@fujiko grazie mille!
Qualche informazione circa l'organizzazione
per chi volesse pensare a Istanbul 2024
Io sono arrivato al venerdì sera da Bologna atterrando nel più piccolo dei 2 aeroporti perché sul lato asiatico dove vive la coppia di amici che mi hanno ospitato. Dall'Italia sono poco più di 2 ore. Gli aeroporti sono tutti e 2 collegati con metro e autobus, oltre ovviamente con i taxi. Questi hanno una brutta fama, ma in realtà se presi dall'aeroporto utilizzano il tassametro e alla fine pur impiegando tempo causa traffico non spenderete più di 30 euro circa per un'ora o più di corsa.
Si può pagare anche in euro, ma il consiglio è di cambiare il TL (Lira Turca). 30 TL = 1 euro... al momento in cui scrivo. Così facendo pagherete tutto molto meno. Le carte di credito sono una buona opzione perché accettate praticamente dappertutto tranne a volte dai taxi stessi, quindi nel caso verificate. Io ero favorito per questi aspetti perché ho vissuto qui 3 anni fino a fine luglio e quindi conosco abbastanza bene il turco.
Per i mezzi pubblici c'è la istanbul cart che ti permette di viaggiare ovunque dalla metro ai dolmus (una sorta di taxi collettivi che raggiungono qualsiasi luogo) al tram, al vapur, ovvero i traghetti dediti al trasporto persone che attraversano in ogni direzione il Bosforo e che secondo me sono il mezzo di trasporto più affascinante e assolutamente da provare.
Metro anche consigliatissima. Va ormai ovunque, solo quest'anno sono state aperte 5 nuove linee e evita il traffico. Come tutto in Turchia è molto sicura. Abituatevi all'ingresso dei centri commerciali o degli hotel più grandi ad avere le guardie con il metal detector. E così è stato anche ieri per accedere all'area di partenza della maratona.
Il sabato sono andato a ritirare il pettorale e il chip nell'area di Yenikapi dove era stata allestita una fiera dello sport dove dopo il solito metal detector ci sono alcuni stand e in particolare quello decathlon che era sponsor dell'organizzatone dove mi sono fermato a fare scorta di gel e barrette.
Personalmente ho avuto una serata del venerdì un po' 'hard' perché i ragazzi gentilissimi che mi hanno ospitato mi hanno invitato con un gruppo di amici fuori la serata del venerdì e anche se mi sono limitato a 2 birre siamo rimasti fuori fino alle 3 di notte che magari non è proprio l'ideale da un punto vista atletico. Devo dire però che è stato moto divertente anche per il fatto che mi trattassero some un 'semidio' perché avrei corso la 42 km

