Bene, eccomi qui a commentare questa mia seconda maratona in assoluto, la prima a Venezia.
Premessa
Dopo l'esordio a Milano, finito purtroppo miseramente a causa di un imprevisto a metà gara (dolore crescente ad un ginocchio e finita camminando), per questa le mie aspettative erano decisamente alte (rapportate alle mie tapasciose possibilità, ovviamente): mi sono preparato bene (come del resto avevo fatto per Milano), seguendo alla lettera le indicazioni ed il programma di "Mr. Palladino", quindi ero ottimista. Sentivo di valere le 3:30', ed i test ed i lunghi precedenti erano lì a dimostrarlo, per cui ero fiducioso.
Il pregara
Arrivo a Venezia il sabato, ritiro pettorale senza problemi, va beh, del gadget erano finite le taglie M e mi sono beccato una xl, "pazienza, la regalerò".
In albergo tutto ok, pastasciutta di rito e via a nanna. Tensione pre-gara, fatico a prendere sonno, lite continua con il piumone e via, quando alle 6 la sveglia suona occhi pallati e strana sensazione di aver davvero dormito dimmer.. "Succede dai, poco male"
Tragitto con il pullman fino alla partenza, tutto bene, lì trovo un bell'ambiente, gioioso e festoso che mi contagia. Il tempo vola e, tra una pisciatina e l'altra è già ora di partire. Di tensione nemmeno l'ombra, tutto un altro mondo rispetto alla mia prima a Milano. Durante l'attesa decido di attuare una tattica prudente, seguirò i pacers delle 3:40' e poi, dopo i 30km, deciderò cosa fare. Preferisco godermela che schiantarmi.
La gara
Parto come da programma, corro bene ma mi rendo subito conto che non è una gran giornata: battiti un po' più alti del solito da subito, e corsa che sento meno facile rispetto, ad esempio, ai 24km corsi solo una settimana fa. Resto comunque agevolmente incollato ai pacers, con qualche momento di affanno solo nei pressi dei ristori, dove perdo sempre qualche metro visto che loro non rallentano e io invece decido di prendere sempre acqua e sali.
A proposito di questi ultimi chiedo: ma erano davvero sali? A me sono sembrati come minimo iper mega diluiti, era poco più che acqua, secondo me...
Del resto colpa mia: mi ero portato alcune compresse di sali, da sciogliere nella soft flask che mi ero portato dietro, ma non so come, li ho persi, probabilmente la prima volta che l'ho estratta per bere.
Comunque tengo botta, qualche rientro mi costa più fatica del previsto ma faccio sempre con calma, e resto lì.
Arriviamo così al 30mo km, parco san Giuliano, e comincio a sentire qualcosa di strano ai polpacci, dei piccoli crampi sembrano...mai avuto crampi durante i lunghi, e questo mi allarma un pochino: cerco di bere un po' di più, e inizialmente la cosa sembra funzionare. Ho però un poco perso contatto con i pacers, e questo mi mette un po' di ansia. Ma sono sempre lì, a portata, conto di rientrare. Arriviamo così al ponte della libertà, e lì i crampi ricompaiono, via via sempre più intensi...rallento un po', a metà ponte decido di fermarmi al ristoro per fare con calma il pieno di acqua e sali...nella speranza che il potassio faccia il miracolo mi mangio anche un paio di pezzi di banana e riparto, ma i crampi non mollano e mi costringono ad alternare tratti di corsa lenta a tratti camminati. Il mio passo medio crolla dal 5'10" dei primi 35km al 7'30" degli ultimi 7, ma non ho alternativa: corro, crampo, cammino e via così...arrivo in questo modo nella parte conclusiva della maratona, quella per cui vale la pena aver fatto tanta fatica: semplicemente meraviglioso correre in quella cornice e con tanta gente che ti incita. Al riguardo mi sono sentito un po' in colpa, costretto ad alternare corsa e camminata non ho potuto "ripagare" tanto incitamento con altrettanto impegno correndo. Il massimo quando sento una ragazza, evidentemente straniera dalla pronuncia, bellissima e sorridente, urlare il mio nome ed incoraggiarmi: esaltato da tanto sostegno, ricambio il sorriso ed aumento l'andatura...proprio quando le passo vicino taaaaacccc, crampi ad entrambi i polpacci e...piantato...che figuraccia
Percorro i ponti tutti più o meno allo stesso modo, corricchiando in salita, prendendo slancio in discesa e crampi alla fine (a proposito, a me comunque i ponti sono piaciuti un sacco) ed arrivo al rettilneo finale: mi sforzo di correre almeno questi ultimi cento metri, sento i crampi arrivare, tengo duro almeno fino a dopo il traguardo, dove letteralmente mi blocco, non riuscendo a muovermi per qualche secondo. Ogni previsione di tempo è andata a farsi benedire, chiudo in 3:54', con tanto rammarico per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato: che sia un messaggio del dio della maratona?
Postgara
Una volta arrivato, tutto come mi sarei aspettato, volontari gentilissimi, un bel clima comunque molto positivo, peccato solo per il "sacchetto ristoro" che era veramente ridotto all'osso: con la fame che avevo ci sono rimasto davvero male. Preso il traghetto, sono tornato alla macchina e da lì verso casa, dove mi aspettava un "polenta funghi e patate" da sogno. Alla fine sono contento comunque, sono stati due bei giorni, intensi ed emozionanti. Da capire ora il perchè di questi crampi (forse le scarpe?) e cominciare a ragionare sulla prossima...
