Bely la filosofia alla base della corsa naturale è che il primo contatto del piede a terra sia nella zona del mesopiede (non di tallone nè di punta), questo incide di conseguenza su tutta la meccanica di corsa, e in teoria dovrebbe preservare maggiormente dagli infortuni alle articolazioni. Dico dovrebbe, perché a quanto ho capito non vale per tutti, ci sono un bel po' di dibattiti accesi sui danni/benefici di questa tecnica di corsa. In ogni caso essa necessita di un periodo di "transizione" più o meno lungo (è soggettivo) per abituare gradualmente muscoli e tendini al nuovo appoggio e alla nuova meccanica.
Le scarpe più indicate per la corsa naturale sono le minimal (o A0)ed hanno un drop ridotto, cioè poca o nulla differenza tra lo spessore della suola sotto il tallone e quello della suola sotto l'avampiede. Spesso tutta la suola stessa è più sottile di quella delle scarpe più ammortizzate (che sono quelle più comunemente usate), le minimal più estreme sono praticamente dei "calzini"

Lo spessore ridotto della suola permette maggiore sensibilità del piede quando viene a contatto col terreno, inoltre il drop ridotto aiuta a non atterrare con il tallone bensì di mesopiede/avampiede, sollecitando i muscoli del piede ad una maggiore spinta.
spero si sia capito qualcosa.... in realtà a parole è facile... nei fatti è un casino
@Paolo anche io ho le Pure Flow, che alterno alle VIrrata e a un paio di A2, oltre alle Glicerine che sto usando ancora nei lunghi ma vorrei gradualmente abbandonare. Ho anche le Pure Drift ma dopo la tendinite non ho più avuto il coraggio di riprovarle....
@Enabime scusa l'OT
