e la lucina in testa. io non credo che la userò, mi da noia solo il pensiero, spero di trovare qualcuno con la luce nei momenti 'bui'. Dietro l'arco dello start competitivi e non competitivi sono mescolati in una maniera che non mi piace affatto, si rischia il tappo e anche le cadute. Comunque, alla fine si va. Per un km circa siamo però in un trenino quasi single track...la partenza è in salita e si sviluppa sui viottoli di stampace..un vero collo di bottiglia. appena posso sorpasso, ma è davvero ostico. Finalmente salite e discese fanno un pò di selezione, specie le scalette santa chiara sono larghe abbastanza per i sorpassi e lunghe a sufficienza per troncare i polpacci. Da li inizia la mia vera gara, anche se un nuovo tappo lo incontro nel tratto del terrapieno, in salita, dove siamo tutti costretti ad andare al passo e rifiatare. A porta Cristina provo a lasciar andare le gambe, tratto in piano e poi giù in discesa...anche qui in realtà servirebbe strada libera, la pavimentazione è acciotolata con le due striscie liscie per le auto, siamo in pratica su binari e i tentativi di sorpasso si pagano cari con rischi alle caviglie. Dopo un paio di rischi mi accodo e lascio perdere. Via Università e poi piazza martiri mi illudono che siamo a buon punto. In relatà non guardo quasi mai il gps, tanto il passo non conta nulla in gare come queste. L'ingresso dal viale regina elena verso i nuovi campetti è una delusione enorme...una salita che sarebbe 'inutile', se non fosse che in cima ci danno l'unico ristoro. Siamo a metà gara e io sto facendo una gran fatica. Intorno a me siamo sempre gli stessi 5 o 6 che ci superiamo a vicenda, ma nessuno riesce a tenere un passo costante tra salite e discese...quando torniamo in viale regina elena scopro che si scende di nuovo giù verso villanova..cavoli ci sarà da soffrire! tra le stradine di via san giovanni mi supera un compagno di squadra, normalemente manco lo vedo, alle gare, oggi con baldanza si metet davanti e prova ad andar via. Sulle salite però si pianta un pò..io so bene cosa ci aspetta prima di arrivare ai giardini pubblici, quindi evito gli strappi e salgo con il mio passo. Finalmente arriva , dopo l'ennesima scalinata in salita, il momento di farci tutto il salitone di viale regina elena...è dall'inizio della gara che ho questo incubo, insieme alla certezza di avere ancora qualche cosa in serbatoio. Marco è sempre lì e con mio grande disappunto non riesco a raggiungerlo, anzi prende 40 metri di vantaggio che 'perde' per bere alla fontanella. I giardini pubblici, alla fine della salita rappresentano forse l'ultimo pezzo in piano 'tranquillo'..poi ci sarà la salita di buoncammino e infine l'ultima discesa. Faccio un check di cosa ho ancora e abbandono i sogni di gloria di farmi l'ultimo strappo in una botta sola. le gambe sono pesanti e il fiato non regge. Marco è sempre lì e anche lui è costretto a camminare nell'ultima salitella, poi lo vedo passare e parto anche io. Davanti a me 5 o 6 atleti che mi lascio alle spalle senza troppa fatica, altri due o tre li recupero in viale buoncammino, appena sbuchiamo in viale far ignazio scioglo le gambe e sorpasso in volata almeno una decina di t-shirt luminose..non so se siano competitivi o no, nel dubbio non faccio prigionieri. All'interno dell'orto botanico supero altre 3 o 4 coppie di camminatori corridori...in questo lungo tratto in discesa non ho perso posizioni e ne ho sicuramente guadagnato qualcuna. Infine all'uscita dall'orto botanico, a 300 m dall'arrivo inquadro un competitivo che tenta di resistermi ma ormai do tutto, sperando che davvero sia finita. Sbuco in via portoscalas, sento il pubblico, do un ultima accelerata di sicurezza e concludo a tutta birra, per il pubblico. alla fine sarà un tempo di 55' 05". Non male ma non eccezionale. so che era 'solo' un allenamento, visto che sto correndo poco, e me lo gusto così, puntiamo ad altri traguardi. Urban trail l'abbiamo portato a casa, in qualche modo
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
16/10/2016 Maratona della Ceramica
Lo scorso anno fu la gara che mi diede la consapevolezza di poter correre 21 km 'ad un certo ritmo'. Quest'anno è una totale incognita. Non corro più di 15 km da quasi sei mesi. Sto facendo 1 o 2 uscite a settimana da un'oretta scarsa a ritmi blandi...i sogni di gloria dei 90minuti in mezza, a dicembre sono qualcosa che assomiglia sempre più a un sogno proibito. Ma ancora ci sono due mesi...devo provarci. Prenderò questa mezza come un allenamento 'lungo'. La mattinata è fresca, l'atmosfera rilassata, scambio diverse opinioni con amici e compagni di squadra, poi mi confronto con Andrea sulla tattica da seguire. Lui è iscritto alla noncompetitiva e come me non ha 21 km sulle gambe. La gara prevede tre giri da 7 km ciascuno..io vorrei fare 2 giri ad alti livelli e l'ultimo al passo. Nei miei sogni il primo giro sarebbe a 4'35, il secondo a 4'45" e il terzo come viene. con Andrea però conveniamo che magari è meglio partire calmi e finire in progressione, se ce la facciamo. Non sono molto convinto di questo..in genere ho notato che con poco allenamento anche la testa fa fatica a cambiare marcia non solo la gamba. Ma meglio avere un compare di scorribande che tentatre il colpaccio da solo.Infilo il mio gel tattico per il 18esimo km e mi posiziono in linea di partenza. Andrea l'ho perso mentre arrivavamo, ma ci ritroveremo ne sono sicuro. Allo start sono accanto a Gianbattista, compagno triatleta, me lo tengo vicino se non parte a razzo. Il primo km è sempre di grande casino, al solito io non sgomito e lascio andare, tanto molte di queste maglie rosse le riprendo tra 3 km. Con Gianbattista procediamo tranquilli, 4'45" , per un paio di km, poi lui mi saluta e va, io 'incrocio' Andrea che era partito leggermente dietro di me e che mi dice che sta risalendo. Mi piazzo a 5'/km e lo aspetto. 4° Km , Andrea mi si affianca, ha dovuto forzare un pochino per riprendermi, e tende ad aumentare, io provo invece ad essere regolare come abbiamo detto. Il primo giro scorre via tranquillo, senza grandi difficoltà. Qualcuno ci supera, altri li riprendiamo, ma in generale con tutti questi non competitivi non si capisce bene chi corre per cosa. La situazione migliora al primo passaggio. La gran parte delle maglie rosse si eclissa e restiamo noi della mezza. Aumentiamo il passo a 4'45", come previsto e iniziamo anche le fasi di sorpasso. Con Andrea inquadriamo l'obbiettivo, ci portiamo sotto e li lasciamo indietro. "Ora prendiamo questi bianchi!", "dopo il ristoro andiamo e ricucire con quei rossi la in fondo"," la vedi quella pivella? mo la riprendiamo!". Esprimo a voce alta i miei obbiettivi, con le modalità e le tempistiche che di solito contraddistinguono le mie scorribande in gara. Andrea mi segue senza problemi, stiamo forzando un pò rispetto al primo giro, ma era ampiamente previsto. Recuperiamo così diverse persone e ci attestiamo su posizioni 'di classifica' più consone. Al 12° km, sentendomi ansimare, Andrea si preoccupa. In realtà mi do il passo con il respiro e quindi spesso mi scopro a sbuffare come una caffettiera per tenere il ritmo. Non è che sono in affanno. Poco dopo essere usciti dal parco del Comune, 13° km, Andrea 'si arrende' :" non ce la faccio a tenere un altro giro così, tu vai!". Io vorrei provare a forzare un altro pochino, ma effettivamente ho più di un dubbio sulla mia tenuta atletica...taglio il traguardo del secondo giro mentre vedo diradarsi sempre più i concorrenti in gara. Tanti, come Andrea, si sono iscritti alla non competitiva e faranno due giri. Ora le distanze e i gruppetti sono più piccoli e sgranati.Diventa più difficile recuperare, essendo soli. Provo a tenere un ritmo più allegro, 4'35", con due signori che avanzano appaiati. In lontananza vedo Daniel e valuto di averne per riprenderlo, ma la gamba mi da scosse elettriche che non mi piacciono per nulla. In Corso America inizio a fare il check delle condizioni psicofisiche, siamo al 15esimo km e faccio una gran fatica tenere i 4'45". Meno male che ora prendo il gel. Con la mano vado a sincerarmi della presenza del mio turboboost e... PANICO! HO PERSO IL GEL! Deve essermi caduto in questi giri, anche se non lo controllo dalla partenza....mi viene la depressione. La mia mente vaga tra il pensiero di ritirarmi e la sensazione di non averne più. Crollo letteralmente coi tempi, quasi che il corpo andasse in risparmi energetico in attesa del muro del 18esimo km. La testa dovrebbe essere sgombra di pensieri, in corsa. Sennò, lo so bene, il passo rallenta. E infatti il passo rallenta. Cerco disperatamente di trovare una soluzione a cui aggrapparmi, ma l'unica cosa che mi viene in mente è che il mio gel è ancora lì, in terra da qualche parte..integro (forse), basta controllare mentre corro...già..basta controllare. Corro diversi km a 5'15" guardando in terra, alla disperata ricerca del mio gel...e al 17esimo km eccolo che lo trovo, a bordo strada, ancora intero.Non credo ai miei occhi, lo raccolgo e senza rallentare (ero ormai uno straccio, specie mentalmente!) lo apro, me lo verso metà in gola e metà in faccia, manco fossi un assetato nel sahara. E per fortuna mancano 500m al ristoro, in cuipotrò prendere acqua e pulirmi le manie ela faccia da questa cosa appicicaticcia. Il passo è rallentato ulteriormente, 5'30"/km. Al ristoro mi fermo, bevo, mi lavo, respiro e riparto. Di riprendere Daniel non se ne parla, l'unico obbiettivo è portarla a casa decentemente, ormai. Mi assesto su un 5'05"/km e la porto a casa dignitosamente a 1h45'. Più o meno è quello che avevo quantificato, ma il terzo giro è stato pesantissimo. Va bene così, la mia preparazione alla gara di Caglaiari inizia oggi.
