19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
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Reggio Emilia e ( ' ) La Maratona
Tutto inizia giorni e km prima.
Giorni in cui abbandoni le cuffiette per ascoltare solo il tuo motore, il tuo fiato corto.
Kilometri in cui percepisci ogni singolo scricchiolio della tua carrozzeria, esposta al sole o battuta dalla pioggia che sia. Giorni e Kilometri in cui parli col cruscotto, in cui massaggi le sospensioni, in cui senti il telaio assestarsi.
La giusta benzina, cambiare le gomme quand'è il momento, un piccolo tagliando per poi, alla fine del tuo andare, accendere il motore nella notte verso quello che paradossalmente non è la fine del viaggio.
E' la Partenza .
Borsa pronta dalla sera prima, autostrada, palazzetto, gesti sempre uguali con quel pizzico di scaramanzia che non servirà a niente, ma che non guasta mai.
Entri in gabbia, dal lato giusto delle transenne, e ti guardi attorno. Sai che li davanti ci sono i top runner, quelli che la gente da casa vedrà in televisione ( e che tu non vedrai mai ), quelli per cui hai sempre usato i km/h mentre tu usi i min/km.
Uno che và a 20 km/h non può vedere le cose come le vedo io.
Una mamma con addosso un sacchetto dell' immondizia saluta marito e figlio.
Alle mie spalle ho l'Uomo Ragno. Anche se indossa la maschera, capisci che li sotto lo sguardo fiero rivolto al traguardo non ha paura di niente.
Poco più in là un ragazzo altrettanto fiero indossa una maglietta con stampato “10 giugno 2010 110 kg, 24-25 Maggio 2015 100 km del Passatore”. Fosse per me questi due li farei Presidenti di Camera e Senato ad Honorem seduta stante.
Gli X-Bionic Man & Woman non si contano. Sono ovunque. Dev'essere un nuovo tipo di corazza antitutto.
Un signore poco lontano da me srotola tra le mani una piccola coroncina, chiude gli occhi attaccando un “Padre Nostro” e un “Ave Maria” che magari serviranno a poco, ma che non guastano mai.
Poco dopo il via ti vedi sorpassare da un tipo in pantaloni verdi militari, camicia verde militare, artigli in fintoadamantio e barba rifilata al laser.
Wolverine.
Questo lo voglio Presidente della Repubblica. Anche senza passare dal Via.
La sensazione che correre per 42 km al massimo delle proprie possibilità sia roba da SuperEroi comincia a farsi largo tra le strade del centro di Reggio nell' Emilia.
Io indosso la canotta della società ed oggi ho la fortuna di avere il mio pacer, il mio SuperEroe personale.
Abbiamo idee differenti in merito alla potenza del mio motore e alla strategia di gara da adottare. Lui pesterebbe sull' accelleratore fin dall' inizio, io partirei con il freno a mano tirato. Decido di fidarmi di lui, un pò come lui deve aver fatto con me il giorno in cui mi chiese di accompagnarlo al Passatore.
I kilometri scorrono via guardando il paesaggio, affrontando le salite con il giusto piglio, buttando un occhio ( sempre di nascosto !!! ) al contagiri del motore, apprezzando le spugne calde e affogando nei bicchieri di the altrettanto caldo. Per tre o quattro km perdo la cognizione di Tempo e Spazio, ritrovandomi a correre senza fatica, come se il corpo da muovere non fosse il mio, come se qualcuno avesse schiacciato il tasto del Cruise Control. Uno di quei tasti che fino a quel momento non sapevi nemmeno di avere. Mistico.
Abbiamo idee differenti in merito al tempo finale. 3h40 secondo me, 3h30 secondo lui. Giriamo la boa della Mezza in 1h44. Perfettamente in target nel suo obiettivo. Avanti cosi.
Dove vivo non esistono colline e la Maratona di Reggio Emilia è tutto fuorchè piatta.
In più di qualche punto serve saper scalare una marcia, ridurre i giri e salire del proprio passo senza imballare il motore. Ricordando poi che la discesa può esser peggio. Far girare le gambe diventa imperativo, senza frenare, quasi in folle, facendo attenzione all' appoggio onde evitare dolori alle sospensioni
Dove vivo le colline te le devi immaginare, creare.
