Caro Steva, mi hai molto colpito con il tuo discorso in senso estremamente positivo
Mi sembra doveroso rispondere perché ho percepito il tuo intervento come assolutamente sincero e leale.
Premessa: ho fatto l'esempio dei 100 in 15 secondi perché ricordandomi del mio PB di 11.85 (avevo esattamente 13 anni), un venticinquenne che dovesse correre in 15 secondi sarebbe veramente un bradipo a tutti gli effetti

; non mi riferivo ad andature ma prove di velocità
Detto questo veniamo al dunque.
Mi ricordo quando, il mese scorso, tu scrivesti che le categorie agonistiche dovrebbero essere suddivise per BMI e non per età: perfettamente d'accordo, a me appare assurdo il contrario; nella boxe conta il peso (un pugile nella sua carriera può salire e/o scendere di categoria a seconda dell'andamento dei suoi chili) mentre nelle gare podistiche conta l'età: mah, un sessantenne con un bmi normale straccerebbe come niente un ventenne obeso...contenti loro

ma a me è sempre apparso come un non sense.
La tua analisi nei miei confronti è abbastanza precisa

ma vorrei puntualizzare alcune cose.
Non mi ritengo una "specie protetta" ma al tempo stesso "non posso rapportarmi a parametri comuni" perché non ho un BMI normale; non posso rapportarmi a persone che corrono a 5/Km facendo le parole crociate mentre io, in discesa, a rotta di collo (se metto un piede in fallo è la fine

) non riesco lontanamente ad avvicinare i 6/Km: un po' come un pugile non salirebbe mai sul ring a sfidare uno di due-tre categorie superiori

, non perché è un fifone ma perché sa, dentro se stesso, che non può strutturalmente confrontarsi con determinati parametri fisici (io la chiamo oggettività).
Questo non è considerarsi "specie protetta" (non sono un Panda

) ma, molto semplicemente, equivale a guardarsi allo specchio (in senso fisico e psichico) e dire "Ho dei limiti fisici oltre i quali non posso andare"; la corsa, come tutti gli sport individuali (il Nuoto in primis), ti mette di fronte alla verità insindacabile; in uno sport di squadra puoi anche cercare di mascherare le tue lacune atletiche (facendo lavorare i tuoi compagni al posto tuo, come facevano i compagni di staffetta con me

) ma negli sport individuali sei tu da solo, con i tuoi limiti ed io sono particolarmente realista nei confronti di me stesso e non riesco ad illudermi o a prendermi in giro
E' inutile che vada a correre con gente che facendo "lento" mi da 2 minuti/Km di distacco perché non appena inizia la sessione ci salutiamo e ci rivediamo alla fine (magari io arriverò 20 minuti dopo); ovviamente non ha senso organizzare corse di gruppo in questa maniera...
Questo non è essere "specie protetta" ma semplicemente essere realista e sapere, dentro se stessi, quali sono i nostri limiti.
Sono d'accordo con te: sono lento, sono ben lontano dal raggiungere il moribondo ma non me ne frega nulla!
Terrò presente le tue parole (d'altronde ormai fanno parte del mio diario

) e sono disponibilissimo a mangiare una pizza (ma anche altre pietanze

) quando ce ne sarà l'occasione.
Anch'io ammiro la tua perseveranza e il tuo entusiasmo ma forse, a differenza di te, ancora non mi sono lasciato andare e uso maggiormente la ragione piuttosto che il cuore (quello mi serve per correre

).
Alla prossima e grazie per le stimolanti parole.