Corsa e benessere fisiologico
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Gert
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Corsa e benessere fisiologico
Buongiorno,
Mi piacerebbe confrontarmi con chi ha più esperienza di me sulla relazione tra corsa e benessere psicologico. L'attività fisica fa vivere bene - questo è certo. Però mi farebbe piacere fare un passo in avanti e capire più nel dettaglio:
-quanta attività fisica produce il massimo del benessere (dopo un certo volume di corsa penso sopraggiunga fisiologicamente un certo grado di stress)
-quale tipologia di corsa fa bene e quale invece fa aumentare la sensazione di stress (ad esempio io avverto lo "sballo del corridore" soprattutto dopo il fondo lento; quando faccio qualità - o quando ho periodi di allenamenti troppo intensi senza buon recupero - ho sensazioni quasi opposte: fatica, un po' di irritabilità)
-qual è il rapporto tra corsa e difese immunitaria (come capire qual è la soglia soggettiva dopo la quale l'attività fisica rende "immunodepressi"?).
Due passaggi del libro "Mi chiamavano professor Fatica. Vita, segreti e tabelle del più grande allenatore di maratoneti" di Gigliotti che mi hanno colpito.
A pagina 62 e 63 se la prende con gli amatori che fanno sforzi intensi, dicendo che secondo lui gli amatori dovrebbero correre a livello di soglia aerobica e pensare solo a stare bene, che non vale la pena sforzarsi di più e stressare il corpo, fare eccessiva fatica, ecc.
Più avanti, quando parla dei raduni di Tirrenia, riferisce che quando un atleta prendeva un virus, si ammalavano poi tutti, in quanto gli atleti professionisti sono tutti "immunodepressi": hanno le difese immunitarie molto deboli alla luce degli sforzi molto intensi.
Vorrei saperne di più sia ascoltando il punto di vista di chi ha più esperienza su questi temi, sia leggendo e approfondendo. Avete da segnalare articoli/papers/libri specifici, dedicati al tema "corsa e benessere fisico/psicologico" che vadano oltre il generale "correre fa bene", che siano scientificamente rigorosi e che permettano di orientarsi davanti alle domande che proponevo sopra?
Grazie
PS spero sia la sezione giusta: ho inteso il "benessere psicologico" come un aspetto chiave della relazione tra corsa e salute
Francesco
Mi piacerebbe confrontarmi con chi ha più esperienza di me sulla relazione tra corsa e benessere psicologico. L'attività fisica fa vivere bene - questo è certo. Però mi farebbe piacere fare un passo in avanti e capire più nel dettaglio:
-quanta attività fisica produce il massimo del benessere (dopo un certo volume di corsa penso sopraggiunga fisiologicamente un certo grado di stress)
-quale tipologia di corsa fa bene e quale invece fa aumentare la sensazione di stress (ad esempio io avverto lo "sballo del corridore" soprattutto dopo il fondo lento; quando faccio qualità - o quando ho periodi di allenamenti troppo intensi senza buon recupero - ho sensazioni quasi opposte: fatica, un po' di irritabilità)
-qual è il rapporto tra corsa e difese immunitaria (come capire qual è la soglia soggettiva dopo la quale l'attività fisica rende "immunodepressi"?).
Due passaggi del libro "Mi chiamavano professor Fatica. Vita, segreti e tabelle del più grande allenatore di maratoneti" di Gigliotti che mi hanno colpito.
A pagina 62 e 63 se la prende con gli amatori che fanno sforzi intensi, dicendo che secondo lui gli amatori dovrebbero correre a livello di soglia aerobica e pensare solo a stare bene, che non vale la pena sforzarsi di più e stressare il corpo, fare eccessiva fatica, ecc.
Più avanti, quando parla dei raduni di Tirrenia, riferisce che quando un atleta prendeva un virus, si ammalavano poi tutti, in quanto gli atleti professionisti sono tutti "immunodepressi": hanno le difese immunitarie molto deboli alla luce degli sforzi molto intensi.