Lo scorso anno fu la gara che mi diede la consapevolezza di poter correre 21 km 'ad un certo ritmo'. Quest'anno è una totale incognita. Non corro più di 15 km da quasi sei mesi. Sto facendo 1 o 2 uscite a settimana da un'oretta scarsa a ritmi blandi...i sogni di gloria dei 90minuti in mezza, a dicembre sono qualcosa che assomiglia sempre più a un sogno proibito. Ma ancora ci sono due mesi...devo provarci. Prenderò questa mezza come un allenamento 'lungo'. La mattinata è fresca, l'atmosfera rilassata, scambio diverse opinioni con amici e compagni di squadra, poi mi confronto con Andrea sulla tattica da seguire. Lui è iscritto alla noncompetitiva e come me non ha 21 km sulle gambe. La gara prevede tre giri da 7 km ciascuno..io vorrei fare 2 giri ad alti livelli e l'ultimo al passo. Nei miei sogni il primo giro sarebbe a 4'35, il secondo a 4'45" e il terzo come viene. con Andrea però conveniamo che magari è meglio partire calmi e finire in progressione, se ce la facciamo. Non sono molto convinto di questo..in genere ho notato che con poco allenamento anche la testa fa fatica a cambiare marcia non solo la gamba. Ma meglio avere un compare di scorribande che tentatre il colpaccio da solo.Infilo il mio gel tattico per il 18esimo km e mi posiziono in linea di partenza. Andrea l'ho perso mentre arrivavamo, ma ci ritroveremo ne sono sicuro. Allo start sono accanto a Gianbattista, compagno triatleta, me lo tengo vicino se non parte a razzo. Il primo km è sempre di grande casino, al solito io non sgomito e lascio andare, tanto molte di queste maglie rosse le riprendo tra 3 km. Con Gianbattista procediamo tranquilli, 4'45" , per un paio di km, poi lui mi saluta e va, io 'incrocio' Andrea che era partito leggermente dietro di me e che mi dice che sta risalendo. Mi piazzo a 5'/km e lo aspetto. 4° Km , Andrea mi si affianca, ha dovuto forzare un pochino per riprendermi, e tende ad aumentare, io provo invece ad essere regolare come abbiamo detto. Il primo giro scorre via tranquillo, senza grandi difficoltà. Qualcuno ci supera, altri li riprendiamo, ma in generale con tutti questi non competitivi non si capisce bene chi corre per cosa. La situazione migliora al primo passaggio. La gran parte delle maglie rosse si eclissa e restiamo noi della mezza. Aumentiamo il passo a 4'45", come previsto e iniziamo anche le fasi di sorpasso. Con Andrea inquadriamo l'obbiettivo, ci portiamo sotto e li lasciamo indietro. "Ora prendiamo questi bianchi!", "dopo il ristoro andiamo e ricucire con quei rossi la in fondo"," la vedi quella pivella? mo la riprendiamo!". Esprimo a voce alta i miei obbiettivi, con le modalità e le tempistiche che di solito contraddistinguono le mie scorribande in gara. Andrea mi segue senza problemi, stiamo forzando un pò rispetto al primo giro, ma era ampiamente previsto. Recuperiamo così diverse persone e ci attestiamo su posizioni 'di classifica' più consone. Al 12° km, sentendomi ansimare, Andrea si preoccupa. In realtà mi do il passo con il respiro e quindi spesso mi scopro a sbuffare come una caffettiera per tenere il ritmo. Non è che sono in affanno. Poco dopo essere usciti dal parco del Comune, 13° km, Andrea 'si arrende' :" non ce la faccio a tenere un altro giro così, tu vai!". Io vorrei provare a forzare un altro pochino, ma effettivamente ho più di un dubbio sulla mia tenuta atletica...taglio il traguardo del secondo giro mentre vedo diradarsi sempre più i concorrenti in gara. Tanti, come Andrea, si sono iscritti alla non competitiva e faranno due giri. Ora le distanze e i gruppetti sono più piccoli e sgranati.Diventa più difficile recuperare, essendo soli. Provo a tenere un ritmo più allegro, 4'35", con due signori che avanzano appaiati. In lontananza vedo Daniel e valuto di averne per riprenderlo, ma la gamba mi da scosse elettriche che non mi piacciono per nulla. In Corso America inizio a fare il check delle condizioni psicofisiche, siamo al 15esimo km e faccio una gran fatica tenere i 4'45". Meno male che ora prendo il gel. Con la mano vado a sincerarmi della presenza del mio turboboost e... PANICO! HO PERSO IL GEL! Deve essermi caduto in questi giri, anche se non lo controllo dalla partenza....mi viene la depressione. La mia mente vaga tra il pensiero di ritirarmi e la sensazione di non averne più. Crollo letteralmente coi tempi, quasi che il corpo andasse in risparmi energetico in attesa del muro del 18esimo km. La testa dovrebbe essere sgombra di pensieri, in corsa. Sennò, lo so bene, il passo rallenta. E infatti il passo rallenta. Cerco disperatamente di trovare una soluzione a cui aggrapparmi, ma l'unica cosa che mi viene in mente è che il mio gel è ancora lì, in terra da qualche parte..integro (forse), basta controllare mentre corro...già..basta controllare. Corro diversi km a 5'15" guardando in terra, alla disperata ricerca del mio gel...e al 17esimo km eccolo che lo trovo, a bordo strada, ancora intero.Non credo ai miei occhi, lo raccolgo e senza rallentare (ero ormai uno straccio, specie mentalmente!) lo apro, me lo verso metà in gola e metà in faccia, manco fossi un assetato nel sahara. E per fortuna mancano 500m al ristoro, in cuipotrò prendere acqua e pulirmi le manie ela faccia da questa cosa appicicaticcia. Il passo è rallentato ulteriormente, 5'30"/km. Al ristoro mi fermo, bevo, mi lavo, respiro e riparto. Di riprendere Daniel non se ne parla, l'unico obbiettivo è portarla a casa decentemente, ormai. Mi assesto su un 5'05"/km e la porto a casa dignitosamente a 1h45'. Più o meno è quello che avevo quantificato, ma il terzo giro è stato pesantissimo. Va bene così, la mia preparazione alla gara di Caglaiari inizia oggi.
PB 10k (unofficial): San Gavino 2016: 41'10" (4'07" a km)
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
Il mio diario: viewtopic.php?t=41962
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
23/10/2016 Corriamo in salute - gara de 'I Mulini'
Garetta sprint quest'oggi, nel quartiere di Mulinu Becciu, proprio dietro casa mia. Due giri di percorso del quartiere, con passaggio dentro al centro commerciale, per un totale di di 5 km e 400 metri circa. In altri tempi avrei sognato una media di 4' a km, ma ora tutto quello che viene è buono. So di avere una buona gamba su distanze brevi, mentre ancora sui lunghi sono molto scarso, devo assolutamente intensificare gli allenamenti in previsione di Cagliari respira. La garetta di oggi è organizzata in collaborazione con la mia società di appartenenza, la Cagliari Atletica Leggera, perciò la metà dei partecipanti ha la canotta rossoblu. Saremo circa 100 atleti, in una cornice particolare: il centro commerciale è aperto e nel parcheggio ci sono i coltivatori diretti che vendono i loro prodotti...si parte tra due ali di ortaggi, frutta e verdura e relativi acquirenti. Passeremo anche dentro al centro commerciale, su una guida rossa, come delle vere star...sarà da ridere. Arrivo un pò in ritardo con Giusi, abbiamo giusto il tempo di cambiarci e fare un riscaldamento di un km circa. Nella ore precedenti ha piovuto quindi i parchetti e gli sterrati saranno infangati, ma ora c'è un bel sole caldo, quindi tenuta estiva! In partenza si ride e si scherza, mentre i fotografi immortalano la nostra voglie di divertirci. Accanto ho Davide e Andrea, mentre ho già inquadrato Bro che scaramanticamente mi dice che oggi vinco io. Ad Assemini, la settimana scorsa non l'ho manco visto, è partito davanti e mi ha mollato alla grandissima. Oggi cercherò di 'vincere' io...ma chissà. E' una gara UISP quindi niente sparo, basta un conto alla rovescia e due tubi di coriandoli e si va! Parto bello forte, ero già in seconda o terza fila quindi mi ritrovo tra le prime posizioni. Accanto a me Davide e Fabio, poco più indietro Andrea. 10 metri avanti cè Bro, decido di stargli qui dietro di vedere come va. Usciamo dal centro commerciale e affrontiamo il primo parco, terreno scivoloso ma niente di che. Poi una parte di sterrato con pozzanghere, Fabio e Davide scattano avanti, ma io li lascio andare, il passo è poco sopra i 4, non voglio ritrovarmi scoppiato al secondo giro. Dopo 2 km siamo tutti affiancati: Fabio, Davide, Io Bro e un altro ragazzo con canotta fluo. So che Fabio ha un personale migliore del mio in mezza, ma oggi sono 'solo' 5 km, devo giocare d'astuzia. So che entrando al centro commerciale viaggeremo in single track tra passaggi stretti e tappeto rosso, perciò do una accelerata prima di entrare, mi infilo tra Fabio e Davide e cerco di scrollarmi Bro. Passiamo sotto all'arco in questa formazione e nella mia testa frulla un' ideuzza...ora dovremo passare in esterno nel parcheggio, al termine del quale c'è una salita molto ripida, da affrontare alla morte, se riesco a salire bene lì, probabilmente riesco a prendere un pò di margine. Il tracciato però è stato variato: si passa dentro ai sotterranei tutti i gps perdono il segnale e si sentono decine di beep...finalmente usciamo dal tunenle e la salita balorda è sempre lì ad aspettarmi. Ci provo: appena inizia il muro, invece di rallentare salgo con le punte manco fossi una capretta e faccio il vuoto, saltando anche Fabio. Poi mantengo una andatura sostenuta, per creae il vuoto, e siamo di nuovo al parchetto 'scivoloso', ora mi servono dei riferimenti e vedo davanti a me due maglie:una bianca e una fluo. Il passo è variabile perché ci sono molti cambi di direzione, ma siamo comunque sui 4'05". Il cuore pompa all'impazzata e contrariamente alla mia solita 'tattica' che prevede di ipnotizzarmi su una riga disegnata per terra e mantenere il passo, qui devo 'vedere' io una riga immaginaria che mi faccia risparmiare metri e devo spingere ad ogni cambio di direzione. 