Sveglia alle 6,30 della mattina tre ore prima della gara in modo da avere il tempo di are colazione e digerirla.
Sono in camper e piove, che palle mi tocca farmi altri 42 km sotto la pioggia penso, mi consolo però pensando a Venezia 2012 corsa quella maratona posso correre ovunque.
Mi colaziono e torno a nanna, non dormo ma mi riposo. Alle 8 decido che è ora di alzarmi ma continua a piovere e non ho assolutamente voglia di correre.
Arrivo al castello e cerco il cannone punto di ritrovo con i ragazzi di RF, non trovo il cannone ma trovo i ragazzi. Non c'è unalieno con cui si pensava di correre in compagnia indossando la MITICA ad un certo punto sbuca dal nulla, saluta tutti e scompare nel giro di 2 secondi. Io non corro con unalieno è pazzo, mi fa paura

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Qualche battuta, la foto ci prepariamo e ci si dirige verso la partenza.
Siamo
Barbara ed io che corriamo su e giù per il vialone della partenza ma non c'è nulla che ne indichi il punto, la scena è assurda, una marea di runners che corrono in tutte le direzioni, mancano 5' minuti e non si sa dove bisogna posizionarsi per la partenza. Ci dirigiamo verso lo speaker riparato da un edicola per chiedere informazioni proprio mentre annuncia un ritardo di 15 minuti, vabbè.
Troviamo rifugio in un cortile che non ho ben capito cosa fosse e poi andiamo ad accodarci alla coda della partenza che nel frattempo si era misteriosamente formata. Poco dopo veniamo raggiunti anche da
Andrea e
Savio con i quali trascorriamo qualche minuto di piacevoli chiacchiere prima della partenza.
Lo sparo: si parte!
Piove abbastanza ma il vento è contenuto, parto piano cercando di mantenere il ritmo di 5.15 che mi sono imposto; non ho intenzione di replicare il tempo di Treviso, sono stanco, non ci sono le condizioni meteo e non ho voglia di soffrire, sono già appagato.
Dopo due km comincio però ad accelerare , non c'è nulla da fare, la gara e la gara e l'istinto dell'agonista torna sempre fuori, non muore mai.
Dopo i primi km la pioggia cessa ma lascia il posto ad un bel ventaccio a sfavore che ben mi ricorda quello di Venezia, oddio non proprio a quei livelli però sempre molto fastidioso.
La fatica aumenta ma nella mia testolina penso che se tengo il ritmo senza bruciare troppe energie forse poi al ritorno con il vento a favore magari recupero anche qualcosa, insomma ho già deciso di provarci.
Verso il 7° km scorgo davanti a me la MITICA indossata a
unalieno, eccolo, ora piano piano lo piglio ma dovete sapere che unalieno ha uno stile di corsa in maratona del tutto particolare tutta fatta di scatti in avanti rallentamenti, fermate, pause, scatti, condotta di gare che farebbe andare fuori di testa qualsiasi purista. Altro che risparmiare il glicogeno muscolare tenendo un rimo il più regolare possibile.
Dopo un po riesco però comunque a pigliarlo perchè lui decide di fermarsi su un albero (non spiego a fare cosa, potete immaginarlo) mi vede e dopo circa 200 mt mi raggiunge.
E' bellissimo vedere correre unalieno, è proprio felice di correre e sembra non accusare alcuna fatica.
Stiamo assieme qualche km durante i quali il ritmo aumenta perchè uno tira l'altro e lui sempre sorridente parla di qualsiasi cosa è pazzesca l'energia che ha in corpo.
In questi km passati assieme è sempre difficile capire dove sia perchè continua a parlare con tutti, decelera, accelera in un infinità di micro scatti podisticamente parlando....è un pazzo furioso!!!!
Ad un certo punto, verso penso il 15° km visto che il ritmo era molto buono gli propongo di tentare il PB ma lui inorridisce e urla 'nooooo il pb nooooo non voglio fare il pb oggi me lo devo tenere per Parigi' e dopo un po mi dice 'vabbè torno indietro dai miei amici vi raggiungo dopo ciaooo' (è un pazzo, l'ho già scritto forse??!!!).
Io continuo con un ragazzo ultramaratoneta che non conosco e pensavo fosse amico di unalieno (ma forse non lo era) per una buona ventina di km chiacchierando molto piacevolmente soprattutto delle ultra e del passatore.