Vorrei saperne di più sia ascoltando il punto di vista di chi ha più esperienza su questi temi, sia leggendo e approfondendo. Avete da segnalare articoli/papers/libri specifici, dedicati al tema "corsa e benessere fisico/psicologico" che vadano oltre il generale "correre fa bene", che siano scientificamente rigorosi e che permettano di orientarsi davanti alle domande che proponevo sopra?
Grazie
PS spero sia la sezione giusta: ho inteso il "benessere psicologico" come un aspetto chiave della relazione tra corsa e salute
Francesco
PB Mezza Maratona: 1:40:01, Roma, 2024
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madferit
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Re: Corsa e benessere fisiologico
Argomento molto interessante...mi verrebbe da scrivere un poema
Credo sia molto soggettivo...personalmente sono caduto in overtraining(raffreddori e febbre in piena estate, gastroenteriti e un mese per uscirne) 2 volte a inizio carriera podistica, quando portavo il corpo al limite prestazionale, con troppe gare, allenamenti di qualità, seguendo tabelle ''personalizzate...senza poi neanche troppe soddisfazioni cronometriche
Poi, complice la passione verso il Passatore, ho cambiato approccio, prediligendo il kilometraggio con uscite dall'andatura non programmata,ogni tanto qualche fartlek a ''sensazione'' o improvvisato...molte volte invece per limitarmi facevo uscite eterne ma piacevolissime con runner dal passo molto ma molto più lento del mio...dal punto di vista psicofisico ho avuto un forte giovamento...e paradossalmente anche dal punto di vista atletico ho raggiunto il Top nel 2018, con questo approccio
Di contro il lunghissimo kilometraggio se da una parte mi da benessere, conserva delle insidie non da poco, le tendiniti sono dietro l'angolo, ma dal punto di vista della salute, per me è l'approccio migliore...forse ancor meglio sarebbe il trail
Per quanto riguarda manuali e libri non saprei, gli approcci sono molteplici da parte dei Trainers, un libro di Albanesi seppur dettagliato dal punto di vista tecnico/fisico è in antitesi con l'approccio di Massini e il ''correre al naturale'' di Daniele Vecchioni(interessante se cerchi solo benessere
)
Probabilmente Pizzolato nei suoi libri e sopratutto articoli che pubblica settimanalente per chi segue la sua pagina, da uno spunto più equilibrato tra benessere e prestazione, analizzando pro e contro delle metodiche/dinamiche di allenamento
Credo sia molto soggettivo...personalmente sono caduto in overtraining(raffreddori e febbre in piena estate, gastroenteriti e un mese per uscirne) 2 volte a inizio carriera podistica, quando portavo il corpo al limite prestazionale, con troppe gare, allenamenti di qualità, seguendo tabelle ''personalizzate...senza poi neanche troppe soddisfazioni cronometriche
Poi, complice la passione verso il Passatore, ho cambiato approccio, prediligendo il kilometraggio con uscite dall'andatura non programmata,ogni tanto qualche fartlek a ''sensazione'' o improvvisato...molte volte invece per limitarmi facevo uscite eterne ma piacevolissime con runner dal passo molto ma molto più lento del mio...dal punto di vista psicofisico ho avuto un forte giovamento...e paradossalmente anche dal punto di vista atletico ho raggiunto il Top nel 2018, con questo approccio
Di contro il lunghissimo kilometraggio se da una parte mi da benessere, conserva delle insidie non da poco, le tendiniti sono dietro l'angolo, ma dal punto di vista della salute, per me è l'approccio migliore...forse ancor meglio sarebbe il trail
Per quanto riguarda manuali e libri non saprei, gli approcci sono molteplici da parte dei Trainers, un libro di Albanesi seppur dettagliato dal punto di vista tecnico/fisico è in antitesi con l'approccio di Massini e il ''correre al naturale'' di Daniele Vecchioni(interessante se cerchi solo benessere
Probabilmente Pizzolato nei suoi libri e sopratutto articoli che pubblica settimanalente per chi segue la sua pagina, da uno spunto più equilibrato tra benessere e prestazione, analizzando pro e contro delle metodiche/dinamiche di allenamento
PB 5K 18:04 5°km corsa S.Sperate'14
PB 10K 37:10 10km Perdaxius '18
PB 1/2 maratona 01h21'00" Uta'18
PB maratona 02h49'52" Firenze'18
PB 50km 03h54'58'' 50km Romagna '25
PB 100Km 8h47'34'' Passatore'18
http://connect.garmin.com/profile/luca1980
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toscanofi
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Re: Corsa e benessere fisiologico
Argomento veramente molto interessante da approfondire meglio.