3° km, butto un occhio dietro e vedo che Bro è almeno a 30 metri (e un paio di svolte) da me. Non male, devo tenere. Punto maglia bianca che sembra avere un bel passo, ma questo dopo 200 metri si ferma. gli dico di non mollare e si riaccoda a me, ma dopo altri 100 m non sento più i suoi passi. 4° Km ho una flessione, il passo cala a 4'25"...no cavoli, non posso cedere! Davanti maglia fluo sembra irraggiungibile, non cede di un mm, mentre io sbuffo come una caffettiera. Appena posso butto un'altra occhiata dietro, ma Bro mi sembra che abbia perso ancora terreno, strano...pensavo di essere calato..! Allora devo economizzare ancor più la corsa, mi concentro sulle traiettorie per risparmiare metri ed energie. Passiamo davanti alla chiesa e tutto mi sembra più in discesa...se riesco ad arrivare al centro commerciale saremo di nuovo in single track e allora venderò cara la pelle. Per un attimo penso di fare una mega-sciocchezza 'saltando' un tornello invece che passandoci in mezzo, ma per fortuna non ho il tempo di mentalizzarla e non prendo rischi. Sul ballatoio butto l'ultima occhiata...dietro di me nessuno! SI! Ora manca solo il tappeto rosso e mi ci butto sopra come se fosse un tappeto volante, a metà mi godo gli applausi di amici e compagni di squadra, sapendo che ormai manca poco. E infatti taglio il traguardo in 22 minuti e qualcosa. Mi manca il fiato, mi siedo a riposare e poco dopo arriva Bro. Gli faccio i complimenti per la gara e mi godo questo momento. Oggi ho vinto io, più per una mia naturale predisposizione alle gare corte che per un allenamento efficace. Ma va benone così. Arrivano infine anche Davide e Fabio e poi Andrea...Oggi mi è andata bene, ma devo correre molto di più se voglio tenere questo passo in mezza e finirla nei 90 minuti. Prossima puntata: Molentargius
Garetta sprint quest'oggi, nel quartiere di Mulinu Becciu, proprio dietro casa mia. Due giri di percorso del quartiere, con passaggio dentro al centro commerciale, per un totale di di 5 km e 400 metri circa. In altri tempi avrei sognato una media di 4' a km, ma ora tutto quello che viene è buono. So di avere una buona gamba su distanze brevi, mentre ancora sui lunghi sono molto scarso, devo assolutamente intensificare gli allenamenti in previsione di Cagliari respira. La garetta di oggi è organizzata in collaborazione con la mia società di appartenenza, la Cagliari Atletica Leggera, perciò la metà dei partecipanti ha la canotta rossoblu. Saremo circa 100 atleti, in una cornice particolare: il centro commerciale è aperto e nel parcheggio ci sono i coltivatori diretti che vendono i loro prodotti...si parte tra due ali di ortaggi, frutta e verdura e relativi acquirenti. Passeremo anche dentro al centro commerciale, su una guida rossa, come delle vere star...sarà da ridere. Arrivo un pò in ritardo con Giusi, abbiamo giusto il tempo di cambiarci e fare un riscaldamento di un km circa. Nella ore precedenti ha piovuto quindi i parchetti e gli sterrati saranno infangati, ma ora c'è un bel sole caldo, quindi tenuta estiva! In partenza si ride e si scherza, mentre i fotografi immortalano la nostra voglie di divertirci. Accanto ho Davide e Andrea, mentre ho già inquadrato Bro che scaramanticamente mi dice che oggi vinco io. Ad Assemini, la settimana scorsa non l'ho manco visto, è partito davanti e mi ha mollato alla grandissima. Oggi cercherò di 'vincere' io...ma chissà. E' una gara UISP quindi niente sparo, basta un conto alla rovescia e due tubi di coriandoli e si va! Parto bello forte, ero già in seconda o terza fila quindi mi ritrovo tra le prime posizioni. Accanto a me Davide e Fabio, poco più indietro Andrea. 10 metri avanti cè Bro, decido di stargli qui dietro di vedere come va. Usciamo dal centro commerciale e affrontiamo il primo parco, terreno scivoloso ma niente di che. Poi una parte di sterrato con pozzanghere, Fabio e Davide scattano avanti, ma io li lascio andare, il passo è poco sopra i 4, non voglio ritrovarmi scoppiato al secondo giro. Dopo 2 km siamo tutti affiancati: Fabio, Davide, Io Bro e un altro ragazzo con canotta fluo. So che Fabio ha un personale migliore del mio in mezza, ma oggi sono 'solo' 5 km, devo giocare d'astuzia. So che entrando al centro commerciale viaggeremo in single track tra passaggi stretti e tappeto rosso, perciò do una accelerata prima di entrare, mi infilo tra Fabio e Davide e cerco di scrollarmi Bro. Passiamo sotto all'arco in questa formazione e nella mia testa frulla un' ideuzza...ora dovremo passare in esterno nel parcheggio, al termine del quale c'è una salita molto ripida, da affrontare alla morte, se riesco a salire bene lì, probabilmente riesco a prendere un pò di margine. Il tracciato però è stato variato: si passa dentro ai sotterranei tutti i gps perdono il segnale e si sentono decine di beep...finalmente usciamo dal tunenle e la salita balorda è sempre lì ad aspettarmi. Ci provo: appena inizia il muro, invece di rallentare salgo con le punte manco fossi una capretta e faccio il vuoto, saltando anche Fabio. Poi mantengo una andatura sostenuta, per creae il vuoto, e siamo di nuovo al parchetto 'scivoloso', ora mi servono dei riferimenti e vedo davanti a me due maglie:una bianca e una fluo. Il passo è variabile perché ci sono molti cambi di direzione, ma siamo comunque sui 4'05". Il cuore pompa all'impazzata e contrariamente alla mia solita 'tattica' che prevede di ipnotizzarmi su una riga disegnata per terra e mantenere il passo, qui devo 'vedere' io una riga immaginaria che mi faccia risparmiare metri e devo spingere ad ogni cambio di direzione. 3° km, butto un occhio dietro e vedo che Bro è almeno a 30 metri (e un paio di svolte) da me. Non male, devo tenere. Punto maglia bianca che sembra avere un bel passo, ma questo dopo 200 metri si ferma. gli dico di non mollare e si riaccoda a me, ma dopo altri 100 m non sento più i suoi passi. 4° Km ho una flessione, il passo cala a 4'25"...no cavoli, non posso cedere! Davanti maglia fluo sembra irraggiungibile, non cede di un mm, mentre io sbuffo come una caffettiera. Appena posso butto un'altra occhiata dietro, ma Bro mi sembra che abbia perso ancora terreno, strano...pensavo di essere calato..! Allora devo economizzare ancor più la corsa, mi concentro sulle traiettorie per risparmiare metri ed energie. Passiamo davanti alla chiesa e tutto mi sembra più in discesa...se riesco ad arrivare al centro commerciale saremo di nuovo in single track e allora venderò cara la pelle. Per un attimo penso di fare una mega-sciocchezza 'saltando' un tornello invece che passandoci in mezzo, ma per fortuna non ho il tempo di mentalizzarla e non prendo rischi. Sul ballatoio butto l'ultima occhiata...dietro di me nessuno! SI! Ora manca solo il tappeto rosso e mi ci butto sopra come se fosse un tappeto volante, a metà mi godo gli applausi di amici e compagni di squadra, sapendo che ormai manca poco. E infatti taglio il traguardo in 22 minuti e qualcosa. Mi manca il fiato, mi siedo a riposare e poco dopo arriva Bro. Gli faccio i complimenti per la gara e mi godo questo momento. Oggi ho vinto io, più per una mia naturale predisposizione alle gare corte che per un allenamento efficace. Ma va benone così. Arrivano infine anche Davide e Fabio e poi Andrea...Oggi mi è andata bene, ma devo correre molto di più se voglio tenere questo passo in mezza e finirla nei 90 minuti. Prossima puntata: Molentargius
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Kitt
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
Engiel bellissimo il racconto della Maratona della Ceramica, mi sembrava di essere li quando hai perso il gel, poi l'hai pure ritrovato e giusto prima del ristoro, fantastico!....gara di sofferenza ma portata a casa 
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
Grazie Kitt...è stato davvero tremendo mentalmente correre sapendo di non aver più benzina in serbatoio...
