Abbiamo corso assieme per più di metà gara, se sei in età da Erasmus credo di aver capito chi tu sia nel gruppo dei corridori che ho tirato nella 2nd parte.ceskorigo ha scritto:Con un pò di ritardo scrivo anche io il primo racconto di gara.
Domenica mattina sveglia ore 6.00, i primi pensieri sono sempre i soliti: chi me lo fa fare? e se stessi a letto a dormire? e perchè non le fanno la sera tutte queste gare? ma con stoica volontà mi convinco che si può fare anche questa pazzia.
Pazzia perchè le premesse sono quelle per farsi del male: atterratto il venerdì sera in Italia dopo 6 mesi di erasmus in Danimarca (dove le birre sono state maggiori del numero di km!) con 12° di temperatura media a giugno e cima Coppi a 176 m s.l.m. mi ritroverò a fare 10 km di salita assolutamente impreparato e con Caronte a rincoglionirmi completamente. Meglio partir piano
Ma ormai si parte, dal fondo ovviamente, che non venga la malsana idea di partire forte. La salita inizia con tratto molto corribile in asfalto, poi si passa ad un tratto strerrato, non troppo pendente e costante ma soprattutto tra i boschi in cui continuo a riprendere altri atleti con un occhio a non esagerare mai perchè il caldo inizia comuqnue a farsi sentire. Alla fine della salita (maledetto volontario del rinfresco che mi ha spudoratamente mentito illudendomi che la salita durava ancora 50 m: 10 minuti ho corso ancora!!!) mi sento ancora molto bene con un bel passo veloce e gambe completamente rilassate, bene bene, ma è ancora lunga e in più trovo anche la difficoltà di dover riattaccare il pettorale in corsa (la prossima volta me lo farò cucire a mano dalla nonna!). La discesa si fa con calma e all'inizio della ciclabile mi trovo in un bel gruppetto con un passo veloce ma per me perfetto, 2 gallerie belle fresche tolgono anche per un attimo Caronte dalle spalle mentre qualche abitante del luogo, vedendo noi poveri podisti ansimanti offre docce improvvisate con innaffiatoi o irrigatori (Dio li benedica). Insomma i kilometri passano veloci ma a 7 dal traguardo mi si slacciano nel giro di pochi metri entrambe le scarpe, provo a correre lo stesso, ma dopo aver rischiato varie volte di baciare il terreno accosto un secondo, allaccio le scarpe anche con un doppio nodo che non si sa mai e, maledicendo quel giorno all'asilo in cui insegnavano come allaccairsi le scarpe e io ero assente, riparto perdendo le tracce dei miei compagni di viaggio.
Nonostante l'andatura sempre controllata fa veramente troppo caldo per me e gli ultimi 4 km sono un calvario, il cervello è ormai andato ai dolci ricordi del bagno nel Baltico, alla neve di maggio e al cappotto e berretto che ancora usavo a metà giugno, le gambe invece vanno avanti per inerzia, completamente distaccate dal resto del corpo. Resisto e completamente distrutto, mi tolgo la soddisfazione finale di scattare agli ultimi 300 metri (raccogliendo energie in modalità dragonball) per superare ancora qualcuno e chiudo felicemente in 1:54:08 30° e contento di aver finito la mia prima gara italiana del 2012!
Adesso via di montagne e sentieri, in preparazione a metà della Trans d'Havet a fine luglio. ma prima angurie, birra e riposino!

Ottima ottima performance, congratulazioni!
