Buongiorno a tutti!
Scusate la latitanza, ma è stato un periodo un po’ impegnato a lavoro.
Mi hanno incaricato di revisionare la traduzione in inglese di un sito web di introduzione alla città per gli stranieri che si trasferiscono qui, ma appena hanno saputo che ho esperienze come webdesigner si sono presi tutto il braccio e, con la scusa di voler risparmiare, mi hanno chiesto di ristrutturare un pochino pure il codice e fare delle piccole modifiche alla grafica anche nella versione giapponese. Sono anni che non faccio queste cose e non sono più abituata a stare ore a fissare un computer e a decifrare codici, quindi mi sto stancando parecchio a livello mentale, anche se tutto sommato mi piace lavorare con la logica (anche la matematica mi è sempre piaciuta). Ho anche avuto una mezza crisi quando ho visto il casino che è venuto fuori nel codice HTML dopo decenni in cui impiegati e volontari incompetenti vari hanno copincollato testi random nel builder (il software che usano per aggiornare i contenuti senza toccare il codice) senza sapere cosa facevano. Il codice adesso è talmente un macello che non si capisce più che tabella è dentro quale tabella e dove finisce (se finisce) ciascuna tabella. (Se non capite cosa sto dicendo, non preoccupatevi... non sto capendo più niente neanche io. Hahaha!)
E quindi...
Forse per avere passato intere giornate con gli occhi fissi su linee di codice che mi hanno fatto quasi venire le crisi epilettiche, forse perché ho bevuto troppa di quell’orribile caffé brodaglia istantanea che abbiamo a lavoro questa settimana... questa settimana non sono riuscita a farmi un sonno decente. Non sono riuscita neanche ad andare a correre per impegni di lavoro vari, straordinari ed episodi di vita sociale che sono arrivati tutti insieme a riempire il calendario.
Ho ripreso quindi ieri dopo una settimana facendo
3,60 km in circa 30 minuti ad un passo lentissimo (8:20 m/km), ma mi sa che avrei dovuto ripartire con un allenamento più leggero perché in effetti oggi sento un po’ di dolorini da principiante alle gambe. Ieri comunque ho avuto la soddisfazione di poter dire di avere corso con un ritmo lento abbastanza regolare e sono riuscita a controllare la velocità senza tendere a tirare troppo col rischio di ritrovarmi poi con il fiatone. Se imparo a controllare il passo sono a cavallo!
A proposito di cavalli... lo sapete che la mascotte della mia prefettura (Gunma) è un cavallino che si chiama
Gunma-chan? Il suffisso “chan” si aggiunge di solito dietro ai nomi di amici, bambini ed esserini pucciosi e coccolosi. Non che questo cavallino sia tutta questa grande coccolosità, ma pare che i Giapponesi lo amino moltissimo, tanto che è risultato una delle mascotte (in giapponese si chiamano
yuru-kyara) più popolari della nazione.
Il nome della prefettura di Gunma in giapponese si scrive con i caratteri di
mureru (pullulare, essercene tanti, essere affollato) e
uma (cavallo) e deriva quindi dall’espressione “
uma ga mureru” che significa appunto “
essere pieno di cavalli”, perché in passato l’area era una zona fertile e ricca, con stazioni postali, crocevia commerciali, stalle e... cavalli. Anche il nome della città di Maebashi deriva dalla parola “cavallo”. In passato si chiamava infatti Umayabashi, perché c’erano molte stalle di cavalli (
umaya) sparse intorno a una zona dove sorgeva un ponte (
hashi) che collegava le due sponde del fiume Tone, il fiume col bacino più largo del Giappone. Ecco perché probabilmente hanno scelto un cavallo per rappresentare la prefettura di Gunma. Sempre meglio, comunque, di un abominevole gigantesco baco da seta (la zona era nota in passato per la produzione della seta, ma vi racconterò di questo un’altra volta magari).