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
13 novembre 2016 - molentargius
seconda edizione della gara al parco regionale di Molentargius, organizzata dalla mia società per festeggiare l'anniversario di fondazione. Quest'anno tra agonisti, non agonisti e bimbi si superano i mille partecipanti, non male! Nei gg precedenti ci diamo un pò daffare per organizzare rinfresco e accoglienza, veramente una bella società! Arrivo a questo appuntamento molto scarico: nella scorsa settimana non ho corso per nulla e la notte prima ho lavorato sino all'1 per finire un lavoro in studio, che comunque finirò dopo la gara...sono un pò provato. Molti die miei comagni più forti si danno da fare per l'organizzazione e non faranno la gara...che sofferenza sarebbe per me. Io spero di aver dato il mio piccolo contributo in cibo e organizzazione e di essermi meritato di poter partecipare. Arrivo alle 8,30, aria frizzantina, Davide e Francesco danno le indicazioni per il parcheggio, io porto le mie crostate al punto di raccolta poi faccio un giro perlustrativo della zona, per capire la temperatura e scambiare qualche chiacchiera con amici e compagni di squadra. Incontro Betta che mi da buone notizie su Mato, il che mi tranquillizza non poco. 5 minuti di riscaldamento, poi mi dirigo verso il gonfiabile. Riesco a scucire una bella posizione, sia per 'avanzamento' sia perchè sono in una 'sacca' di relativo spazio..non compresso come al solito. L'impianto audio è un pò scarsino, ma sono abbastanza vicino perciò sento il countdown. 3..2..1...si parte! due curve e vedo il battistrada che ha già 300 metri di vantaggio...caspita che bel passo. Io spero di tenere un tempo intorno ai 4'20'' a km, ma chissà. dopo 500 m mi affianco a Davide a e Bro, mentre scorgo Daniel che come suo solito, parte troppo forte. 'Lo riprendo', penso...stiamo qui. Per due km tengo un bel passo, sotto i 4'20'', Bro allunga un pò il passo, ma io so che devo stare tranquillino col mio passo. Anche Davide vedo che scalpita poi si trattiene, beati loro che ne hanno, io sento di riuscire a fare tanto a tenere questo ritmo, non penso di averne molto di più e chissà se riesco a tenerlo sino alla fine. verso il 3 km mi sorpassa un tizio col cane, cavoli, penso, che bella coppia, ma cosa cavolo ci fanno qui..ad umiliarci? 4°km, sento un leggero fastidio al fianco destro, una specie di fitta al costato..'passerà' penso. 5° km..Bro se ne va indisturbato, tenendo un passo sotto i 4'20'', Davide allunga il passo ..io sono distratto da questo dolore che non si attenua, anzi. 6° km..patatrac. devo fermarmi. il dolore al costato era troppo forte, una fitta costante mi impedisce di continuare. cammino allargando il petto e respirando, mentre sfilano diversi compagni e amici, tra cui marco e andrea. Faccio circa 700 metri al passo, massaggiandomi il costato. poi riparto, dopo circa 4 minuti di 'passeggiata'. parto piano, cercando di capire se il fianco regge oppure no. mi rendo conto che sotto una certa velocità non ho alcun problema, ma se accelero lo sento nuovamente. Mi attesto su un 4'30'' di conserva e inizio a recuperare lo svantaggio...ogni tanto provo a forzare, ma sento di nuovo il dolorino. Finalmente si ritorna indietro, dopo circa 8 km, ci aspetta un lunghissimo rettilineo sino alla fine. riprendo diversi runner e per un km accarezzo l'idea di recuperare almeno Andrea e Marco. Gli arrivo a circa 50 metri, poi devo di nuovo rallentare. Niente..questo dolore intercostale è un chiaro avviso di eccesso di velocità. Supero un amico triatleta, convinto di riuscire a lasciarmelo dietro, ma al decimo km mi riprende e se ne va. Rallento ancora, 4'35'' a km, questo è il massimo che posso. non vedo l'ora di ultimare questo strazio, decimo km e undicesimo passano così, sperando che finisca presto. non ho più riferimenti, non riesco a variare il passo e la mia mente è concentrata solo sul dolore e sulla massima velocità che mi è consentita. Ultimi 500 metri, decido di dare tutto, tanto chi se ne frega. Supero qualcuno davanti a me e poi sento rinvenire da dietro un runner a passo spedito. 'col cavolo che mi superi sul traguardo!' penso. Parto in progressione e tengo la massima velocità che posso, convinto di stracciare le sue ultime resistenze. Per 20 metri non sento più nulla, ma quando penso ' ha mollato', sento di nuovo dei passi farsi sotto. Provo di nuovo ad accelerare, ma il tizio non solo non si fa intimorire ma mi affianca e, approfittando di due passeggiatori che mi ostacolano la traiettoria, mi supera e se ne va con grande baldanza. Scarto i due, vedo il mio 'nemico' continuare a grandi falcate e lascio perdere lo sprint. Perdo una posizione a 50 metri dal traguardo. Pazienza. Oggi è andata così. Alla fine saranno 55 minuti e spiccioli, quasi 4 minuti in più rispetto all'anno scorso. una pessima prestazione, ma non potevo fare di più, sono molto deluso.
seconda edizione della gara al parco regionale di Molentargius, organizzata dalla mia società per festeggiare l'anniversario di fondazione. Quest'anno tra agonisti, non agonisti e bimbi si superano i mille partecipanti, non male! Nei gg precedenti ci diamo un pò daffare per organizzare rinfresco e accoglienza, veramente una bella società! Arrivo a questo appuntamento molto scarico: nella scorsa settimana non ho corso per nulla e la notte prima ho lavorato sino all'1 per finire un lavoro in studio, che comunque finirò dopo la gara...sono un pò provato. Molti die miei comagni più forti si danno da fare per l'organizzazione e non faranno la gara...che sofferenza sarebbe per me. Io spero di aver dato il mio piccolo contributo in cibo e organizzazione e di essermi meritato di poter partecipare. Arrivo alle 8,30, aria frizzantina, Davide e Francesco danno le indicazioni per il parcheggio, io porto le mie crostate al punto di raccolta poi faccio un giro perlustrativo della zona, per capire la temperatura e scambiare qualche chiacchiera con amici e compagni di squadra. Incontro Betta che mi da buone notizie su Mato, il che mi tranquillizza non poco. 5 minuti di riscaldamento, poi mi dirigo verso il gonfiabile. Riesco a scucire una bella posizione, sia per 'avanzamento' sia perchè sono in una 'sacca' di relativo spazio..non compresso come al solito. L'impianto audio è un pò scarsino, ma sono abbastanza vicino perciò sento il countdown. 3..2..1...si parte! due curve e vedo il battistrada che ha già 300 metri di vantaggio...caspita che bel passo. Io spero di tenere un tempo intorno ai 4'20'' a km, ma chissà. dopo 500 m mi affianco a Davide a e Bro, mentre scorgo Daniel che come suo solito, parte troppo forte. 'Lo riprendo', penso...stiamo qui. Per due km tengo un bel passo, sotto i 4'20'', Bro allunga un pò il passo, ma io so che devo stare tranquillino col mio passo. Anche Davide vedo che scalpita poi si trattiene, beati loro che ne hanno, io sento di riuscire a fare tanto a tenere questo ritmo, non penso di averne molto di più e chissà se riesco a tenerlo sino alla fine. verso il 3 km mi sorpassa un tizio col cane, cavoli, penso, che bella coppia, ma cosa cavolo ci fanno qui..ad umiliarci? 4°km, sento un leggero fastidio al fianco destro, una specie di fitta al costato..'passerà' penso. 5° km..Bro se ne va indisturbato, tenendo un passo sotto i 4'20'', Davide allunga il passo ..io sono distratto da questo dolore che non si attenua, anzi. 6° km..patatrac. devo fermarmi. il dolore al costato era troppo forte, una fitta costante mi impedisce di continuare. cammino allargando il petto e respirando, mentre sfilano diversi compagni e amici, tra cui marco e andrea. Faccio circa 700 metri al passo, massaggiandomi il costato. poi riparto, dopo circa 4 minuti di 'passeggiata'. parto piano, cercando di capire se il fianco regge oppure no. mi rendo conto che sotto una certa velocità non ho alcun problema, ma se accelero lo sento nuovamente. Mi attesto su un 4'30'' di conserva e inizio a recuperare lo svantaggio...ogni tanto provo a forzare, ma sento di nuovo il dolorino. Finalmente si ritorna indietro, dopo circa 8 km, ci aspetta un lunghissimo rettilineo sino alla fine. riprendo diversi runner e per un km accarezzo l'idea di recuperare almeno Andrea e Marco. Gli arrivo a circa 50 metri, poi devo di nuovo rallentare. Niente..questo dolore intercostale è un chiaro avviso di eccesso di velocità. Supero un amico triatleta, convinto di riuscire a lasciarmelo dietro, ma al decimo km mi riprende e se ne va. Rallento ancora, 4'35'' a km, questo è il massimo che posso. non vedo l'ora di ultimare questo strazio, decimo km e undicesimo passano così, sperando che finisca presto. non ho più riferimenti, non riesco a variare il passo e la mia mente è concentrata solo sul dolore e sulla massima velocità che mi è consentita. Ultimi 500 metri, decido di dare tutto, tanto chi se ne frega. Supero qualcuno davanti a me e poi sento rinvenire da dietro un runner a passo spedito. 'col cavolo che mi superi sul traguardo!' penso. Parto in progressione e tengo la massima velocità che posso, convinto di stracciare le sue ultime resistenze. Per 20 metri non sento più nulla, ma quando penso ' ha mollato', sento di nuovo dei passi farsi sotto. Provo di nuovo ad accelerare, ma il tizio non solo non si fa intimorire ma mi affianca e, approfittando di due passeggiatori che mi ostacolano la traiettoria, mi supera e se ne va con grande baldanza. Scarto i due, vedo il mio 'nemico' continuare a grandi falcate e lascio perdere lo sprint. Perdo una posizione a 50 metri dal traguardo. Pazienza. Oggi è andata così. Alla fine saranno 55 minuti e spiccioli, quasi 4 minuti in più rispetto all'anno scorso. una pessima prestazione, ma non potevo fare di più, sono molto deluso.
PB 10k (unofficial): San Gavino 2016: 41'10" (4'07" a km)
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
Il mio diario: viewtopic.php?t=41962
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engiel
- Aspirante Ultramaratoneta
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- Iscritto il: 18 gen 2015, 19:44
Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
20/11/2016 - Maratonina di Uta
20 esimo appuntamento per questa classicissima della mezza maratona. L'anno scorso fu un disastro organizzativo, quest'anno si è deciso di modificare il tracciato e fare due giri da 10 km, invece dei tradizionali 3 da 7.
Vista la mia scarsissima preparazione ho deciso di dedicarmi alle gare più corte, quest'anno, lasciando a Cagliari la unica mezza di questo periodo, ma non avevo idea di quanto poco tempo mi restasse libero dal lavoro per potermi allenare.
Perciò alla fine, la scelta di partecipare alla 10 è una scelta ragionata e sensata, viste le pochissime uscite di questi ultimi mesi. Al limite farò un lungo, se proprio ne avrò ancora.
La giornata è fresca, ma so che alle 10 ci sarà la temperatura ideale, con un bel sole di autunno isolano. Arrivo presto con Giusy, ci facciamo un giretto di perlustrazione, poi ci cambiamo. Verso le 9,30 incontriamo tutto il resto della tribu. Andrea, Davide, Marco. Io e Davide abbiamo un asterisco che ci garantisce accesso in prima gabbia, è una strana sensazione sentirsi 'tra i più forti', pur non essendolo affatto. Poco meno di 5 minuti di riscaldamento dei motori e ci infiliamo in gabbia. Tutti schierati, ci si scambia pareri e sensazioni, c'è anche Bro che però farà la mezza, come Andrea, Stefano e Marco. Dopo un piccolo conciliabolo sulla velocità di crociera da tenere per questi 10 km, con Davide ci ammassiamo verso la linea dello start. Davanti a me un atleta si accovaccia. Sulle prime penso stia facendo stretching per gli adduttori, ma dopo alcuni minuti in quella starna posizione noto un rivolo di non meglio precisata origine provenire da li sotto 'o...mi scappava! Dammi un 5..!' mi fa il personaggio (che per inciso è un atleta molto forte!)...ovviamente lo mando bonariamente a quel paese tra un coro di risate divertite. L'atmosfera oggi è così...tensione e spensieratezza. Oyea. le gabbie vengono sciolte e tra qualche minuto si dovrebbe partire.
