
[DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Complimenti per la tua forza d'animo!Che storia!Seguirò con interesse i tuoi prossimi successi 

Pb
10 km 42:55 Trofeo Montestella 27/10/2013
21,097 km 1:41:57 Mezza Groane 29/09/2013
42,195 Km 3:56:41 Milano Marathon 06/04/2014
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Che racconti entusiasmanti! Grande Bussino!



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"Ci sarà forse un giorno in cui mollare, ma di certo non è oggi."
"Come nella vita...mai mollare ne avere troppa fretta." - Miro 69
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Ragazzi dovete avere un po di pazienza, avevo scritto già tutto ma quando ho fatto per pubblicare il sistema mi ha sbattuto fuori ora devo ringraziare. ...
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La Morte la c'ha a trovà' vivi...
"Forse sono troppo vecchio per la Corsa, ma non oggi."
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
in bocca al lupo per le prossime gare!!!
PB 400m 51"95
800m 2'03"11
1500m 4'37"72
3000m 10'11"4 (allenamento)
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Crepigianmarcocordella ha scritto:in bocca al lupo per le prossime gare!!!
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Come ho già scritto da ragazzo avevo due sogni la maratona di NY e una gara nel deserto.
Dopo aver fatto la gara di Barcellona, decido che ormai sia giunto il momento di tornare nel mio vero elemento le corse in montagna e finalemente togliermi la soddisfazione del Deserto.
Così ricevuto il placet familiare da mia moglie, mi iscrivo alla 104km del deserto del Namib. La scelta è caduta per due motivi su questa gara, il primo logistico a Dicembre (nel 2010 l'organizzazione ha spostato la gara nel periodo estivo per la Namibia quindi per noi inverno pieno) ho meno problemi di lavoro, il secondo è legato al debutto in una gara nel deserto, chi avesse voglia di cimentarsi per la prima volta in una gara a tappe questa è l'ideale, giusto chilometraggio e la notte si dorme in un lodge, visto che la gara si svolge all'interno del parco ed è vietato pernottare all'interno del parco.
La preparazione fila via liscia e senza particolari problemi, se non quello di essere preso per grullo correndo con lo zaino sulle spalle alle 13 in pieno agosto, ma è anche vero che è l'unico modo per testare il caldo considerando che dovrò gareggiare ad oltre 45° gradi.
Nella programmazione infilo un paio di trail corti uno di 21 e l'altro di 33km, entrambi chiusi nei primi 25 posti. Se ad una preparazione che fila liscia ci abbinate le parole confortanti di un muso di queste gare, come il mio amico Checco Galanzino, vi potete immaginare come sono arrivato caricato a pallettoni al via della gara.
Così, parto da Pisa direzione Francoforte la temperatura esterna è di 3° e mi immagino boia che colpo di caldo piglio appena atterro in Africa con oltre 45°, ma lo sbalzo sarà ancora più grosso visto che a Francoforte sotto una fitta nevicata si stanno toccando i -14°.
Dopo esserci ritrovati col resto dei concorrenti e col resto dell'organizzazione partiamo in direzione della capitale della Namibia, dove attereremo dopo 14ore di volo. Come esci dall'aereo ti pigli uno schiaffo di caldo secco da far lacrimare gli occhi, ma il morale è troppo alto per abbattermi per così poco. Giunto alla dogana, l'agente del metaldetector mi manda all'ispezione vera e propria, vogliono vedere cosa ho dentro la valigia, entro in una stanza dove ad attendermi c'è un energumeno di 175cm e almeno 140kg di peso
, mi dimenticavo di dirivi che l'energumeno è di sesso femminile.
, mi chiede gentilmente di aprire la valigia, ma sono talmente rincoglionito e rintronato che... dimentico la combinazione e così per 10 minuti tento in tutti i modi di aprire la valigia, la poliziotta si inizia ad infastidire
ecco lo sapevo ora mi allenta una pizza e mi manda ko
, dopo altri 3/4' la vedo allungarsi sopra il banco appoggiandosi sopra la mia valigia ohi! ohi! penso tra me e me, la prego non infierisca un colpo secco qui alla base del collo e mi getti in un fosso... macché si era allungata solo per verificare che non ci fossero colleghi in giro, mi indica l'uscita e mi sbatte fuori.
Fuori ad attendermi oltre il caldo allucinante, ci sono 4 camion 4x4, attrezzati per il trasporto persone che dovranno portarci dopo 5 ore di viaggio su piste polverose e piene di buche al nostro compo base. I camion sono alti potenti polverosi e invece di sparare aria condizionata ti sparano sabbia, nel vero senso della parola tanto che per tutto il viaggio mi sono tenuto il Buff su naso e bocca
Il paesaggio è maestoso, incredibile qui senti veramente il mal d'africa, la Namibia è 4 volte l'Italia ed ha solo 1 milione e mezzo di abitanti fate voi... dopo una sosta di mezz'ora in un paesino disperso nel nulla giungiamo finalmente a destinazione. Prendo possesso della camera, mi cambio e vado a correre mezzora solo mezzora ma devo sciogliere i muscoli da un viaggio massacrante.
