I tuoi dubbi hanno effettivamente un senso, anche se non riguardano strettamente il discorso della tecnica di corsa.mircuz ha scritto:Ciao, @ubald ci sono molte cose che condivido. Soprattutto riguardo la corsa di mesopiede. Personalmente è una tecnica di corsa che mi viene quando sono allenato e corro a velocità sostenute (per me). In altri frangenti, tipo quando corro in discesa (discese ripide), vado di più sul tallone. E' un approccio alla corsa che condivido, anche se poi non siamo fatti tutti uguali, e quindi la stessa cosa non va bene per tutti. Mi lascia perplesso il tipo di calzature usate nel natural, cioè le minimaliste. Andrebbero bene per correre nella savana, forse, ma su asfalto preferisco un po' di protezione, per non parlare poi della tenuta della suola sul bagnato. Se effettivamente queste innovazioni sono positive prenderanno piede (!) in fretta, quindi tra qualche anno vedremo come è andata!
Per correre di mesopiede-avampiede non necessariamente bisogna calzare delle minimal.
La corsa minimal la ritengo una filosofia di corsa.
La corsa di mesopiede-avampiede è una tecnica di corsa.
Questo per dire che c'è tanta gente, come il sottoscritto, che corre di mesopiede pur calzando delle scarpe protettive ed ammortizzate (ghost 6 - drop 12 !)
Io ho usato delle minimal per metabolizzare e meccanizzare il giusto movimento ed appoggio del piede.
Poi ho ripreso le scarpe protettive ed ora corro con quelle.
Correre di mesopiede con scarpe tradizionali mi stanca meno che correre con scarpe minimal, soprattutto sulle lunghe distanze.
Sulla tua corsa in discesa.
Fossi in te io ci lavorerei sopra perché correre di tallone in discesa è notevolmente traumatico.
Paradossalmente sarebbe meglio che tu facessi il contrario, ovvero correre di mesopiede in discesa e di tallone in pianura.
Naturalmente sarebbe perfetto correre di mesopiede sempre.
infine.
ho letto diversi interventi di chi sostiene non c'è una tecnica di corsa universale perché ognuno di noi è fatto in modo diverso e quindi corre con il movimento che gli viene più naturale (mi sembra di aver fatto una sintesi di diverse posizioni).
Personalmente non sono daccordo.
Io penso che ci sia un solo modo tecnicamente giusto per correre e poi tanti modi sbagliati.
Possono esserci piccole personalizzazioni dovute alle caratteristiche fisiche ma sono dettagli di perfezionamento che non inficiano il movimento della tecnica di base.
Il discorso del movimento che viene naturale non mi convince.
In primo luogo perché se davvero volessimo correre in modo naturale dovremmo toglierci le scarpe e già si potrebbe constatare che la corsa senza scarpe ci conduce ad un movimento completamente diverso rispetto alla corsa con scarpa da running.
In secondo luogo ritengo che non tutto quello che viene naturale necessariamente è corretto (tecnicamente).
Quando 2 anni fa ho iniziato a correre mi veniva naturale la rullata classica, tallone punta.
Ero sempre pieno di dolori e perennemente infortunato.
Al massimo riuscivo ad allenarmi 3 mesi, poi quando arrivavo a correre 15/18 km arrivava l'infortunio.
In 3 mesi di duro lavoro ho cambiato tecnica di corsa.
Con la corsa di mesopiede-avampiede non ho avuto infortuni in 10 mesi, ho partecipato ad diverse mezze maratone, una 30 km e domenica sarò a Venezia per la Maratona.
Ora il mio modo naturale di correre è questo.
La rullata con il tallone non mi riesce più neanche se ci provo apposta.