
Alpago Ultratrail ed Ecomarathon, 15-16.06.2013 Puos (BL)
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Re: Alpago Ultratrail ed Ecomarathon, 15-16.06.2013 Puos (BL
In bocca al lupo........ 

fai correre anche tu il porcellino
di Running Forum, scopri--> qui <--come!

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Re: Alpago Ultratrail ed Ecomarathon, 15-16.06.2013 Puos (BL
In bocca al lupo a tutti! E in caso di molto caldo ricordatevi di idratarvi bene con qualche birra
buona gara 


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Re: Alpago Ultratrail ed Ecomarathon, 15-16.06.2013 Puos (BL
come mai sono scomparsi tutti
sono in ansia di sapere come è andata!!!

sono in ansia di sapere come è andata!!!
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Re: Alpago Ultratrail ed Ecomarathon, 15-16.06.2013 Puos (BL
Allora, sì, credo sia giusto spendere diverse parole su questa gara.
Ieri sera ero in coma assoluto, credo di essermi addormentato alle ore 21.
Io ho fatto la Ecomaratona, quest'anno portata a 42,9 km ufficiali (43,3 alla fine, stando ai garmin altrui), con 2500 m D+ circa, ed era per me una specie di "iniziazione" nel campo.
Tante incognite. Non gareggiavo dal 25 Aprile, e non avevo più di un lungo(etto) di 24 km sulle gambe.
Eppure è andata benissimo. Cerco di sintetizzare in aluni punti i diversi highlights.
1) La gara è devastante. Dal punto di vista fisico, richiede uno sforzo non comune. Non dà quasi mai respiro, letteralmente ti "consuma". Ti ritrovi a tagliare il traguardo quasi strisciando. Per carità, siamo corridori, è quello che cerchiamo no?
Ma non va sottovalutata per nessuna ragione.
Di per sé, la corsa si caratterizza per una allucinante salita iniziale, seguita da una picchiata verticale - dislivello D+/- da skyrace -, e il tutto nei primi 15 km.
Poi è tutto un cambio di ritmo, continuo ed inesorabile. Il punto è che ogni rampa è un muro sfibrante, ed ogni discesa dà le vertigini.
Sui 5 km finali intorno al lago, spenderò qualche parola successivamente.
2) La mia preparazione fisica era un'incognita, però ero molto consapevole delle difficoltà. E poi ho avuto una strategia di gara cucitami addosso come un abito da sartoria, da parte del grande Fabio-Lightwolf.
Un vero e proprio roadbook personale, su come leggere ed affrontare la gara, passo dopo passo.
Ho seguito le "istruzioni" a menadito, e ne è uscita una prestazione - per me - a dir poco notevole.
Fino al 35° km ero in forma, e le gambe giravano ancora bene. Sono andato in totale crisi di colpo, dal 35° al 38° km, quando è iniziata la discesa finale, di cui circa i 2/3 su asfalto. La durezza del bitume mi ha sfasciato l'ultima resistenza muscolare rimasta, e ho temuto mi partissero i crampi. Ma a parte questo tratto, il resto è filato liscio, mi sono divertito un mondo per la maggior parte della gara.
3) Al 18° km mi sono perso.
Ebbene sì, a quanto pare una fettuccia non si vedeva bene, e circa 1/3 dei concorrenti ha sbagliato in quel punto.
La maggior parte, è tornata sui suoi passi e ha ripreso il percorso.
Io no. Perché sono un gran mona (= per i non Veneti, "cretino"), e soprattutto perché mi sono perso con altre 11-12 persone. Tutti staffettisti, e in gran parte nevrastenici per l'errore. (Avevano seguito tutti me, ma questa è un'altra storia.
). Uno tra questi, ci ha portato per una strada "alternativa" che, sì, si ricongiungeva al percorso, ma al prezzo di 2 km in più, e almeno 200 metri in più di dislivello.
Insomma, ho portato a termine la mia prima ultramaratona involontaria, di 45 km e 2700 D+.
4) Al di là di questo inconveniente, gara organizzata benissimo. Ho corso completamente in solitaria un buon 25% di gara, e non ho mai avuto la sensazione di non sapere dove andare. Gentilezza squisita ai ristori.
