25th Venice Marathon 24.10.2010
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Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
Eroici, complimenti
20/04/10 incomincio a correre per realizzare un sogno: la maratona!
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Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
Complimentissimi a tutti









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Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
La pazzia, il sogno e poi la realtà: questa è stata la giornata di oggi.
Giornata che parte malissimo, ciò che non ha fatto il virus nei giorni scorsi lo fa la tensione, altissima per almeno 48 ore prima della partenza. Appena entro in gabbia il Cardio segna 110 da fermo, calati a 95 dopo mezzora di attesa.
Finalmente la partenza, sono nell'ultima gabbia, sono obbligato ad andare piano, non posso certo tenere il 5'20/km dei lunghi. Vabbè penso, meglio, risparmierò energie. Ed invece succede quello che non doveva succedere: dopo 2 km corsi a ritmi lentissimi sforo già a 150 battiti, cosa che di solito nei lunghi faccio al km 15. I miei pensieri diventano subito neri, come il cielo con 95% di umidità. A quel punto tento di rilassarmi, di respirare meglio, ma niente, finisco i primi 5 km a 5'35/km con i battiti a 155. Cosa cavolo mi sta succedendo mi chiedo. A quel punto mi dico: "le gambe sono ancora sane, cerco di spingere di più di piedi diminuendo un pelo la frequenza". Questo è stato forse quello che mi ha salvato, infatti sono così riuscito a stare sotto i 160 fino al ventiduesimo km (comunque troppo) aumentando a 5'25/km. Poi avviene quello che mi ha forse dato più fiducia: vedo che dalla Mezza in poi, dalla posizione in cui sono, non vengo superato da quasi nessuno ed invece inizio a superare un sacco di gente. A quel punto penso: "si, io non sto bene, ma qui in mezzo sono uno di quelli che sta meglio, e mi sono allenato bene".
A questo punto inizia un gioco psicologico del tipo: "mancano 16 km, li faccio nel lento rigenerante", "mancano 14 km, a quest'andatura me li mangio", "mancano 12 km, li faccio come CL anche con una gamba sola" e funziona, la testa va... Poi c'è il parco spaccagambe, il ponte terrificante nel quale però prendo fiducia perchè raggiungo e supero i palloncini delle 4 ore (sempre della serie: sono in crisi, ma gli altri stanno peggio di me), arrivo nella zona portuale e finalmente arrivo ai fatidici 14 ponti, con i battiti che ormai non guardo neanche più. Faccio a mente i calcoli sui miei passaggi, e penso che se sono in grado di fare dei calcoli a mente ancora qualcosa in corpo ce l'ho... però sono durissimi, calo a 6'20/km, ma ormai sono sicuro di scendere sotto le 4 ore e non mi importa. Poi il ponte di barche ed il passaggio davanti a Piazza S.Marco con un pubblico che mi è sembrato immenso e calorosissimo, era ancora lì, non era andato via. Poi gli ultimi ponti, la commozione e gli ultimi 3 ponti nei quali la fatica svanisce, si annulla e ti viene voglia di urlare perchè ce l'hai fatta, hai fatto un'impresa, e la gioia di tagliare il traguardo a braccia alzate non si può spiegare. Ecco cosa vuoldire finire una Maratona.
Giornata che parte malissimo, ciò che non ha fatto il virus nei giorni scorsi lo fa la tensione, altissima per almeno 48 ore prima della partenza. Appena entro in gabbia il Cardio segna 110 da fermo, calati a 95 dopo mezzora di attesa.
Finalmente la partenza, sono nell'ultima gabbia, sono obbligato ad andare piano, non posso certo tenere il 5'20/km dei lunghi. Vabbè penso, meglio, risparmierò energie. Ed invece succede quello che non doveva succedere: dopo 2 km corsi a ritmi lentissimi sforo già a 150 battiti, cosa che di solito nei lunghi faccio al km 15. I miei pensieri diventano subito neri, come il cielo con 95% di umidità. A quel punto tento di rilassarmi, di respirare meglio, ma niente, finisco i primi 5 km a 5'35/km con i battiti a 155. Cosa cavolo mi sta succedendo mi chiedo. A quel punto mi dico: "le gambe sono ancora sane, cerco di spingere di più di piedi diminuendo un pelo la frequenza". Questo è stato forse quello che mi ha salvato, infatti sono così riuscito a stare sotto i 160 fino al ventiduesimo km (comunque troppo) aumentando a 5'25/km. Poi avviene quello che mi ha forse dato più fiducia: vedo che dalla Mezza in poi, dalla posizione in cui sono, non vengo superato da quasi nessuno ed invece inizio a superare un sacco di gente. A quel punto penso: "si, io non sto bene, ma qui in mezzo sono uno di quelli che sta meglio, e mi sono allenato bene".
A questo punto inizia un gioco psicologico del tipo: "mancano 16 km, li faccio nel lento rigenerante", "mancano 14 km, a quest'andatura me li mangio", "mancano 12 km, li faccio come CL anche con una gamba sola" e funziona, la testa va... Poi c'è il parco spaccagambe, il ponte terrificante nel quale però prendo fiducia perchè raggiungo e supero i palloncini delle 4 ore (sempre della serie: sono in crisi, ma gli altri stanno peggio di me), arrivo nella zona portuale e finalmente arrivo ai fatidici 14 ponti, con i battiti che ormai non guardo neanche più. Faccio a mente i calcoli sui miei passaggi, e penso che se sono in grado di fare dei calcoli a mente ancora qualcosa in corpo ce l'ho... però sono durissimi, calo a 6'20/km, ma ormai sono sicuro di scendere sotto le 4 ore e non mi importa. Poi il ponte di barche ed il passaggio davanti a Piazza S.Marco con un pubblico che mi è sembrato immenso e calorosissimo, era ancora lì, non era andato via. Poi gli ultimi ponti, la commozione e gli ultimi 3 ponti nei quali la fatica svanisce, si annulla e ti viene voglia di urlare perchè ce l'hai fatta, hai fatto un'impresa, e la gioia di tagliare il traguardo a braccia alzate non si può spiegare. Ecco cosa vuoldire finire una Maratona.
