Storie celebri e non...

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heidy
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da heidy »

corsamatta ha scritto:Questa mi piace un sacco :D :D

Il pendolo
L'orologiaio stava per sistemare il pendolo di un orologio, quando, con sua grande sorpresa, lo sentì parlare.
«Per favore, signore, mi lasci stare», supplicò il pendolo. «Sarebbe tanto gentile da parte sua.
Pensi a quante volte dovrò battere, notte , e giorno.
Tanti battiti al minuto, sessanta minuti all'ora, ventiquattro ore al giorno, trecentosessantacinque giorni all'anno. Anno dopo anno,... milioni di colpi. Non ce la farò mai».
Ma l'orologiaio gli diede una risposta molto saggia:
«Non pensare al futuro. Batti un colpo per volta e te li godrai fino alla fine dei tuoi giorni».
È proprio ciò che il pendolo decise di fare, e ancora sta battendo felice il tempo.

(Anthony De Mello "Il momento presente non è mai insopportabile se lo si vive a fondo".)
Bellissima Flo!!! :thumleft: :thumleft:

La frase che ho in firma è proprio di Anthony De Mello :asd2: :wink:
Flo

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Lightwolf
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da Lightwolf »

Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell’aldilà e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un’occhiata anche all’inferno.

Un angelo lo accontentò e lo condusse all’inferno. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili, pur tuttavia i commensali, che sedevano tutt’intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà.

“Come è possibile?”, chiese il samurai alla sua guida. “Con tutto quel ben di Dio davanti!”.

“Vedi,” rispose l’angelo, “quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all’estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca”.
Il samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppur una briciola sotto i denti.

Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso. Qui lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico a quello visto all’inferno e, nell’immenso salone, un’infinita tavolata di gente e un’identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca.

C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.

“Ma come è possibile?”, chiese il samurai.

L’angelo sorrise.

“All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si sono sempre comportati così nella vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”.

L’inferno e il paradiso sono dentro di noi.
C'è quel momento magico durante la corsa, quando i piedi sono entrambi sollevati da terra,
è una frazione di secondo magari ma per me vale tutto lo sforzo fatto...

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heidy
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da heidy »

Lightwolf ha scritto:Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell’aldilà e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un’occhiata anche all’inferno.

Un angelo lo accontentò e lo condusse all’inferno. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili, pur tuttavia i commensali, che sedevano tutt’intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà.

“Come è possibile?”, chiese il samurai alla sua guida. “Con tutto quel ben di Dio davanti!”.

“Vedi,” rispose l’angelo, “quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all’estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca”.
Il samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppur una briciola sotto i denti.

Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso. Qui lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico a quello visto all’inferno e, nell’immenso salone, un’infinita tavolata di gente e un’identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca.

C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.

“Ma come è possibile?”, chiese il samurai.

L’angelo sorrise.

“All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si sono sempre comportati così nella vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”.

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Lightwolf
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da Lightwolf »

Visto che la storia del samurai ti è piaciuta, te ne trascrivo un'altra:

Hyakujo il maestro, ancora all'età di ottant'anni conservava l'abitudine di lavorare coi suoi allievi, tenendo in ordine i giardini, sarchiando il terreno e potando gli alberi.
Ai suoi allievi dispiaceva che il vecchio maestro faticasse tanto, ma poiché sapevano che sarebbe stato inutile consigliargli di smettere, gli nascosero gli attrezzi.
Quel giorno il maestro non volle mangiare. Non mangiò nemmeno l'indomani e nemmeno il giorno seguente. «Forse è arrabbiato perché gli abbiamo nascosto gli attrezzi» immaginarono gli allievi. «Sarà meglio che li rimettiamo al loro posto».
Così fecero, e quel giorno stesso il maestro lavorò e mangiò come prima. La sera li istruì: «Chi non lavora non mangia».


Sono tratte dagli insegnamenti orali dei grandi maestri per studiare il Bushido
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da heidy »

Belli questi insegnamenti :thumleft:
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da Roby Ao »

molto belli e significatici questi insegnamenti, grazie :thumleft:
20/04/10 incomincio a correre per realizzare un sogno: la maratona!