Per promuovere il turismo nella prefettura, le amministrazioni locali si sono inventati persino un divertente balletto che si chiama Gunma-chan Dance (che fantasia!), che vi posto qui di seguito... nel caso abbiate bambini e vogliate tentare l’impresa di cimentarvi nell’impresa.
https://www.youtube.com/watch?v=YRGcOhdjQQo
Sullo sfondo del video potete vedere alcune note attrazioni turistiche (la prefettura è nota in particolare per essere il regno delle terme giapponesi).
Il ritornello della canzone, per informazione, recita:
Dance Dance Dance! Minna no Gunma! (La Gunma di tutti!)
Metto le mani avanti e ve lo dico in anticipo, così se la canzone diventa una droga e la volete cantare, almeno sapete quelle due parole (altro che Pulcino Pio).
Se poi vi piace Gunma-chan e volete vedere altro vi posto un altro paio di video realizzati da un gruppo di miei amici ed ex-colleghi di varie nazionalità.
Gunma-chan’s Day Out:
https://www.youtube.com/watch?v=4LaomnAAM98
Gunma-chan’s Tasty Tour:
https://www.youtube.com/watch?v=hhurmN8dKjs&t=8s
Grazie a tutti voi che leggete, mi fa piacere troviate interessante questo diario.
Spero di non annoiarvi parlando troppo a sproposito... xD
poco82 ha scritto: ↑17 gen 2019, 7:45
quando si corre la maratona nella tua città?
Si svolge sempre la terza domenica del mese di aprile (intorno al 20).
Quest'anno sarà il 21 aprile, ma le iscrizioni sono ormai chiuse.
Fino all'anno scorso c'era anche la 10 km, ma da quest'anno hanno deciso di fare solo queste gare:
- Family Jogging (un genitore e un figlio che corrono insieme) / Corsa per disabili in carrozzina (1,5 km)
- 5 Km
- Pair Marathon (in coppia con il primo runner che corre sui 16 km e il secondo che corre il resto)
- Full Marathon
La maratona è abbastanza tosta per via dell'elevazione.
daffi ha scritto: ↑17 gen 2019, 9:49
Che belli questi racconti dal Giappone

!
Pensavo che i giapponesi fossero piu' rispettosi dell'ambiente, proprio settimana scorsa ho visto un documentario su Hayao Miyazaki, che tra le altre cose diceva che periodicamente andava a pulire il fiume vicino a casa, e mi sembrava lo facesse come una cosa "normale", che fanno tutti insomma!
Volevo chiederti, imparare la lingua in maniera da poterla utilizzare con i giapponesi è un'impresa disperata o si può fare ?? L'anno scorso ho comprato un corso con libro+cd da ascoltare, in effetti qualcosa ho imparato ma che difficoltà! Poi mi son detta che era meglio impegnare il mio tempo libero in altro e ho lasciato perdere...
Per esperienza diretta, l’unico modo per imparare abbastanza bene il giapponese da riuscire a parlarlo più o meno fluentemente è stare con giapponesi, quindi se hai amici/conoscenti giapponesi con cui poter dialogare ti posso solo consigliare di chiedere loro un aiuto. Infatti, i libri ti danno le basi che sono importanti, ma poi il grosso si impara parlando con le persone. Io personalmente ci ho messo 6 anni di studio (5 all’università in Italia e poco più di un anno in Giappone) per imparare a parlarlo relativamente bene (perché all’università si procede molto a rilento). Il grosso l’ho imparato con un corso intensivo di un anno in Giappone e parlando con amici e colleghi. Se sei motivata e hai la determinazione di impegnarti a studiare qualcosa tutti i giorni e guardare tutti i video e file audio in giapponese che riesci a trovare online e offline, secondo me nel giro di un paio d’anni potresti essere in grado di capire e parlare abbastanza bene (sempre tenendo conto che non ti trovi in Giappone). Il sistema di scrittura è un po’ ostico, ma si può imparare a parlare bene giapponese anche senza essere in grado di leggere e scrivere tutti i caratteri possibili ed immaginabili, basta sapere quei 1000-2000 di base (che è più facile a farsi che a dirsi, in realtà). Se invece lo vuoi usare per lavoro, è obbligatorio venire qui e fare esperienza sul campo, perché si usano tante espressioni che nel linguaggio colloquiale di tutti i giorni non si usano e perché occorre imparare anche tutto ciò che non è comunicazione verbale (maniere, gesti, convenevoli, ecc.) e solo imitando i colleghi è possibile imparare tutte queste cose. Per farti un esempio, io ho imparato come rispondere al telefono solo dopo aver osservato i miei colleghi farlo per decine, centinaia di volte... ora li copio talmente bene che addirittura arrivo inconsapevolmente a fare anche io gli inchini al telefono come loro. Hahaha!