A proposito di ristori, per noi della Ecomaratona, erano cadenzati benissimo e nel numero giusto. Da questo punto di vista, complimenti agli organizzatori.
E poi tanta passione, da parte di ogni volontario incontrato lungo il percorso (ed erano veramente tanti).
Bravi e grazie
5) Ho scoperto una zona del mio Veneto a me totalmente (e vergognosamente) sconosciuta: l'Alpago.
Noi vicentini, quando si va verso il Bellunese, si tende a non guardare nemmeno questo lembo di terra alla tua destra, verso il Friuli.
Eppure, come spesso accade, si è rivelata una sorpresa straordinaria.
Varietà dei paesaggi, scorci belli da mozzare il respiro, una grande ricchezza di natura e storia. Immagini bucoliche sempre dietro l'angolo.
Niente da aggiungere: se l'organizzare una manifestazione sportiva di questo calibro agonistico, significa anche promuovere il proprio territorio, allora posso dire che la missione è compiuta.
6) Dicono sia sta la Primavera più fredda degli ultimi 60 anni, e bla bla bla.
Può darsi, ieri era una classica orgia anti-ciclonica estiva, con un nome improbabile affibbiatole da ilmeteo.it.
In generale, si riesce a scampare alla doccia di sole per la maggior parte della corsa, grazie al fatto che sei in mezzo al bosco.
Ma gli ultimi 5 km sono intorno al lago di Santa Croce, e lì - ad un passo dalla fine - sperimenti cosa voglia dire l'inferno sulla terra.
Ora, la mia terminologia può sembrare esagerata, e mentre scrivo queste cose col sedere sulla sedia ed un ventilatore addosso, forse lo è.
Ma dopo 37,5 km sulle gambe, sbucare tra l'una-una e mezza, col sole a picco, in mezzo a bagnanti che prendono il sole e mangiano ghiaccioli, tra la puzza di crema solare & autoabbronzante: è dura, credetemi.
In particolare, di questi 5 km finali, gli ultimi 2 sono un lungo rettilineo arso dal Sole, in cui non c'è né ombra né il minimo filo di vento. Ho visto gente (staffettisti, quindi con metà dei km fatti da me) crollare. Chi si è trovato senza acqua lì, con il traguardo poche centinaia di metri più in là, era spacciato
Io sono riuscito a farcela senza fermarmi, né collassare. Ma lo sforzo psicologico è stato drenante, e vi giuro mi veniva da piangere.
7) Lascio ad Alberto raccontare cosa è stato il suo Trail.
Sono riuscito a vederlo arrivare, con grande soddisfazione, dopo 12 - dico: dodici - ore di gara, e 68 Km effettivi.
Ho sentito, che sono riusciti a giungere al traguardo circa 1/3 dei partenti. Gli altri, o bloccati ai cancelli oppure ritirati per problemi fisici.
Insomma, dev'essere stata una cosa Epica.
Fabio, a cui rinnovo la gratitudine per l'ospitalità e tutti i consigli e le strategie mirabili, purtroppo si è dovuto fermare per un infortunio alla caviglia. Auguri di pronta guarigione!
8 ) Ridiamo: sono finito 8°, robe da pazzi, conoscendo la mia mediocrità (nell'accezione positiva del termine: trailer di medio livello).
Se non mi sorbivo 2 km in più, perdendo circa 15 minuti, sarei finito 6° o 5°, continuiamo a ridere.
Trovo difficile paragonare i risultati con le edizioni precedenti, perché eravamo 1/3 in meno di iscritti, e il percorso ha subito delle modifiche - 1 km più lungo circa, e un po' di salita in più -. Il vincitore con suo tempo nell'edizione dell'anno scorso non sarebbe entrato nemmeno in top 20. Quindi, forse, ho anche trovato la gara col livello sufficientemente basso per entrare per la prima volta in top 10.
In conclusione: un'avventura che mi ricorderò con orgoglio e soddisfazione, se non altro perché ho davvero superato dei limiti che non ero poi così certo fossero alla mia portata.
Mi si è aperto di fronte un ventaglio di nuove sfide ed opportunità di mettermi alla prova.
Ed ora so che ho la possibilità di sopravvivere alla Trans D'Havet (quella "corta"). E non vedo l'ora.

