Nooooomadeinjapan ha scritto:E vai di MEGA QUOTONE PER FILIPPIDEFILIPPIDE ha scritto: Fantozzi direbbe:
"è una cag..a pazzesca!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
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Marcello mi dispiace tanto ma più che poetica mi sembra una canzone patetica
Copio un brano di Antonino Campisi preso da un libro che analizza la discografia di Claudio:
Nel maggio del 1982, nel pieno successo del disco, nasce in una clinica romana Giovanni Baglioni, figlio del cantautore e di Paola Massari e poco dopo, ancora pieno della straordinaria emozione che la nascita di un figlio può dare, Baglioni compone una canzone che è pura poesia; un brano che unisce testo e musica in modo magistrale e simbiotico dando origine a quello che il musicologo Gianfranco Salvatore chiama la "terza dimensione" di un brano musicale. Avrai non è una ninna-nanna, nè tantomeno una dedica esclusivamente rivolta al figlio (così come poi scriveranno altri cantanti italiani dedicando le proprie canzoni ai figli); è una canzone augurio verso chi si appresta a vivere le vicende, sentimenti ed emozioni che il cammino della vita ci offre con una generalità di spunti e immagini che trascende la vicenda autobiografica per diventare patrimonio comune di un vissuto adattabile a tutti.
(...omissis....)
Ogni verso di Avrai meriterebbe di essere analizzato perchè così carico di situazioni e immagini appartenenti al nostro vivere quotidiano e alle nostre piccole storie. Le emozioni, dalla strofa al ritornello, seguono un crescendo come la musica che prima dell'inciso evidenzia i versi più crudi e sinceri che Claudio abbia mai scritto, emozionandosi ed emozionandoci: "Avrai una sedia per posarti e ore / vuote come uova di cioccolato / e un amico che ti avrà deluso tradito e ingannato". E' il passaggio di testimone tra chi ha vissuto la propria vita e chi invece, ignaro di tutto, si appresta a viverla. Claudio passa il testimone al figlio Giovanni, lo avverte di quello che il vivere gli può offrire e, allo stesso tempo, induce alla riflessione tutti quelli che in un modo o nell'altro, vogliano cominciare a vivere nuovamente con la consapevolezza che in fondo la vita è uguale per tutti: "Avrai avrai avrai / il tuo tempo per andar lontano / camminerai dimenticando / ti fermerai sognando / Avrai avrai avrai la stessa mia triste speranza / e sentirai di non avere / amato mai abbastanza / se amore amore avrai".
Per me è e resterà sempre un autentico CAPOLAVORO.

