26 giugno 2015, il giorno prima dell'orale di maturità. Piuttosto che stare in casa a studiare esco a correre
Prendo la bici, frego un cronometro a mio padre, vado nel parco dietro casa (poco più di 1 km), lego la bici e inizio a correre. Corro fino alla fine della ciclabile (1km e 200m circa), stoppo il cronometro e mi fermo ansimando in fondo, mi riprendo 5 minuti, mi giro e corro indietro. Riprendo la bici e torno a casa. Totale 2,4km in 15'45", più la pausa in mezzo.
Due giorni dopo ritorno, stesse modalità ma un filo più veloce. Dalla terza uscita riesco a correre andata e ritorno senza fermarmi in mezzo. Dalla sesta inizio anche a lasciare la bici in garage e uscire direttamente a piedi.
A fine estate faccio una tapasciata organizzata dalla parrocchia di una mia amica, di circa 8km, e arrivo terzo davanti ai miei amici calciatori, che avevo sempre visto molto più atletici e prestanti di me.
Poi la storia diventa più complessa e meno lineare, io dalla quarta elementare giocavo a ping pong agonisticamente, quindi da settembre a maggio 4/5 allenamenti a settimana e partite/tornei nei week-end, e quindi fino all'estate 2016 niente più corsa, e a giugno riprendo. Anno dopo uguale. Poi a fine estate 2017 non ho voglia di smettere completamente di correre e inizio a provare a farli entrambi, tanto con l'università ho tanto tempo libero e 2 giorni alla settimana posso permettermi anche di correre al mattino ed andare ad allenamento la sera. A gennaio 2018 mi decido che voglio fare una maratona (nella mia testa sognavo di farla da tanto, ma non l'avevo mai ammesso nemmeno con me stesso), ma non voglio rinunciare al ping pong. Quindi mi trovo la maratona perfetta, Cesenatico il 16 settembre. Preparazione e gara tutta in estate, così non vado ad intaccare troppo né la stagione prima né quella dopo. Intanto un po'il running mi ha preso, inizio ad allungare le distanze da subito e il 15 aprile corro la prima mezza, a Firenze. Mi piace, parto molto conservativo e arrivo sprintando, è tutto un'esperienza nuova, tutto una scoperta e inizio la preparazione con tantissimo entusiasmo e 0 conoscenze. Non ho uno smartwatch, corro sempre con il cronometro a mano. Non ho abbigliamento tecnico, ho comprato giusto un paio di scarpe da corsa ma per il resto corro con pantaloncini e magliette di cotone, a fare i lunghi a luglio e agosto. Non so nulla neanche di idratazione e nutrizione, non prendo sali, non reintegro e prendo delle legnate assurde ad ogni tentativo di lungo. Alla fine mi presento a Cesenatico che ho fatto un lungo di 33km, finito stremato ma comunque corricchiando, e uno di 34. Doveva essere di 38 ma al 34esimo non riuscivo più neanche a camminare, mi sono sdraiato su una panchina all'ombra per 5 minuti e sono rientrato a casa facendo l'autostop. Ovviamente parto comunque per provare a stare sotto le 4 ore, e ovviamente mi schianto prima di arrivare al 30esimo. Arrivo comunque in fondo, camminando e corricchiando brevi tratti.
Non ero preparato a prendere una botta così forte, e per qualche mese la corsa è tornata in secondo, anche terzo piano rispetto a tutto al resto. Anche perché in quel settembre 2018 la mia vita si è stravolta anche in molti altri modi: mi sono laureato in triennale, ho iniziato la magistrale cambiando città e ho approfittato dell'uscire di casa per andare a convivere con la mia ragazza.
Però poi a febbraio mi è iniziata a tornare la voglia di correre, e da allora non ho più smesso. Ho iniziato a fare Trail, essendoci trasferiti a Trento le montagne lì di fianco erano un'attrattiva troppo forte, e quest'anno sono arrivato a fare le prime ultra.
Però a riguardare indietro il mio percorso, mi sento di essere diventato runner quell'estate 2018. Prima correvo ogni tanto e basta