In questo frangente, manca ancora qualche minuto, accendo il gps, come mio solito. c'è un minuto di silenzio per commemorare qualcuno, ma non si riesce a sentire o capire nulla. Poi lo start!
Passo sotto l'arco, avvio il mio gps e...orrore! non aveva ancora agganciato i satelliti! Con Davide avevamo programmato un passo tra i 4'15"-4'20", ma non posso mica fare una gara senza il mio gps! Sono preso un pò dal panico, ad ogni modo il primo km è sempre di gran casino, quindi per il momento spero che l'orologio riesca a prendere il segnale anche in corsa. Dopo un km, mentre le posizioni si assestano, finalmente sento un bip familiare che mi conferma che tutto è ok. Con Davide avanziamo appaiati per le viuzze del paese, poi, complice il cambio di velocità di un sorpasso, Davide si instalal davanti a me tenendo una velocità di crociera intorno ai 4'10". Siamo tra il secondo e terzo km, non mi sento di forzare così tanto, so che pagherei, me ne resto buono sui 4'20", godendomi per una volta la compagnia di atleti (iscritti alla 21) che di solito nemmeno vedo. _Un paio di ghirigori in periferia (tra cui un passaggio sotto casa di amici) mi consentono di capire chi ha il mio passo: senza volerlo assisto ad una scenetta tra 3 o 4 atleti in cui uno si rivolge ad un altro dicendogli 'sono 15 minuti che ti chiamo Giacomo, e ora scopro che ti chiami Lorenzo?' ...una di quelle scenette 'da gara' che poi però su Facebook leggerò come commento ad una foto, scoprendo trattarsi di un atleta sassarese che seguo con piacere nelle sue scorribande. Purtroppo in gara non ho testa per riconoscerlo nè vedere nulla...seguo una ragazza che ha un bel...passo, ma quando mi rendo conto che anche lei viaggia sotto i 4'15" la lascio andare. Si sale e si scende da alcuni argini, 4 km sono già andati e pure Davide si allontana. Niente ..io sto qui, cercando qualcuno col mio passetto da 4'20", e ogni tanto provo a dare delle accelerate per scrollarmi di dosso la fatica. Finalmente trovo un terzetto di canotte variopinte, ci tiriamo la gara a turno e recuperiamo qualche posizione, o forse sono atleti della mezza. Il tracciato passa in parte nel vecchio percorso e capisco che stiamo virando decisamente verso il traguardo. Punto una canotta rossoblu, sarò a 100 metri da me, sembra Marco, ma è impossibile perchè Marco fa la 21 ed era molto dietro di me sin dalla partenza...nel mentre Davide quasi non si scorge più, avrà 200-300 metri di vantaggio. Decido di verificare cosa sia rimasto in serbatoio e mi assesto finlamente su un 4'15" o la va o la spacca. 7 e 8 km passano così, con conitnui rilanci che mi riportano sotto la canotta della mia società. E' un ragazzo che non conosco, quando gli sono dietro, rifiato per 500 metri, poi parto. Questa volta l'ultimo km lo voglio fare in progressione e senza scoppiare, e difatti mi riesce. Prendo 3 o 4 atleti sull'ultimo rettilineo e a 100 meti scatto manco fossi un centometrista," che non si sa mai" . Alla fine è 44'52, con ritmo 4'15". Non è proprio malvagio, anzi, per essere un periodo di poco allenamento è un 'ottimo tempo.Consegno il chip mi butto per terra, saluto e mi complimento Davide che è arrivato con un minuto di vantaggio circa, e rifiato. In testa mi frulla la pazzia di fare un altro giro, per vedere cosa succede.
Quando vedo passare Andrea e Stefano ...parto.
E' una follia lo so. Già dopo 500 metr mi chiedo cosa cavolo sto facendo, avrei dovuto almeno fare un pò di stretching. Un paio di km per fare un check dello stato di forma e decido che posso tenere un 5'30-5'35. Purtroppo questa velocità non mi consente grandi performance e anzi, in tanti mi sorpassano, creando in me un filo di 'ansia da frustrazione'. so che adesso è importante portare a casa 21 km, in vista della mezza di Cagliari, ma sono comunque in tranche agonistica. Mi superano in tanti, Daniel, Roberto, Mario. Ripasso davanti a casa dei miei amici che mi scattano un paio di foto e mi incitano...ma la mia testa ripete 'sei pazzo, fermati'.Non la ascolto e mi ributto nei ghirigori di periferia. Ai ristori mi fermo a bere sia sali che acqua. Nuova esperienza per me, fermarmi, ma oggi non devo fare il tempone e comunque non ho con me il gel, meglio prevenire. Col mio passetto mi trascino per i campi, 16-17-18 km, poi si rientra. Trovo alcuni atleti che pensano di mettersi in competizione, ma ragazzi, io ho pettorale rosso...ho già finito, decido di tenerlo girato per chierire che ho già dato. Ad ogni modo cerco di stare in scia a qualcuno per tenermi sveglio, specie di un tizio evidentemente sovrappeso che mi ritiene scoppiato. Sono calato, in effetti, 5'45"....così è troppo! Mi risistemo e passo un 5'15" che mi permette di recuperare diverse posizioni, l'ultimo km decido proprio di dare fondo a tutto quello che resta e credo di averlo fatto a 4'30". Leggo lo stupore di tanti atleti che, superati da me, cercano di reagire. Siamo in dirittura di arrivo...ho superato 5 o 6 persone, ma a 150 metri dall'arrivo mi chiedo a cosa serva...loro sono in gara tra loro e io rischio di rubargli scena e foto. metto freccia e mi butto a sinistra, come quei gregari che tirano la volata ai campioni. Arrivo coi tizi che hanno concluso in 1h46', circa, è puro dato statistico..considerando le fermate e le soste dovrei avere un tempo complessivo netto sotto 1h 40'...ci metterei la firma, per come sto messo!.
20 esimo appuntamento per questa classicissima della mezza maratona. L'anno scorso fu un disastro organizzativo, quest'anno si è deciso di modificare il tracciato e fare due giri da 10 km, invece dei tradizionali 3 da 7.
Vista la mia scarsissima preparazione ho deciso di dedicarmi alle gare più corte, quest'anno, lasciando a Cagliari la unica mezza di questo periodo, ma non avevo idea di quanto poco tempo mi restasse libero dal lavoro per potermi allenare.
Perciò alla fine, la scelta di partecipare alla 10 è una scelta ragionata e sensata, viste le pochissime uscite di questi ultimi mesi. Al limite farò un lungo, se proprio ne avrò ancora.
La giornata è fresca, ma so che alle 10 ci sarà la temperatura ideale, con un bel sole di autunno isolano. Arrivo presto con Giusy, ci facciamo un giretto di perlustrazione, poi ci cambiamo. Verso le 9,30 incontriamo tutto il resto della tribu. Andrea, Davide, Marco. Io e Davide abbiamo un asterisco che ci garantisce accesso in prima gabbia, è una strana sensazione sentirsi 'tra i più forti', pur non essendolo affatto. Poco meno di 5 minuti di riscaldamento dei motori e ci infiliamo in gabbia. Tutti schierati, ci si scambia pareri e sensazioni, c'è anche Bro che però farà la mezza, come Andrea, Stefano e Marco. Dopo un piccolo conciliabolo sulla velocità di crociera da tenere per questi 10 km, con Davide ci ammassiamo verso la linea dello start. Davanti a me un atleta si accovaccia. Sulle prime penso stia facendo stretching per gli adduttori, ma dopo alcuni minuti in quella starna posizione noto un rivolo di non meglio precisata origine provenire da li sotto 'o...mi scappava! Dammi un 5..!' mi fa il personaggio (che per inciso è un atleta molto forte!)...ovviamente lo mando bonariamente a quel paese tra un coro di risate divertite. L'atmosfera oggi è così...tensione e spensieratezza. Oyea. le gabbie vengono sciolte e tra qualche minuto si dovrebbe partire.
In questo frangente, manca ancora qualche minuto, accendo il gps, come mio solito. c'è un minuto di silenzio per commemorare qualcuno, ma non si riesce a sentire o capire nulla. Poi lo start!
Passo sotto l'arco, avvio il mio gps e...orrore! non aveva ancora agganciato i satelliti! Con Davide avevamo programmato un passo tra i 4'15"-4'20", ma non posso mica fare una gara senza il mio gps! Sono preso un pò dal panico, ad ogni modo il primo km è sempre di gran casino, quindi per il momento spero che l'orologio riesca a prendere il segnale anche in corsa. Dopo un km, mentre le posizioni si assestano, finalmente sento un bip familiare che mi conferma che tutto è ok. Con Davide avanziamo appaiati per le viuzze del paese, poi, complice il cambio di velocità di un sorpasso, Davide si instalal davanti a me tenendo una velocità di crociera intorno ai 4'10". Siamo tra il secondo e terzo km, non mi sento di forzare così tanto, so che pagherei, me ne resto buono sui 4'20", godendomi per una volta la compagnia di atleti (iscritti alla 21) che di solito nemmeno vedo. _Un paio di ghirigori in periferia (tra cui un passaggio sotto casa di amici) mi consentono di capire chi ha il mio passo: senza volerlo assisto ad una scenetta tra 3 o 4 atleti in cui uno si rivolge ad un altro dicendogli 'sono 15 minuti che ti chiamo Giacomo, e ora scopro che ti chiami Lorenzo?' ...una di quelle scenette 'da gara' che poi però su Facebook leggerò come commento ad una foto, scoprendo trattarsi di un atleta sassarese che seguo con piacere nelle sue scorribande. Purtroppo in gara non ho testa per riconoscerlo nè vedere nulla...seguo una ragazza che ha un bel...passo, ma quando mi rendo conto che anche lei viaggia sotto i 4'15" la lascio andare. Si sale e si scende da alcuni argini, 4 km sono già andati e pure Davide si allontana. Niente ..io sto qui, cercando qualcuno col mio passetto da 4'20", e ogni tanto provo a dare delle accelerate per scrollarmi di dosso la fatica. Finalmente trovo un terzetto di canotte variopinte, ci tiriamo la gara a turno e recuperiamo qualche posizione, o forse sono atleti della mezza. Il tracciato passa in parte nel vecchio percorso e capisco che stiamo virando decisamente verso il traguardo. Punto una canotta rossoblu, sarò a 100 metri da me, sembra Marco, ma è impossibile perchè Marco fa la 21 ed era molto dietro di me sin dalla partenza...nel mentre Davide quasi non si scorge più, avrà 200-300 metri di vantaggio. Decido di verificare cosa sia rimasto in serbatoio e mi assesto finlamente su un 4'15" o la va o la spacca. 7 e 8 km passano così, con conitnui rilanci che mi riportano sotto la canotta della mia società. E' un ragazzo che non conosco, quando gli sono dietro, rifiato per 500 metri, poi parto. Questa volta l'ultimo km lo voglio fare in progressione e senza scoppiare, e difatti mi riesce. Prendo 3 o 4 atleti sull'ultimo rettilineo e a 100 meti scatto manco fossi un centometrista," che non si sa mai" . Alla fine è 44'52, con ritmo 4'15". Non è proprio malvagio, anzi, per essere un periodo di poco allenamento è un 'ottimo tempo.Consegno il chip mi butto per terra, saluto e mi complimento Davide che è arrivato con un minuto di vantaggio circa, e rifiato. In testa mi frulla la pazzia di fare un altro giro, per vedere cosa succede.
