BAREFOOT - Correre a piedi nudi
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mqroll
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Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
io credo che la corsa dei top runner sia quasi un'latro sport; l'agonismo consuma perche' e' fatto con una logica "produttiva".
La corsa, diciamo di chi corre oltre i 4'km (ma magari anche 3,30 esagero) dovrebbe avere uno scopo ludico-salutista (dove all'aumentare della prestazione aumenta il divertimento e diminuisce il salutismo), trovo quindi paradossale allenare un 45enne esordiente con i metodi di un 17enne esordiente, lo stesso discorso vale per i materiali o meno.
La corsa, diciamo di chi corre oltre i 4'km (ma magari anche 3,30 esagero) dovrebbe avere uno scopo ludico-salutista (dove all'aumentare della prestazione aumenta il divertimento e diminuisce il salutismo), trovo quindi paradossale allenare un 45enne esordiente con i metodi di un 17enne esordiente, lo stesso discorso vale per i materiali o meno.
correre non è un gioco
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lucatopo
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Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
perfettamente d'accordo, e insisto perchè nessuno mi ha mai dato prova del contrario (anzi, le uniche prove SCIENTIFICHE sono a favore della mia tesi, il resto è marketing): partendo dal presupposto che l'uomo NON E' nato per la corsa, ma per camminare, e che per la nostra specie la corsa è SEMPRE traumatica, correre scalzi comporta un tipo di movimento e appoggio meno traumatici che non la corsa con appoggio sul tallone. Se così non fosse, l'evoluzione avrebbe sbagliato tutto, ma bene o male ci siamo da oltre 5 milioni di anni e siamo sopravvissuti senza Nike e Asics. la scarpa è nata come strumento di protezione della pianta del piede da gelo e fondi insidiosi, nel tempo si è evoluta e ha acquisito un prevalente significato sociale (come spiegare altrimenti certe "genialate" tipo gli irresistibili STIVALI ESTIVI che portano le donne, le zeppe da 15 cm o le infradito con la tomaia alta al ginocchio?)mqroll ha scritto:io credo che la corsa dei top runner sia quasi un'latro sport; l'agonismo consuma perche' e' fatto con una logica "produttiva".
La corsa, diciamo di chi corre oltre i 4'km (ma magari anche 3,30 esagero) dovrebbe avere uno scopo ludico-salutista (dove all'aumentare della prestazione aumenta il divertimento e diminuisce il salutismo), trovo quindi paradossale allenare un 45enne esordiente con i metodi di un 17enne esordiente, lo stesso discorso vale per i materiali o meno.
Mi riallaccio anche a quanto detto dal "compaesano" Wmik: constato solo (esperienza diretta mia e di chi ci ha provato, NON chiacchiere da bar) che l'appoggio di mesopiede è meno traumatico, ma che un professionista, che deve pensare alla prestazione, debba correre scalzo, mai l'ho detto e mai lo dirò. Semplicemente, si tratta di cose diverse e incompatibili.
La prestazione è nemica della logica naturale e dell'istinto di conservazione, c'è poco da fare. Uno che in moto corre a 350 all'ora di certo non compie un atto salutistico, così come uno che si butta col paracadute o che passa la giornata ad ammazzarsi di allenamento e porcherie per correre i 100 m in meno di 10 secondi. Non a caso, nessun boscimano, indio o altro indigeno ha il fisico di un centometrista, si tratta di creature "artificiali" costruite per la prestazione pura che, una volta smessa l'attività, si sgonfiano come palloncini.
Se si decide di discutere su quanto sia salutare un tipo di corsa o l'altro, inevitabilmente bisogna trascurare il professionismo. Chi vive di corsa, o ne fa una ragione di vita, non bada ai rischi sul lungo periodo (es. il doping, si sa benissimo che alla lunga rovina la salute, ma un professionista non pensa a questo aspetto se cerca il risultato estremo) ma bada solo ai guai sul breve termine, ossia ai piccoli infortuni muscolo-scheletrici che rovinano la prestazione durante il periodo agonistico.
