Complimenti ragazzi, avete conquistato il monte Grappa!!
Giusto per la cronaca, avete beccato la giornata quasi perfetta: il giorno prima caldo asfissiante, il giorno dopo (domenica) vari temporali ed alla sera nubifragio di quelli tosti tosti. Strade come torrenti tra Borso e Cassanego, grandine, un palo della luce piegato...
Ogni tanto un po' di fortuna ci vuole
Credevo acqua ma non tempesta.
Mi iscrivo per la curiosità di affrontare una gara per me nuova e per il dislivello.
Studio attentamente la sezione altimetrica ed è subito evidente che ci sarà tanto da fare in salita e in discesa ma la realtà supera le aspettative.
Obiettivo partire sabato e arrivare sabato.
Faccio un'ipotetica tabella ed esce un tempo di poco inferiore.
Ho tanti dubbi sulla fattibilità.
Nel poco tempo avuto a disposizione mi rendo conto di non essere brillante ma penso che alla fine 100 km sono certo di portarli a casa.
In zona partenza scambio qualche parola veloce con il mitico @ingpeo e @ste72 che ritroverò alla mortale salita dell'85 km mentre rischiavo il collasso e poi l'immancabile @Antobart sempre positivo e che mi carica con le sue parole.
Parto tranquillo senza preoccuparmi di tempo, posizioni ecc., in modalità esplorazione perché quando non conosco il percorso ho sempre il freno tirato.
Per fortuna inizia subito a piovere e smetterà al 35km cioè da dove parte la salita, 20 km di salita.
Subito il cartello 27% mette vagamente in guardia su cosa ci sarà.
Proseguo spesso camminando e correndo i pezzi facili, sto bene e impegnarmi km scorrono facili.
Supero chi non riesce a salire agile e i primi che si ritireranno.
Attraverso un gregge di pecore e asini, un imprevisto che mi mette di buon umore e poi dopo le gallerie parte l'ultima rampa dalla quale vedo il Sacrario militare del monte Grappa, la vetta, metà viaggio.
Aumento il passo.
Raggiungere la cima e ed essere in un luogo così solenne e aspro mi dà una nuova carica.
Mi butto in discesa con passo cadenzato ma non spinto perché è tanto lunga (25km) e so che deciderà tutto.
Dopo 15km mi fermo per problemi ai piedi che di lì alla fine condizioneranno il mio calvario.
Raggiungo la pianura.
Il caldo è stato talmente tanto che nonostante i litri bevuti sono disidratato, ho una sete inestinguibile, non riesco a parlare.
Dopo un breve tratto piano parte una ripida salita di alcuni km che mi sdrena, quasi mi fermo, ho la nausea e mi gira la testa.
I piedi sono finiti e anche il resto e a testa bassa raggiungo Asolo.
Svolto e inizia l'ultimo km di salita e inizio a correre come fossi appena partito, fresco.
Taglio il traguardo, è ancora sabato, è il tempo che avevo calcolato.
Un viaggio introspettivo nel quale sono praticamente sempre stato solo nel silenzio e con gli odori della montagna.
La salita che si staglia tutta dritta da zero dalla pianura e quando la percorri sembra di stare su un terrazzo che netto fa percepire tutti i 1800 metri che hai sotto ai piedi.
Ora riposo vero perché altrimenti comprometto tutto.
I piedi sono da buttare.