Strordinario, come sempre, Mario


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setragono ha scritto:La Lingua
Come ho già detto, non è vero che per parlare spagnolo basta aggiungere una “s” in fondo ad ogni parola…
E’ anche vero, però, che se parli adagio in italiano ad uno spagnolo, e viceversa, ci si capisce abbastanza, diciamo il 70% del discorso. Il restante 30% è quello che rende piacevoli le conversazioni.
Salvo scoprire che, in quella modesta percentuale, è annidata la tua profonda disapprovazione per l’abbigliamento di quella orribile ragazza, che il tuo interlocutore sta faticosamente tentando di spiegarti da mezz’ora che è la sua fidanzata, che sposerà a settembre…
Gli spagnoli, inoltre, sono un po’ burloni, e si divertono a confondere gli italiani con alcune parole. Olio, ad esempio, si dice “aceite”.
Domani di dice “manana”. Anche mattina si dice “manana”. Non so ancora adesso come si dice domani mattina…
Un’altra fonte continua di equivoci, soprattutto sul Cammino, è la distinzione fra Ostelli ed Alberghi, che naturalmente incide non poco sul portafoglio dei pellegrini.
Gli spagnoli hanno brillantemente risolto il problema in questo modo: Albergo si dice Hostal. Ostello si dice Albergue.
Et voilà!
...non preoccupatevi, non correte questo rischio!corsamatta ha scritto: Tu continua...siamo appena all'inizio, magari arriviamo ad un dizionario ragionato del cammino![]()
Questa si chiama delusionesetragono ha scritto: ...non preoccupatevi, non correte questo rischio!
setragono ha scritto: E qui apro una parentesi: dopo circa 4 chilometri dalla partenza (ne mancavano circa 830 a Santiago) ho assistito ad una accesa discussionefra una ragazza che voleva tornare indietro, (a causa della fatica e del peso dello zaino) ed il fidanzato/marito. Quando si dice la pianificazione…
setragono ha scritto: Ho saltato di netto le Mesetas (tratto di pianura in mezzo al grano; per alcuni la parte più noiosa del Cammino, per altri la più dura mentalmente, e quindi la più bella…).