Rocknrun ha scritto: ↑25 lug 2022, 16:29
@ubald, innanzitutto complimenti perché ti trovo preparatissimo, molto oggettivo e poco fazioso sullo spinoso argomento barefoot/drop 0, non intesi affatto come sinonimi. Ne approfitto per farti una domanda un po' difficile. Posto che corro solo con scarpe drop zero ma non minimali (minimali che però uso per quasi tutto il tempo della mia quotidianità, groundies e Vivo perlopiù, per il lavoro le più natural che ho trovato sono le Crocs, ahimè. Faccio il cuoco). Corro però con scarpe sì drop 0 e larghe in punta ma ammortizzate, perché ho un ginocchio operato ben tre volte e mi voglio troppo bene per dover smettere di nuovo di correre. Per la stagione 2022,2023 sto valutando se correre i lunghi con le Torin 6 o le Magnifly 4. Finora avevo le Torin 5 e mi sono trovato abbastanza bene, anche se amo di più scarpe come le Rivera, più flessibili. Quale tra T6 o M4 secondo te può dare più sensazione Natural? Però protettiva quanto basta per me. Grazie mille
ti ringrazio! Sono drop 0 dal 2012 o dal 2013, ritengo abbia tanti vantaggi, ma allo stesso modo ognuno deve trovare la sua strada.
Posso dirti che per le articolazioni problematiche, sarebbe meglio andare su una scarpa meno ammortizzata e più flessibile, poichè scarpe come quelle da te citate portano ad allungare la falcata in avanti maggiormente e ad arretrare l'appoggio, caricando ginocchio (perchè la gamba atterra meno flessa) e anca.
Tuttavia sulla base di quel che ho provato (torin 4.5 e magnifly 2), direi che sono molto, molto simili da questo punto di vista. Se son rimaste come le scarpe precedenti, la magnifly dà lievemente più percezione dell'appoggio, seppure abbia un rocker più pronunciato, la torin è meno sensibile e più "pesante". Forse andrei sulle magnifly. Ma personalmente metterei nel calderone delle considerazioni la Topo st4, dove hai un ottimo compromesso tra sensibilità e ammortizzazione.
trevi3000 ha scritto: ↑25 lug 2022, 18:12
@ubald grazie mille per la spiegazione, davvero competente. Per curiosità tu corri sempre a drop 0? Immagino perche come dicevi hai fatto la transizione e adesso il tuo corpo si e 'ri-abitutato' a usare muscoli e strutture che magari con drop alto e corsa sul tallone non usava piu giusto? Mi chiedevo (stavo ascoltando un vecchio podcast di Runlovers chiamato 'Cambio gomme') se alle volte non abbia senso per sessioni piu lunghe / lente optare per alzare di qualcosa il drop, per esempio per rimanere su Topo le Fli Lyte o le Ultra fly (3mm e 5mm) e variare gli impatti / far riposare un po il piede, sopratutto all inizio?
Ultima domanda per il momento, ma starei qua a sentire le vostre discussioni per ore

, avrebbe senso anche per noi 'lenti ' avere un paio di scarpe piu 'responsive' come le Cyclone o ST4, ma anche le Vanish Tempo di Altra appena uscite, da usare in gare / ripetute e se si ci sarebbe un limite di km (per esempio gare fino alla mezza maratona) o diventa molto soggettivo / personale come questione (per esempio peso, tecnica di corsa, etc). Lo dico perche sempre nel podcast per esempio dicevano che il carbonio non ha senso se uno non va a una certa velocità (mi sembra sotto i 4'/km) e che addirittura potrebbe essere controproducenti e frenanti.
come dicevo, corro drop0 esclusivamente (ho solo una scarpa da fondi fangosi drop 3) dal 2013, poi mi piace informarmi sulle cose che mi appassionano e ho provato tante scarpe (in questa sezione c'è anch un mio thread, che però non aggiorno più, colpevolmente, con una schedatura delle drop 0 da me provate). La transizione è durata, all'epcoa, 6-8 mesi utilizzndo la mitica new balance mr00 e una A2 (la brooks green silence, 8mm di drop, molto flessibile). Questo fu il mio modo di variare gli impatti, all'inizio andava bene. Poi iniziai a non sopportare più il drop positivo e mi limitai ad alternare varie scarpe drop 0 di differenti altezze. E sviluppai una predilezione per quelle senza intersuola (che chiedono di più alla muscolatura).
Io ritengo abbia senso per tutti noi variare con tanti tipi di scarpe, per variare gli stimoli. Io sono dal 2020 ho iniziato ad aggiungere le drop 0 decisamente alte e poco comunicative, per i miei standard (come magnifly e torin). Per quanto mi comunichino sempre sensazioni "strane", mi ci trovo bene, ma devo usarle poco, altrimenti mi provocano qualche fastidio, di solito in zona pubica.
Il carbonio vorrei provarlo, o anche piastre con medesime caratteristiche in altri materiali; non l'ho ancora fatto e non ti so rispondere. Il mio sospetto è che non sia una questione di passo al km, non ho mai condiviso chi parla delle scarpe dividendole in passi, è soggettivo, ma più che altro di tempo di appoggio a terra. Probabilmente il carbonio si sente in maniera positiva solo ai ritmi gara, con un appoggio relativamente breve, diciamo da 200 ms in giù.
Detto questo, come sentivo anche in un podcast americano che ora non ricordo quale fosse, sarei propenso ad usare il carbonio solo in gara o in qualche corto veloce, forse nemmeno nei medi: non facendo lavorare pienamente il piede, si impigrisce.
Io nell'ultimo anno avevo provato ad usare maggiormente scarpe più rigide su asfalto, che tendono a farti sentire meno la fatica dell'appoggio e a far lavorare meno il piede: tornando alle scarpe più basse e flessibili, mi son sentito più lento e la sensazione era dovuta all'aver allenato meno l'elasticità del piede. Infatti ora sto ricominciando a correre principalmente con scarpe basse, flessibili e senza rocker, anche in fuoristrada. Così quando ho necessità di introdurre una scarpa più rigida, ad esempio in gara, soprattutto nei trail sassosi con abbastanza discesa, me ne avvantaggio ma non mi indebolisco.
Ad ogni modo ho corso anche gare trail con scarpe non ammortizzate e poco protettive (ricordo un trail in Puglia, sul gargano, di 35 km e circa 1800 m dsl+ corso le le merrell trail glove 2, che sono molto meno protettive delle attuali)