Ecco due corse a distanza di due giorni: l’ultima con cadenza “normale” (160 o meno), la prima con la nuova cadenza (media 170+). Ora sono intorno ai 180.
Stesso percorso, puoi vedere che qualche valore cambia (battito cardiaco, ma c’erano 40 gradi ed era la prima volta che correvo così! )
(Trail) Runner in the
“Caminante, no hay camino — se hace camino al andar.” (A. Machado)
Sono un altro che anni fa ha “forzato” a cambiare l’appoggio e la cadenza (ma vengono abbastanza automatici insieme), con benefici rapidissimi. In realtà ricordo che non fu affatto così complicato, poche uscite cercando di concentrarsi sul passo ma ben presto risultò molto naturale. Io lo consiglio, ma se uno non vuole rischiare mica lo obbligherei.
Poi non è vero che non ci sono studi sull’appoggio, ci sono eccome. Atterrando di mesopiede si ha facilmente il baricentro in asse e le forze vengono scaricate assialmente e quindi assorbite molto meglio. Inoltre l’arco plantare svolge la sua naturale funzione di ammortizzatore attenuando l’impatto, cosa che ovviamente non avviene se si appoggia di tallone. È chiaro che quando/se si cambia modo di correre, occorrerà cautela e pazienza affinché la biomeccanica si adatti al cambiamento, ma niente di trascendentale.
Poi se tra i tanti fortissimi che corrono e vincono ce ne sono 2/3 che corrono sghembi e si vogliono prendere come esempio, beh allora no comment
"...Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori..."
dragonady ha scritto: ↑27 nov 2021, 10:10
Poi non è vero che non ci sono studi sull’appoggio, ci sono eccome. Atterrando di mesopiede si ha facilmente il baricentro in asse e le forze vengono scaricate assialmente e quindi assorbite molto meglio.
Ripeto, non ci sono studi che mostrano che un appoggio diversi porti a meno infortuni. Invece ne sono che mostrano che cambiando modo di correre (da master) spesso si cade in infortunio.
Se non è così basta che mi linki lo studio a riguardo.
Che atterrando di mesopiede e avampiede ai meno forze scaricate al ginocchio è vero, ma non vuol dire niente se quelle forze sono sostenibili. Allo stesso modo un appoggio di avampiede scarica più forze su tda e polpacci ma anche questo non vuol dire nulla se rimangono sostenibili per il singolo
Il mio diario tra pesi corsa e (ogni tanto) dieta 5k 19.07 (passaggio test) 10k 38.34 (test pista 01/22) 21k 1h23.23(Roma Ostia '22) 42k 2h58.47 (Milano '22) 6h 70.4km (Grosseto '24)
sventek ha scritto: ↑27 nov 2021, 10:06
Stesso percorso, puoi vedere che qualche valore cambia (battito cardiaco, ma c’erano 40 gradi ed era la prima volta che correvo così! )
20 BPM medi di differenza, 25 di max ma di che stiamo parlando? Sono chiaramente due corse diverse con due effort diversi. È normale e giusto che la cadenza vari. Anzi a me varia di più fra due corse così diverse.
Poi non sto dicendo che nel tuo caso specifico non serva aumentare la cadenza. Dico solo che non ha senso fissarsi su un numero 180 che è uscito da uno studio specifico su velocità e passo gara specifica
Ultima modifica di shaitan il 27 nov 2021, 10:49, modificato 1 volta in totale.
Il mio diario tra pesi corsa e (ogni tanto) dieta 5k 19.07 (passaggio test) 10k 38.34 (test pista 01/22) 21k 1h23.23(Roma Ostia '22) 42k 2h58.47 (Milano '22) 6h 70.4km (Grosseto '24)
sventek ha scritto: ↑27 nov 2021, 10:00
1. Non farai mai 200 spm, perché il nostro limite naturale per una corsa (specie se lenta) non supera i 180/185. Altrimenti sembreremmo il roadrunner di Willie Coyote
Ma chi lo ha detto? Io il 3k lo corro sopra i 200 passi, i rigeneranti a 160 e quindi?
