Metodo Van Aaken
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Re: Metodo Van Aaken
Su correre di questo mese c'è un interessante spiegazione del metodo Van Aaken con esempi di lavori su ripetute raffrontati con i classici lavori sui ritmi.
Occhio però alla distinzione che viene fatta tra runner evoluto e comunque già alle spalle un bel pò di lavoro aerobico e il runner ancora non in grado di sopportare il pieno di acido.
Occhio però alla distinzione che viene fatta tra runner evoluto e comunque già alle spalle un bel pò di lavoro aerobico e il runner ancora non in grado di sopportare il pieno di acido.
Maurizio
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Re: Metodo Van Aaken
Interessante, non ho trovato il giornale in edicola, non è che puoi scannerizzare l'articolo ?maumau1 ha scritto:Su correre di questo mese c'è un interessante spiegazione del metodo Van Aaken con esempi di lavori su ripetute raffrontati con i classici lavori sui ritmi.
Occhio però alla distinzione che viene fatta tra runner evoluto e comunque già alle spalle un bel pò di lavoro aerobico e il runner ancora non in grado di sopportare il pieno di acido.
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Re: Metodo Van Aaken
Ho letto un pò di siti in inglese sul metodo e penso mi sia abbastanza chiara la fase di "tanti km a ritmo lento, per tanto tempo",
quello che non mi è chiarissimo è come gestire il dopo questa fase, nel senso che, si continua sempre cosi e ogni tanto si fa qualche lavoro "leggero" di velocità
o a un certo punto si passa a una fase di velocità vera e propria ?
Ho letto qualcosa su Correre secondo Pizzolato, ma non so quanto ci sia del metodo originale di Van Aaken e quanto sia stato adattato da Pizzolato.
Comunque teoricamente mi sembra che i concetti possano essere condivisibili, anche se faranno storcere il naso a quelli del'allenamento duro e puro,
però a un certo punto vengono indicati i km da percorrere giornalmente in base alla distanza della gara e per esempio per chi gareggia sui 10 km,
dovrebbe percorrere 30 km al giorno (anche non consecutivi e con più uscite giornaliere), che se fatti "piano" si possono pure fare, ma chi ha il tempo per farli ?
Stamattina ho provato a fare 13 km stando attento più alla respirazione che ai battiti, ho finito per girare a 114 bpm e a 5'54'' al km per 13 km, su percorso collinare.
Dai miei dati, dovrei stare sotto i 138 bpm, stando a 114 sono andato troppo piano ?
E' che mi sembrava che la respirazione fosse giusta.
quello che non mi è chiarissimo è come gestire il dopo questa fase, nel senso che, si continua sempre cosi e ogni tanto si fa qualche lavoro "leggero" di velocità
o a un certo punto si passa a una fase di velocità vera e propria ?
Ho letto qualcosa su Correre secondo Pizzolato, ma non so quanto ci sia del metodo originale di Van Aaken e quanto sia stato adattato da Pizzolato.
Comunque teoricamente mi sembra che i concetti possano essere condivisibili, anche se faranno storcere il naso a quelli del'allenamento duro e puro,
però a un certo punto vengono indicati i km da percorrere giornalmente in base alla distanza della gara e per esempio per chi gareggia sui 10 km,
dovrebbe percorrere 30 km al giorno (anche non consecutivi e con più uscite giornaliere), che se fatti "piano" si possono pure fare, ma chi ha il tempo per farli ?
Stamattina ho provato a fare 13 km stando attento più alla respirazione che ai battiti, ho finito per girare a 114 bpm e a 5'54'' al km per 13 km, su percorso collinare.
Dai miei dati, dovrei stare sotto i 138 bpm, stando a 114 sono andato troppo piano ?
E' che mi sembrava che la respirazione fosse giusta.
Re: Metodo Van Aaken
Secondo me sì, sei andato troppo piano. Il miglioramento vero lo si ha se stai molto vicino alla soglia, senza oltrepassarla ovviamente.
Diciamo poi che, come ti ho già detto, si tratta di inserire "microcicli" di pura velocità all'interno del "macrociclo aerobico".
Diciamo poi che, come ti ho già detto, si tratta di inserire "microcicli" di pura velocità all'interno del "macrociclo aerobico".
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Re: Metodo Van Aaken
Il fatto è che mi sono basato sulla respirazione, che ho tenuto facile, in più ho la difficoltà di gestire i battiti, correndo sempre su percorsi collinari,marcominuti ha scritto:Secondo me sì, sei andato troppo piano. Il miglioramento vero lo si ha se stai molto vicino alla soglia, senza oltrepassarla ovviamente.
Diciamo poi che, come ti ho già detto, si tratta di inserire "microcicli" di pura velocità all'interno del "macrociclo aerobico".
spero di fare meglio la prossima volta.
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Re: Metodo Van Aaken
marcominuti ha scritto:Più che altro sono molto basso di FC. A riposo ho 42 bpm (e ho "solo" 21 anni).
Anche io ho 45 battiti a riposo ma quando mi muovo salgono lo stesso parecchio

Re: Metodo Van Aaken
@Nico: Eh, lo so che non è semplice calibrare bene il ritmo all'inizio.
@Labboro: l'allenamento (e, nella fattispecie, un allenamento simile) va proprio a migliorare sensibilmente quell'aspetto, cioè abbassa drasticamente la FC durante lo sforzo.
@Labboro: l'allenamento (e, nella fattispecie, un allenamento simile) va proprio a migliorare sensibilmente quell'aspetto, cioè abbassa drasticamente la FC durante lo sforzo.
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Re: Metodo Van Aaken
no, nico, non ho scanner.nico83040 ha scritto:
Interessante, non ho trovato il giornale in edicola, non è che puoi scannerizzare l'articolo ?
Ti faccio un sunto.
In buona sostanza l'articolo, in tema di ripetute senza acido, suggerisce di rallentare di 5"/10" a km ogni ripetuta. Per es. se hai i 4'/km e prepari un 10000 dovresti fare 8x1000 a 4'10" con recupero di 2' anziché fare i classici 6x1000 a 3'55"/4'00" a km. Questo per gestire meglio lo sforzo e avere lo stimolo di riprovarci più avanti. Sembra che tale ripetuta risulti piu tollerabile e non si affatica il muscolo non abituato alla presenza di acido lattico. E qui ripeto che leggendo, è fondamentale non trascurare la distinzione che viene fatta spiegando il Metodo Van Aaken per le ripetute, tra runner evoluto e runner che non ha ancora ben sviluppato resistenza aerobica e quindi non ancora pronto a riprendersi velocemente dallo sforzo.
Di sicuro nel primo caso, cioè del runner capace di affrontare e gestire ripetute latticide (alla soglia e anche oltre), se non si eccede nel carico si ottengono prestazioni molto evidenti.
Maurizio
Re: Metodo Van Aaken
Ottima spiegazione che evidenzia ancora una volta come un metodo che sembra (per intensità dello sforzo) banale e applicabile con successo da chiunque, in realtà, per avere reali benefici presuppone che il soggetto in questione abbia già acquisito una buona condizione fisica.
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Re: Metodo Van Aaken
Ciao scusa è il numero di novembre o già quello di dicembre?maumau1 ha scritto:Su correre di questo mese c'è un interessante spiegazione del metodo Van Aaken con esempi di lavori su ripetute raffrontati con i classici lavori sui ritmi.
Occhio però alla distinzione che viene fatta tra runner evoluto e comunque già alle spalle un bel pò di lavoro aerobico e il runner ancora non in grado di sopportare il pieno di acido.