Non so quanti fra gli utenti del forum siano dei professionisti dell'atletica. Pochi, presumo; per gli altri la corsa è un hobby, una passione o un mezzo per buttare giù un po' di trippa. Ma, come spesso accade, le passioni diventano presto brutte perversioni (basta guardare quanti ciclisti dilettanti si distruggono di ogni possibile porcheria per gare provinciali), e la prestazione assume un ruolo abnorme. Personalmente, scusate il termine, me ne frego. Non mi interessa andare al bar per informare tutti che nel pomeriggio ho corso a 2" al km in meno perchè le scarpe nuove da 250 euro mi garantiscono prestazioni migliori. Non mi appassiona l'idea di schiantarmi menischi e cartilagini per correre i 5 km in 18.55 invece che in 19.00. Sarei comunque un cialtrone del podismo, lontano anni luce dalle prestazioni di un professionista. La cosa divertente, poi, è che gli atleti NON usano l'attrezzatura che viene venduta ai tapascioni, anzi!
Osservo con orrore quarantacinquenni neo-ciclisti (tipico frutto della crisi di mezza età) che spendono anche i risparmi dei figli per comprarsi bici da 10000 euro e si indebitano per la sella che pesa 12 grammi in meno. Tutto questo per cosa? Per la prestazione? Nessuno mi convincerà mai del contrario, il mito della prestazione sportiva fra dilettanti è solo un'invenzione commerciale, fatta per convincere i 40enni polli lardosi a sborsare 200 euro per una maglietta che promette di farti andare più forte senza faticare o 300 euro per dei pezzi di gomma da due lire da infilarti ai piedi, con cui puoi sfasciarti le articolazioni, in modo sereno e senza provare alcun dolore, come se galleggiassi in aria (e poi, vuoi mettere che figata i colori del nuovo modello???).
E il cellulare da 800 euro che fa foto eccezionali, ma poi ti fanno comprare anche la reflex da 3000 euro perchè - diamine! - non puoi soffocare il genio creativo che si nasconde in te, e senz'altro ti serve anche una compatta, non vorrai essere l'unico sfigato senza?
Ormai la logica delle cose si è persa, crediamo di ragionare nelle nostre scelte ma, in realtà, siamo condizionati da dogmi e pregiudizi che nessuno si sente di discutere. Abbiamo respirato amianto perchè ci dicevano che era un materiale eccezionale, bevuto latte in polvere perchè quello materno non andava bene, comprato (io in primis) scarpe super-ammortizzate per poter pestare l'asfalto sempre più forte e farci sempre più male, ma con stile impeccabile e look da vero atleta, mica da terzomondista
Posso anche comprarmi le scarpe di Bolt, o quelle di Bryant, ma resto sempre uno sfigato. Punto. A questo punto mi rassegno all'evidenza e faccio i conti con la realtà: scarpe o non scarpe, non potrò mai correre una maratona in meno di tre ore, e allora tanto vale farlo in serenità, divertendomi e minimizzando i danni. Nel concreto, per me, questo significa farlo scalzo (se possibile) o con scarpe minimaliste, con le quali corro come fossi scalzo ma con quel minimo di protezione che mi evita qualche vescica. Correre con le scarpe era un incubo, ora ne sono uscito e finalmente la corsa è un piacere. Per qualcuno è un problema etico? Non posso correre scalzo, perchè non sono un vero atleta? Sono autorizzato a correre in modo sgraziato, purchè con le scarpe addosso? Ma per piacere..
In attesa di una specifica scomunica con relativa espulsione dal forum, continuo imperterrito, da degno emulo del Barone di Munchausen (sono ignorante e quindi non so che a correre scalzi ci si fa male e si va pianissimo) a sorpassare in scioltezza torme di podisti scarpatissimi e balzellanti, intenti ad elencarsi i loro acciacchi come vecchie zie. Ah, beata ignoranza...
Ciao
L
@ Roberto: niente orecchie a punta, ne' vibrisse, ne' zampette pelose con gli unghioni... è un soprannome antico e di origine complessa, che grazie a Dio non c'entra con l'aspetto fisico!
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Paolo
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Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
La corsa da scalzi in spiaggia è una delle cose più dannose che esista, perchè impedisce il naturale movimento elastico del piede. Su sabbia asciutta il piede sprofonda, la catena polpaccio-piede non riesce a sfruttare la sua naturale elasticità e lo sforzo per riemergere sollecita in modo esagerato il tendine d'achille. Su sabbia bagnata peggio ancora, ad ogni passo il fondo subisce una fuga d'acqua con momentaneo sovraconsolidamento della sabbia, che assorbe l'impatto senza restituire energia elastica al piede. Ogni appoggio comporta quindi uno stress esagerato al tendine d'achille perchè la corsa NON PUO' essere rotonda come dovrebbe. Se sulla sabbia si usa la stessa tecnica di corsa utilizzata con le scarpe ammortizzate, con appoggio sul tallone, allora è un altro paio di maniche e non discuto, ma è qualcosa che NON C'ENTRA con la corsa barefoot.
