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filorun
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da filorun »

Non è esattamente l'aspetto della corsa che ho approfondito di più ma che io sappia non esiste una dimostrazione scientifica che correla il maggior tempo di contatto al suolo con gli infortuni della corsa. Mentre per esempio si trovano studi che correlano la probabilità di infortunio con la forza d'impatto al suolo, dato che peraltro è direttamente correlato con la maggior velocità della corsa... ad ogni modo credo che chiunque sia in grado di produrre seri articoli scientifici a riguardo sia ben accetto in questa classe :wink:

Edit: se poi è anche educato ed evita di offendere ancora meglio :mrgreen:
no zozzone
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da no zozzone »

Salve :D

Girovagando per il sito mi ritrovai in questo thread oscuro... eccetera eccetera.

Dico una cosa riguardo alle sollecitazioni sugli arti inferiori prodotte dalla corsa.
Mi è capitato di ascoltare e/o leggere fantasiose teorie sulla forza alla quale sarebbe sottoposto il piede in fase di appoggio e via discorrendo.
Qual è la forza verticale che agisce sul singolo piede che atterra? La forza è sempre quella, ovvero il peso della persona (il peso è una forza: massa m per accelerazione di gravità g, e sia m che g quelle sono...); ciò che varia è l'energia cinetica 0.5 m v^2.
Si potrebbe anche dire qualcosa sulla pendenza, ma lasciamo perdere: immaginiamo di analizzare un percorso piano.


Ora, l'energia naturalmente è una grandezza scalare, non un vettore; si possono però considerare le due parti dell'energia cinetica totale, ossia 0,5 m Vx^2 e 0,5 m Vz^2, dove con Vx indico la velocità "orizzontale" del podista (che naturalmente è il reciproco del "passo" con il quale tutti noi podisti misuriamo la nostra andatura) e con Vz la velocità verticale.

Vz dipende dall'altezza che raggiungiamo durante la fase aerea, che indicativamente è tanto maggiore quanto più dura la fase aerea, e sia la durata della fase aerea che quella di appoggio a terra sono inversamente proporzionali alla frequenza della falcata.
Insomma, minore frequenza di falcata ---> maggiore durata fase aerea ---> maggiore 0,5 m Vz^2,.
Questa quota parte 0,5 m Vz^2 dell'energia cinetica totale (in realtà una frazione minore del 100% perché l'urto non è perfettamente elastico, visto che sia il terreno che le scarpe assorbono parte di quest'energia) passa alfine nelle articolazioni del piede: ne costituisce "la sollecitazione".

Un discorso analogo ma un pochino più complesso va fatto per la quota parte 0,5 m Vx^2, dell'energia cinetica totale, ove entra in gioco l'attrito dinamico tra terreno e scarpe: ovviamente ne segue che andare più veloce è più sollecitante per i piedi.
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filorun
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da filorun »

Bravo zozzone =D> ...senza offesa eh :wink:
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enjoyash
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da enjoyash »

@no zozzone Urca e tu da dove esci? da un laboratorio di fisica nucleare? :shock: :shock: :shock:

@maarco72: io corro da 5 anni scarsi e prima ancora di seguire questo metodo comunque stavo il 90% del tempo tra i 5:50/km e i 5:20. Dopo aver iniziato con rjo son passato alla fascia 7:30-6:00 inizialmente, per poi ritornare sui 6-5:00/km (il top l'ho raggiunto a ottobre 2015 con FL1 6:00 - Fl3 5:30/km).
Il fatto che Tu non riesca a correre a 5:30/km in maniera ottimale non ti fa pensare che è un Tuo limite su cui, lavorandoci, potresti migliorare? Io credo di si.
Io quando ho dovuto rallentare molto per rispettare il 70-75% FCmax, inizialmente mi trovavo malissimo e stavo quasi per abbandonare; ma poi ho semplicemente pensato: "ma se quando ho iniziato a correre a stento arrivavo ai 7:30/km col cuore in gola dallo sforzo già dopo poche centinaia di metri e la sensazione era comunque quella di correre, non di camminare, perché non ci dovrei riuscire ora, solo per il fatto che da anni sono abituato a non scendere mai sotto certi ritmi?"
E così mi sono imposto di accorciare il più possibile il passo, restare coi piedi radenti al suolo. Inizialmente è stato uno sforzo mentale correre così, ma già dopo 2-3 settimane mi veniva spontaneo e naturale.
Ho fatto credo 4.000 km ormai da quando seguo Rjo e non mi sono mai infortunato. Ovviamente ho avuto fastidi e dolori o dolorini vari, ma niente che mi abbia costretto a uno stop. Unico stop vero e proprio l'ho avuto dopo un lunghissimo di 28 km affrontato, da pirla, con scarpe quasi scariche (oltre 600 km) con conseguente lieve infiammazione ai metatarsi.
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Friz
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da Friz »

devo avere una Vz elevatissima, ma anche la mia quota parte di Vx nn deve essere male ... io ci scherzo ma è molto interessante, grazie @zozzo e torna a correre di mattina per favore e a dormire di più la notte :)
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no zozzone
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da no zozzone »

@filorun: hahaha, ok :wink:

@enjoyash: be', stavo un po' ragionando con voi ad alta "voce".
Passo lento + falcata breve e radente non sollecita molto gli arti inferiori.

Insomma, il problema non è certo l'intensità della singola sollecitazione.
Casomai ( sto sempre ragionando ad alta voce), articolazioni e tendini potrebbero essere "disturbati" dalla fatica (con "fatica" intendo il gran numero di cicli di carico e scarico), perché sedute di allenamento corse a certi ritmi sono, immagino, tendenzialmente lunghe e perciò si ripete molte volte lo stesso movimento.

I materiali di cui è fatto il nostro corpo, esattamente come i materiali da costruzione, si possono rompere per fatica, ma a giudicare dalla esperienza tua e di altri non avete grandi problemi di questo tipo

@friz: ciao :D seguirò il tuo consiglio :thumleft:
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mampr
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da mampr »

Salve @zozzone e benvenuto
Marco

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marpit
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da marpit »

@no zozzone benvenuto e poi mi rileggo il post con calma e con excel per fare I calcoli [emoji6]

Stasera 11 km di FL2 come da programma, se il programma fosse giusto....
Dopo il calcolo avventato del recupero di ieri sera, mi sono accorto ora che dovrei essere alla 2^ settimana di specifica, non alla prima.... Ultimamente sono un disastro[emoji4] ma passerà.

Domandona: la gara di metà specifica ce l'ho martedì prossimo (13,350 km), dato che la sostituisco alle ripetute, mantengo il programma o comunque dopo scarico fino a domenica?
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Friz
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da Friz »

eh @marce dipende dalla tua Vz ... procedi coi calcoli
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ventofresco
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Re: Dalle elementari all'università del running (6)

Messaggio da ventofresco »

Sa fa i conti marpit, possiamo stare tranquilli! :D

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