Apro questo topic per condividere anche le esperienze tristi... e quale esperienza è più triste di un infortunio che ti costringe a star ferma per un bel po'?
Ho la pubalgia ormai da due mesi e ancora non ne vengo fuori. Allora, svisceriamo.
1) Le cause. Ogni volta che c'è un infortunio, le domande da porsi sono innumerevoli. Gli infortuni non sono mai maledizioni scese dal cielo (a meno che non ci investa un camion o morda un cane, ma questi sono altri casi).
L'infortunio è segnale di un equilibrio rotto, e bisogna capire cosa non è andato per il verso giusto.
La prima domanda è sempre: sovraccarico?
Già il semplice conteggio del chilometraggio mensile, comparato a quello di anni senza infortuni, può talvolta dare risposte. Se abbiamo aumentato all'improvviso il chilometraggio, può bastare tornare alle solite percorrenze per star sereni. Ma non è il mio caso.
Il mio problema CREDO siano state tre gare di seguito in salita e discesa, unite ad un cambio di scarpe, unite ad adduttori non ben strutturati, unite ad una biomeccanica non perfetta.
2) Poi: soluzioni.
Per la pubalgia, l'ho imparato a mie spese, l'unica vera soluzione è il riposo.
La zona coinvolta dalla pubalgia è molto poco irrorata e l'infiammazione fa fatica a passare. Si crea un ristagno di tossine difficili da eliminare.
Io ho percorso l'iter fisiatra/fisiotrapista (lavorano in sincronia e in sintonia).
Il fisioterapista ha utilizzato il kinesiotape per riattivare la circolazione, mi ha insegnato delle posture per allungare il muscolo contrattoe ha fatto 10 sedute di tekar e in seguito ultrasuoni.
Il miglioramente c'è ma è lento.
A chi dovesse subire un infortunio di questo tipo, consiglio l'immediata visita da un fisiatra.
Cercare di mantenere la forma nuotando o facendo pesi, in un primo momento, è sconsigliabile. Ma quando il fisioterapista dà l'ok, può essere un buon modo per rientrare in pista gradualmente.
Idem per la bici.
E tanti auguri a me...