Il sottoscritto, 20 anni fa, ha preparato una gara di 1500 metri riservata agli amatori-master, correndo per un mese, dopo la pausa estiva, ESCLUSIVAMENTE SCALZO ED IN COSTUME DA BAGNO NEL BAGNASCIUGA!! La gara la finii in 4'42" che, a quei tempi, rappresentò il mio primato personale sulla distanza!! 2 anni dopo, facendo allenamenti normali, con le scarpe, seguito da un allenatore, scesi a 4'34", quindi non è che ci fosse grandissima differenza tra allenarsi scalzi in spiaggia, perdippiù in costume da bagno e fare le cose come fanno tutti, cioè con le scarpe e con allenatore al seguito...Perciò, per favore, non diciamo che la corsa in spiaggia, per lo meno quella nel bagnasciuga, comporta solo danni!!! Allora i mezzofondisti e gli stradisti non dovrebbero gareggiare nelle gare campestri quando c'è fango!! Per quanto riguarda il tendine d'achille, è vero che è maggiormente stressato, ma c'è il rovescio della medaglia che, uno come me che ha il calcagno sporgente, non infiamma la borsa calcaneare. Quindi gli svantaggi compensano i vantaggi, infatti ho anche detto che non bisogna correre sempre scalzi in spiaggia ma alternare le due specialità, privilegiando comunque la corsa con le scarpe, per lo meno se si decide di gareggiare con le scarpe (io non ho mai visto nessuno gareggiare scalzo...), cioè sempre.
Per quanto riguarda la corsa scalzi su asfalto non l'ho mai praticata e poi con tutti i cocci di vetro che ci sono nell'asfalto, non penso sia molto salutistica...
Il sottoscritto, 20 anni fa, ha preparato una gara di 1500 metri riservata agli amatori-master, correndo per un mese, dopo la pausa estiva, ESCLUSIVAMENTE SCALZO ED IN COSTUME DA BAGNO NEL BAGNASCIUGA!! La gara la finii in 4'42" che, a quei tempi, rappresentò il mio primato personale sulla distanza!! 2 anni dopo, facendo allenamenti normali, con le scarpe, seguito da un allenatore, scesi a 4'34", quindi non è che ci fosse grandissima differenza tra allenarsi scalzi in spiaggia, perdippiù in costume da bagno e fare le cose come fanno tutti, cioè con le scarpe e con allenatore al seguito...Perciò, per favore, non diciamo che la corsa in spiaggia, per lo meno quella nel bagnasciuga, comporta solo danni!!! Allora i mezzofondisti e gli stradisti non dovrebbero gareggiare nelle gare campestri quando c'è fango!! Per quanto riguarda il tendine d'achille, è vero che è maggiormente stressato, ma c'è il rovescio della medaglia che, uno come me che ha il calcagno sporgente, non infiamma la borsa calcaneare. Quindi gli svantaggi compensano i vantaggi, infatti ho anche detto che non bisogna correre sempre scalzi in spiaggia ma alternare le due specialità, privilegiando comunque la corsa con le scarpe, per lo meno se si decide di gareggiare con le scarpe (io non ho mai visto nessuno gareggiare scalzo...), cioè sempre.
Per quanto riguarda la corsa scalzi su asfalto non l'ho mai praticata e poi con tutti i cocci di vetro che ci sono nell'asfalto, non penso sia molto salutistica...
