Mi presento a voi, da neofita della corsa, ma già con tanto entusiasmo e curiosità di scoprire cosa si nasconde in questo sport magico. È nato tutto per caso: la scorsa primavera, a Vienna, nei giorni della maratona. Un amico vi partecipa e termina la mezzamaratona in tre ore abbondanti. Lo aspetto al traguardo e scherzosamente lo prendo in giro per il tempo impiegato....sei arrivato talmente tardi che non ci sono più neppure bottigliette di acqua! Lui mi guarda e mi lancia la sfida: falla tu, allora! Io, a dirla tutta, non aspettavo altro. E così, tornato a Roma, dove vivo, inizio ad informarmi, a studiare, a leggervi. E scopro un universo a me oscuro: tabelle, peso atletico, scarpe Di diverse categorie, abbigliamento tecnico, ripetute, e sigle, mille sigle ancora a me sconosciute. Si tratta, ora, di indossare le scarpette e .... correre. Io che ho sempre odiato farlo; che, quando giocavo a calcio, facevo l'attaccante d'area di rigore; velocissimo nel breve ma pigro sulle distanze. Il primo step è correre mezz'ora senza sosta; poi provare ad aumentare il tempo, senza badare troppo alla distanza. Il primo traguardo è correre (si fa per dire) per un'ora. Ci riesco: riesco a sconfiggere il blocco mentale! Compro allora un garmin....il secondo obiettivo sono i 10k. Riesco a farli in 1 ora e 7 minuti. Riprovo tre giorni dopo: 1 ora e 4'. Lo so, sono tempi ridicoli; ma a me sembra di aver scalato il k2. In un mese - è fine giugno - riesco a farli in 52'. Mi rendo conto che le gambe trotterellano più del solito e, pur sentendo un dolorino sempre più insistente sin dal sesto k,, vado avanti. 52', test del moribondo superato ma, ahime, tendinite! Sono costretto a fermarmi e quando mi sembra di poter riprendere, fuori fa caldo - è quasi agosto - è correre e dura. Agosto, poi, è per me un mese deleterio perchè non controllo l'alimentazione Ed il mio peso, già 'importante', cresce. Ed è dura scendere quando 1) sei una buona forchetta; 2) il mebolismo va a due all'ora x colpa di una tiroide ipo; 3) sei fisicamente piazzato piuttosto che smilzo. Ok, la faccio breve: ad ottobre ho ripreso a correre sul lungotevere (da Ponte Milvio verso l'isola Tiberina, per i Romani), coi tempi ridicoli degli esordi. Il 1 dicembre ho la visita dal medico sportivo e, il giorno stesso, risonanza a ginocchio sx che mi da un pò Di fastidio (asfalto? Cumulus scariche? Peso?). L'obiettivo è la Roma-Ostia del 26 febbraio sotto le due ore. E soprattutto la mezza Di Vienna. Magari in un'ora e 45'. Giusto per poter prendere una bottiglietta d'acqua anche per il mio amico

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Ora ho un quesito per voi che la sapere lunga: esiste un esercizio per ampliare la falcata? Io, dall'alto (sempre per dire) dei mini 171 cm ho una falcatina corta che mi costringe a muovere le gambe con maggior frequenza - e quindi maggior fatica - di chi, essendo alto, ha una falcata più aperta...Vorrei capire, cioè, se la falcata è un elemento su cui lavorare; e, se sí, come. Un saluto a tutti!
Non si deve mai essere soddisfatti di ciò che si fa. Bisogna sempre sognare e puntare più in alto delle proprie capacità, non preoccuparsi di essere migliori dei propri contemporanei o dei propri predecessori. Ma cercare di essere migliori di se stessi.