Grazie a tutti per gli auguri e per il tifo.
Non sono stato presente sul forum negli ultimi tempi perchè ero già negli states dal 24 ottobre.
Ho approfittato del viaggio per fare un po' di turismo e siccome era la mia prima maratona e non sapevo come avrebbe risposto il mio fisico ho deciso di fare il turista pre-gara col rischio di stancarmi piuttosto che farlo post-gara col rischio di passare una settimana chiuso in camera nell'impossibilità di muovermi per qualche infiammazione. E così è stato, ho camminato troppo e non mi sono riposato abbastanza, ma un discreto risultato sono riuscito a portarlo a casa: 3:05:12. Mi fossi riposato di più magari non avrei corso gli ultimi 6 km con i crampi ad entrambi i quadricipiti e bicipiti femorali e magari mi sarei goduto di più l'ultima parte di gara cercando di accelerare un po'.
Per questa occasione ho alloggiato ospite a Jersy City a pochi minuti di Path Train dal WTC o dalla 33th strada.
I miei ultimi allenamenti li ho fatti sul waterfront con vista su manhattan. Posto bellissimo,cielo quasi sempre terso e aria gelida sino forse al giovedì pregara ,quando è tornato caldo e umido. Non mi sono fatto mancare nulla,nemmeno un'influenza passeggera con vomito ad una settimana dalla gara. La mattina del 3 mi sono alzato alle 5,colazione al volo, path train alle 6 per WTC,passeggiata sino alla Ferry Station, Ferry boat scortato da gommone armato di mitragliatrice pesante della Guardia Costiera,bus sino alla partenza e giusto il tempo di prendere un the caldo era il momento di entrare nel corral.
Sarei dovuto partire nella parte coperta del ponte di varrazzano ma mi è bastato andare nel corral con pettorale maggiore al mio e sono partito di sopra senza nessun problema. Mi ha stupito vedere pettorali delle wave successive già li in attesa della loro partenza con ore di anticipo e tanto freddo da prendere...mah!!

Emozioni incredibili sin dai primi passi, col nome sulla maglietta mi sono sentito una superstar

. La concentrazione per l'esordio e la paura di sbagliare non mi hanno permesso di godere appieno del tifo che mi circondava,soprattutto quando la stanchezza cominciava a farsi sentire. Nonostante a Genova,dove mi alleno,le salite non manchino, ricordo il willis bridge al 31°km come un muro verticale dove molti che mi precedevano avevano cominciato a camminare. E la fifth ave che, con i crampi mi sembrava interminabile,ma rimanendo concentrato e rilassato sono riuscito a perdere molto poco chiudendo la seconda metà della gara solo un minuto più lento della prima. Emozioni ,lacrime e tanto dolore alle gambe dalla finish line sino al mercoledì quando ho ricominciato a scendere le scale senza dovermi aggrappare al corrimano come ad una scialuppa di salvataggio. Gara incredibile in una città stupefacente e da parte mia tanta contentezza per un risultato che mi qualifica per Boston 2015,sperando che anche il mio conto corrente concordi