E cosi capita che le rampe del garage multipiano della tua città si trasformino in montagne, che alle sei di mattina quei sei piani da scalare per minimo tre volte diventino un' allenamento fondamentale per passare indenni a MonteCavolo.
A pensarci bene non ho mai visto SpiderMan correre su e giù sulle rampe di un garage. Stai a vedere che forse oggi SuperEroe lo divento pure io … ( ...altro che pirla, come crede mia moglie che al multipiano si ferma al Primo. In macchina.)
Al 25° il mio pacer si ferma al bagno, raccomandandomi di continuare cosi. Mi raggiunge subito.
Sorrido al pensiero delle facce che avranno fatto tutti quelli che si sono visti sverniciare al doppio della loro velocità da uno che sarà sembrato come un pallido keniano partito un quarto d'ora dopo lo sparo.
Al 35° il mio motore comincia ad accusare la fatica, i numeri sul cruscotto digitale tendono a salire. Non di molto, ma iniziano a salire.
Il suo motore invece è in seconda marcia, modalità “ passaggiata e apericena in piazza ”. Invidia.
Al 37° la mia sospensione sinistra si blocca di colpo. Crampo micidiale al bicipite femorale. Ca##o !!!
Fa male. Lo tiro una, due volte. Rido nervosamente mentre ascolto il consiglio dello stesso tipo che tra il 92° al 97° km del Passatore ha spostato un guardrail, un lampione e una casa nel tentativo di tirarsi i suoi crampi mentre lo seguivo comodamente in bici.
“ Riparti, riparti subito, riparti adesso... VIA VIA !!”.
Se quella volta è ripartito lui centrando il suo obiettivo, chi sono io per fermarmi qui, per non ascoltarlo ?
Stringo i denti, ansimo, sbuffo, mi sforzo di tagliare tutte le comunicazioni con i vari sensori periferici.
Finalmente arriva il Parco, gli ultimi km lungo il Crostolo. Una cornice fatta di bella gente, famiglie con bambini che ti chiedono il “5”. Lo do al primo e al secondo lo preparo da lontano, lo finto e gli frego il cappello sorridendo al papà che ricambia. Lancio il cappello in aria salutando. Magari un giorno quel bimbo si troverà dalla parte giusta delle transenne e farà altrettanto, chissà.
Il cruscotto comincia ad assomigliare sempre più ad un' albero di Natale a luci intermittenti.
Alta temperatura acqua, bassa pressione olio motore, avviso di tagliando da effettuare prima possibile, spia di riserva del carburante accesa.
Arrivati a questo punto i numeri, quelli dell' orologio digitalsatellitare, li guarda solo lui. Mi impongo di non guardare il mio, di correre al meglio delle mie possibilità, rilassato. Tra un “Dai” e un “Andiamo !!” mi sforzo di non mollare, di seguirlo.
Il tempo finale adesso non conta più. Adesso conta solo arrivare prima possibile.
Ancora due km scarsi. Gli stessi km da casa mia al centro, di solito bastano appena per scaldarsi, una passeggiata di salute. Lo sento mentre mi chiede di accelerare. Parla di stare sotto alle 3 e 35 finali, di tirare per gli ultimi metri. Io sotto le 3 ore e 40 ???
Altro che SuperMan !!!
A 50 metri dal traguardo due ragazze tengono un cartello a testa. “ Forza” e “Vai” , senza nessun nome specifico abbinato. Fantastiche.
Un ragazzino tiene alto un cartello con la scritta “ Sei grande Papà”. Strepitoso.
Un signore distinto poco più in la fotografa e incita tutti. Meraviglioso.
Il display li in alto recita 3.35.28 . Incredibile.
Il mio pacer personale ( merce rara all' Autosalone del Runner ! ) taglia il traguardo 2 secondi dopo.
Se ho cominciato a correre sul serio, a pensare che quel carrozzone sovrappeso potesse un giorno trasformarsi in un' utilitaria con qualche cavallo in più lo devo a lui.