Quando vedo passare Andrea e Stefano ...parto.
E' una follia lo so. Già dopo 500 metr mi chiedo cosa cavolo sto facendo, avrei dovuto almeno fare un pò di stretching. Un paio di km per fare un check dello stato di forma e decido che posso tenere un 5'30-5'35. Purtroppo questa velocità non mi consente grandi performance e anzi, in tanti mi sorpassano, creando in me un filo di 'ansia da frustrazione'. so che adesso è importante portare a casa 21 km, in vista della mezza di Cagliari, ma sono comunque in tranche agonistica. Mi superano in tanti, Daniel, Roberto, Mario. Ripasso davanti a casa dei miei amici che mi scattano un paio di foto e mi incitano...ma la mia testa ripete 'sei pazzo, fermati'.Non la ascolto e mi ributto nei ghirigori di periferia. Ai ristori mi fermo a bere sia sali che acqua. Nuova esperienza per me, fermarmi, ma oggi non devo fare il tempone e comunque non ho con me il gel, meglio prevenire. Col mio passetto mi trascino per i campi, 16-17-18 km, poi si rientra. Trovo alcuni atleti che pensano di mettersi in competizione, ma ragazzi, io ho pettorale rosso...ho già finito, decido di tenerlo girato per chierire che ho già dato. Ad ogni modo cerco di stare in scia a qualcuno per tenermi sveglio, specie di un tizio evidentemente sovrappeso che mi ritiene scoppiato. Sono calato, in effetti, 5'45"....così è troppo! Mi risistemo e passo un 5'15" che mi permette di recuperare diverse posizioni, l'ultimo km decido proprio di dare fondo a tutto quello che resta e credo di averlo fatto a 4'30". Leggo lo stupore di tanti atleti che, superati da me, cercano di reagire. Siamo in dirittura di arrivo...ho superato 5 o 6 persone, ma a 150 metri dall'arrivo mi chiedo a cosa serva...loro sono in gara tra loro e io rischio di rubargli scena e foto. metto freccia e mi butto a sinistra, come quei gregari che tirano la volata ai campioni. Arrivo coi tizi che hanno concluso in 1h46', circa, è puro dato statistico..considerando le fermate e le soste dovrei avere un tempo complessivo netto sotto 1h 40'...ci metterei la firma, per come sto messo!.
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Il mio diario: viewtopic.php?t=41962
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
04/12/2016 - Cagliari Respira
Cronaca di un disastro 'annunciato'.
Sto correndo poco, pochissimo e mangiando troppo. Le ultime gare hanno dimostrato che sebbene sulle brevi e medie distanze il passo è accettabile, sulle lunghe distanze sono veramente crollato. A questo si è aggiunto il fatto che in settimana ho subito l'estrazione di un dente e che la gengiva ancora sanguina, sotto sforzo. Ma qui siamo e quindi si va.
Appuntamento alle 8.30 al campo Coni, foto di gruppo variopinto con la scritta 'per Mato', il nostro amico runner scampato per miracolo ad una meningite. A seguire foto di gruppo uniforme di squadra. Giornata ottima per correre: freschetto sino alle 9, poi esce fuori il tipico sole isolano che promette una temperatura decente per correre in canotta. La fila per consegnare le borse sembra interminabile, ma alla fine riesco a scucire 10 minuti di riscaldamento motori, ma niente stretching. Mi infilo in gabbia e raggiungo pure una discreta posizione.Quest'anno ci sarà solo la mezza, come gara competitiva: nella sua interezza per i temerari o in staffetta (9+12) per i più timorosi. I passeggiatori sono nella gabbia in fondo mentre nella gabbia più avanti pochi sparuti ghepardi sotto l'oraeventi di personale. Mi ritrovo vicino ad un multicolor Luckarun e poco prima che le gabbie si aprano ci raggiunge anche Davide. Pochi minuti di attesa poi si parte. Transito sotto l'arco dopo appena 10 secondi, non sono mai partito così davanti, a Cagliari. Il mio piano prevede un passo non troppo spinto, da 4'40"/km, ma so che quella vecchia volpe di Davide vorrà forzare. Infatti, dopo nemmeno due km, mentre io tengo un 4'30" che penso sia pure troppo per me, Davide accelera e se ne va via. Mi sorpassa anche Daniel, io reputo che il mio passo sia anche troppo sostenuto, ma sto di fianco all'inossidabile Rodolfo che con la sua andatura caracollante mi sembra un pò giù di corda oggi. Affronto la salita del largo con buona lena e recupero almeno 30 atleti, tra cui Daniel. Mi piazzo accanto a Rodolfo e mentre io cerco di studiarne le mosse, lui chiacchiera amabilmente della sua ultima maratona a Valencia e degli strascichi che ha addosso. 'Se questi sono strascichi' mi ritrovo a pensare....non ho difficoltà a tenere il suo passo, per il momento, ma non durerà a lungo la cosa...Ad ogni modo arriviamo in piazza trento, in un quasi silenzio irreale del mercatino delle pulci che sembra essere disturbato dalla gara, più che incuriosito. Solo alcune persone fanno il tifo, gli altri ci guardano come se fossimo alieni. In viale trieste una band accenna un pezzo di bobbemarli, io mi fermerei ad ascoltarli, quasi quasi....Ma si va. Rodolfo ha preso 20 metri, Davide un centinaio, io guardo il polar e cerco di stare sui 4'35". In Via Roma punto una ragazza che si muove con agilità e che si trova tra me e Rodolfo, e mentre faccio slalom tra i passeggiatori cerco di usarla per riportarmi sotto. Mi sorpassa emilio, che strano sia partito così dietro, chissà quale è la sua strategia, ad ogni modo non fa in tempo a raggiungere Rodolfo che si ferma a scambiare 4 chiacchiere con un vigile urbano. Io penso che se mi fermassi non credo ripartirei. In ogni caso dopo 300 metri emilio mi ripassa in scioltezza...si vede che sa benone. La 'ragazza-lepre' non mi riesce di prenderla, ogni volta che accelero (o che credo di farlo) lo fa anche lei. In ogni caso la distanza con Rodolfo si accorcia, quindi va bene. Viale Trieste prevede un passaggio sotto l'arco dei 9 km, è il punto dove gli staffettisti si passano il testimone....e quando mi porto a 5 metri dalla gazzella mi rendo conto con orrore che lei è una staffettista e che si fermerà a breve. Niente lepre dunque! passo sotto l'arco tra due ali di compagni di squadra che mi incitano, bellissimo!!! Ora è il momento di fare un check delle forze, ma mentre transito davanti all'hotel in tanti assistiamo all'imperizia di una signora che provando a parcheggiare l'auto butta giù uno scooter posteggiato davanti al muso della sua vettura. Nemmeno il tempo di registrare il tipo di auto, che devo 'contrastare' lo sconforto di due passeggianti che pensavano di entrare al Coni da viale trieste e che si disperano perchè devono fare il giro dal retro. cosa dovrei dire io che sono a metà strada?. Affronto la salitella di ponte vittorio con al consueta baldanza, sperando di non pagare troppo. Le persone chiuse nelle loro auto in fila mandano inequivocabili maledizioni, ma chi se ne frega. Ecco il viale Poetto, lo affronto con tranquillità, forte del mio passo da 4'35". A marina piccola decido di aggregarmi a un gruppetto, per timore che il venticello mi infastidisca. Sto relativamente bene, anche se inizio ad accusare la fatica. Nel lungo mare ci sono diversi complessini che suonano e quando attaccano il 'giro' di 'eye of tiger' penso che devono proprio avermi visto messo male. Ad ogni modo quel ritmo mi entra in testa e mentre le gambe dicono rallenta, la testa dice 'sei una tigre, vai!' Poco prima del nuovo ospedale marino ci sono circa 200 metri in cui si incrocia chi hai davanti e in questo modo scopro che : Bro ha circa 500 metri di vantaggio; Davide 300; Rodolfo 100. A mia volta ho almeno 200 metri di vantaggio su Daniel, mentre credevo che lo avessi alle calcagna. Sono stupito da questi gap, pensavo di non avere assolutamente 'a tiro' nè Bro nè Davide, invece sono lì...se magari loro cedono un pò...perchè che io possa aumentare il ritmo non se ne parla neppure. All'ingresso di Molentargisu ho giusto un dolorino al collo del piede...siamo al 13°km, devo prendere il gel al 15°, ma il passaggio dal fondo duro allo sterrato mi 'regala' questa sensazione di aver stretto troppo i lacci. Ora che ci penso a, che ad Uta avevo avuto questo problema, ma me ne ero reso conto il giorno dopo, forse perchè ad Uta ho fatto il secondo giro a passo di lumaca. Ad ogni modo, prima di arrivare al Rollone decido di fermarmi e bere tutto il gel PRIMA del ristoro, in modo da poter poi bere e sciacquarmi la bocca. Stupidamente cerco di aprire il gel strappando via un pezzo delal chiusura coi denti e nel farlo mi riapro i punti della gengiva. In quel mentre mi raggiunge Daniel che poi si ferma bere al ristoro. Pure io bevo..un misto di acqua, gel e e sangue che mi va di traverso e mi fa perdere il fiato. Fanqlo. Passa una ragazza che so avere un bel passo, con un gruppetto di 6 o 7 atleti, poi io e Daniel. Abbiamo 20 metri di svantaggio e io non vorrei lasciarla scappare, dopo circa un km chiedo a Daniel di forzare un pò per riprendere la ragazza, lui inizialmente non mi segue e io per fare questo strappetto forzo ulteriormente il piede che inizia a mandarmi come delle scosse elettriche dal collo, sotto i nodi. Il dolore si fa intenso, mi fermo, sciolgo i nodi, che non erano affatto stretti e richiudo. nulla da fare ...è una specie di infiammazione. Daniel, la ragazza e i miei sogni di gloria se ne vanno in fumo. Esco dal parco di Molentargius maledicendo le scarpe e chiedendomi ogni 10 passi quanto ancora deve durare il supplizio. Al teatro delle saline vengo raggiunto dai pacemaker dell'oraequaranta." Col cavolo che vi faccio passare", penso...fosse anche 1ora e trentanove e cinquantanove ma io resto qua. In effetti al 18 km loro hanno 3 secondi di anticipo sulla tabella, li sento confabulare che va benone così. Anche a me va bene così, se riuscissi a tenerli dietro. Purtroppo il lungo canale si rivela un calvario: nonostante i due pace mi incitino a non mollare, il dolore è troppo per quel passo, devo rallentare. Da li in poi sarà una via crucis di tratti corsi a 5, poi a 5'30 poi a 6. Passa anche Mario e qualche altro che in genere non vedo mai in gara. Passo di nuovo sotto l'arco giallo in viale diaz, e quanto vorrei che fosse questo l'arrivo, specie per l'affetto dei miei compagni d squadra. Ma non è ancora finita...mi trascino sino a Via Rockfeller dove mi raggiunge anche Gigi che mi sprona a non mollare. In effetti mancano solo 700 metri, ma la testa non c'è più. Entro in pista supplicando con gli occhi Giuseppe che mi presti la sua bici. Un signore di mezza età e piuttosto corpulento mi sorpassa e se ne va sul rettilineo opposto ai 100 metri. La testa dice 'pazienza, lascialo andare'. Ma l'orgoglio no! L'orgoglio tira fuori il centometrista che è in me e allo start dei 200 parto in progressione, infischiandomene del dolore. Sorpasso il signore e qualche altro atleta e a 10 metri recupero anche Gigi, proprio sul filo di lana. Mi butto per terra, sconvolto dalla fatica e dal dolore al collo del piede. Decisamente queste non sono scarpe per il mio peso, non su queste distanze. Ne prendo atto e do uno sguardo al tempo: 1h43' e spiccioli. 10 minuti più elevato del mio PB di 8 mesi fa. Ma di più non posso pensare di fare, con pochi km sulle gambe e poco fiato. Alla fine scoprirò che in tanti hanno sofferto il Molentargius, mi rincuora un pò ,ma mica tanto. C'è molto da fare, altro che! Torno a casa zoppicando e conscio che zoppicherò per qualche giorno ancora.