Il mio diario tra pesi corsa e (ogni tanto) dieta 5k 19.07 (passaggio test) 10k 38.34 (test pista 01/22) 21k 1h23.23(Roma Ostia '22) 42k 2h58.47 (Milano '22) 6h 70.4km (Grosseto '24)
shaitan ha scritto: ↑27 nov 2021, 10:40
Che atterrando di mesopiede e avampiede ai meno forze scaricate al ginocchio è vero, ma non vuol dire niente se quelle forze sono sostenibili. Allo stesso modo un appoggio di avampiede scarica più forze su tda e polpacci ma anche questo non vuol dire nulla se rimangono sostenibili per il singolo
No scusa ma stai sbagliando e allo stesso tempo lo ammetti… Se c’è un modo scientificamente provato (e c’è e lo ammetti!) per avere meno traumi, è ovvio che quello sia il metodo migliore! Che poi il tuo ginocchio sostenga sforzi maggiori e tu lo preferisci, è un discorso soggettivo ma anche sbagliato.
Inoltre sì i polpacci sono più sollecitati, ma i muscoli si allenano, le articolazioni purtroppo no, o perlomeno non quanto un muscolo.
"...Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori..."
@dragonady non sto sbagliando e non ammetto nulla: come ho scritto da un lato diminuisci l'impatto sul ginocchio e dall'altro su polpaccio e tda (che non è un muscolo)
Cosa sia meglio dipende dal singolo e da dove sia più debole
Ripeto che ci sono studi che mostrano come non ci siano vantaggi in termini di infortunio tra diversi tipi di appoggio (cambia dove ti infortuni) e ce ne sono che mostrano che cambiare forzando qualcosa porti spesso problemi
Il mio diario tra pesi corsa e (ogni tanto) dieta 5k 19.07 (passaggio test) 10k 38.34 (test pista 01/22) 21k 1h23.23(Roma Ostia '22) 42k 2h58.47 (Milano '22) 6h 70.4km (Grosseto '24)
Come vedo non sono l'unico ad avere avuto benefici e ad averli avuti senza minimo sforzo..e con Massimo risultato.. Checché ne dica shaitan, la cosa funziona.. Mi spiace per lui, che non ci crede
Io sto bene così, ho provato entrambe le situazioni .47 anni, 80/100 km a settimana, tutti in collina, lunghi lenti sempre sotto ai 5 al km .. Mai avuto infortuni ai tendini.. Un paio di volte ai polpacci, ma prima del cambio di tecnica... Per me il discorso è chiuso.. buon weekend di corse a tutti
Se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 metri.
Se vuoi goderti una vera esperienza corri una maratona.
(Emil Zatopek)
Io stamattina ho provato per pochi secondi a passare dai 160 e spicci passi al minuto a 180, giusto per vedere cosa usciva fuori.
Beh, l'ho tenuto per poco tempo, le pulsazioni salgono troppo, la corsa risulta più faticosa...
Dovrei tenere il ritmo per almeno 3/4 km per capire se c'è un vantaggio in termini di velocità al km, ma sinceramente al momento a 160 corro senza grossi dolori post gara ne al ginocchio ne ai vari tendini...
Certo se da una mattina all'altra passo a correre da 6'/km a 5'20"/km ci penso su parecchio...
@cortomaltese se scorri il 3d trovi anche chi ha fatto come te e si è infortunato
Pensare che una soluzione vada bene per tutti a priori è praticamente sempre un errore nella corsa
La cosa che mi fa ridere è che io sono uno con frequenza altissima per la mia altezza per cui non è che devo difendere alcunché.
Solo che ho studiato e letto troppo e visti troppi casi per ritenere che cambiare qualcosa con metodo invasivi sia sempre consigliabile a priori.
Io userei il semplice schema che usa il mio coach per decidere se cambiare tecnica (non fare esercizi che quello è sempre bene).
Hai problemi di infortuni?
Hai uno stallo nei miglioramenti?
Se la risposta è no a entrambi non toccare nulla
Se la risposta è sì alla seconda ma no alla prima valutare se è una carenza tecnica a impedire ulteriori miglioramenti. Se lo è agire in maniera COMPLETAMENTE non invasiva (ossia indiretta)
Se la risposta è sì alla prima valutare il tipo di infortunio. Se da sovraccarico probabile che sia da cambiare il coach o l'allenamento prima dell'appoggio. Dopo aver cambiato quello si può considerare di agire anche in maniera diretta (cum grano salis) per minimizzare il sovraccarico
NON esiste una tecnica valida per tutti, la tecnica migliore è quella che ti fa andare più forte con meno rischi infortuni (il secondo aspetto è ovviamente più importante) e questo è soggettivo.
Il mio diario tra pesi corsa e (ogni tanto) dieta 5k 19.07 (passaggio test) 10k 38.34 (test pista 01/22) 21k 1h23.23(Roma Ostia '22) 42k 2h58.47 (Milano '22) 6h 70.4km (Grosseto '24)