Libri-3

[Miro 69]

è un libro molto bello e che fa riflettere Poco, non lasciarti ingannare dal titola anche se Welsh è Welsh e quindi non aspettarti un linguaggio da educande

Ma chi lo ha letto non potrà che confermarti che si divora...


Curiosa per il suggerimento di Rosaria che sicuramente farò mio..

Pochissimo tempo per leggere in questo periodo, quando riesco mi dedico a "Robaccia d'annata" di Tom Sharpe , sempre esilarante.
Consiglio la saga di Wilt per chi non conoscesse...

[Claudietta1]

Anche se Cognetti ha vinto il premio Strega, resto dell'idea che Le otto montagne sia un libro brutto e pieno di stereotipi.

[Claudietta1]

Pieno di cliché... non so se traduca la parola stereotipo.

Ieri per la prima volta ho comprato Origami, l'inserto culturale della Stampa che esce il giovedì. Vi dirò.
Al momento la classifica è:
1. Domenica del Sole
2. Robinson di Repubblica
3. La Lettura del Corriere.

Origami ha molte meno pagine, quindi sarebbe cmq fuori classifica (anche se La Lettura lo caccerei volentieri).

Menzione speciale a Pagina 99, che è un settimanale e non un inserto ma mi piace e faccio pubblicità.

Compito dell'estate. Leggere Avvenire e Osservatore romano, inserti inclusi.
lo so che nessuno mi aveva chiesto niente circa i miei gusti in fatto di riviste, ma mi andava di annoiarvi un po'
Ok finisco aggiungendo Internazionale, versione web.
Ok ok ho finito taccio scusate.

[Mapina]

Claudietta, Rivista Studio?

A me il libro di Cognetti (di cui già non mi erano dispiaciuti Sofia si veste sempre di nero e un altro di cui in questo momento mi sfugge il titolo, quando ancora pubblicava con minimum fax) è piaciuto molto, invece: ho trovato vero, più che stereotipato, il racconto del rapporto col padre, e bello il racconto - abbastanza raro in narrativa, almeno, in quella in cui sono incappata io - di un'amicizia maschile.
Senza contare che ho trovato credibile il racconto della scoperta della montagna da parte di un ragazzino di città degli anni 70; andava proprio così.

Sicuramente ci sono dei difetti, alcune cose scricchiolano, le donne sono figurine un po' finte e da un certo punto in poi il racconto è tirato via, ma insomma: per me è un SI!

[Claudietta1]

Di Rivista studio sento dire sempre buone cose da Christian Rocca, il direttore di IL del Sole (sento nel senso che lo scrive, non me lo dice di persona ).
Leggerò

[Claudietta1]

A proposito di Cognetti. Stamattina twittavano che non è la prima volta che Einaudi vince con autori cresciuti in minimum fax.

[Mapina]

Claudietta, vero.
Infatti un po' spiace, che non appena uno diventa un po' di cassetta trasmigra lì.
Per riprendere (parzialmente) il discorso, la terza pagina di Avvenire mi ha regalato più di una sorpresa.

Osservatore Romano è sempre stato troppo anche per me, tendenzialmente onnivora - senza contare che, per motivi sicuramente OT, mi girava pure in casa

Sulla tua classifica peraltro, sostanzialmente concordo

[Claudietta1]

Con OR dovrei essere nel mio. Almeno in quel campo sono (stata) un po' competente.
Avvenire potrebbe farmi incazz, ma gli do almeno due settimane di fiducia.
Se mi dici perché OR ti girava per casa, sono curiosa

Abbiamo scassato abbastanza, taccio di nuovo

[tomaszrunning]

Dan Brown Inferno
il solito Brown, nulla di nuovo
Dovrebbe ricevere un riconoscimento da parte del ministero competente per la promozione dell'arte italiana. Mi è venuta voglia di visitare di nuovo Firenze e di leggere Dante...
Un libro di azione/avventura. Qualche buono colpo di scena. Purtroppo troppo americano. Secondo me i lettori italiani ridono sotto i baffi quando leggono le scene che descrivono vita quotidiana. Il gondoliere piaccione Pimponi, la guardia giurata che guarda la replica Juve-Fiorentina, i posti di blocco, studenti dell'Arte etc
Sicuramente un tedesco, polacco o americano non capisce cos'è verosimile e cos'è un stereotipo...
La trama non è male. Mi è venuto in mente neoluzionismo dalla serie Orphan Black quando si parla del transumanismo H+
parecchie incongruenze ed improbabilitá
Somma, sotto l'ombrellone si legge bene
Io grazie a questo libro ho conosciuto l'arte di Dorè!
Mi hanno detto che il film è ancora peggio...

[-Francesco-]

Laguna nera – Un’indagine del commissario Aldani - M. Catozzi
Giallo ambientato a Venezia, per caso più che fortuito letto (anche) mentre passavo un finesettimana in questa splendida città. Aldani è una piacevole scoperta: finalmente! Ne avevo proprio bisogno.
Bel giallo, ben orchestrato, ben tratteggiato, ottimi anche i comprimari, insomma proprio godibile. Già preso l’altro di Catozzi (ne ha scritti solo due con questo personaggio) che mi pare di capire è precedente questo.
Consigliato senza remore.