Lo abbraccio come fosse il fratello maggiore che non avrò mai. Unico tra tanti a credere in potenzialità che nemmeno sapevo di avere.
Giro la chiave e spengo tutto un' attimo prima che vada a fuoco qualcosa nel momento esatto in cui mi porgono un' asciugamano. Provvidenziale, giusto quel che serviva per nascondere al Mondo dei SuperEroi quel paio di gocce che scendono a bagnare il parabrezza.
Una signora dai capelli rossi mi mette al collo la medaglia e d'istinto la bacio sulla fronte come fosse mia madre.
Mi dirigo verso il ristoro e faccio una cosa che faccio raramente : giro la testa anziché guardare lo specchietto retrovisore.
Vedo altri SuperEroi di Tutti i Giorni che tagliano il traguardo. Tutta gente che ruba il tempo al sonno per non rubarlo alla famiglia, che indossa le sue “gomme” scariche con qualsiasi abito in qualsiasi stagione, che di nascosto dalla moglie o dal marito parla di ripetute con quello che fino a qualche anno prima era un perfetto sconosciuto, che nel bagagliaio per le vacanze prima ci infila la roba da corsa e dopo qualcos'altro se avanza spazio.
Tutti passano sotto ad un cartello. Lo notano in pochi. Per me Reggio è tutta li. Tutta.
“Start / Finish”
Quando pensi di essere arrivato, quello è il momento di ripartire.
Di ritornare.
Giorni in cui abbandoni le cuffiette per ascoltare solo il tuo motore, il tuo fiato corto.
Kilometri in cui percepisci ogni singolo scricchiolio della tua carrozzeria, esposta al sole o battuta dalla pioggia che sia. Giorni e Kilometri in cui parli col cruscotto, in cui massaggi le sospensioni, in cui senti il telaio assestarsi.
La giusta benzina, cambiare le gomme quand'è il momento, un piccolo tagliando per poi, alla fine del tuo andare, accendere il motore nella notte verso quello che paradossalmente non è la fine del viaggio.
E' la Partenza .
Borsa pronta dalla sera prima, autostrada, palazzetto, gesti sempre uguali con quel pizzico di scaramanzia che non servirà a niente, ma che non guasta mai.
Entri in gabbia, dal lato giusto delle transenne, e ti guardi attorno. Sai che li davanti ci sono i top runner, quelli che la gente da casa vedrà in televisione ( e che tu non vedrai mai ), quelli per cui hai sempre usato i km/h mentre tu usi i min/km.
Uno che và a 20 km/h non può vedere le cose come le vedo io.
Una mamma con addosso un sacchetto dell' immondizia saluta marito e figlio.
Alle mie spalle ho l'Uomo Ragno. Anche se indossa la maschera, capisci che li sotto lo sguardo fiero rivolto al traguardo non ha paura di niente.
Poco più in là un ragazzo altrettanto fiero indossa una maglietta con stampato “10 giugno 2010 110 kg, 24-25 Maggio 2015 100 km del Passatore”. Fosse per me questi due li farei Presidenti di Camera e Senato ad Honorem seduta stante.
Gli X-Bionic Man & Woman non si contano. Sono ovunque. Dev'essere un nuovo tipo di corazza antitutto.
Un signore poco lontano da me srotola tra le mani una piccola coroncina, chiude gli occhi attaccando un “Padre Nostro” e un “Ave Maria” che magari serviranno a poco, ma che non guastano mai.
Poco dopo il via ti vedi sorpassare da un tipo in pantaloni verdi militari, camicia verde militare, artigli in fintoadamantio e barba rifilata al laser.
Wolverine.
Questo lo voglio Presidente della Repubblica. Anche senza passare dal Via.
La sensazione che correre per 42 km al massimo delle proprie possibilità sia roba da SuperEroi comincia a farsi largo tra le strade del centro di Reggio nell' Emilia.
Io indosso la canotta della società ed oggi ho la fortuna di avere il mio pacer, il mio SuperEroe personale.