Il giorno dopo abbiamo il briefing ed il controllo materiali, il candidato alla vittoria finale è il mio amico Stefano Ruzza ma io sono sicuro che posso arrivare sul podio o almeno tra i primi 7. Sono troppo eccitato troppo poco lucido, per rendermi conto che questa gara non ti da modo di recuperare se sbagli la prima tappa, 104km divisi in 4 giorni con tappe da 14-25-42-23km se sbagli la prima hai già perso il treno.
Passo la giornata in camera, cercando di concentrarmi e riposare, ma in realtà mi sto fondendo il cervello pensando al percorso a quello che ci hanno detto alla riunione: si parte dal lodge seguiamo la pista verso le rocce che vediamo in lontananza lì al tramonto il sole le colorerà di un rosso fuoco e sarà uno spettacolo della natura.
Manca un ora alla partenza mi cambio e vado al punto di ritrovo
ho speso un botto in abbigliamento tecnico, ho due maglie del XBionc che ha detta di tutti sono perfette per mantenere la temperatura con questi caldi ed una della Raidlight (meno male che avevo anche questa). Sono concentrato qualche sorriso agli amici, ma la mia tensione si taglia con un grissino, manco fossi un tonno. Ci siamo ecco lo start partiti, il cuore pompa come la caldaia di una locomotiva, ca**o ma quanto è peso il terreno, vi avevano detto che era una pista quindi il terreno doveva essere battuto, macché è sabbia sabbia soffice sembra di correre in spiaggia ma il passo che sto facendo non è quello corretto, da qui a metà percorso è tutto un falso piano in leggera salita con la sabbia che ti appesantisce e le cosce che bruciano, sono parito troppo forte ho sbagliato inizio a pagare pegno e a metà percorso sono in piena crisi. Sono arrabbiato deluso incazzato, ma mi concentro devo tenere botta e limitare i danni, finalmente uso la testa e penso ai consigli di Checco, se il terreno è soffice cerca di galleggiare non andare solo di potenza, corri vicino alle piante il terreno grazie alle radici è più compatto
così quando il percorso inizia ad andare indiscesa inizio a correre tra le piante della savana, il passo si regolarizza ma il danno è già fatto, così chiudo le mie fatiche al 14°posto in classifica provvisoria (ma a correre veramente saremo 60/70 non di più), a cena ci confrontiamo, gli amici di Pesaro che avevano già fatto di queste gare mi dicono vedi? come allenamento dovevi solo correre km e km non conta fare qualità (ricordatevi queste parole, per dar retta ai discorsi poi ho perso un anno e mezzo per ritrovare le mie doti ma questo lo scoprirete con i prossimi racconti), rientro in camera mi butto a letto voglio dormire e sfogare l'incazzatura, domattina alle 6 parte la seconda tappa e devo recuperare il tempo perso.
Dopo aver fatto la gara di Barcellona, decido che ormai sia giunto il momento di tornare nel mio vero elemento le corse in montagna e finalemente togliermi la soddisfazione del Deserto.
Così ricevuto il placet familiare da mia moglie, mi iscrivo alla 104km del deserto del Namib. La scelta è caduta per due motivi su questa gara, il primo logistico a Dicembre (nel 2010 l'organizzazione ha spostato la gara nel periodo estivo per la Namibia quindi per noi inverno pieno) ho meno problemi di lavoro, il secondo è legato al debutto in una gara nel deserto, chi avesse voglia di cimentarsi per la prima volta in una gara a tappe questa è l'ideale, giusto chilometraggio e la notte si dorme in un lodge, visto che la gara si svolge all'interno del parco ed è vietato pernottare all'interno del parco.
La preparazione fila via liscia e senza particolari problemi, se non quello di essere preso per grullo correndo con lo zaino sulle spalle alle 13 in pieno agosto, ma è anche vero che è l'unico modo per testare il caldo considerando che dovrò gareggiare ad oltre 45° gradi.
Nella programmazione infilo un paio di trail corti uno di 21 e l'altro di 33km, entrambi chiusi nei primi 25 posti. Se ad una preparazione che fila liscia ci abbinate le parole confortanti di un muso di queste gare, come il mio amico Checco Galanzino, vi potete immaginare come sono arrivato caricato a pallettoni al via della gara.
Così, parto da Pisa direzione Francoforte la temperatura esterna è di 3° e mi immagino boia che colpo di caldo piglio appena atterro in Africa con oltre 45°, ma lo sbalzo sarà ancora più grosso visto che a Francoforte sotto una fitta nevicata si stanno toccando i -14°.
Dopo esserci ritrovati col resto dei concorrenti e col resto dell'organizzazione partiamo in direzione della capitale della Namibia, dove attereremo dopo 14ore di volo. Come esci dall'aereo ti pigli uno schiaffo di caldo secco da far lacrimare gli occhi, ma il morale è troppo alto per abbattermi per così poco. Giunto alla dogana, l'agente del metaldetector mi manda all'ispezione vera e propria, vogliono vedere cosa ho dentro la valigia, entro in una stanza dove ad attendermi c'è un energumeno di 175cm e almeno 140kg di peso