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Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
Complimenti Marco, mi sono emozionato nel leggere il tuo racconto.pwm ha scritto:La pazzia, il sogno e poi la realtà: questa è stata la giornata di oggi.
Giornata che parte malissimo, ciò che non ha fatto il virus nei giorni scorsi lo fa la tensione, altissima per almeno 48 ore prima della partenza. Appena entro in gabbia il Cardio segna 110 da fermo, calati a 95 dopo mezzora di attesa.
Finalmente la partenza, sono nell'ultima gabbia, sono obbligato ad andare piano, non posso certo tenere il 5'20/km dei lunghi. Vabbè penso, meglio, risparmierò energie. Ed invece succede quello che non doveva succedere: dopo 2 km corsi a ritmi lentissimi sforo già a 150 battiti, cosa che di solito nei lunghi faccio al km 15. I miei pensieri diventano subito neri, come il cielo con 95% di umidità. A quel punto tento di rilassarmi, di respirare meglio, ma niente, finisco i primi 5 km a 5'35/km con i battiti a 155. Cosa cavolo mi sta succedendo mi chiedo. A quel punto mi dico: "le gambe sono ancora sane, cerco di spingere di più di piedi diminuendo un pelo la frequenza". Questo è stato forse quello che mi ha salvato, infatti sono così riuscito a stare sotto i 160 fino al ventiduesimo km (comunque troppo) aumentando a 5'25/km. Poi avviene quello che mi ha forse dato più fiducia: vedo che dalla Mezza in poi, dalla posizione in cui sono, non vengo superato da quasi nessuno ed invece inizio a superare un sacco di gente. A quel punto penso: "si, io non sto bene, ma qui in mezzo sono uno di quelli che sta meglio, e mi sono allenato bene".
A questo punto inizia un gioco psicologico del tipo: "mancano 16 km, li faccio nel lento rigenerante", "mancano 14 km, a quest'andatura me li mangio", "mancano 12 km, li faccio come CL anche con una gamba sola" e funziona, la testa va... Poi c'è il parco spaccagambe, il ponte terrificante nel quale però prendo fiducia perchè raggiungo e supero i palloncini delle 4 ore (sempre della serie: sono in crisi, ma gli altri stanno peggio di me), arrivo nella zona portuale e finalmente arrivo ai fatidici 14 ponti, con i battiti che ormai non guardo neanche più. Faccio a mente i calcoli sui miei passaggi, e penso che se sono in grado di fare dei calcoli a mente ancora qualcosa in corpo ce l'ho... però sono durissimi, calo a 6'20/km, ma ormai sono sicuro di scendere sotto le 4 ore e non mi importa. Poi il ponte di barche ed il passaggio davanti a Piazza S.Marco con un pubblico che mi è sembrato immenso e calorosissimo, era ancora lì, non era andato via. Poi gli ultimi ponti, la commozione e gli ultimi 3 ponti nei quali la fatica svanisce, si annulla e ti viene voglia di urlare perchè ce l'hai fatta, hai fatto un'impresa, e la gioia di tagliare il traguardo a braccia alzate non si può spiegare. Ecco cosa vuoldire finire una Maratona.
Chissà se capiterà anche a me un'esperienza simile..
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Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
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Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
Proprio così, bravo!pwm ha scritto:La pazzia, il sogno e poi la realtà: questa è stata la giornata di oggi.
L'arrivo della prima maratona è troppo commuovente, perchè sai quanti sacrifici hai fatto per arrivare lì, e lo sai veramente solo tu, nessun altro.
Poi quei ponti, la laguna, piazza San Marco; beh, speriamo che Sarah non mi senta, addirittura meglio che Roma e il Colosseo.
Siediti lungo la strada dove corre il fiume di podisti e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico.
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Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
ing associa i nomi sennò non capisco chi sono...
Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
Evviva le foto!!!
Urca, ha proprio ragione Alvin...devo tingermi i capelli, ormai son più sale che pepe...

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Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
EugeRambler ha scritto:Proprio così, bravo!pwm ha scritto:La pazzia, il sogno e poi la realtà: questa è stata la giornata di oggi.
L'arrivo della prima maratona è troppo commuovente, perchè sai quanti sacrifici hai fatto per arrivare lì, e lo sai veramente solo tu, nessun altro.
Poi quei ponti, la laguna, piazza San Marco; beh, speriamo che Sarah non mi senta, addirittura meglio che Roma e il Colosseo.



I tuoi limiti sono sempre davanti a te... perciò non voltarti mai!
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Re: 25th Venice Marathon 24.10.2010
Non t'azzarda'...Fatdaddy ha scritto:Evviva le foto!!!
Urca, ha proprio ragione Alvin...devo tingermi i capelli, ormai son più sale che pepe...![]()

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