Sappiamo tutti che per un maratoneta la Maratona di New York è un sogno, e io l'ho realizzato; si parte il venerdì prima della maratona e si sta fino al giovedì successivo per aver modo di visitare una piccola, minuscola parte di questo paese che non è proprio dietro l'angolo. Devo dire la verità, non sono molto emozionato, le ultime settimane le ho passate con problemi di salute familiari e facendomi il 'mazzo' al lavoro, per cui la tensione per la maratona è un po' sfumata. Parto con un nutrito numero di compagni/e di corsa e con mia moglie che, in questi 5 anni, mi ha incitato e invogliato a proseguire nella preparazione per le maratone (e mi sorge il dubbio che l'abbia fatto soltanto per questo viaggio, eheheh). Primo intoppo col volo Roma-N.Y., prenotazione con mia moglie in posti adiacenti, ma veniamo spostati abbastanza distanti (una ventina di file), e lei soffre l'aereo, quindi preoccupazione per un volo della durata di una decina d'ore; ogni tanto mi avvicino ma tutto procede per il meglio. Si sbarca e, naturalmente, avendo il volo avuto ritardo, non troviamo la navetta prenotata da tempo che ci dovrebbe condurre in hotel, attesa e risoluzione del problema in tempi abbastanza celeri. Si arriva in hotel e si esce quasi subito, non bisogna perdere tempo, come già detto il paese non è proprio dietro l'angolo. Sabato escursione in pulman e tappa all'expo' che però non riesco a visitare per intero, pazienza. Veniamo alla domenica della grande gara, sveglia alle quattro e mezzo, ma si dorme poco, come d'altronde la notte precedente, sta di fatto che alle 3 sono già arzillo... e si inizia con le file... ore 5.30 ritrovo nella hall dell'hotel per prendere la metro verso l'imbarco del traghetto per Staten Island, si scherza e ride coi compagni

discorso del presidente ed un 'in bocca al lupo generale a tutti' per questa avventura; poi file interminabili per imbarcarsi, si sbarca e altra fila per arrivare ai pullman che ti portano alla partenza, ma alla fine si arriva e, in buona compagnia, il tempo passa, come detto, tra battute e risate. Nella mia wave non c'è nessuno del mio gruppo, per cui mi separo da loro e mi appresto ad entrare in griglia, tappa al bagno, mangiucchio qualcosa, prendo dei sali e sono pronto per partire; naturalmente si deve arrivare alla partenza vera e propria, altra camminata durante la quale si fa un po' di conoscenza, e l'ADRENALINA sale, sì, inizio a sentire qualcosa; poi si sente l'inno nazionale e allora vedo diversi runners con la mano sul cuore e altri che si girano di spalle... chissà per quale motivo. Non ho grosse aspirazioni per questa maratona, certo sfigurare non è bello, ma mi rendo conto di non essere in forma, non ho ancora recuperato dal mio primo Passatore fatto a maggio; è anche vero che non mi sono fermato per riposare adeguatamente per cui va bene così, ho deciso di 'provare' il lunghissimo (36 km) in previsione della maratona che farò a Firenze a fine novembre, ma mi accontento anche di finire 25/26 km dignitosamente, e poi si può anche camminare... anche se, si dice, il lunedì sul New York Times mettono la classifica degli arrivati entro le 4 h, per cui spero di comparire

Voglio partire intorno ai 5'/km e godermi lo "spettacolo". Primo km naturalmente affollato, vedo gli altri runners con dei cappellini della maratona, non sono riuscito ad averlo, li davano alla partenza, peccato, mi sarebbe piaciuto conservarne uno per ricordo. Mi assesto al ritmo obiettivo, e inizia la "FESTA", il pubblico sembra essere arrivato per TE, non trovo una persona che non mi abbia incitato, e più tu sorridi e 'batti' i 5, più ti chiamano per nome (stampato sulla maglia) e ti incitano.

In questo spettacolo voglio essere protagonista, ad ogni curva mi metto ad urlare allargando le braccia e sento il mio nome risuonare, fantastico, "e dove la trovi un'altra maratona così?" Verso il 10° tappa ai bagni, tutti occupati, aspetto, ma appena si libera uno arriva di corsa un runner e mi precede... succede per tre volte... eccheccavolooooooo, alla fine riesco ad entrare e riparto verso la festa. Solo intorno al 18° km, nel quartiere ebraico di Williamsburg, non si avverte la partecipazione del pubblico e, naturalmente, nei ponti che sono interdetti al pubblico. Si arriva al 25° km, sul ponte Ed Koch Queensboro Bridge, tratto che inizia a spezzarmi le gambe, soffro un po', ma a breve dovrebbe esserci mia moglie e voglio che mi veda bello pimpante, cerco di non calare troppo, ma non la vedo, cerco di chiamarla al cellulare ma non risponde, pazienza, mi sarei fermato volentieri a rifiatare e salutarla, e adesso devo decidere se continuare a correre o alternare la camminata, decido di proseguire almeno fino al 36° km per il mio lunghissimo in previsione di Firenze. Dal 26° lungo rettilineo sulla 1st. Avenue, non finisce più, comincio ad accusare la stanchezza e a calare, ma mi faccio forza, poi al 36° deciderò come procedere, è dura, cerco di vedere la 'fine' del rettilineo, ma non la vedo, finalmente si svolta a sinistra e, dopo neanche 1 km, di nuovo a sinistra, cerco di 'sorreggermi' col tifo ma il calo è inevitabile. Si procede verso Central Park, MERAVIGLIOSO PARCO!!! Al 36° decido di proseguire, ormai è fatta e tra un po' conto di incontrare mia moglie che mi dovrebbe dare la bandiera dei 4 mori. La chiamo intorno al 39° km non risponde, inizio a preparare una piccola bandiera, sempre dei 4 mori, che ho messo nella tasca, mal che vada utilizzo quella. Cerco di individuarla tra il pubblico e alla fine la vedo, mi avvicino, le do un bacio

saluto la compagnia e mi appresto ad avvicinarmi al traguardo... ma siamo ancora intorno al 40°/41°km, siamo ancora lontani e allora rinizio a festeggiare col pubblico, la bandiera e la vicinanza al traguardo mi ha ridato un po' di energia, 'mi faccio incitare' battendo i 5

e allargando le braccia... una festa stupenda. Arrivo al traguardo sventolando la mia bandiera e per poco mi scende la lacrima!!!

Finale 3h 43'40", il display segna 3h 46' 41". Che dire, OTTIMA FESTA, da godere dal primo all'ultimo secondo, no, non ne vale la pena tentare il tempo: si rischia di non assaporare il 'VERO SPIRITO SPORTIVO'!!! In tutti i 42,195 km ho festeggiato, anche nei momenti di crisi; non avrei mai immaginato di dire che SONO CONTENTO di NON essere stato in forma, sono riuscito a GODERMELA!!!
Per finire non posso non dire che se nei giorni seguenti si andava per le strade di N.Y. con la medaglia della Maratona appesa al collo, poche persone non si complimentavano per l'impresa: GRAZIE NEW YORK, e grazie anche a Barbara che mi ha convinto a fare questo stupendo viaggio!!!