Abbiamo idee differenti in merito alla potenza del mio motore e alla strategia di gara da adottare. Lui pesterebbe sull' accelleratore fin dall' inizio, io partirei con il freno a mano tirato. Decido di fidarmi di lui, un pò come lui deve aver fatto con me il giorno in cui mi chiese di accompagnarlo al Passatore.
I kilometri scorrono via guardando il paesaggio, affrontando le salite con il giusto piglio, buttando un occhio ( sempre di nascosto !!! ) al contagiri del motore, apprezzando le spugne calde e affogando nei bicchieri di the altrettanto caldo. Per tre o quattro km perdo la cognizione di Tempo e Spazio, ritrovandomi a correre senza fatica, come se il corpo da muovere non fosse il mio, come se qualcuno avesse schiacciato il tasto del Cruise Control. Uno di quei tasti che fino a quel momento non sapevi nemmeno di avere. Mistico.
Abbiamo idee differenti in merito al tempo finale. 3h40 secondo me, 3h30 secondo lui. Giriamo la boa della Mezza in 1h44. Perfettamente in target nel suo obiettivo. Avanti cosi.
Dove vivo non esistono colline e la Maratona di Reggio Emilia è tutto fuorchè piatta.
In più di qualche punto serve saper scalare una marcia, ridurre i giri e salire del proprio passo senza imballare il motore. Ricordando poi che la discesa può esser peggio. Far girare le gambe diventa imperativo, senza frenare, quasi in folle, facendo attenzione all' appoggio onde evitare dolori alle sospensioni
Dove vivo le colline te le devi immaginare, creare.
E cosi capita che le rampe del garage multipiano della tua città si trasformino in montagne, che alle sei di mattina quei sei piani da scalare per minimo tre volte diventino un' allenamento fondamentale per passare indenni a MonteCavolo.
A pensarci bene non ho mai visto SpiderMan correre su e giù sulle rampe di un garage. Stai a vedere che forse oggi SuperEroe lo divento pure io … ( ...altro che pirla, come crede mia moglie che al multipiano si ferma al Primo. In macchina.)
Al 25° il mio pacer si ferma al bagno, raccomandandomi di continuare cosi. Mi raggiunge subito.
Sorrido al pensiero delle facce che avranno fatto tutti quelli che si sono visti sverniciare al doppio della loro velocità da uno che sarà sembrato come un pallido keniano partito un quarto d'ora dopo lo sparo.
Al 35° il mio motore comincia ad accusare la fatica, i numeri sul cruscotto digitale tendono a salire. Non di molto, ma iniziano a salire.
Il suo motore invece è in seconda marcia, modalità “ passaggiata e apericena in piazza ”. Invidia.
Al 37° la mia sospensione sinistra si blocca di colpo. Crampo micidiale al bicipite femorale. Ca##o !!!
Fa male. Lo tiro una, due volte. Rido nervosamente mentre ascolto il consiglio dello stesso tipo che tra il 92° al 97° km del Passatore ha spostato un guardrail, un lampione e una casa nel tentativo di tirarsi i suoi crampi mentre lo seguivo comodamente in bici.
“ Riparti, riparti subito, riparti adesso... VIA VIA !!”.
Se quella volta è ripartito lui centrando il suo obiettivo, chi sono io per fermarmi qui, per non ascoltarlo ?
Stringo i denti, ansimo, sbuffo, mi sforzo di tagliare tutte le comunicazioni con i vari sensori periferici.
Finalmente arriva il Parco, gli ultimi km lungo il Crostolo. Una cornice fatta di bella gente, famiglie con bambini che ti chiedono il “5”. Lo do al primo e al secondo lo preparo da lontano, lo finto e gli frego il cappello sorridendo al papà che ricambia. Lancio il cappello in aria salutando. Magari un giorno quel bimbo si troverà dalla parte giusta delle transenne e farà altrettanto, chissà.
Il cruscotto comincia ad assomigliare sempre più ad un' albero di Natale a luci intermittenti.
Alta temperatura acqua, bassa pressione olio motore, avviso di tagliando da effettuare prima possibile, spia di riserva del carburante accesa.