Fuori ad attendermi oltre il caldo allucinante, ci sono 4 camion 4x4, attrezzati per il trasporto persone che dovranno portarci dopo 5 ore di viaggio su piste polverose e piene di buche al nostro compo base. I camion sono alti potenti polverosi e invece di sparare aria condizionata ti sparano sabbia, nel vero senso della parola tanto che per tutto il viaggio mi sono tenuto il Buff su naso e bocca

Il paesaggio è maestoso, incredibile qui senti veramente il mal d'africa, la Namibia è 4 volte l'Italia ed ha solo 1 milione e mezzo di abitanti fate voi... dopo una sosta di mezz'ora in un paesino disperso nel nulla giungiamo finalmente a destinazione. Prendo possesso della camera, mi cambio e vado a correre mezzora solo mezzora ma devo sciogliere i muscoli da un viaggio massacrante.
Il giorno dopo abbiamo il briefing ed il controllo materiali, il candidato alla vittoria finale è il mio amico Stefano Ruzza ma io sono sicuro che posso arrivare sul podio o almeno tra i primi 7. Sono troppo eccitato troppo poco lucido, per rendermi conto che questa gara non ti da modo di recuperare se sbagli la prima tappa, 104km divisi in 4 giorni con tappe da 14-25-42-23km se sbagli la prima hai già perso il treno.
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ho speso un botto in abbigliamento tecnico, ho due maglie del XBionc che ha detta di tutti sono perfette per mantenere la temperatura con questi caldi ed una della Raidlight (meno male che avevo anche questa). Sono concentrato qualche sorriso agli amici, ma la mia tensione si taglia con un grissino, manco fossi un tonno. Ci siamo ecco lo start partiti, il cuore pompa come la caldaia di una locomotiva, ca**o ma quanto è peso il terreno, vi avevano detto che era una pista quindi il terreno doveva essere battuto, macché è sabbia sabbia soffice sembra di correre in spiaggia ma il passo che sto facendo non è quello corretto, da qui a metà percorso è tutto un falso piano in leggera salita con la sabbia che ti appesantisce e le cosce che bruciano, sono parito troppo forte ho sbagliato inizio a pagare pegno e a metà percorso sono in piena crisi. Sono arrabbiato deluso incazzato, ma mi concentro devo tenere botta e limitare i danni, finalmente uso la testa e penso ai consigli di Checco, se il terreno è soffice cerca di galleggiare non andare solo di potenza, corri vicino alle piante il terreno grazie alle radici è più compatto

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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Oh Bussino, dovremo mica aspettare domattina alle 6 anche noi per la seconda tappa, vero???
Quando corro tutti i pensieri volano via. Superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Ormai mi hai catturato, resto in attesa, ma se ti azzardi a troncare il racconto ti vengo a cercare 

Dai a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita.
https://www.strava.com/athletes/9496294
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
@giokaos: dovrei incontrarmi con Bussino settimana prossima.. se non va avanti, ci penso io!!! 

Quando corro tutti i pensieri volano via. Superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Tranquilli stasera finisco il racconto della Namibia forse
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