. Loro ovviamente sono tutti molto più giovani di me (54 anni io sui 30-35 loro), ma la mentalità turca non è mai stata molto portata per l'attività sportiva di resistenza anche se le cose secondo me stanno un po' cambiando. Qui le palestre sono super frequentate, ma specie tra gli uomini sono molto in voga i pesi e il culturismo. Gli uomini ambiscono ad essere 'grossi' ancor più che in forma. Eppure ho visto che anche nella mia palestra un gruppo si sta dando alla corsa e a loro volta mi hanno celebrato come il primo del gruppo che ha concluso la 42k
La Maratona e le 3 grazie
Venendo alla corsa è partita alle ore 9.00 e gran parte della città era mobilitata per l'evento.
Mezzi pubblici gratuiti per chi aveva il numero di gara, molta visibilità, durante il percorso bande, gruppi musicali, stereo sparati per incitare i partecipanti anche se la sensazione è che la città vera e propria si faccia un po' i suoi e viva la corsa come un ennesimo inciampo per il già caotico traffico cittadino. L'area dove si corre è in gran parte turistica e i turisti stessi per quanto partecipi sono certo che in gran parte avrebbero fatto a meno della gara.
Il percorso parte lato asiatico, praticamente sopra il 1° dei 3 ponti che attraversano il Bosforo, quello delle vittime del 15 luglio. Ci sono navette che via mare e via terra portano nella zona a partire dalle località principali. da qui c'è poi una salita piuttosto ripida da fare a piedi di circa 10 minuti che porta agli ingressi principali nei box di gara. Sono divisi a secondo del tempo utilizzato per iscriversi alla gara con gli atleti elite che partono ovviamente avanti. Per me che ero alla prima maratona sono partito in un 3° gruppo circa 4 minuti dopo i primi. Il chip a fine gara darà il tempo totale e il tempo reale. A dare la partenza c'era il sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu che senza addentrarmi in questioni politiche è del partito di opposizione e pur governa questa città con quasi un quarto degli abitanti del Paese.
La partenza sul ponte di circa 1km e mezzo è spettacolare e rappresenta l'unica occasione in cui lo si può attraversare a piedi. Alla fine del ponte inizia la prima salita. Non impossibile, ma che si sente già nelle gambe. Cerco di stare calmo senza forzare e devo dire che le prime sensazioni non sono buonissime, ma è qui che incontro la prima delle 3 grazie che mi accompagneranno durante la gara. E' una ragazza biondissima, probabilmente nordica che viaggia esattamente al mio ritmo, inizio a prenzerla a punto di riferimento mentre si imbocca il lungo viale di nome Barbaros che dalla parte alta della città scende fino al mare nell'area di Beşiktaş dove ho vissuto fino a pochi mesi prima. In questo primo tratto tifo e bande, musicisti locali, grande partecipazione. La discesa ovviamente aiuta a prendere il ritmo migliora da se mentre si corre a fianco di alcuni tra i posti più belli come il Palazzo Dolmabahçe, ultimo in ordine di tempo tra i palazzi costruiti dai sultani dell'impero ottomano.
Attorno al 10 km dopo avere lasciato alle spalle il nuovissimo porto di Galata, Tophane e Karakoy si arriva sul corno d'oro, un braccio di mare che separa la pate oggi centrale di Istanbul chiamata Beyoğlu dove lasciandosi la torre di Galata alle spalle si passa sul ponte per arrivare alla penisola storica di Sultanahmet. A questo punto ricordo di avere pensato: "gambe dure" e di avere maledetto la mia nottata del venerdì, ma continuo a marche stretto la prima grazia.
Si inizia a girare attorno alla penisola storica lasciando quindi prima il corno d'oro, poi il Bosforo e affiancandosi al mar di Marmara che è ben più mosso e ventoso dei tratti precedenti. Qui c'era la mia gran paura perché pur essendo un mare piccolino ho presente che il vento qui può essere molto forte e sollevare onde importanti. Fortunatamente il percorso si sviluppa in realtà lungo l'autostrada chiusa per l'occasione che porta al vecchio aeroporto. Dico fortunatamente perché pur vicina al mare è leggermente interna e in alcuni tratti un po' protetta con barriere che rendono il vento meno forte. dal 15 al 25 la si fa in una direzione e poi si volta tornando indietro lungo l'altra corsia fino al 35 km.
Qui sto correndo abbastanza bene, le gambe sembrano essersi sciolte, cerco di ripararmi dietro agli altri concorrenti perché pur non forte il vento si sente e la mia grazia è troppo piccola per essere un buon tremo contro il vento che è soprattutto laterale e verso il 16, 17 km decido di fare un piccolo sforzo per agganciarmi al gruppetto che corre con i pacer per il 3 ore e 45 di gara che dall'inizio vedevo appena avanti a me. Spero così di ridurre l'impatto del vento. Per un po' mi aggancio, ma al rifornimento (ce ne è uno ogni 5 km di acqua e in realtà se ne trova solitamene anche uno ulteriore tra i 2 con anche mele tagliate, banane e ... io punto a quelle zollette di zucchero!) lo perdo leggermente. Decido così di non forzare perché sento che il mio passo pur molto vicino a quello del gruppetto è leggermente più lento e proseguo fino al punto di svolta fissato ai 25 dopo avere passato la mezza sostanzialmente al tempo stabilito (ero a 5'26/KM con un ritmo fissato a 5'25", ma punto sul fatto che il vento è leggermente più favorevole nella direzione opposta).
Tr ail 25 e il 35 la fase più critica. Sto correndo anche abbastanza bene, il vento un po' mi sta aiutando anche se è soprattutto laterale, ma inizio a trovarmi circondato da 'zombie': altri runner che si fermano, si stirano, camminano, collassano e inizia un po' il timore che possa accadere anche a me. Noto che molti forse per la fatica sbagliano a scegliere le traiettorie nella carreggiata ampia dell'autostrada e a volte accade anche a me causa i rifornimenti solo su di un lato della strada. Le gambe viaggiano, ma sento che sono al limite, e che se faccio un movimento leggermente diverso da quello regolare che stanno facendo potrebbe succedere qualcosa. Il fiato ancora c'è, vengo superato da una ragazza -la seconda grazia- che sembra avere un buon passo e cerco di utilizzarla come punto di riferimento correndo dietro a le a qualche mt di distanza. Così facendo mi porta avanti e insieme passiamo davvero tante persone che sembrano avere incontrato il famigerato muro della maratona. Rientro anche sulla ragazza (la prima grazia) che avevo seguito inizialmente perché molto regolare sui 5'25"/km e infatti ora l'orologio dice che anche io sono ora perfettamente nel ritmo prefissato. Infine non c'è 2 senza 3 arriva la terza grazia: una ragazza che mi farà compagnia durante questa maratona. Questa è irregolare, mi sorpassa veloce, poi rallenta e poi di nuovo la vedo arrivare e raggiungere la seconda grazia qualche metro avanti a me per poi sparire dietro. Mentre la osservo cercando sempre di tenere il ritmo della 2 grazia mi distraggo sufficientemente per arrivare al 35.
Avendo esaminato bene il percorso so che qui la parte più temuta è ormai passata, ma ho ancora 7km, continuo a seguire la seconda grazia dopo aver lasciato la prima alle spalle e con la terza che mi sopravanza a tratti per poi precipitare dietro. Questo fino a 2km dalla fine quando vedo che anche la seconda grazia, l'unica rimasta avanti a me inizia un po' a rallentare, o almeno mi sembra, la passo sentendo ormai il traguardo vicino e volto verso la salita che prima per il giardino del palazzo Topkapi e poi per l'area antistante a Santa Sofia porta al traguardo, dove penso che sia ora di sprintare, ma... no le energie non ci sono più, meglio finire così che va bene, ed è lì che la terza grazia mi passa e si invola verso il traguardo! Ormai però l'arrivo è lì anche per me: 3 ore 50 minuti e 5 secondi dirà poi il cronometraggio ufficiale. Il mio orologio dice che la maratona la ho chiusa a 3 ore 49 minuti e 11 secondi, ma ovviamente le traiettorie che ho fatto non sono sempre state perfette e quindi ho fatto un centinaio di metri in più.
Percorso obbligato dopo il traguardo nell'Ippodromo con il personale che si riprende il chip, mi da la medaglia, borsa per rifocillarsi e mi porta a riprendere la sacca con il cambio. Baklava e Çay (Té) con un amico turco che scopro avere corso poco avanti a me e poi rientro a casa, con tanta soddisfazione

e riprensando alle 3 grazie che mi hanno soccorso per completare la mia prima Maratona

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