Sinceramente da quando corro difficilmente mi ammalo, e se delle volte mi è successo di avere febbre (io fino a 38.5 non la sento sinceramente) sono andato comunque a correre e al ritorno stavo meglio.
Sicuramente in allenamento stressarsi troppo correndo sempre al massimo non è giusto per il fisico secondo me.
Io vado sempre più piano di quanto veramente potrei andare e infatti poi quando decido di aumentare l’andatura riesco senza problemi.
A mio parere bisogna ascoltare il proprio corpo, alla fine noi lo facciamo per stare bene e per divertirci non come lavoro
Sinceramente da quando corro difficilmente mi ammalo, e se delle volte mi è successo di avere febbre (io fino a 38.5 non la sento sinceramente) sono andato comunque a correre e al ritorno stavo meglio.
Sicuramente in allenamento stressarsi troppo correndo sempre al massimo non è giusto per il fisico secondo me.
Io vado sempre più piano di quanto veramente potrei andare e infatti poi quando decido di aumentare l’andatura riesco senza problemi.
A mio parere bisogna ascoltare il proprio corpo, alla fine noi lo facciamo per stare bene e per divertirci non come lavoro
- Toscanofi -
Il solo,fra tutti i popoli,che non abbia paura dell'inferno,il solo che abbia con l'inferno continui rapporti,sono i toscani.I quali da tempo immemorabile hanno da sempre viaggiato in quel paese,e tuttora lo percorrono
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CarloR
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- Iscritto il: 14 mar 2014, 15:49
- Località: Milano, Lomellina e Valtidone
Re: Corsa e benessere fisiologico
Due considerazioni.
Io ho riscontrato una certa correlazione tra aumento del chilometraggio durante la preparazione di una maratona e diminuzione delle difese immunitarie.
Vottori dice una stupidata. Ognuno fa quel che gli piace fare. Soprattutto da amatore
Io ho riscontrato una certa correlazione tra aumento del chilometraggio durante la preparazione di una maratona e diminuzione delle difese immunitarie.
Vottori dice una stupidata. Ognuno fa quel che gli piace fare. Soprattutto da amatore
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Gert
- Aspirante Ultramaratoneta
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- Iscritto il: 31 ago 2021, 16:13
Re: Corsa e benessere fisiologico
Grazie dei feedback molto interessanti. Sarebbe molto utile mettere insieme una piccola bibliografia (articoli, libri, ecc) su questi argomenti. I libri sulla corsa che ho letto in genere approfondiscono poco questi aspetti; immagino che invece ce ne saranno di specifici che finora non ho incrociato
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toscanofi
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Re: Corsa e benessere fisiologico
Ti posso chiedere come hai fatto a riscontrarlo ? Nel senso che hai avuto febbre / tosse / o altro ?