Ieri sera ero in coma assoluto, credo di essermi addormentato alle ore 21.
Io ho fatto la Ecomaratona, quest'anno portata a 42,9 km ufficiali (43,3 alla fine, stando ai garmin altrui), con 2500 m D+ circa, ed era per me una specie di "iniziazione" nel campo.
Tante incognite. Non gareggiavo dal 25 Aprile, e non avevo più di un lungo(etto) di 24 km sulle gambe.
Eppure è andata benissimo. Cerco di sintetizzare in aluni punti i diversi highlights.
1) La gara è devastante. Dal punto di vista fisico, richiede uno sforzo non comune. Non dà quasi mai respiro, letteralmente ti "consuma". Ti ritrovi a tagliare il traguardo quasi strisciando. Per carità, siamo corridori, è quello che cerchiamo no?

Di per sé, la corsa si caratterizza per una allucinante salita iniziale, seguita da una picchiata verticale - dislivello D+/- da skyrace -, e il tutto nei primi 15 km.
Poi è tutto un cambio di ritmo, continuo ed inesorabile. Il punto è che ogni rampa è un muro sfibrante, ed ogni discesa dà le vertigini.
Sui 5 km finali intorno al lago, spenderò qualche parola successivamente.
2) La mia preparazione fisica era un'incognita, però ero molto consapevole delle difficoltà. E poi ho avuto una strategia di gara cucitami addosso come un abito da sartoria, da parte del grande Fabio-Lightwolf.

Ho seguito le "istruzioni" a menadito, e ne è uscita una prestazione - per me - a dir poco notevole.
Fino al 35° km ero in forma, e le gambe giravano ancora bene. Sono andato in totale crisi di colpo, dal 35° al 38° km, quando è iniziata la discesa finale, di cui circa i 2/3 su asfalto. La durezza del bitume mi ha sfasciato l'ultima resistenza muscolare rimasta, e ho temuto mi partissero i crampi. Ma a parte questo tratto, il resto è filato liscio, mi sono divertito un mondo per la maggior parte della gara.
3) Al 18° km mi sono perso.
Ebbene sì, a quanto pare una fettuccia non si vedeva bene, e circa 1/3 dei concorrenti ha sbagliato in quel punto.
La maggior parte, è tornata sui suoi passi e ha ripreso il percorso.
Io no. Perché sono un gran mona (= per i non Veneti, "cretino"), e soprattutto perché mi sono perso con altre 11-12 persone. Tutti staffettisti, e in gran parte nevrastenici per l'errore. (Avevano seguito tutti me, ma questa è un'altra storia.

Insomma, ho portato a termine la mia prima ultramaratona involontaria, di 45 km e 2700 D+.

4) Al di là di questo inconveniente, gara organizzata benissimo. Ho corso completamente in solitaria un buon 25% di gara, e non ho mai avuto la sensazione di non sapere dove andare. Gentilezza squisita ai ristori.
A proposito di ristori, per noi della Ecomaratona, erano cadenzati benissimo e nel numero giusto. Da questo punto di vista, complimenti agli organizzatori.
E poi tanta passione, da parte di ogni volontario incontrato lungo il percorso (ed erano veramente tanti).
Bravi e grazie