daffi ha scritto: ↑17 gen 2019, 9:49
Complimenti per i tuoi progressi!!! Hai mai pensato di seguire qualche tabella da principiante? Io avevo cominciato con una tabella che indicava di alternare corsa e camminata, cosi' facendo le uscite sono più sopportabili e stare più tempo sulle gambe (anche solo camminando) comunque aiuta...
calcatreppola ha scritto: ↑17 gen 2019, 19:11
Concordo con Eihan: potresti camminare e correre. C’e Un americano che ne ha fatto un metodo e ti promette di portarti alle maratone in 16 settimane partendo da zero. Ci sono un paio di diari anche nel forum di chi corre il metodo Galloway. Io credo che pensi troppo.
Quanti al freddo: usa capi tecnici. Ormai hai deciso di correre. Prendi una maglietta termica attillata maniche lunghe, una calzamaglia in merino e mettici sopra una maglia e un pantalone invernali. E i guanti
Grazie per i consigli, ma per chi mi chiede perché non faccio gli allenamenti intervallati, alternando camminata e corsa: avevo accennato nel mio primo post al fatto di aver provato tutte le tabelle possibili (me ne ero anche fatta una mia personale molto molto graduale), ma non mi sono trovata bene e le ragioni sono molteplici.
A livello psicologico:
1) ho capito che non fanno per me, perché finisco per trascorrere quella mezz’oretta di allenamento a pensare al cambio di passo, a quanti minuti mancano alla fine dell’intervallo, a quante serie devo ancora fare... e finisce che mi stresso pure per correre;
2) lo ammetto, mi rompo un po’ le scatoline: se dovessi fare dalle ripetizioni una volta a settimana per fare un allenamento particolare non avrei problemi, ma nella fase iniziale in cui devo superare il muro del correre per un totale di N minuti o N km consecutivi, ho capito che un allenamento così ripetitivo mi toglie solo la voglia di fare;
3) purtroppo sono una che a volte tende a pensare “se corro un pochino più veloce finisco un po’ prima” (e per quanto mi imponga di non pensarlo, a volte purtroppo capita che le gambe si muovano da sole) quindi gli intervalli a tempo per me sono il male perché finisco per accellerare inconsapevolmente il passo dimenticandomi che tanto sempre quegli N minuti devo correre;
4) anche dividendo gli intervalli in m o in km, sempre psicologicamente, mi fa sentire meglio correre la distanza tutta in una volta perché così ho più tempo per concentrarmi sul passo, sul respiro, su quello che mi circonda, per rilassarmi e buttare fuori un po’ di stress (vedi punto 1).
5) sapere di avere corso 3 km e poi 3 km e mezzo e poi 4 km ecc. mi fa comprendere meglio i risultati ottenuti volta per volta e mi incoraggia di più a continuare.
A livello fisico:
1) sento che le mie gambe hanno bisogno di restare calde e in movimento per un tempo più o meno lungo ed intervallare con la camminata finisce solo per raffreddarmele, soprattutto in inverno, e quindi se mi fermo per camminare poi mi risulta difficile riprendere a correre.
Per l'inverno mi sono attrezzata con un bel giacchino rosa anti-vento, uno scaldacollo, una bella fascetta copriorecchie e guanti tecnici.
Finché la temperatura non scende sotto i 3 gradi di solito non ho problemi a correre, solo a respirare... più che altro per colpa del moccio al naso.
