freddy ha scritto:
Grazie dei consigli corro a orecchie tese soprattutto per l'inguine che resta la mia piu' grande preoccupazione, spero di non essere sordo per il resto del corpo!
Secondo la mia recente esperienza con scarpe minimal (o FF nel mio caso specifico) l'attenzione va posta in particolare dal ginocchio in giù e al livello delle anche quando, stancandoti, atterri sul tallone come sei abituato a fare con scarpe "normali".
Per quanto riguarda la pubalgia non saprei direi ma spero proprio che tu non ne risenta più del normale correndo con scarpe meno strutturate.
freddy ha scritto:
Grazie dei consigli corro a orecchie tese soprattutto per l'inguine che resta la mia piu' grande preoccupazione, spero di non essere sordo per il resto del corpo!
Secondo la mia recente esperienza con scarpe minimal (o FF nel mio caso specifico) l'attenzione va posta in particolare dal ginocchio in giù e al livello delle anche quando, stancandoti, atterri sul tallone come sei abituato a fare con scarpe "normali".
Per quanto riguarda la pubalgia non saprei direi ma spero proprio che tu non ne risenta più del normale correndo con scarpe meno strutturate.
Ciao a tutti,
mi inserisco nel discorso scarpe minimal raccontando la mia esperienza.
Attualmente corro con Brooks Pure Cadence e mi trovo piuttosto bene.
La scarpa è comoda e morbida al punto giusto tanto da consentire anche lunghe percorrenze.
Ho detto morbida e non ammortizzata perché parlare di ammortizzazione per una A0 mi sembra un controsenso.
Io ho radicalmente cambiato tecnica di corsa da circa un paio di mesi.
Mi dedico al running da meno di un anno ma ho avuto 3 infortuni abbastanza pesanti.
Infiammazioni a vari tendini, tra cui zampa d'oca, rotuleo e bandelletta ileotibiale.
Regolarmente, dopo 2 mesi di corsa, mi facevo male e dovevo star fermo per un paio di mesi con annessa fisioterapia antiffiammatoria (tekar e laser).
Premetto che ho il piede ultrapiatto, sono altro 1 metro e 80 e peso 69 kg.
I rivenditori di scarpe mi hanno consigliato scarpe protettive per pronatori, così ho acquistato le varie Mizuno Nexus, Brooks glicerin e anche un paio di Nike Lunarglide.
Cambiavo le scarpe ma continuavo a farmi male.
Così mi sono messo a fare qualche ricerca sulla tecnica di corsa.
Mi è sembrato di capire, correggetemi se sbaglio, che quasi tutti gli atleti di alto livello corrono di avampiede o mesopiede, mentre praticamente nessuno corre come correva il sottoscritto, ovvero con appoggio sul tallone e classica rullata.
Dopo essermi documentato sono passato alla pratica ed ho fatto qualche uscita cercando di correre di avanpiede con le Adrenaline.
Ho trovato sensazioni di corsa molto differenti.
Diverso l'appoggio, diversa la spinta, diverso il bilanciamento, diversa (non minore) la fatica.
Fatto sta che ho subito notato un sollievo a tutte le articolazioni. Dopo aver corso non avevo più i soliti dolori sparsi alle varie articolazioni.
In compenso avevo un male atroce ai polpacci ed il tendine d'achille che si faceva sentire.
Ho pensato che quella fosse la mia strada ed ho comprato le Pure Cadence che hanno un drop da 4 mm.
Devo dire che passare da 12 a 4 mm di drop mi ha trasformato molto la tecnica di corsa.
Correre di avanpiede con le Cadence è facilissimo e naturale e cosa molto importante, si evita di pensarci e si pensa solo a tenere il ritmo.
Con le Adrenaline invece dovevo sempre rimanere concentrato per ricordarmi come dovevo mettere i piedi.
Con il passare degli allenamenti sono spariti i dolori ai polpacci e al tendine d'achille.
Tutte le mie articolazioni stanno molto meglio e da quando corro di avanpiede non ho mai avuto il minimo infortunio pur avendo fatto diverse podistiche a tutta, anche con discese con grande pendenza.
La prossima volta vorrei provare la Brooks Pure Flow.
Ho preso le Cadence per il discorso che ho il piede piatto ma correndo di avanpiede mi sembra che il discorso non abbia molto senso, anzi, la sensazione che ho è quella di correre sull'esterno della scarpa, di supinare insomma.
Di sicuro non sento pronare all'interno e forse il supporto non è indicato.
Vedremo.
ottima esperienza. Come hai intuito, il fatto di avere il piede piatto non ti deve condizionare (salvo che non ci sia un problema di appoggio patologico, ma non penso sia il caso). Anzi, se hai l'avampiede stretto, non provare la flow, passa direttamente alla connect. Oppure, aspetta gennaio, dovrebbe uscire la pure drift, che a differenza della connect dovrebbe avere un avampiede più largo, cosa fondamentale nelle minimaliste, e la possibilità di passare da 4mm di drop a 0 rimuovendo la soletta.
Comunque atterrare sull'esterno del piede, magari di mesopiede è una cosa naturale, non è supinare nel senso attribuito al termine, cioè il difetto d'appoggio di chi non prona.
ubald ha scritto:ottima esperienza. Come hai intuito, il fatto di avere il piede piatto non ti deve condizionare (salvo che non ci sia un problema di appoggio patologico, ma non penso sia il caso). Anzi, se hai l'avampiede stretto, non provare la flow, passa direttamente alla connect. Oppure, aspetta gennaio, dovrebbe uscire la pure drift, che a differenza della connect dovrebbe avere un avampiede più largo, cosa fondamentale nelle minimaliste, e la possibilità di passare da 4mm di drop a 0 rimuovendo la soletta.
Comunque atterrare sull'esterno del piede, magari di mesopiede è una cosa naturale, non è supinare nel senso attribuito al termine, cioè il difetto d'appoggio di chi non prona.
In effetti ho l'avampiede molto stretto.
La connect mi lascia qualche perplessità per lo spessore della suola.
Già con le Cadence quando corro sullo sterrato o sulla ghiaia sento i sassolini un po' più grossi, ma non arrivano a darmi fastidio.
La suola sottile e mobida della Connect ho idea che possa dare qualche fastidio in più.
Non sono un fan delle suole ultrasottili.
Piuttosto sono un fan della corsa di avampiede e quindi del drop minimal.