5) Ho scoperto una zona del mio Veneto a me totalmente (e vergognosamente) sconosciuta: l'Alpago.
Noi vicentini, quando si va verso il Bellunese, si tende a non guardare nemmeno questo lembo di terra alla tua destra, verso il Friuli.
Eppure, come spesso accade, si è rivelata una sorpresa straordinaria.
Varietà dei paesaggi, scorci belli da mozzare il respiro, una grande ricchezza di natura e storia. Immagini bucoliche sempre dietro l'angolo.
Niente da aggiungere: se l'organizzare una manifestazione sportiva di questo calibro agonistico, significa anche promuovere il proprio territorio, allora posso dire che la missione è compiuta.
6) Dicono sia sta la Primavera più fredda degli ultimi 60 anni, e bla bla bla.
Può darsi, ieri era una classica orgia anti-ciclonica estiva, con un nome improbabile affibbiatole da ilmeteo.it.
In generale, si riesce a scampare alla doccia di sole per la maggior parte della corsa, grazie al fatto che sei in mezzo al bosco.
Ma gli ultimi 5 km sono intorno al lago di Santa Croce, e lì - ad un passo dalla fine - sperimenti cosa voglia dire l'inferno sulla terra.
Ora, la mia terminologia può sembrare esagerata, e mentre scrivo queste cose col sedere sulla sedia ed un ventilatore addosso, forse lo è.
Ma dopo 37,5 km sulle gambe, sbucare tra l'una-una e mezza, col sole a picco, in mezzo a bagnanti che prendono il sole e mangiano ghiaccioli, tra la puzza di crema solare & autoabbronzante: è dura, credetemi.
In particolare, di questi 5 km finali, gli ultimi 2 sono un lungo rettilineo arso dal Sole, in cui non c'è né ombra né il minimo filo di vento. Ho visto gente (staffettisti, quindi con metà dei km fatti da me) crollare. Chi si è trovato senza acqua lì, con il traguardo poche centinaia di metri più in là, era spacciato
Io sono riuscito a farcela senza fermarmi, né collassare. Ma lo sforzo psicologico è stato drenante, e vi giuro mi veniva da piangere.
7) Lascio ad Alberto raccontare cosa è stato il suo Trail.
Sono riuscito a vederlo arrivare, con grande soddisfazione, dopo 12 - dico: dodici - ore di gara, e 68 Km effettivi.
Ho sentito, che sono riusciti a giungere al traguardo circa 1/3 dei partenti. Gli altri, o bloccati ai cancelli oppure ritirati per problemi fisici.
Insomma, dev'essere stata una cosa Epica.

Fabio, a cui rinnovo la gratitudine per l'ospitalità e tutti i consigli e le strategie mirabili, purtroppo si è dovuto fermare per un infortunio alla caviglia. Auguri di pronta guarigione!

8 ) Ridiamo: sono finito 8°, robe da pazzi, conoscendo la mia mediocrità (nell'accezione positiva del termine: trailer di medio livello).

Se non mi sorbivo 2 km in più, perdendo circa 15 minuti, sarei finito 6° o 5°, continuiamo a ridere.

Trovo difficile paragonare i risultati con le edizioni precedenti, perché eravamo 1/3 in meno di iscritti, e il percorso ha subito delle modifiche - 1 km più lungo circa, e un po' di salita in più -. Il vincitore con suo tempo nell'edizione dell'anno scorso non sarebbe entrato nemmeno in top 20. Quindi, forse, ho anche trovato la gara col livello sufficientemente basso per entrare per la prima volta in top 10.

In conclusione: un'avventura che mi ricorderò con orgoglio e soddisfazione, se non altro perché ho davvero superato dei limiti che non ero poi così certo fossero alla mia portata.
Mi si è aperto di fronte un ventaglio di nuove sfide ed opportunità di mettermi alla prova.
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27/04 Mezza Maratona di Madrid
La salita se ne frega.
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- Iscritto il: 26 mag 2010, 22:45
- Località: Arezzo proveniente da Erba (CO)
Re: Alpago Ultratrail ed Ecomarathon, 15-16.06.2013 Puos (BL
Quoto!!!!






PB:
21K:1:22:50('11) - 42K:2:59:49('12)
100K:8:57:38('18) - 6h:70,942*('20) *no Fidal
12h:121,724 km('16): 1° 12h Reggio Em.
24h:200,920 km('17)
Backyard:31h - 207,8 km('23)
9 Colli Finisher 202 km ('18, '19)
Maratone:22+1eco - Ultra:112 (2 ritiri)
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Re: Alpago Ultratrail ed Ecomarathon, 15-16.06.2013 Puos (BL
Grazie mille Andrea e Marcello
ma... risparmiate gli inchini per Alberto!! 