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lucatopo
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Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
Caso vuole che il grande disegno divino mi abbia voluto geologo e non medico (anche se poi, per compensazione, un medico me lo sono sposatoPaolo ha scritto: Il sottoscritto, 20 anni fa, ha preparato una gara di 1500 metri riservata agli amatori-master, correndo per un mese, dopo la pausa estiva, ESCLUSIVAMENTE SCALZO ED IN COSTUME DA BAGNO NEL BAGNASCIUGA!! La gara la finii in 4'42" che, a quei tempi, rappresentò il mio primato personale sulla distanza!! 2 anni dopo, facendo allenamenti normali, con le scarpe, seguito da un allenatore, scesi a 4'34", quindi non è che ci fosse grandissima differenza tra allenarsi scalzi in spiaggia, perdippiù in costume da bagno e fare le cose come fanno tutti, cioè con le scarpe e con allenatore al seguito...Perciò, per favore, non diciamo che la corsa in spiaggia, per lo meno quella nel bagnasciuga, comporta solo danni!!! Allora i mezzofondisti e gli stradisti non dovrebbero gareggiare nelle gare campestri quando c'è fango!! Per quanto riguarda il tendine d'achille, è vero che è maggiormente stressato, ma c'è il rovescio della medaglia che, uno come me che ha il calcagno sporgente, non infiamma la borsa calcaneare. Quindi gli svantaggi compensano i vantaggi, infatti ho anche detto che non bisogna correre sempre scalzi in spiaggia ma alternare le due specialità, privilegiando comunque la corsa con le scarpe, per lo meno se si decide di gareggiare con le scarpe (io non ho mai visto nessuno gareggiare scalzo...), cioè sempre.
Per quanto riguarda la corsa scalzi su asfalto non l'ho mai praticata e poi con tutti i cocci di vetro che ci sono nell'asfalto, non penso sia molto salutistica...
Ne consegue che la sabbia è potenzialmente pericolosa durante il processo di carico/scarico, perchè la fuga d'acqua assorbe lo sforzo del passo: il fondo si deforma mentre perde acqua, ma diventa rapidamente rigido. Quindi, a differenza di quanto avviene su fondi duri come l'asfalto, l'energia dell'impatto viene assorbita completamente durante il carico e, quindi, non viene restituita dal suolo sotto forma di energia elastica, quella che permetterebbe al piede di sollevarsi senza sforzo muscolare ma con la sola elasticità tendinea (presupposto della corsa barefoot, lasciar fare al sistema muscolo-tendini ciò che nella scarpa fa la gomma della suola). In pratica, il piede viene "illuso" di trovare un fondo morbido (lo è durante il carico) ma all'improvviso si trova "piantato" contro un fondo rigido a cui non era preparato. Questo effetto è chiarissimo alla prova pratica, soprattutto se si corre tallonando.
Sul fango, il rischio è comunque elevato (il piede in ogni caso "sprofonda" nella melma) ma si tratta di uno quadro più "onesto": sarebbe da scemi presumere che un fondo fangoso restituisca l'energia dell'impatto, quindi già in partenza l'avanzamento nel fango è muscolare e, giocoforza, non basato su una progressione elastica, quindi la "gamba" si regola di conseguenza.
Finchè uno corre sulla spiaggia per un km o due nessun problema, per carità, chiunque ci riesce senza doversi fare amputare gli arti; il problema sono le lunghe percorrenze, perchè la sollecitazione della catena cinematica posteriore è notevole ma "sorda", e può portare a infiammazioni non immediatamente percepibili.
Per quanto concerne il salutismo della corsa su asfalto, mi spiace per lo status delle tue strade
Ciao
L
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mqroll
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Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
@Luca, viviamo tempi strani, abbiamo la stessa analisi ma conclusioni differenti: per tutte quelle ragioni sovraesposte io invece preferisco le scarpe;
cioe' ogni tanto faccio qualche centinaia di mt scalzo ma solo in terreni sicuri: campo di calcio o pista de gomma e poi cerco di ripetere l'esercizio da dentro le scarpe, ogni volta che ho corso scalzo in terreni sconosciuti mi e' successo qualcosa anche se un giorno ho visto una ragazza in un trial di 18 km con almeno 12 di sterrato, cioe' erano 3 giri di 6km non so quanti lei ne abbia fatti comunque era una che vendeva km a piedi nudi per una fondazione anticancro, e dato che era inverno aveva delle buste del super ai piedi per il freddo ma era un freddo di 15° magari la mattina presto 10°.
Ancora nessuno ha parlato del problema piedinudi-freddo....
cioe' ogni tanto faccio qualche centinaia di mt scalzo ma solo in terreni sicuri: campo di calcio o pista de gomma e poi cerco di ripetere l'esercizio da dentro le scarpe, ogni volta che ho corso scalzo in terreni sconosciuti mi e' successo qualcosa anche se un giorno ho visto una ragazza in un trial di 18 km con almeno 12 di sterrato, cioe' erano 3 giri di 6km non so quanti lei ne abbia fatti comunque era una che vendeva km a piedi nudi per una fondazione anticancro, e dato che era inverno aveva delle buste del super ai piedi per il freddo ma era un freddo di 15° magari la mattina presto 10°.