Arrivati a questo punto i numeri, quelli dell' orologio digitalsatellitare, li guarda solo lui. Mi impongo di non guardare il mio, di correre al meglio delle mie possibilità, rilassato. Tra un “Dai” e un “Andiamo !!” mi sforzo di non mollare, di seguirlo.
Il tempo finale adesso non conta più. Adesso conta solo arrivare prima possibile.
Ancora due km scarsi. Gli stessi km da casa mia al centro, di solito bastano appena per scaldarsi, una passeggiata di salute. Lo sento mentre mi chiede di accelerare. Parla di stare sotto alle 3 e 35 finali, di tirare per gli ultimi metri. Io sotto le 3 ore e 40 ???
Altro che SuperMan !!!
A 50 metri dal traguardo due ragazze tengono un cartello a testa. “ Forza” e “Vai” , senza nessun nome specifico abbinato. Fantastiche.
Un ragazzino tiene alto un cartello con la scritta “ Sei grande Papà”. Strepitoso.
Un signore distinto poco più in la fotografa e incita tutti. Meraviglioso.
Il display li in alto recita 3.35.28 . Incredibile.
Il mio pacer personale ( merce rara all' Autosalone del Runner ! ) taglia il traguardo 2 secondi dopo.
Se ho cominciato a correre sul serio, a pensare che quel carrozzone sovrappeso potesse un giorno trasformarsi in un' utilitaria con qualche cavallo in più lo devo a lui.
Lo abbraccio come fosse il fratello maggiore che non avrò mai. Unico tra tanti a credere in potenzialità che nemmeno sapevo di avere.
Giro la chiave e spengo tutto un' attimo prima che vada a fuoco qualcosa nel momento esatto in cui mi porgono un' asciugamano. Provvidenziale, giusto quel che serviva per nascondere al Mondo dei SuperEroi quel paio di gocce che scendono a bagnare il parabrezza.
Una signora dai capelli rossi mi mette al collo la medaglia e d'istinto la bacio sulla fronte come fosse mia madre.
Mi dirigo verso il ristoro e faccio una cosa che faccio raramente : giro la testa anziché guardare lo specchietto retrovisore.
Vedo altri SuperEroi di Tutti i Giorni che tagliano il traguardo. Tutta gente che ruba il tempo al sonno per non rubarlo alla famiglia, che indossa le sue “gomme” scariche con qualsiasi abito in qualsiasi stagione, che di nascosto dalla moglie o dal marito parla di ripetute con quello che fino a qualche anno prima era un perfetto sconosciuto, che nel bagagliaio per le vacanze prima ci infila la roba da corsa e dopo qualcos'altro se avanza spazio.
Tutti passano sotto ad un cartello. Lo notano in pochi. Per me Reggio è tutta li. Tutta.
“Start / Finish”
Quando pensi di essere arrivato, quello è il momento di ripartire.
Di ritornare.
Ultima modifica di Pierpy il 16 dic 2014, 22:02, modificato 1 volta in totale.
Triathlon Olimpico Peschiera d. G., in 2h 42'
Mezza Maratona Padova 2017, in 1h 39'
Maratona Roma 2017,, in 3h41'
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Maratona Roma 2017,, in 3h41'
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19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
Pierpy un racconto semplicemente fantastico, mi hai commosso
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Re: 19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
Bella Pierpy, gran racconto!!!!
Comunque quello vestito da Wolverine era ilmara!
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Re: 19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
pierpy che bel resoconto complimenti
magari si candida...è periodo di PdR tanto 


puoi mandargli un pm e chiederglieloPoco dopo il via ti vedi sorpassare da un tipo in pantaloni verdi militari, camicia verde militare, artigli in fintoadamantio e barba rifilata al laser.
