

Come ogni domenica arriviamo al banco iscrizioni, prendiamo il nostro bravo cartellino per portare a casa il pacco gastronomico, lo attacchiamo alla maglia e partiamo:
-"...Cià, ognuno fa la sua gara. Baci e abbracci, si parte"-.
Sono le 8,40 circa, la campagna dorme sotto una coperta di nebbia, io e Kathia restiamo side by side lungo quasi tutta la gara, esattamente fino agli ultimi due k, tirando come muli e orgogliose del buon allenamento settimanale, dopodiché io accelero, tanto ormai siamo quasi arrivate.
Al traguardo non vedo esattamente il punto di arrivo e, siccome ci tengo ad essere precisa, con voce affannata chiedo all'uomo in divisa: -"il traguardo dov'è??"- mi risponde: -"eccolo, è arrivata"-.
Come in un film vengo fermata subito dopo da un signore col taccuino in mano, che mi chiede nome e cognome perché sono la seconda donna della 19k e mi spetta una premiazione.
UNA PREMIAZIONEEEEEE?




Aspetto Kathia al banco delle premiazioni, sudata masarata e con un sorriso radiante. (Caspita, mi faranno la foto e ho la maglia trasata e le treccine spettinate!).
Se non fosse che, essendo partita prima dello sparo, il mio premio (una pianta e un decoder) è andato ad un'altra runner!

Ma dentro di me la soddisfazione è doppia, anzi, tripla:
1) il decoder non mi serviva e la pianta in mie mani sarebbe durata poco;
2) si, sono partita prima dello sparo, infatti mi avevano assegnato un tempo di 1:50 in luogo dei miei 1:45!
3) la foto l'ho fatta dopo con tutto il gruppo di amici e non da sola!
Così, con il premio della gente comune, cui appartengo volentieri, ovvero due bottiglie di vino, sono tornata felicemente a casa, stretta nell'abbraccio degli amici.
firmato: la 2^ "ufficiosa"