una waterloo, sta Cagliari
Cronaca di un disastro 'annunciato'.
Sto correndo poco, pochissimo e mangiando troppo. Le ultime gare hanno dimostrato che sebbene sulle brevi e medie distanze il passo è accettabile, sulle lunghe distanze sono veramente crollato. A questo si è aggiunto il fatto che in settimana ho subito l'estrazione di un dente e che la gengiva ancora sanguina, sotto sforzo. Ma qui siamo e quindi si va.
Appuntamento alle 8.30 al campo Coni, foto di gruppo variopinto con la scritta 'per Mato', il nostro amico runner scampato per miracolo ad una meningite. A seguire foto di gruppo uniforme di squadra. Giornata ottima per correre: freschetto sino alle 9, poi esce fuori il tipico sole isolano che promette una temperatura decente per correre in canotta. La fila per consegnare le borse sembra interminabile, ma alla fine riesco a scucire 10 minuti di riscaldamento motori, ma niente stretching. Mi infilo in gabbia e raggiungo pure una discreta posizione.Quest'anno ci sarà solo la mezza, come gara competitiva: nella sua interezza per i temerari o in staffetta (9+12) per i più timorosi. I passeggiatori sono nella gabbia in fondo mentre nella gabbia più avanti pochi sparuti ghepardi sotto l'oraeventi di personale. Mi ritrovo vicino ad un multicolor Luckarun e poco prima che le gabbie si aprano ci raggiunge anche Davide. Pochi minuti di attesa poi si parte. Transito sotto l'arco dopo appena 10 secondi, non sono mai partito così davanti, a Cagliari. Il mio piano prevede un passo non troppo spinto, da 4'40"/km, ma so che quella vecchia volpe di Davide vorrà forzare. Infatti, dopo nemmeno due km, mentre io tengo un 4'30" che penso sia pure troppo per me, Davide accelera e se ne va via. Mi sorpassa anche Daniel, io reputo che il mio passo sia anche troppo sostenuto, ma sto di fianco all'inossidabile Rodolfo che con la sua andatura caracollante mi sembra un pò giù di corda oggi. Affronto la salita del largo con buona lena e recupero almeno 30 atleti, tra cui Daniel. Mi piazzo accanto a Rodolfo e mentre io cerco di studiarne le mosse, lui chiacchiera amabilmente della sua ultima maratona a Valencia e degli strascichi che ha addosso. 'Se questi sono strascichi' mi ritrovo a pensare....non ho difficoltà a tenere il suo passo, per il momento, ma non durerà a lungo la cosa...Ad ogni modo arriviamo in piazza trento, in un quasi silenzio irreale del mercatino delle pulci che sembra essere disturbato dalla gara, più che incuriosito. Solo alcune persone fanno il tifo, gli altri ci guardano come se fossimo alieni. In viale trieste una band accenna un pezzo di bobbemarli, io mi fermerei ad ascoltarli, quasi quasi....Ma si va. Rodolfo ha preso 20 metri, Davide un centinaio, io guardo il polar e cerco di stare sui 4'35". In Via Roma punto una ragazza che si muove con agilità e che si trova tra me e Rodolfo, e mentre faccio slalom tra i passeggiatori cerco di usarla per riportarmi sotto. Mi sorpassa emilio, che strano sia partito così dietro, chissà quale è la sua strategia, ad ogni modo non fa in tempo a raggiungere Rodolfo che si ferma a scambiare 4 chiacchiere con un vigile urbano. Io penso che se mi fermassi non credo ripartirei. In ogni caso dopo 300 metri emilio mi ripassa in scioltezza...si vede che sa benone. La 'ragazza-lepre' non mi riesce di prenderla, ogni volta che accelero (o che credo di farlo) lo fa anche lei. In ogni caso la distanza con Rodolfo si accorcia, quindi va bene. Viale Trieste prevede un passaggio sotto l'arco dei 9 km, è il punto dove gli staffettisti si passano il testimone....e quando mi porto a 5 metri dalla gazzella mi rendo conto con orrore che lei è una staffettista e che si fermerà a breve. Niente lepre dunque! passo sotto l'arco tra due ali di compagni di squadra che mi incitano, bellissimo!!! Ora è il momento di fare un check delle forze, ma mentre transito davanti all'hotel in tanti assistiamo all'imperizia di una signora che provando a parcheggiare l'auto butta giù uno scooter posteggiato davanti al muso della sua vettura. Nemmeno il tempo di registrare il tipo di auto, che devo 'contrastare' lo sconforto di due passeggianti che pensavano di entrare al Coni da viale trieste e che si disperano perchè devono fare il giro dal retro. cosa dovrei dire io che sono a metà strada?. Affronto la salitella di ponte vittorio con al consueta baldanza, sperando di non pagare troppo. Le persone chiuse nelle loro auto in fila mandano inequivocabili maledizioni, ma chi se ne frega. Ecco il viale Poetto, lo affronto con tranquillità, forte del mio passo da 4'35". A marina piccola decido di aggregarmi a un gruppetto, per timore che il venticello mi infastidisca. Sto relativamente bene, anche se inizio ad accusare la fatica. Nel lungo mare ci sono diversi complessini che suonano e quando attaccano il 'giro' di 'eye of tiger' penso che devono proprio avermi visto messo male. Ad ogni modo quel ritmo mi entra in testa e mentre le gambe dicono rallenta, la testa dice 'sei una tigre, vai!' Poco prima del nuovo ospedale marino ci sono circa 200 metri in cui si incrocia chi hai davanti e in questo modo scopro che : Bro ha circa 500 metri di vantaggio; Davide 300; Rodolfo 100. A mia volta ho almeno 200 metri di vantaggio su Daniel, mentre credevo che lo avessi alle calcagna. Sono stupito da questi gap, pensavo di non avere assolutamente 'a tiro' nè Bro nè Davide, invece sono lì...se magari loro cedono un pò...perchè che io possa aumentare il ritmo non se ne parla neppure. All'ingresso di Molentargisu ho giusto un dolorino al collo del piede...siamo al 13°km, devo prendere il gel al 15°, ma il passaggio dal fondo duro allo sterrato mi 'regala' questa sensazione di aver stretto troppo i lacci. Ora che ci penso a, che ad Uta avevo avuto questo problema, ma me ne ero reso conto il giorno dopo, forse perchè ad Uta ho fatto il secondo giro a passo di lumaca. Ad ogni modo, prima di arrivare al Rollone decido di fermarmi e bere tutto il gel PRIMA del ristoro, in modo da poter poi bere e sciacquarmi la bocca. Stupidamente cerco di aprire il gel strappando via un pezzo delal chiusura coi denti e nel farlo mi riapro i punti della gengiva. In quel mentre mi raggiunge Daniel che poi si ferma bere al ristoro. Pure io bevo..un misto di acqua, gel e e sangue che mi va di traverso e mi fa perdere il fiato. Fanqlo. Passa una ragazza che so avere un bel passo, con un gruppetto di 6 o 7 atleti, poi io e Daniel. Abbiamo 20 metri di svantaggio e io non vorrei lasciarla scappare, dopo circa un km chiedo a Daniel di forzare un pò per riprendere la ragazza, lui inizialmente non mi segue e io per fare questo strappetto forzo ulteriormente il piede che inizia a mandarmi come delle scosse elettriche dal collo, sotto i nodi. Il dolore si fa intenso, mi fermo, sciolgo i nodi, che non erano affatto stretti e richiudo. nulla da fare ...è una specie di infiammazione. Daniel, la ragazza e i miei sogni di gloria se ne vanno in fumo. Esco dal parco di Molentargius maledicendo le scarpe e chiedendomi ogni 10 passi quanto ancora deve durare il supplizio. Al teatro delle saline vengo raggiunto dai pacemaker dell'oraequaranta." Col cavolo che vi faccio passare", penso...fosse anche 1ora e trentanove e cinquantanove ma io resto qua. In effetti al 18 km loro hanno 3 secondi di anticipo sulla tabella, li sento confabulare che va benone così. Anche a me va bene così, se riuscissi a tenerli dietro. Purtroppo il lungo canale si rivela un calvario: nonostante i due pace mi incitino a non mollare, il dolore è troppo per quel passo, devo rallentare. Da li in poi sarà una via crucis di tratti corsi a 5, poi a 5'30 poi a 6. Passa anche Mario e qualche altro che in genere non vedo mai in gara. Passo di nuovo sotto l'arco giallo in viale diaz, e quanto vorrei che fosse questo l'arrivo, specie per l'affetto dei miei compagni d squadra. Ma non è ancora finita...mi trascino sino a Via Rockfeller dove mi raggiunge anche Gigi che mi sprona a non mollare. In effetti mancano solo 700 metri, ma la testa non c'è più. Entro in pista supplicando con gli occhi Giuseppe che mi presti la sua bici. Un signore di mezza età e piuttosto corpulento mi sorpassa e se ne va sul rettilineo opposto ai 100 metri. La testa dice 'pazienza, lascialo andare'. Ma l'orgoglio no! L'orgoglio tira fuori il centometrista che è in me e allo start dei 200 parto in progressione, infischiandomene del dolore. Sorpasso il signore e qualche altro atleta e a 10 metri recupero anche Gigi, proprio sul filo di lana. Mi butto per terra, sconvolto dalla fatica e dal dolore al collo del piede. Decisamente queste non sono scarpe per il mio peso, non su queste distanze. Ne prendo atto e do uno sguardo al tempo: 1h43' e spiccioli. 10 minuti più elevato del mio PB di 8 mesi fa. Ma di più non posso pensare di fare, con pochi km sulle gambe e poco fiato. Alla fine scoprirò che in tanti hanno sofferto il Molentargius, mi rincuora un pò ,ma mica tanto. C'è molto da fare, altro che! Torno a casa zoppicando e conscio che zoppicherò per qualche giorno ancora.