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Re: 19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
ho letto ragazzi...belle storie davvero, come in ogni maratona del resto.
i vostri racconti mi hanno fatto pensare che questa maratona alla fine merita un pensierino, e d'altra parte è senz'altro fra le più note e rinomate.
siete davvero troppi per citarvi tutti, ma devo senz'altro rinnovare i complimenti al miruzzo, mio coetaneo, anche lui maratoneta ora!
e credo che un risultato come quello di shepherd sia veramente fuori dal comune...complimenti!
sul vaporetto di ritorno da Venezia, jorgelin aveva un'ombra sul viso dalla delusione, nonostante il pb, e sono contento che ora invece sia molto contento.....
e bravi davvero a tutti, anche chi non ce l'ha fatta a concludere...ci sarà tempo e modo (vero gab?)

i vostri racconti mi hanno fatto pensare che questa maratona alla fine merita un pensierino, e d'altra parte è senz'altro fra le più note e rinomate.
siete davvero troppi per citarvi tutti, ma devo senz'altro rinnovare i complimenti al miruzzo, mio coetaneo, anche lui maratoneta ora!
e credo che un risultato come quello di shepherd sia veramente fuori dal comune...complimenti!
sul vaporetto di ritorno da Venezia, jorgelin aveva un'ombra sul viso dalla delusione, nonostante il pb, e sono contento che ora invece sia molto contento.....
e bravi davvero a tutti, anche chi non ce l'ha fatta a concludere...ci sarà tempo e modo (vero gab?)

PB:
10k: 43.03 (Alpin Cup 2015)
21k: 1.33.22 (Novara 2016)
42k: 3.34.48 (Pisa Marathon 2016)
fai correre anche tu il porcellino
di Running Forum, scopri qui come! viewtopic.php?t=46765
10k: 43.03 (Alpin Cup 2015)
21k: 1.33.22 (Novara 2016)
42k: 3.34.48 (Pisa Marathon 2016)
fai correre anche tu il porcellino

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- Iscritto il: 22 feb 2012, 11:39
Re: 19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
@Pierpy
Bellissimo racconto ... veramente!!!!!
Vorrei tanto anch'io esprimere con tanta forza ed energia quello che hai descritto.
Per me non è stato PB, ma da un certo punto di vista, è stata una gara eccezionale. Due settimane prima a Firenze avevo fallito senza trovare una minima giustificazione. L'avevo preparata veramente bene, ma solo per sentito dire, la maratona è sempre un rebus. E' per me Firenze è stata un disastro: crampi, crisi già al 26°, via crucis dopo il 35°
... Racconterò anch'io che l'imprevisto in maratona è sempre dietro l'angolo.
Reggio voleva essere un riscatto, non per il tempo, impensabile dopo due settimane, ma per il morale.
Firenze l'avevo preparata per stare sotto le 3:30.
Domenica scorsa, ero stato tentato di provare a stare dietro i pacer del RG preparato in questi mesi, ma entrato in griglia mi sono subito reso conto di essere decisamente lontano dallo start, probabilmente per l'iscrizione negli ultimi giorni.
Primo km a 7'/km. Ho deciso subito di prenderla come divertimento, anche conscio del fatto che il percorso è piuttosto insidioso. Infatti dopo soli 10 km sentivo un po' di fatica anche a stare solo a 5'/km. "Va bene lo stesso" mi ripeto in continuazione. Supero la mezza molto sopra quello che doveva essere il tempo di Firenze, ma sto bene e sono felice. Quando dopo il 32° il percorso tende a scendere, inizio lentamente a superare parecchi runners, ed in qualche modo un po' mi spiace perché rivedo me stesso due settimane prima. Dopo il 37°, quando si entra in un parco, supero facilmente tanti e tanti runners in difficoltà. Come prima, un po' mi spiace, ma rivivo al contrario quello accadutomi solo due domeniche fa'. Ciò mi da forza e mi ritrovo negli ultimi km a correre facilmente ben sotto al RG preparato per mesi, con uno scatto finale inaspettato per cercare di stare simbolicamente sotto le 3'40" ... non ce l'ho fatta, ma probabilmente la lucidità finale mi fa pensare che mi sono tenuto un po' troppo. Ma proprio non volevo rivivere gli incubi di due settimane prima.