P.B. Mezza 1.30.31 -17/02/2013 (Vittuone)
P.B. Maratona 3.11.10 - 15/04/2012 (Milano)

Maratone fatte: Carpi, Firenze, Trieste, Milano e Berlino
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Lightwolf
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da Lightwolf »

Ancora una :wink:

Un soldato che si chiamava Nobushige andò dal maestro Hakuin e gli domandò: " C'è davvero un paradiso e un inferno?".
" Chi sei? " volle sapere Hakuin.
"Sono un samurai" rispose il guerriero.
" Tu un soldato! " rispose Hakuin. " Quale governante ti vorrebbe come sua guardia? Hai una faccia da accattone!".
Nobushige montò così in collera che fece per snudare la spada, ma Hakuin continuò: "Sicché hai una spada! Come niente la tua arma è troppo smussata per tagliarmi la testa".
Mentre Nobushige snudava la spada, Hakuin osservò: "Qui si aprono le porte dell'inferno! ".
A queste parole il samurai, comprendendo l'insegnamento del maestro, rimise la spada nel fodero e fece un inchino.
"Ora si aprono le porte dei paradiso" disse Hakuin
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Francobassai
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da Francobassai »

Per continuare sull'onda del lupone (Lightwolf) :D :beer:

Una tazza di tè

Un filosofo si recò un giorno da un maestro zen e gli disse:
"Sono venuto a informarmi sullo Zen, su quali siano i suoi principi ed i suoi scopi".
"Posso offrirti una tazza di tè?" gli domandò il maestro. E incominciò a versare il tè da una teiera. Quando la tazza fu colma, il maestro continuò a versare il liquido, che traboccò.
"Ma cosa fai?" sbottò il filosofo. "Non vedi che la tazza è piena?"
"Come questa tazza" disse il maestro "anche la tua mente è troppo piena di opinioni e di congetture perché le si possa versare dentro qualcos'altro. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?".

La freccia avvelenata

"Se un uomo viene colpito da una freccia avvelenata e non vuole che gli sia tolta prima di sapere chi l'abbia lanciata, a quale casta appartenga, quale sia il suo nome, quale sia la sua famiglia, quale sia la sua statura, quale sia la sua carnagione, da quale paese provenga, il tipo di arco che usa, il tipo di corda, il tipo di freccia, il tipo di penne, il tipo di punta, ecc., costui morirà prima di conoscere tutte queste cose."

(Buddha)
Franco

"Mente Zen, mente di principiante..." (S. Suzuky Roshi)

http://www.dizionariodellacorsa.it/
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da Lightwolf »

Francobassai ha scritto:Per continuare sull'onda del lupone (Lightwolf) :D :beer:

Una tazza di tè

Un filosofo si recò un giorno da un maestro zen e gli disse:
"Sono venuto a informarmi sullo Zen, su quali siano i suoi principi ed i suoi scopi".
"Posso offrirti una tazza di tè?" gli domandò il maestro. E incominciò a versare il tè da una teiera. Quando la tazza fu colma, il maestro continuò a versare il liquido, che traboccò.
"Ma cosa fai?" sbottò il filosofo. "Non vedi che la tazza è piena?"
"Come questa tazza" disse il maestro "anche la tua mente è troppo piena di opinioni e di congetture perché le si possa versare dentro qualcos'altro. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?".

La freccia avvelenata

"Se un uomo viene colpito da una freccia avvelenata e non vuole che gli sia tolta prima di sapere chi l'abbia lanciata, a quale casta appartenga, quale sia il suo nome, quale sia la sua famiglia, quale sia la sua statura, quale sia la sua carnagione, da quale paese provenga, il tipo di arco che usa, il tipo di corda, il tipo di freccia, il tipo di penne, il tipo di punta, ecc., costui morirà prima di conoscere tutte queste cose."

(Buddha)
:D =D> :thumleft:
C'è quel momento magico durante la corsa, quando i piedi sono entrambi sollevati da terra,
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Re: Storie celebri e non...

Messaggio da Lightwolf »

Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza... prova a dormire con una zanzara !
C'è quel momento magico durante la corsa, quando i piedi sono entrambi sollevati da terra,
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