27/04 Mezza Maratona di Madrid
La salita se ne frega.
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Re: Alpago Ultratrail ed Ecomarathon, 15-16.06.2013 Puos (BL
Eccomi quì
, putroppo la mia corsa è terminata prematuramente al 15°km quando al termine della prima discesa, una roccetta traditrice mi frana sotto il piede, provocandomi una brutta distorsione alla caviglia, lì per lì credevo fosse la solita distorsione leggera che in qualche km si sistema e tiro avanti fino al 17° km dove mi rendo conto che la caviglia è troppo gonfia per rimanere nella scarpa
così cammino per 1,5 km fino a raggiungere il primo guado dove trovo il personale dell'organizzazione e comunico che mi devo ritirare. L'organizzazione, eccellente
, provvede in tempi ragionevoli a recuperarmi, trasportarmi al punto di cambio delle staffette dove c'è il presidio medico, provvedere alle prime cure e portarmi sano e salvo alla zona di partenza. Mi spiace sia andata così, è il mio primo ritiro in assoluto, ma fà parte del gioco per chi frequenta la montagna
Faccio i miei complimenti a tutti quelli che sono riusciti a terminare questa enorme fatica, a chi a corso nella ultra, agli staffettisti e chi ha fatto la Eco (che oramai è un ultra a pieno diritto).
Questo evento è mitico e non è da tutti terminare corse di questo livello tecnico e di questo impegno fisico
@Frà sei sempre il migliore, una grandissima prestazione la tua Ultra
peccato non aver potuto terminare insieme, ma quando mi sono scavigliato eri già 500 mt avanti a mè
@ Tommaso Giù il cappello
, come ti dicevo ieri sera, hai tutta la mia ammirazione. Le tua eco è stata una prova eccellente, sei ancora agli esordi ma già vedo che il futuro in queste corse ti sorriderà
@Enrico Grazie mille, è stato bello trovarti a Pian Formosa, e complimenti per la tua staffetta hai chiuso la tua sezione con un ottimo tempo
Ora mi si prospetta una settimana di riposo, fortunatamente l'infortunio è meno grave di quanto si pensava
Infine, grazie a tutte quelle magnifiche persone che nel corso della giornata mi hanno contattato per sincerarsi della mia situazione e a tutti i volontari dell'Alpago per il loro lavoro, davvero perfetto in ogni dettaglio, siete sicuramente tra i migliori





Faccio i miei complimenti a tutti quelli che sono riusciti a terminare questa enorme fatica, a chi a corso nella ultra, agli staffettisti e chi ha fatto la Eco (che oramai è un ultra a pieno diritto).
Questo evento è mitico e non è da tutti terminare corse di questo livello tecnico e di questo impegno fisico

@Frà sei sempre il migliore, una grandissima prestazione la tua Ultra


@ Tommaso Giù il cappello


@Enrico Grazie mille, è stato bello trovarti a Pian Formosa, e complimenti per la tua staffetta hai chiuso la tua sezione con un ottimo tempo


Ora mi si prospetta una settimana di riposo, fortunatamente l'infortunio è meno grave di quanto si pensava

Infine, grazie a tutte quelle magnifiche persone che nel corso della giornata mi hanno contattato per sincerarsi della mia situazione e a tutti i volontari dell'Alpago per il loro lavoro, davvero perfetto in ogni dettaglio, siete sicuramente tra i migliori


C'è quel momento magico durante la corsa, quando i piedi sono entrambi sollevati da terra,
è una frazione di secondo magari ma per me vale tutto lo sforzo fatto...
Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza. (A.S.)
è una frazione di secondo magari ma per me vale tutto lo sforzo fatto...
Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza. (A.S.)
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Re: Alpago Ultratrail ed Ecomarathon, 15-16.06.2013 Puos (BL
Bravo Tommaso!!
Complimenti sei un grande!!
Mi fa piacere che ti sia piaciuta la zona dell' Alpago
Mi dispiace Fabio dell'accaduto,
purtroppo sappiamo bene che puoi preparare le gare alla virgola ma se ci si mette la sfiga, che come sappiamo ci vede benissimo, non c'è niente da fare.
Complimenti comunque, sono sicuro che ti rifarai alla prossima
Se mai farò questa gara sarà sicuramente in staffetta e magari la seconda parte





Mi fa piacere che ti sia piaciuta la zona dell' Alpago

Mi dispiace Fabio dell'accaduto,

Complimenti comunque, sono sicuro che ti rifarai alla prossima

Se mai farò questa gara sarà sicuramente in staffetta e magari la seconda parte