Arrivo al traguardo con le braccia alzate e con un enorme sorriso ... questo era l'obiettivo e questa è stata la soddisfazione più grossa. 3:40:00, cifra tonda e seconda prestazione migliore di sempre, 6 minuti e rotti meglio di Firenze che probabilmente sarà il prossimo appuntamento in maratona
Bellissimo racconto ... veramente!!!!!
Vorrei tanto anch'io esprimere con tanta forza ed energia quello che hai descritto.
Per me non è stato PB, ma da un certo punto di vista, è stata una gara eccezionale. Due settimane prima a Firenze avevo fallito senza trovare una minima giustificazione. L'avevo preparata veramente bene, ma solo per sentito dire, la maratona è sempre un rebus. E' per me Firenze è stata un disastro: crampi, crisi già al 26°, via crucis dopo il 35°

Reggio voleva essere un riscatto, non per il tempo, impensabile dopo due settimane, ma per il morale.
Firenze l'avevo preparata per stare sotto le 3:30.
Domenica scorsa, ero stato tentato di provare a stare dietro i pacer del RG preparato in questi mesi, ma entrato in griglia mi sono subito reso conto di essere decisamente lontano dallo start, probabilmente per l'iscrizione negli ultimi giorni.
Primo km a 7'/km. Ho deciso subito di prenderla come divertimento, anche conscio del fatto che il percorso è piuttosto insidioso. Infatti dopo soli 10 km sentivo un po' di fatica anche a stare solo a 5'/km. "Va bene lo stesso" mi ripeto in continuazione. Supero la mezza molto sopra quello che doveva essere il tempo di Firenze, ma sto bene e sono felice. Quando dopo il 32° il percorso tende a scendere, inizio lentamente a superare parecchi runners, ed in qualche modo un po' mi spiace perché rivedo me stesso due settimane prima. Dopo il 37°, quando si entra in un parco, supero facilmente tanti e tanti runners in difficoltà. Come prima, un po' mi spiace, ma rivivo al contrario quello accadutomi solo due domeniche fa'. Ciò mi da forza e mi ritrovo negli ultimi km a correre facilmente ben sotto al RG preparato per mesi, con uno scatto finale inaspettato per cercare di stare simbolicamente sotto le 3'40" ... non ce l'ho fatta, ma probabilmente la lucidità finale mi fa pensare che mi sono tenuto un po' troppo. Ma proprio non volevo rivivere gli incubi di due settimane prima.
Arrivo al traguardo con le braccia alzate e con un enorme sorriso ... questo era l'obiettivo e questa è stata la soddisfazione più grossa. 3:40:00, cifra tonda e seconda prestazione migliore di sempre, 6 minuti e rotti meglio di Firenze che probabilmente sarà il prossimo appuntamento in maratona

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Re: 19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
@Pierpy: il tuo racconto sembra una favola!!! anzi sembra un fumetto!! mi sono commosso pure io!!!
Spero che "un giorno" anche mia figlia mi aspetti al traguardo con mia moglie con un cartello con scritto "SEI GRANDE PAPA'"
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Quando corro tutti i pensieri volano via. Superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti
http://connect.garmin.com/profile/teomazz
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Re: 19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
Pazienza giovane Padawan, una potente alleata essa e' !

...fatta la DXT...è tutta discesa

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Re: 19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
la forza scorre potente in te... grande!!!
vorrei che un robot corresse al posto mio, dovrebbe farlo per la prima legge
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Re: 19° MARATONA DI REGGIO EMILIA_14/12/2014
@pierpy: racconto e gara STREPITOSI!
PB:
10 km: 39:33 (La Corsa di Miguel, Roma, 20/01/2013)
Mezza Maratona: 01:28:01 (Mezza Maratona di Rieti 25/04/2013)
Maratona: 03:11:16 (Maratona delle Terre Verdiane, Salsomaggiore -PR-, 28/02/2016)
http://www.primaopoiarrivo.it/
10 km: 39:33 (La Corsa di Miguel, Roma, 20/01/2013)
Mezza Maratona: 01:28:01 (Mezza Maratona di Rieti 25/04/2013)
Maratona: 03:11:16 (Maratona delle Terre Verdiane, Salsomaggiore -PR-, 28/02/2016)
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