- Toscanofi -
Il solo,fra tutti i popoli,che non abbia paura dell'inferno,il solo che abbia con l'inferno continui rapporti,sono i toscani.I quali da tempo immemorabile hanno da sempre viaggiato in quel paese,e tuttora lo percorrono
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CarloR
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Re: Corsa e benessere fisiologico
Io ho sempre corso circa 30/40k a settimana su 3 uscite, per preparare una maratona alzavo il chiometraggio fino a 50 e puntualmente mi venivano sintomi influenzali classici, congestione nasale, febbricola e tosse proprio a una settimana dalla maratona. Mi è quasi sempre capitato. Da qualche anno le lunghe (per modo di dire) distanze le faccio solo trail, stresso meno il fisico e non mi capita più. Il mio equilibrio l'ho trovato così
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toscanofi
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Re: Corsa e benessere fisiologico
@carlor grazie mille per la spiegazione 
- Toscanofi -
Il solo,fra tutti i popoli,che non abbia paura dell'inferno,il solo che abbia con l'inferno continui rapporti,sono i toscani.I quali da tempo immemorabile hanno da sempre viaggiato in quel paese,e tuttora lo percorrono
Il solo,fra tutti i popoli,che non abbia paura dell'inferno,il solo che abbia con l'inferno continui rapporti,sono i toscani.I quali da tempo immemorabile hanno da sempre viaggiato in quel paese,e tuttora lo percorrono
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dmimmor
- Maratoneta
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- Iscritto il: 1 dic 2012, 16:33
Re: Corsa e benessere fisiologico
Nel mio caso devo dire che da quando ho iniziato a correre mi ammalo molto meno, mentre in precedenza autunno e inverno erano sempre problematici sul versante delle malattie respiratorie (influenza, raffreddore, tosse, mal di gola, ecc,)
Mi alleno 4 volte a settimana, durante tutto il corso dell'anno, su distanze che vanno da un minimo di 45 km ad un massimo di 70 (dipende dalla gara che sto preparando).
Negli ultimi 3 anni poi, ossia quelli della pandemia, non ho preso neanche un raffreddore.
Inoltre, come ha già detto qualcuno, se ho qualche sintomo pre-influenzale mi alleno comunque e al termine molto spesso mi accorgo che sono scomparsi senza lasciare traccia nei giorni successivi (adotto comunque la regola che se ho problemi dalla gola in su vado comunque, mentre se sono dalla gola in giù mi fermo).
L'unico episodio di malattia, che posso imputare alla corsa, è stato un fuoco di sant'antonio che credo di aver preso a causa di un eccessivo affaticamento, a causa di sovrallenamento, durante la preparazione di una maratona (ma è successo quasi all'inizio della mia svolta sportiva).
Da allora, e son passati una decina di anni, le preparazioni lunghe e intense hanno avuto effetto solo sul capitolo infortuni, ma mai sul sistema immunitario (anzi).
Avendo iniziato all'età di 49 anni (prima maratona dopo 6 mesi), considero la corsa come un essenziale ausilio anti-aging e per mantenermi in salute (basso peso, valori pressori e da analisi nella norma, nessun farmaco).
Certo, le dolenzie muscolari ci sono, ma sono trascurabili rispetto a tutto il resto.
Mi alleno 4 volte a settimana, durante tutto il corso dell'anno, su distanze che vanno da un minimo di 45 km ad un massimo di 70 (dipende dalla gara che sto preparando).
Negli ultimi 3 anni poi, ossia quelli della pandemia, non ho preso neanche un raffreddore.
Inoltre, come ha già detto qualcuno, se ho qualche sintomo pre-influenzale mi alleno comunque e al termine molto spesso mi accorgo che sono scomparsi senza lasciare traccia nei giorni successivi (adotto comunque la regola che se ho problemi dalla gola in su vado comunque, mentre se sono dalla gola in giù mi fermo).
L'unico episodio di malattia, che posso imputare alla corsa, è stato un fuoco di sant'antonio che credo di aver preso a causa di un eccessivo affaticamento, a causa di sovrallenamento, durante la preparazione di una maratona (ma è successo quasi all'inizio della mia svolta sportiva).
Da allora, e son passati una decina di anni, le preparazioni lunghe e intense hanno avuto effetto solo sul capitolo infortuni, ma mai sul sistema immunitario (anzi).
Avendo iniziato all'età di 49 anni (prima maratona dopo 6 mesi), considero la corsa come un essenziale ausilio anti-aging e per mantenermi in salute (basso peso, valori pressori e da analisi nella norma, nessun farmaco).
Certo, le dolenzie muscolari ci sono, ma sono trascurabili rispetto a tutto il resto.
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Gert
- Aspirante Ultramaratoneta
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Re: Corsa e benessere fisiologico
Molte grazie del feedback. E dal punto di vista psicologico e dell'umore, che impatto ha la corsa? Io soffro abbastanza gli allenamenti qualitativi, invece dopo il fondo lento mi sento a mille, molto positivo e molte energie fino a sera
PB Mezza Maratona: 1:40:01, Roma, 2024
