Bravo Marco,marcobummi ha scritto:Trascrivo dal mio diario di allenamenti l'allenamento di oggi.
Oggi allenamento a sensazione (eufemismo per non dire che è stato un classico allenamento fatto a cavolo di cane).
Dopo la gara di domenica che non mi ha fatto faticare troppo (avevo macinato anche pochi chilometri) e considerato che la data della maratona si avvicina inesorabilmente, ho pensato che oggi un medio bello tirato poteva starci bene. Il medio è solitamente l'allenamento che simula o simulerebbe (nel mio caso il condizionale è d'obbligo) il ritmo che vogliamo tenere in gara.
Dopo i soliti 20 minuti di riscaldamento parto bello sparato a 4'50'' al km e procedo bello arzillo per i primi 5 km senza patire troppo. Informo per inciso l'ignaro lettore, che io fino ad un anno fa in 4'50'' riuscivo a malapena a scenderci le scale e a volte a farci un mille.
Dopo il quinto chilometro hanno cominciato a manifestarsi una serie di dolori e patimenti di vario tipo, dal fiato che diveniva sempre più corto allo stomaco sempre più chiuso. Le gambe invece andavano alla grande. A questo punto mi sono detto, “se le gambe vanno faccio andare anche il resto".
Al passaggio del 6 chilometro si è cominciata a palesare quella che a Roma chiamano la bavarola, in pratica un miscuglio di consistenza innominabile fuoriusciva in maniera crescente dalla mia bocca.
Dopo il 7 chilometro la sofferenza era tale per cui mi sono detto: appena comincio a calare il ritmo mi fermo. Questo ragionamento ha ovviamente innescato automaticamente la contro replica della mia metà più testarda (sono abruzzese di padre…) che ha cominciato ad aumentare lentamente
la cadenza delle mie falcate. Insomma per farla breve passo sia l'ottavo che il nono chilometro in crescendo. Niente di che per carità, stiamo parlando di passaggi a circa 4'45'' al chilometro, però per me a questo punto siamo al limite dell'umano. La bavarola a questo punto mi cola fin sui pantaloncini, tanto che nei rari attimi di lucidità comincio a notare gli sguardi perplessi degli altri podisti che incrocio attorno al biscotto di Caracalla.
Dopo il nono chilometro sono talmente fuori di testa che mi dico: “ora lanciati in uno sprint finale!" In pratica metto termine alla mia sofferenza con un ultimo chilometro a 4'40''. Mentre mi fermo mi sento un po' esaurito, i miei polmoni mi notificano un avviso di sfratto (sono io che me ne devo andare non loro) ma tutto sommato sono anche abbastanza felice.
mb
grande allenamento!