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Forrest75
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Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
non sei stato attento...mqroll ha scritto:@Luca, viviamo tempi strani, abbiamo la stessa analisi ma conclusioni differenti: per tutte quelle ragioni sovraesposte io invece preferisco le scarpe;
cioe' ogni tanto faccio qualche centinaia di mt scalzo ma solo in terreni sicuri: campo di calcio o pista de gomma e poi cerco di ripetere l'esercizio da dentro le scarpe, ogni volta che ho corso scalzo in terreni sconosciuti mi e' successo qualcosa anche se un giorno ho visto una ragazza in un trial di 18 km con almeno 12 di sterrato, cioe' erano 3 giri di 6km non so quanti lei ne abbia fatti comunque era una che vendeva km a piedi nudi per una fondazione anticancro, e dato che era inverno aveva delle buste del super ai piedi per il freddo ma era un freddo di 15° magari la mattina presto 10°.
Ancora nessuno ha parlato del problema piedinudi-freddo....
leggi alla pagina precedente il post di lucatopo
Corri Forrest, corri !!!
"La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita"
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mqroll
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- Iscritto il: 30 lug 2012, 9:25
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lucatopo
- Mezzofondista
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- Iscritto il: 10 mag 2012, 13:59
Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
guarda, l'esperienza personale è un fattore essenziale che può rendere la stessa esperienza un sogno per qualcuno e un incubo per altri.mqroll ha scritto:@Luca, viviamo tempi strani, abbiamo la stessa analisi ma conclusioni differenti: per tutte quelle ragioni sovraesposte io invece preferisco le scarpe;
cioe' ogni tanto faccio qualche centinaia di mt scalzo ma solo in terreni sicuri: campo di calcio o pista de gomma e poi cerco di ripetere l'esercizio da dentro le scarpe, ogni volta che ho corso scalzo in terreni sconosciuti mi e' successo qualcosa anche se un giorno ho visto una ragazza in un trial di 18 km con almeno 12 di sterrato, cioe' erano 3 giri di 6km non so quanti lei ne abbia fatti comunque era una che vendeva km a piedi nudi per una fondazione anticancro, e dato che era inverno aveva delle buste del super ai piedi per il freddo ma era un freddo di 15° magari la mattina presto 10°.
Ancora nessuno ha parlato del problema piedinudi-freddo....
sinora la corsa con le minimaliste, o scalzo, per me è stata un'esperienza piena di risvolti positivi, non è qualcosa che difendo per sentito dire... se per te l'andare scalzo su fondi non 'controllati' è stato traumatico, non posso certo biasimarti quando hai un atteggiamento conservativo.
sono scelte che vanno affrontate con convinzione, meglio se in momenti particolari della vita, quando ci si sente pronti a cambiare le proprie abitudini non per imposizione ma per volontà. non mi piace la filosofia applicata ai piedi, ma secondo qualcuno la scelta di passare al minimalismo ha risvolti anche psicologici, in fondo si tratta d una inconscia liberazione anche da cerri schemi fissi che non tutti, e non sempre, hanno intenzione di rompere
proprio per questo odio i confronti fra zeloti delle due fazioni, se garbano le scarpe bene, altrimenti si va scalzi, ma sempre massimo rispetto per le scelte altrui nn solo per motivo di civiltà, ma anche perché sai mai che magari gli altri non siano tutti stupidi e che possano anche avere le loro buone ragioni...
