avete ragione un po' tutti... aggiungo alcune cose.
1) un modus operandi usato fino al momento X non è detto che funzioni anche dopo. sopratutto, salendo di livello le cose si complicano e migliorare è più difficile.
2) un buon allenatore non può IMPORRE tabelle, non può fare il sergente hartman in full metal jacket

è lui che deve avere l'abilità di adattare giornalmente l'allenamento a esigenze e gusti dell'atleta. e deve capire cosa fa bene e cosa fa male a quel particolare atleta in quel particolare momento. altrimenti ad allenare mettiamoci dei robot e buonanotte.
d'altro canto l'atleta deve fare la sua parte, cercando di non far impazzire l'allenatore.
insomma, il rapporto allenatore-atleta dovrebbe essere una progressione infinita di influenze e aggiustamenti reciproci, dialettici, un rapporto... UMANO.
non sempre è così.
ma quando è così e quando c'è da parte di entrambi intelligenza, osservazione, umiltà, cultura, pazienza... le cose possono andare meravigliosamente bene.
"il 90% del problema dell'allenamento è... come evitare il superallenamento"