Ciao raga è la prima volta che posto qua, ma oggi è un giorno speciale

sono arrivato 8º su una 50ina alla XII miglia di Brescia (attendo classifiche ufficiali) e mi hanno dato un pacchetto premio

ma niente podio perché quello era solo per la gara lunga la XX miglia.
Stamattina il meteo ci fa la grazia e decido di partire con le Gorun e la sola canotta , col cappellino impermeabile di emergenza legato al marsupio.
In partenza qualche lungaggine per certificati medici e tesseramenti fidal, addirittura uno è costretto a tornare a casa a prendere la copia del certificato medico e torna trafelato dopo circa 30', appena in tempo per la partenza.
Clima comunque molto tranquillo quasi da tapasciata, d'altronde la concorrenza della Sarnico-Lovere è stata impietosa (circa 100 alla XX , una cinquantina alla XII che faccio io che alla fine dei conti guardando il crono è comunque una mezza bella abbondante).
Primi 4 km prudenti con fiatone sotto controllo, non ci sono i cartelli dei km ma il 4'35" medio che calcolo dopo aver chiesto a uno che ha il Gps mi convince che potro' affrontare il San Giuseppe (prima salita circa 3k al 5%) senza andare subito in affanno.
Difatti già all'inizio della rampa riesco a sorpassare tre o quattro persone e a tenere a vista d'occhio tre ciclisti che hanno iniziato la salita prima di me.
Scollino con ottime sensazioni e mi fiondo nell'insidiosissima discesa, 1,5 km pendenza media 12% stando molto attento perché le Gorun hanno in questi tratti il loro punto debole.
Verso la fine della picchiata affianco uno che sta facendo la XX e attacco bottone, lui mi chiede informazioni sul percorso e io gli snocciolo tutti i dati di km, tempi e delle pendenze dell'ultima salita.
Alla fine della discesa troviamo un tratto sterrato di circa 3k, nel quale faccio molta attenzione a dove metto i piedi per non incastrare i sassolini tra i tacchetti.
Prima della santella dei -6 mi fermo qualche secondo a controllare le suole, riuscendo a togliere un bel sassolone dalla destra, perdendo così per qualche attimo la scia dei due compagni di viaggio.
All'altezza della Casa nel Bosco subito il Muratello (5k al 12% con punte al 17%

+1k all'1%) comincia a mietere vittime, infatti i due che avevo perso per colpa del sasso iniziano a camminare mentre io imposto un ritmo regolare senza smettere di correre, da lì alla sommità è una continua rimonta su una decina di persone che piano piano riassorbo dato che riuscire a correre tutta questa rampa è un esercizio che richiede un allenamento non banale, e io nel mio piccolo sono riuscito a prepararmi in modo decente anche grazie alla bicicletta.
Ai 701 m della Cascina Rossi prendo il tempo e capisco che sto facendo davvero una buona gara, la proiezione è inferiore all'ora e 45' ma soprattutto il parziale della salita è migliore rispetto all'anno scorso, quando la provai senza affaticarmi prima, con soli 2k di riscaldamento.
Ancora 5' con la pendenza che piano piano scema e finalmente si arriva al falsopiano, all'inizio del quale provo una paradossale sensazione di gambe vuote

, per fortuna dopo 2' riesco ad ingranare e a ritrovare una buona cadenza per l'ultimo sprint.
La pioggia fa capolino ai 200 m, dandomi l'ultima spinta per sverniciare l'unico che dai 4 km di gara avrebbe rischiato di superarmi

Ce la faccio, anche se poi capisco che il tipo non si è sbattuto più di tanto visto che faceva la XX e non aveva alcun interesse a sprintare...
All'arrivo in 1h43'43" esulto e benedico la mia scelta di fare la versione corta, negli ultimi metri un fastidio alla gamba destra ha fatto capolino e non so come sarebbe andata lungo i 10k di discesa

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In fondo era la prima volta che facevo una salita del genere con le Gorun a drop 4 e sono contento che a sei ore di distanza sto benissimo

Concludo la stagione di gare primaverili con una grande fiducia nei miei mezzi, ora due mesi di galleggiamento con ancora tante salite di corsa e in bici, poi cerchero' di convincermi a correre i lunghissimi sotto i 5' per preparare il botto a Verona