ciao
L
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Paolo
- Maratoneta
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Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
Ieri ho partecipato ad una gara su strada di 7 km. corsa a 4'09" al km. (lo scorso anno sullo stesso percorso ero andato a 4'03" al km.), ho usato delle scarpacce della categoria intermedie che mi premevano sul calcagno destro (calcagno di haglund, cioè sporgente) e sul tendine d'achille dx. A fine gara zoppicavo vistosamente, a casa non riuscivo quasi a camminare, ieri notte dopo cena mi sono preso un antiinfiammatorio ed oggi sono stato in grado di andare in ufficio senza zoppicare. Martedì scorso ho preso un giorno di ferie e me ne sono andato al mare dove mi sono fatto una corsa a piedi scalzo di 8,8 km. a 4'51" al km. ed ho pure fatto una nuotata di 370 metri e non zoppicavo assolutamente!! Questo alla faccia delle teorie medico-scientifiche che vogliono la corsa a piedi nudi sulla sabbia, addirittura deleteria, mentre la corsa con le scarpe, oppure quella senza scarpe ma su asfalto, sarebbe salutistica. Il sottoscritto dice, invece, che le scarpe, per chi presenta anomalie al calcagno, devono essere scelte con grandissima attenzione e devono essere morbidissime posteriormente senza stringere nè sul calcagno e neanche sul tendine d'achille. In parole povere trovare le scarpe giuste è come vincere al totocalcio...La corsa a piedi nudi sulla sabbia, esattamente sul bagnasciuga, è il male minore per chi soffre di calcagno di haglund!
P.S. Vivo nel sud della Sardegna ed è per questo che vado ancora al mare, d'altronde le massime sono ancora attorno ai 20°. Per quanto riguarda il fondo delle strade asfaltate è pieno di cocci di vetro e infatti ho pure paura a passarci con la macchina per le eventuali forature, figuriamoci correrci a piedi nudi.... Non vi immaginate neanche le maledizioni che penso contro quelli che riempiono le strade di cocci di vetro, non ho capito se siano bottiglie di birra spaccate o residui di incidenti stradali...
P.S. Vivo nel sud della Sardegna ed è per questo che vado ancora al mare, d'altronde le massime sono ancora attorno ai 20°. Per quanto riguarda il fondo delle strade asfaltate è pieno di cocci di vetro e infatti ho pure paura a passarci con la macchina per le eventuali forature, figuriamoci correrci a piedi nudi.... Non vi immaginate neanche le maledizioni che penso contro quelli che riempiono le strade di cocci di vetro, non ho capito se siano bottiglie di birra spaccate o residui di incidenti stradali...
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mqroll
- Maratoneta
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Re: BAREFOOT - Correre a piedi nudi
lucatopo ha scritto:guarda, l'esperienza personale è un fattore essenziale che può rendere la stessa esperienza un sogno per qualcuno e un incubo per altri.mqroll ha scritto:@Luca, viviamo tempi strani, abbiamo la stessa analisi ma conclusioni differenti: per tutte quelle ragioni sovraesposte io invece preferisco le scarpe;
cioe' ogni tanto faccio qualche centinaia di mt scalzo ma solo in terreni sicuri: campo di calcio o pista de gomma e poi cerco di ripetere l'esercizio da dentro le scarpe, ogni volta che ho corso scalzo in terreni sconosciuti mi e' successo qualcosa anche se un giorno ho visto una ragazza in un trial di 18 km con almeno 12 di sterrato, cioe' erano 3 giri di 6km non so quanti lei ne abbia fatti comunque era una che vendeva km a piedi nudi per una fondazione anticancro, e dato che era inverno aveva delle buste del super ai piedi per il freddo ma era un freddo di 15° magari la mattina presto 10°.
Ancora nessuno ha parlato del problema piedinudi-freddo....
sinora la corsa con le minimaliste, o scalzo, per me è stata un'esperienza piena di risvolti positivi, non è qualcosa che difendo per sentito dire... se per te l'andare scalzo su fondi non 'controllati' è stato traumatico, non posso certo biasimarti quando hai un atteggiamento conservativo.
sono scelte che vanno affrontate con convinzione, meglio se in momenti particolari della vita, quando ci si sente pronti a cambiare le proprie abitudini non per imposizione ma per volontà. non mi piace la filosofia applicata ai piedi, ma secondo qualcuno la scelta di passare al minimalismo ha risvolti anche psicologici, in fondo si tratta d una inconscia liberazione anche da cerri schemi fissi che non tutti, e non sempre, hanno intenzione di rompere![]()
proprio per questo odio i confronti fra zeloti delle due fazioni, se garbano le scarpe bene, altrimenti si va scalzi, ma sempre massimo rispetto per le scelte altrui nn solo per motivo di civiltà, ma anche perché sai mai che magari gli altri non siano tutti stupidi e che possano anche avere le loro buone ragioni...![]()
ciao
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si tutto mi trova d'accordo; infatti io cerco di correre con le scarpe ma tentando di imitare la corsa a piedi nudi. poi la scarpa e' una guiana per i piedi piu' o meno spessa
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