Resoconto della gara da 10 km a San Michele Gatti (PR).
Da tempo aspettavo questa ultima garetta prima della chiusura della stagione primaverile (ormai estiva).
Volevo testare la mia condizione mettendomi alla prova dopo il lavoro rigenerante e ricostruente fatto nelle ultimi 20 giorni dopo la pessima prestazione di Noceto dovuta sicuramente all'intervento, ai 5 giorni di stop ma anche alla stanchezza..
Comunque le condizioni meteo non erano certo favorevoli, visti i quasi 40 gradi avuti in giornata

.
Si parte con la famiglia in ritardo e sul tragitto ci ostacola un trasporto eccezionale.
Una mietitrebbia che transitava nella strada 30 km/h con tanto di codazzo dietro.
Dopo una serie di invocazioni a svariati santi

, riusciamo a superarla, arrivando comunque in ritardo a destinazione.
Mentre mia moglie parcheggia mi precipito in batta al banchetto dell'iscrizione, per fortuna non ancora chiuso ricevendo come pacco gara una bomboniera....Mah
Il tempo di cambiarmi ed è già ora di partire e non riesco a bere prima della partenza.
Mi trovo in prima fila coi marocchini ma opto per arretrare un po' per non farmi travolgere.
La cappa del caldo è sconvolgente 37 gradi...comincio ad avere dei dubbi sul fatto di aver fatto bene a partecipare ad una gara in condizioni climatiche del genere.
Si parte ed i miei dubbi vengono subito confermati, infatti davanti a me si staglia uno spaventoso salitone.
Pazienza. Comicio la salita con tenacia e passo il primo km a 4'15” ma capisco che non è finita anzi la pendenza comincia ad aumentare, tengo duro. Sicuramente la pendenza su qualche strappo arriva anche al 10% e i battiti salgono paurosamente verso 180. Capisco che sto imbarcando lattacido a vagoni, quindi cerco di rallentare un pochino ma la situazione non migliora un granchè.
Infatti arrivato quasi alla sommità della collina verso il 3°km capisco che devo camminar

e, e mi consolo col fatto che stanno già camminado anche alcuni di coloro i quali spesso stanno nella prima pagina della classifica finale.
Arriva il primo ristoro e mi fermo. Bevo 2 bicchieri d'acqua e cerco di riprendere fiato.
Mi guardo intorno: paesaggio stupendo, colline e vallate, e di sotto scorgo la stradina dove altri concorrenti piccolissimi stanno ancora affrontando la salita.
Riparto sul discesone, e comincio ad andare forte , ma capisco che qualcosa ormai non va, le gambe sono imballate e comincio a rallentare anche in discesa.
Il caldo è insopportabile ed il paesaggio bellissimo non riesce a distrarmi dalle brutte sensazioni che mi stanno invadendo.
Mi metto a camminare per un certo tratto aspettando che mi passi e vedo gente che continua ad arrancare rantolando, ma non ci tengo a fare l'eroe e prima di rimettermi in corsa aspetto di sentirmi meglio.
Corro per un alto po' ed arriva un'altra salita, la faccio piano ma alla fine debbo tornare a camminare.
Corricchio un po' ed arrivo ad un altro ristoro con spugnaggio.
Non ci sono bicchieri d'acqua pronti.....
Tre o quattro persone addette al punto di ristoro sicuramente molto volenterose ma che si intralciano a vicenda cercano presi dal panico di aprire una bottiglia di acqua (calda) e tentano di servire in “streaming” i corridori che arrivano.
Riesco a farmi versare un bicchiere mica tanto pieno e lo ingollo d'un fiato, tendo il braccio per averne un'altro e dopo un po' il tizio me lo riempie a metà dicendo “Va bene?”
La cosa mi indispone un poco e riparto comunque a ritmo ormai da jogger, maledicendo la situazione in cui misono cacciato.
Verso il 7° km comincia un discesone pauroso tanto che mi sembra di precipitare da un burrone.
Un fotografo mi prende di mira e cerco di fare la faccia migliore che posso.
Non mi lascio prendere dalla velocità e cerco di frenare arrivando in fondo alla discesa con i piedi in fiamme come i freni troppo sfruttati di una macchina.
Arrivati al tornante che riprende la pianura sono sconvolto.
Un ragazza che arriva vedendomi ritornare al passo mi incita... “dai forza vai piano piano...”
Mi tira un po' su di morale e ritorno a correre usandola come pacer.
Gli ultimi 2 km sono praticamente in pianura e comincio a riprendermi.
Arrivati verso la fine ringrazio la ragazza per il suo incoraggiamento e concludiamo assieme, ormai sto bene e potrei bruciarla senza problemi ma sarei stato un cretino se lo avessi fatto e non avrei dimostrato nulla, niente a nessuno ed anzi avrei fatto la figura del.....
Ho gestito questa gara malissimo dal principio arrivando tardi, non facendo riscaldamento, tirando subito ed ostinandomi a tenere il ritmo in salita, nei primi difficilissimi km quando invece in una situazione del genere avrei dovuto fidarmi del cardiofrequenzimetro.
Sicuramente non sarei scoppiato così devastatamente.
Concludo intorno ai 53' minuti e il risultato mi interessa poco vista la situazione c'era prendersi un collasso.
Certo il marocchino che ha vinto seppur di 51 anni ha fatto 33'e qualcosa

, ma per me comune mortale .....
Non prenderò mai più parte a gare in condizioni climatiche cosi avverse, per lo più con percorsi così difficili.
Comunque spero che come allenamento sia servito, e cercherò di far tesoro di questa esperienza.
Mi fiondo poi al ristoro e ingollo un paio di bicchieri d'acqua e 4 o 5 fette di anguria e che goduria.
Saluti a tutti ed alla prossima gara (Sicuramente in Sardegna)
UNA VITA FA....PB:3000 10'32"- 5 Km 17'55" - 10 Km 36'46" - HM 1h23'13" - MAR. 3h15'48"
Prossima gara.......