una waterloo, sta Cagliari
PB 10k (unofficial): San Gavino 2016: 41'10" (4'07" a km)
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
Il mio diario: viewtopic.php?t=41962
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
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engiel
- Aspirante Ultramaratoneta
- Messaggi: 768
- Iscritto il: 18 gen 2015, 19:44
Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
riprendo a scrivere dopo più di 5 mesi...desolanti.
Non solo il lavoro a 80 km da casa mi impedisce di allenarmi, ma pure una brutta pubalgia non mi lascia in pace...questo periodo è da dimenticare.
Ho fatto anche qualche gara, in inverno, ma sono talmente depresso che nemmeno ve le racconto.
Ma Chia no, Chia ve la voglio raccontare!
Premesso che corro in media una vv settimana, 10 o 12 km al massimo. Premessoche la pubalgia si sveglia con me ogni santa mattina da dicembre, premesso che il lavoro non mi da tregua (e meno male che c'è)...
Mi sono iscritto a Gennaio, sfruttando scontistica per iscr4izione cumulativa. Speravo di allenarmi per bene, ma niente, ci arrivo a Chia con la consapevoaezza che 11 km li reggo, a ritmi bassi (5'10-5'15 a km), di pù non so. So invece che cambi di pendenza e di direzione sono deleteri per la pubalgia...quindi quelle salite di Tuerredda...ma come penso di farle?
epperò..magari qualcuno mi corre affianco....o magari al rientro dei 10 km metto freccia e mi ritiro...o magari me la prendo molto comoda e uso Chia per allenarmi, andando al passo, se necessario.
Fatto sta che alle 7.30 sono lì, e alle 9,30 scalpito manco fosse la gara della vita. Mi ritrovo in gabbia con tanti amici, tutti, ormai, più veloci di me. Ma fanculo, è già tanto essere qui. Conosco e riconosco Pietro Paschin, ci presentiamo..poi si parte.
Il primo km è sempre il solito macello...tra gente che supera, gente che parla, gente che fa foto e si fa fotografare. Mi accosto a Gesuino, mio compagno di squadra, anche lui pubalgico ma con un passo decisamente migliore del mio. Vorrebbe fare tutto a 5 a km, io valuto che è troppo per me e mi attesto, dopo circa 5 km, sui 5.15. Tengo questa velocità mentre scorro, in controccorrente, chi mi è davanti e chi dietro. Al 10 km si transita davanti all'arrivo della gara corta...ho ancora benzina e una compagna di squadra di fianco. Vado avanti!La prima salita mi vede agile e sciolto, ma perdo la mia compagna. La discesa la faccio a rotta di collo. Seconda salita meno sciolto e meno agile, al giro di boa 15esimo km a Tuerredda rifiato e vado al passo. Si scende, tranquillo, e poi si risale. A metà mi fermo, più per paura di un dolorino al piede che di un vero e proprio senso di stanchezza. Vado al passo, rifiato, e scollino, con un comagno di squadra sfatto quanto me. Di nuovo in discesa a rotta di collo, superando tanti e quando il terreno finalmente diventa piano siamo quasi al 18esimo. Davanti a me scorgo un piccolo capannello di persone ferme: una ragazza sta malissimo, ma non si vuole sedere, alcuni runner si fermano a darle una mano, anche io mi fermo per capire se posso aiutare. La ragazza è totalmente sballata, sorretta da un tizio che vorrebbe farla sedere, o forse no, che battibecca con una volontaria. Il litigio proprio non lo tollero, quella non vorrebbe arrendersi ma ha lo sguardo assente, mi superano decine di atleti...vedo che si avvicinano altri volontari...riparto. Mancano solo 3 km decido di dare tutto e recuperare Luca,se riesco. La velocità media è incredibilmente sotto i 5 a km...non me ne capacito...'solo un altro km' dice la mia testa. E alla fine ho pure il coraggio di sprintare sul traguardo. Pensavo di non riuscire a finirla. Sognavo di restare sotto le 2 ore. Ho impiegato 1h e 55 e spiccioli. Sono contento di me, posso ancora correre una mezza!
Non solo il lavoro a 80 km da casa mi impedisce di allenarmi, ma pure una brutta pubalgia non mi lascia in pace...questo periodo è da dimenticare.
Ho fatto anche qualche gara, in inverno, ma sono talmente depresso che nemmeno ve le racconto.
Ma Chia no, Chia ve la voglio raccontare!
Premesso che corro in media una vv settimana, 10 o 12 km al massimo. Premessoche la pubalgia si sveglia con me ogni santa mattina da dicembre, premesso che il lavoro non mi da tregua (e meno male che c'è)...
Mi sono iscritto a Gennaio, sfruttando scontistica per iscr4izione cumulativa. Speravo di allenarmi per bene, ma niente, ci arrivo a Chia con la consapevoaezza che 11 km li reggo, a ritmi bassi (5'10-5'15 a km), di pù non so. So invece che cambi di pendenza e di direzione sono deleteri per la pubalgia...quindi quelle salite di Tuerredda...ma come penso di farle?
epperò..magari qualcuno mi corre affianco....o magari al rientro dei 10 km metto freccia e mi ritiro...o magari me la prendo molto comoda e uso Chia per allenarmi, andando al passo, se necessario.
Fatto sta che alle 7.30 sono lì, e alle 9,30 scalpito manco fosse la gara della vita. Mi ritrovo in gabbia con tanti amici, tutti, ormai, più veloci di me. Ma fanculo, è già tanto essere qui. Conosco e riconosco Pietro Paschin, ci presentiamo..poi si parte.
Il primo km è sempre il solito macello...tra gente che supera, gente che parla, gente che fa foto e si fa fotografare. Mi accosto a Gesuino, mio compagno di squadra, anche lui pubalgico ma con un passo decisamente migliore del mio. Vorrebbe fare tutto a 5 a km, io valuto che è troppo per me e mi attesto, dopo circa 5 km, sui 5.15. Tengo questa velocità mentre scorro, in controccorrente, chi mi è davanti e chi dietro. Al 10 km si transita davanti all'arrivo della gara corta...ho ancora benzina e una compagna di squadra di fianco. Vado avanti!La prima salita mi vede agile e sciolto, ma perdo la mia compagna. La discesa la faccio a rotta di collo. Seconda salita meno sciolto e meno agile, al giro di boa 15esimo km a Tuerredda rifiato e vado al passo. Si scende, tranquillo, e poi si risale. A metà mi fermo, più per paura di un dolorino al piede che di un vero e proprio senso di stanchezza. Vado al passo, rifiato, e scollino, con un comagno di squadra sfatto quanto me. Di nuovo in discesa a rotta di collo, superando tanti e quando il terreno finalmente diventa piano siamo quasi al 18esimo. Davanti a me scorgo un piccolo capannello di persone ferme: una ragazza sta malissimo, ma non si vuole sedere, alcuni runner si fermano a darle una mano, anche io mi fermo per capire se posso aiutare. La ragazza è totalmente sballata, sorretta da un tizio che vorrebbe farla sedere, o forse no, che battibecca con una volontaria. Il litigio proprio non lo tollero, quella non vorrebbe arrendersi ma ha lo sguardo assente, mi superano decine di atleti...vedo che si avvicinano altri volontari...riparto. Mancano solo 3 km decido di dare tutto e recuperare Luca,se riesco. La velocità media è incredibilmente sotto i 5 a km...non me ne capacito...'solo un altro km' dice la mia testa. E alla fine ho pure il coraggio di sprintare sul traguardo. Pensavo di non riuscire a finirla. Sognavo di restare sotto le 2 ore. Ho impiegato 1h e 55 e spiccioli. Sono contento di me, posso ancora correre una mezza!
PB 10k (unofficial): San Gavino 2016: 41'10" (4'07" a km)
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
Il mio diario: viewtopic.php?t=41962
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
Il mio diario: viewtopic.php?t=41962