La compagnia è eccezionale anche perchè dalla separazione dei tracciati con la mezza in maratona siamo rimasti veramente pochi e correre in compagnia aiuta tantissimo.
Nel frattempo tra un discorso e l'altro stiamo comunque combattendo contro un ventaccio sempre più forte ma tirandoci a vicenda siamo riusciti a mantenere una media di 5.06 a km fino al 24° km.
Al 24° però sento che il vento comincia a sfiancarmi e per mantenere il ritmo sono costretto a forzare troppo, prendo il secondo gel (il primo preso al 14°) e decido malincuore di lasciare andare avanti l'amico perchè ormai era ora di cominciare a pensare di dosare le energie.
Al 26° km un tornante in salita spacca gambe ci porta sull'argine del Po e mi rendo conto di aver forse osato troppo nei km precedenti, va bè penso, oggi non ho nulla da perdere quindi quello che viene viene e anche se scoppio chisse frega.
Sull'argine però finalmente il vento gira a favore e senza grossi sforzi riesco ad assestarmi su un ritmo di una manciata di secondi sotto i 5'. La manna dura fino al 30°, in quei quattro km supero un sacco di persone che orami si stavano avvicinando al muro, io invece sembravo quasi rinato.
Sull'argine vedo in basso gli atleti qualche km più indietro e penso con affetto a
Federoca al suo esordio meteorologicamente parlando sfortunato nella speranza che le stesse girando tutto bene.
Arrivo al 31° bello carico ma poi si ritorna contro vento, un vento che in quel momento sentivo fortissimo e penso tanti altri come me che ho visto rallentare vistosamente. ho tenuto duro e ho cercato di non perdere il ritmo finche ho raggiunto l'amico ultramaratoneta in evidente crisi. Lui ha provato ad accodarsi ma l'ho perso quasi subito, io incredibilmente stavo riuscendo a non perdere nulla.
verso il 34° fortunatamente il vento è cessato ma ormai mi ero reso conto di aver dato fondo a quasi tutte le energie , prendo quindi l'ultimo gel e comincio a prepararmi al muro.
La fatica aumenta metro dopo metro e le gambe sono sempre più dure però il ritmo rimane sempre costante ed il muro non arriva, se tengo duro fino al 40° penso, è fatta.
Sono quasi convinto di poter tenere duro ma ad un certo punto dobbiamo affrontare il classico stradone avanti indietro inserito nel percorso solo per fare metri, sono stanco e lo soffro parecchio ma continuo a tenere duro, non so come ma ci riesco.
Arriviamo al 39° ed il ritmo è sempre costante, ora basta entrare in città e il pubblico mi farà correre gli ultimi km, ma il centro città non arriva e mai arriverà.
Incredibilmente però arrivo al 41° km con le gambe doloranti ma ancora in piena spinta, sento però i crampi che stanno prendendo il sopravvento e quindi decido di accelerare. Accelero nella speranza di andare a sollecitare fibre muscolari diverse, con la forza della disperazione.
Mancano 200 mt e ancora il pubblico non si è visto, giro l'angolo e scorgo la mia bambina con mia moglie protesa per il 5, la parte più bella di qualsiasi maratona che mi ripaga di tutti gli sforzi fatti, ora è fatta sul serio perchè mancano solo 20 mt ed arrivano finalmente i crampi che mi costringono ad una strana danza che mi porta a passare la linea dell'arrivo.
3h36'07'' inaspettato nuovo pb

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Mentre mi cambio vedo arrivare unalieno sorridente esattamente come l'avevo lasciato, fresco come una rosa, è incredibile, non ho idea di cosa possa rendere in maratona uno come lui il giorno in cui decidesse di affrontarla per fare il pb, un mito!!!!
Io invece ho i crampi e ho freddo, bevo un paio di thè e mi porto all'arrivo nella speranza di vedere arrivare
Federoca e potermi congratulare di persona con lei. Purtroppo dopo una mezz'ora di attesa sono costretto però a rientrare perchè, come spesso mi accade dopo la maratona, sono colto da brividi fortissimi di freddo (ma penso sia normale) e il vento gelido mi stava spezzando in due. Peccato perchè sarebbe stato bello

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